Passa ai contenuti principali

Qualcosa sulle mie bambine parte II

Ripropongo la tabella di Curiosando si impara per parlare di Vittoria, 10 anni e mezzo.

Ovviamente Vittoria si lava ormai da sola da tempo, inutile anche solo pensare che vada io a farle la doccia. Ovviamente si veste da sola, sceglie le cose da sè anche se chiede spesso consigli, perchè io sono molto esigente, non voglio che vada in giro vestita come "un pagliaccio" e supervisiono le sue scelte. Ovviamente Vittoria è in grado di rifarsi il letto e addirittura cambiarsi anche le lenzuola, spesso lo faccio io ma a volte lo fa anche lei. Sul pulire la propria stanza abbiamo ancora qualche difficoltà in quanto la condivide con sua sorella e non è giusto che tutto ricada sulla sue spalle, e comunque anche lei è molto disordinata e totalmente incapace di organizzarsi, come del resto tutti in famiglia.
Se glielo chiedo mi aiuta in qualsiasi mansione casalinga, davvero in tutte senza eccezione alcuna. A volte sbuffa, a volte suo malgrado sa che deve aiutare in casa perchè mamma non può fare sempre tutto.
Non la faccio stendere semplicemente perchè abitiamo al 5 piano e non mi pare sicuro, però sa fare la lavatrice, divide la biancheria, programma la lavatrice, mette nello stendino le cose, piega le calze e le altre cose.
Ho iniziato a insegnale qualcosa di semplice in cucina, qualcosa di veloce in cui non debba maneggiare cose con cui potrebbe farsi male, potrebbe cavarsela un giorno intero da sola con sua sorella. E' assolutamente in grado di preparare la colazione a tutti e di badare a sua sorella, anzi è stata ben tre volte al mare con sua sorella da sola ( e un'amica a supervisionarle) e ha fatto tutto senza problemi.
Vittoria mi aiuta già da un anno nei rammendi,  usa già l'uncinetto e se qualcuno gli insegnasse davvero potrebbe fare grandi cose con il cucito e la maglia.

Lei è molto disordinata, non si sa fare molto bene lo zaino, bisogna starle dietro, spesso di dimentica le cose, ma anche lei è educata e gentile, saluta, non dice parolacce, e si esprime sempre garbatamente. Con gli estranei si comporta sempre educatamente e alla fine anche se la casa è un pandemonio... cosa importa? Meglio ricevere i mille complimenti quando si è fuori, o comunque non doversi vergognare come succede talvolta al mare.... quando certi genitori si devono scusare per i comportamenti villani dei propri figli. 

Per me è stato più importante insegnare loro la gentilezza, la libertà e l'educazione. Queste cose o le impari da piccolo o non le impari più. Per il resto c'è sempre tempo. Esistono le donne delle pulizie, ma se sei un cafone non cè via d'uscita.

Commenti

Post popolari in questo blog

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Antonello da Messina, San Gerolamo nello studio

E dopo qualche settimana di vacanza ricomincio a pubblicare nella sezione webgallery le opere che mi piacciono di più. Ricomincio con Antonello da Messina e il suo San Gerolamo nello studio, un'opera di piccolo formato che racchiude una immensa varietà di significati nascosti. Tanti piccoli oggetti rappresentati con precise grazie all'uso della pittura ad Olio. Si dice che Antonello abbia "rubato" il segreto della tecnica a Olio direttamente nelle fiandre. Sicuramente Antonello viaggiò molto, venne a contatto con diverse culture, ma non abbiamo certezze riguardo ad un suo viaggio nelle Fiandre. In questa opera Gerolamo è rappresentato con tutti i suoi attributi, sia il leone (in ombra a destra) sia mentre sta studiando/traducendo la vulgata, ovvero la Bibbia che si è usata fino a poco tempo fa, quando poi fu fatta una nuova traduzione direttamente dall'aramaico, mentre Gerolamo tradusse in latino da rotoli greci.

Antonio frilli, nudo disteso sull'amaca

Antonio Frilli, Nudo disteso sull'amaca (1890) Collezione Lord Lloyd-Webber Spesso la scultura neoclassica è snobbata, considerata fredda e di poco valore, ma a dire il vero a me piace e anche molto. Reputo questa fanciulla addormentata sull'amaca davvero notevole. Adoro quando il marmo si fa stoffa, si fa carne, si fa qualsiasi cosa tranne duro e gelido marmo. Probabilmente Antonio Frilli raccolse più successi all'estero che in patria, ieri come oggi, visto che non esiste quasi sul web se non in pagine di lingua inglese. A riprova di questo un aneddoto: questa scultura fu portata dal fratello dell'autore a St. Luis nel Missuri dove vinse diversi premi.

L'ingresso a Gerusalemme - Duccio di Buoninsegna

L'entrata di Gesù a Gerusalemme è una tavola che compone le storie di Cristo nella grande tavola composita della  Maestà che Duccio dipinse per il duomo di Siena e rappresenta Gesù che in groppa ad un asino arriva a Gerusalemme in occasione della sua ultima pasqua.  Gesù entrò nella città santa di Gerusalemmeaccompagnato da una folla festante che agitava rami di palma, stendendo per terra fronde e mantelli, e lo acclamava gridando Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore . In questa settimana Santa, ho deciso di dedicare ogni giorno ad un dipinto riguardande la passione di Cristo, per rimediare alla poca voglia che ho in genere di parlare di Arte, anche se non è proprio facile trovare qualcosa di adatto ogni giorno, sono certa che mi verranno in mente un sacco di dipinti a settimana conclusa.

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a

Schiele, cardinale e suora

  Continuo la mia rassegna di "baci" nell'arte con quest'opera poco conosciuta di Schiele, un'opra controversa e provocatoria, un bacio fra un cardinale che ha il volto dello stesso pittore e  una suora, che ha il volto della sorella di Schiele, sua prima modella. Quest'oera è una critica alla società viennese dell'epoca ma anche un omaggio al suo maestro, Klimt, infatti le analogie con il Bacio di quest'ultimo sono molteplici.

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch

Bazille, L'atelier de la rue la Condamine

Perché ho scelto proprio quest'opera? Non ne ho idea. Semplicemente volevo un'opera di Bazille e ho scelto questa. Perché proprio questa? Perché racconta una storia, racconta un luogo, racconta l'amicizia. Ti ci puoi perdere dentro e immaginare di essere proprio lì ad osservarli, concentrandoti li puoi persino sentirli parlare fra di loro. A mio avviso questo è uno dei quadri su cui potrebbe nascere uno di quei romanzi che hanno riscosso molto successo come la ragazza dall'Orecchino di Perla, costruiti su di un singolo dipinto, molto evocativo.

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro

Di controllo in controllo

 Scusate ma non so parlare d’altro che di Covid. Del mio Covid. Sono negativa dal 23 maggio, ma per me non è finita quel giorno. Polmonite e pleurite non sono sparite con il virus. Sono rimasta ricoverata fino al 4 giugno e ora continuano i controlli, perché di stare bene ancora non se ne parla. Martedì di nuovo in ospedale per la mia doppia vita da vampiro. Ogni 20 giorni ho disperato bisogno di un refill di sangue, non ne esco. Aspettare il sangue è davvero snervante... arrivi, fai tutte le analisi, aspetti il risultato, in base agli esiti decidono di quanto ne hai bisogno. Poi lo ordinano, lo preparano, e solo ore dopo puoi avere la tua sacca che ci impiega più di un ora ad entrare dentro di te. Poi occorre ancora mezz’ora di osservazione e poi sei fuori. Io sono alla mia terza sacca e chissà quante ne avrò da fare per tutta la vita. Ho continui controlli alla bambina, uno alla settimana perché non sanno cosa può accadere. Niente sicuramente, ma vogliono esserne sicuri. Intanto manc