Vittoria non ha mai voluto che le raccontassi favole inventate, ha sempre voluto favole lette dai libri dove poteva vedere le figure. In questi mesi ho cercato di staccarla da questa abitudine raccontando storie di famiglia, mentre ieri sera ecco: ha accettato una favola inventata!
"c'era una volta un re che aveva una figlia con i capelli biondi lunghissimi che teneva raccolti in una traccia, ma non era Rapunzel! Si chiamava Elena, la principessa Elena. Suo padre, il re, era appassionato di libri e si faceva mandare da ogni regno e da ogni sovrano libri pregiatissimi che poi faceva copiare nella sua biblioteca da sapienti amanuensi. Un giorno il Re venne a sapere che nel regno di Molto lontano c'era un testo pregiato che mancava nella sua biblioteca e allora chiese al Re di Molto lontano se poteva averlo in prestito per copiarlo. Il re di molto lontano pero' voleva qualcosa in cambio.... Il re penso' quindi di offrigli sua figlia in sposa.
Elena viveva tra tutti gli agi di una principessa, aveva chi la pettinava, chi sceglieva abiti per lei e non si annoiava mai. Un giorno mentre passeggiava in giardino incontro' un principe bellissimo, alto con i capelli neri e gli occhi azzurri. Si misero a parlare e lei si innamoro' di lui. Ma lui decise che questa non era una cosa buona e decise di cancellarle la memoria.
Il giorno dopo il padre disse ad Elena che dovevano andare nel regno di molto lontano dove sarebbe stata concessa in sposa.
Arrivati nel regno di molto lontano il re era indeciso, non sapeva se dare in sposa la principessa al suo figlio maggiore o a quello minore, quindi chiamo' i suoi figli e concesse loro 5 giorni per fare innamorare la principessa di uno di loro.
Poi il Re di molto lontano diede il libro al padre di Elena che molto contento torno' a casa."
Qui ho interrotto il racconto. Vittoria era sconcertata... Mamma ha dato via sua figlia per un libro! Un libro non vale una principessa! Beh ha ragione... Ma mi e' venuto in mente quello, poi questa e' la mia storia e deve essere differente dalle altre e non mi sembra di aver mai sentito di un re che ama i libri...
Poi ho chiesto a vittoria di sognare come va a finire la storia.
Stamattina a colazione siamo andati avanti e lei ha aggiunto un pezzo: " la principessa Elena non vuole scegliere tra i due principi, quindi scappa cercando di tornare a casa, ma si perde nel bosco e incontra una Fata ".
Poi Vittoria e' scesa in spiaggia e le ho detto di pensare a come potrebbe andare avanti... (oppure potete dirmi voi cosa potrei aggiungere a questa storia).
Sono veramente divertita da questo gioco.... Speriamo di tiralo avanti un sacco, mi piace inventare storie!
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
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