Passa ai contenuti principali

Turista a casa mia: tra Bonassola e Levanto

(scorcio che si può vedere percorrendo le ex gallerie della ferrovia fra Bonassola e Levanto

Sono consapevole di vivere in uno dei posti più belli del mondo, uno dei posti da visitare almeno una volta nella vita. Purtroppo negli ultimi anni la mia provincia è territorio di turismo di massa, spesso mordi e fuggi, mentre credo che sia un territorio che meriti una visita un po' più approfondita perchè oltre alle blasonate 5 Terre, abbiamo altri luoghi incantevoli e meno frequentati.
Negli ultimi anni abbiamo un po' disertato la riviera di Levante per il troppo affollamento, godendoci le cinque terre nei mesi di Gennaio e di Febbraio, quando ci sono pochissimi turisti in giro.

Oggi abbiamo invece deciso all'ultimo momento di fare i turisti in casa nostra, visto che per vari motivi non abbiamo potuto passare il pontre della liberazione fuori casa.
Abbiamo scelto di percorrere le ex gallerie del treno che si trovano fra Bonassola e Levanto, una meraviglia nascosta e poco frequentata.
Siamo arrivati a Bonassola verso le 15 e abbiamo passato del tempo in spiaggia, Bonassola ha una grandissima spiaggia libera, una delle più grandi della Riviera di Levante dalla parte della Provincia della Spezia.
Lì le bambine hanno giocato con l'acqua e abbiamo letto ognuno il suo libro per circa due ore. 

(scorcio che si può vedere percorrendo le ex gallerie della ferrovia fra Bonassola e Levanto)  

Dopo un gelato in paese abbiamo percorso le ex gallerie della ferrovia che portano in pochi minuti da Bonassola a Levanto.
Noi ci abbiamo messo una ventina di minuti con seienne al seguito e fermandoci spesso a fare selfie e fotografie. La passeggiata è tutta in piano e si percorre senza alcun problema. C'è chi la percorre a piedi, chi di corsa e chi in bicicletta.
La Passeggiata offre scorci notevoli su calette inaccessibile.
Poco prima di Levanto c'è una caletta accessibile dalla passeggiata di una bellezza notevole. E ci siamo fermati fino al tramonto per essere riscaldati dagli ultimi raggi di sole.

(La Spiaggia di Bonassola)

Allora di Cena ci siamo trovati a passeggiare per il centro di Levanto, abbiamo cercato una pizzeria ( Miki, corso Italia 52) Dove con un prezzo ragionevole abbiamo mangiato una pizza in tranquillità in un locale spartano, ma con personale cortese (cosa rara in Liguria, dove l'ospitalità e la gentilezza non sono proprio nostre caratteristiche). Il locale dista circa 800 metri dalla stazione, dove abbiamo ripreso il treno e siamo tornati a casa. Perchè si sà La Spezia è un'ottima base per visitare questo tratto di costa, quest'anno i treni sono molto più frequenti e di conseguenza meno affollati.



POST NON SPONSORIZZATO

Commenti

  1. Breve itinerario incantevole. Peccato che le strutture di accoglienza siano ormai improponibili per prezzi fuori dalla logica e servizi indecorosi offerti in location al limite della fatiscenza. Non più alla portata delle possibilità medie degli italiani.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La Sirena di La Spezia

Da qualche giorno anche la mia città ha la sua Sirena. La Sirena è una statua in bronzo donata alla Spezia dal Maestro russo Aidyn Zeinalov posizionata tra la passegiata Morin e il nuovo ponte Thaon di Revel, prprio davanti ai traghetti per le Isole e le Cinque Terre. LA scultura è molto bella, esposta in molti luoghi di pregio arriva sul nostro molo ad impreziosirlo e sono sicura che ben presto sarà un luogo adattissimo per i selfie di tutti i turisti che solitamente affollano la città. E' una sirena particolare perchè non ha la coda o sembianze da pesce, ma indossa costume da bagno, cuffia e pinne. Sembrerebbe pronta per farsi un bagno, magari si potesse! Ma le acque antistanti non sono proprio salubri! Anche se l'estate scorsa ho visto più di una persona tuffarsi proprio da quella posizione. Io e lei diventeremo amiche, lo so. Ci vederemo ogni giorno.

la fine dei permessi di maternità

Eh ci siamo... ho deciso a malincuore di tornare a lavorare. Stavolta non sarei mai rientrata e sarei rimasta con la mia piccolina sempre,  ma non si può. Dopodomani farà 6 mesi e io giovedì ricomincerò. Perchè giovedì e non lunedì? Perchè ho bisogno di ricominciare con calma, di una settimana ipercorta, di tastare la scuola prima di buttarmi a capofitto nella mia vita di prima. Ah "Vita di Prima"... quella ormai è andata, chiusa. Ora ho una nuova vita fatta di oggi, di tre bambine, di pochi sguardi indietro e tanti in avanti. Un nuovo cassetto di sogni, una salita da percorrere, perchè ho capito che la mia vita è così. Ho tanti sogni, ma devo iniziare a scegliere cosa conta davvero perchè gli anni davanti sì sono ancora molti, ma non sono propriamente infiniti. Del "prima" oltre che la casa mi rimane il lavoro su cui sono davvero indecisa. Vorrei cambiare perchè la mia attuale scuola è troppo lontana da casa e io voglio una vita a piedi, ma è quello l'indirizzo...

Avanti un altro

Con la scuola ricominciano anche i programmi alla tv e quello che noi aspettavamo di più era proprio il programma di Bonolis, Avanti un altro. Cenando alle 19 ci fa compagnia durante la cena, ci lascia momenti in cui possiamo parlare fra di noi e invece ci sono momenti in cui possiamo ridere tutti insieme. In confidenza posso dirvelo non vedo l'ora di rivedere Bonolis. Adoro Bonolis. Sarà che sono cresciuta con lui dai tempi di Bim Bum Bam.... è come se avesse accompagnato la mia generazione attraverso programmi sempre adatti alla nostra età.

Il Cassettino dei Ricordi

Mi piace un sacco perdermi tra le immagini di Pinterest perchè escono cose che avevo dimenticato. Cose che una volta, negli anni 80 non ci sognavamo davvero di fotografare come questa boccetta di plastica che conteneva la pennicellina che la nonna custodiva nell'armadietto dei medicinali e mi metteva sopra le ferite. Non aveva data di scadenza. Esisteva. Era lì per le mie ginocchia eternamente sbucciate. Non ricordo una sola estate senza una crosta sul ginocchio, e invece le mie figlie hanno quelle ginocchia sempre lisce, come se le ginocchia rotte fossero appanaggio degli anni 80... E ora grazie a Pinterest e a internet il ricordo sbiadito della nonna che mi cura le ginocchia sarà qualcosa di più concreto.

Abigail - Szabò

Ho conosciuto MAgda Szabò grazie ad un consiglio di Goodreads e sono proprio felice di aver conosciuto questa scrittrice Ungherese che ora leggo davvero volientieri. Questo è il secondo libro che scelgo dopo LA porta ma ho già acquistato L'altra Eszter, che prima o poi leggerò. Questo romanzo è davvero forte, l'ho divorato. Ci sono molti aspetti della seconda guerra mondiale che non ho ancora indagato e questo libro porta alla luce un episodio poco noto, infondo non guardiamo mai all'Ungheria, a stento sappiamo dov'è, mentre spesso ci concentriamo sulla Polonia e ovviamente sulla Germania. In questo romanzo la Szabò racconta la guerra dal punto di vista Ungherese, molti e anche lei stessa, non capirono la vera portata delle leggi razziali e di quello che stava accadendo nel paese. Magda Szabó, come tanti altri suoi contemporanei, non colse la gravità di quanto accadeva intorno a lei. Abigail è insieme un atto di accusa contro chi rimase in disparte e un ricono...

La festa dei nonni

Oggi è la festa dei nonni. Io non ne ho più da 6 anni. Sul mio Comó c'è una foto dei miei nonni abbracciati e sorridenti, un po' giovani ma già nonni, come mi piace ricordarli. Ogni sera li guardo e chiedo loro la forza per andare avanti. Ci sono giorni in cui la nonna mi ha guardata storta perché non sono una buona casalinga, perché non mi impegno in cucina e tantomeno nelle faccende, perché sono disordinata. Ma ultimamente il suo sorriso è largo e comprensivo, perché  continuo ad essere una cattiva casalinga e sempre lo sarò, ma nel momento del bisogno mi sono dimostrata una donna forte, capace di prendermi tutta la famiglia sulle spalle e non mi sono tirata indietro. Non sono scappata, ho affrontato le avversità a testa alta e non mi sono lasciata deprimere. Insomma mi sono rivelata la donna che con fatica e determinazione lei ha cresciuto. Un giorno, prima di morire mi aveva detto detto che non le dispiaceva morire perché tanto non l'avrebbe pianta nessuno se...

Nostalgia

Vivo in una terra meravigliosa, meta turistica indiscussa, la città si sta facendo sempre più bella e vivace permettendoci di “vivere in vacanza” per quasi tutto l’anno. È così diversa dalla città della mia adolescenza, e ora ne apprezzo pienamente il valore.  Eppure? Eppure la propensione al viaggio mi rimane. Ho voglia di scoprire e vedere cosa c’e Oltre il Tinetto, l’ultima delle nostre bellissime isole.  Ho nostalgia delle vacanze invernali oltre equatore che una volta facevamo. Ho nostalgia del mare d’inverno è proprio faccio fatica ad accettare come oggi non possa più fare certe esperienze.  Non ho più le ferie vero, non usa più chiudere le scuole per la settimana bianca come un po’ di tempo fa. Ho nostalgia di quel che fu. Per molto tempo ho vissuto nella convinzione e soprattutto nella speranza che tutto sarebbe tornato uguale. Ho avuto l’illusione che qualcosa fosse cambiato e finalmente le cose iniziassero a girare, ma era solo un’illusione. Oggi non ...

Dantedì

Ho frequentato il Liceo, quindi accanto alla letteratura Italiana si studiava ogni anno una cantica di Dante. Ricordo che ogni anno almeno 1 ora veniva dedicata a Dante. Il prof solennemente leggeva e poi spiegava ciò che aveva letto. A noi restava da far la parafrasi. Che fatica! Ma quanto mi piacevano quelle letture! La lettura al liceo non è stata integrale, ma corposa. All'università ho fatto lettere, quindi ho letto integralmente tutte le opere di Dante, presenti in svariati esami, e quanto piacere leggere e studiare il sommo poeta, come se non bastasse andavo anche ai "seminari dantechi" dove si leggeva e commentava la divina commedia ogni settimana. Avevo comprato i Bignami versione extra con tutta la parafrasi già fatta per risparmiare tempo nella preparazione dell'esame dove venivi interrogato a parte sulla divina commedia: il prof apriva a caso una divina commedia senza indicazioni di canti, versi o commenti e tu dovevi capire cosa stavi leggendo, a che punt...

i Leoni di Sicilia

Questo libro mni ha chiamata per mesi dagli scaffali delle librerie. Poi ha una copertina davvero accattivante, che una come me non può certo dimenticare. In generale il libro non ha deluso le aspettative, mi è piaciuto. Anche se devo dire la verità: ci sono stati alcuni passi in cui mi ha annoiata. Certe volte sprofondava nella banalità, era come se in certi passi mancasse qualcosa, altri invece li ho giudicati troppo sbrigativi, a mio avviso ci voleva un'attenzione in più nel raccontare  alcune scene, le scene si succedevano in modo brusco. Definire sbrigative alcune scene in un libro di 436 pagine non è da me, ma io ci sentivo vuoti narrativi che in qualche modo andavano colmati. Dicono che magari la saga dei Florio continuerà... non lo so, ma sicuramente leggerò anche un altro libro di Stefania Auci in futuro, mi interessava molto Florence, è diverso tempo che lo vedo in giro e vorrei proprio leggerlo.

La gabbia

  Sto passando un momento complicato dominato da forti emozioni contrastanti. Estremo dolore ed estrema gioia mescolate insieme. Ieri ho capito che cosa mi sta portando via questa situazione Covid: le molte limitazioni mi deprimono oltre misura, mi portano nel baratro della depressione. Ieri con molte autodichiarazioni, documenti provanti l’estrema necessità di spostarti, ho valicato i confini regionali e mi sono mossa fino a Firenze per 30 minuti di passeggiata in centro. Questa fuga mi ha donato una pace interiore enorme. Il campanile di Giotto, la cupola del Brunelleschi, Santa Maria novella, palazzo vecchio. Tutti visti di scorcio e da lontano, ma che mi hanno fatto stare bene. Oggi, mi sento contenta e in pace con me stessa come non accadeva da mesi. Probabilmente ero troppo abituata a spostarmi, vedere la bellezza del nostro paese, a respirare aria diversa e ora è questo che in realtà manca. I rapporti con le persone si mantengono anche a distanza, ma il rapporto con la belle...