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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Cronica mancanza di tempo

Questo periodo è il più difficile di tutti quando lavori nella scuola. PArti carico a settmbre con molte iniziative e progetti, per poi scontrarti con la dura realtà. E' tempo di verifiche e di correzioni, E' tempo di programmare. E' il momento in cui a scuola c'è più da fare, è un momento di scadene. E' anche il momento delle allerte meteo, quando il cattivo tempo ti fa saltare ogni cosa, quando un giorno perso ti sconbussola tutti i piani. Il ponte dei morti ti dà una nuova energia, di solito. Quest'anno nessuna vacanza in vista. Nemmeno qualche giorno di relax in fattoria. Questo periodo si sta rivelando duro e in salita e avrei solo voglia di scappare da questa vita, ma non posso. Certe volte vorrei cambiare lavoro, devo dire che non mi soddisfa fino in fondo molto spesso non mi sento nemmeno all'altezza. Ma non posso cambiare, non saprei nemmeno da dove iniziare a reinventarmi. Non so nemmeno io di cosa avrei bisogno. Sono solo stanca, di già do

La coscienza di Zeno

Mi sono data ai classici. Volevo leggere un buon numero di classici e ho iniziato, forte della convinzione che quando non c'è costrizione i libri diventano bellissimi. Dopo piacevoli sorprese, La coscienza di Zeno non mi ha convinta. Non c'è costrizione, eppure l'ho trovato un libro noiosissimo e ho odiato Zeno Cosini dalla prima all'ultima pagina. LA noiosità estrema di questa lettura è anche da attribuire alla conoscenza della trama, sapevo tanti episodi per averli letti a scuola o all'università, ma non avevo letto il libro nella sua interezza...che esperienza negativa! Non possono piacere tutti i libri, e a me questo non è piaciuto. Zeno, ripeto, mi risulta davvero un uomo antipatico e anche un po' misogino. Povere Augusta e Ada, tutto si rivolta contro di loro: brutte, madri di famiglia, tradite dai loro mariti e relegate in casa mentre i loro mariti si dedicano alle amanti! Le colpe dell'insuccesso sono tutte da attribuire alle donne, mentre gli uo

Un Americano Tranquillo

Una sera non sapevo proprio che libro leggere e mi sono ricordata di una vecchia Challenge che proponeva un libro per ogni stato del mondo e questo era indicato per il Vietnam. Ambientato nel 1952 al tempo della guerra tra Francia e Indocina può essere consiederato un giallo. Ma come, tu eri quella che non li leggeva i gialli? Vero, non li leggo. Però capita che legga un libro dove venga ucciso qualcuno e di solito se nel libro viene ucciso qualcuno quel libro diventa un giallo. Poi io di solito apprezzo il libro per altri aspetti, quello sociale magari: un giornalista francese che arriva a Saigon e si trova un'amante che gli viene soffiata da un americano tranquillo che però vuole sposarla davvero. E se poi non fosse davvero un Americano tranquillo?  Pyle non lo era davvero, se no sarebbe rimasto in America.

La Storia, Elsa Morante

Non fatevi impressionare dalla mole di questo libro e leggetelo, ne vale assolutamente la pena. Ho pianto alla fine e per giorni quando ripensavo a Ida e Useppe piangevo ancora immaginando la scena finale. E' un libro bellissimo perfetto in ogni parte, a pieno titolo entra nella lista dei miei libri preferiti. Nonostante adori i libri corti, tra le 100 e le 200 pagine e questo sia tutt'altro che un libro corto, è un libro affascinante, i personaggi sono tutti ben descritti e forti, hanno una grandissa potenza narrativa. Potrei parlare di tutti i passaggi che mi hanno emozionata, da pelle d'oca e fino alle lascrime... mi sono sentita così coinvolta che quasi mi trovavo al fianco di Ida ogni singola pagina. E' un libro potente, un'esperienza davvero forte. Comencini ne ha tratto un film in due verioni, una da 135 minuti per il cinema e una estesa per la tv da 240. Inutile dire che vorrei vederla... spero di trovarla.

Una sera a Gardaland, ovvero non ho più l'età

Dicono che i 40 sono i nuovi vent'anni. Beh io non mi sento vecchia, per nulla. Non ho preso il mio quarantesimo compleanno come qualcosa di trascendentale e negativo, come ricordo invece accadde per i miei genitori. Il loro quarantesimo compleanno fu una sorte di funerale e me lo ricordo bene perchè avevo 14 anni quando toccò a mio padre e 17 quando toccò a mia madre. Io mi sento giovane. Però l'altra sera sono andata a Gardaland con i miei amici, ho fatto i giochi, tazze, peter pan, Mammut, tronchi ecc., ma nessuna montagna russa. Eppure quando sono uscita i miei cervicali urlavano, mi serviva un oki. A distanza di 3 giorni ho il collo a pezzi, un attacco di cervicali pauroso. Ergo non ho più l'eta per i giochi, Gardaland mi ha ricordato che ho 40 anni e non posso fare su e giù dai giochi come quando ne avevo 20. L'importante è non salire su di una montagna russa e crederò di avevre ancora vent'anni.

Mantova

Finalmente sono riuscita a vedere la Camera picta o degli sposi. Ero passata nelle vicinanze di Mantova diverse volte senza l’opportunità di fermarmi e vedere questo capolavoro di Mantegna e soprattutto l’intera dimora di Isabella d’Este, la donna che preferisco nel quattrocento italiano. Entrare non è stato facile, c’era come una forza che mi teneva lontana da Mantova e dalla camera, ma alla fine sono riuscita ad entrare, solo con Viki, ma noi siamo le amanti del genere, noi apprezziamo. Se intendete visitarla vi ricordo che si entra solo su prenotazione e potete sostare all’interno solo 10 minuti. Per me troppo pochi. Mi sono concentrata sui dettagli, quelli che nelle foto non si vedono. Com’è steso il colore, i particolari archeologici, il paesaggio. Mantegna ha appreso il gusto antiquario nella bottega dello Squarcione a Padova, ma Mantova è un’antica città romana, ha conservato nonostante il medioevo, il gusto per il classico presente in molteplici luoghi. Vedere l’opera nel

International guy - Parigi, New York, Copenaghen

Volevo abbandonare questo libro alla decima pagina, poi non n ho avuto il coraggio, non riesco ad abbandonare i libri. Con Mio sommo rammarico ho anche scoperto che questa edizione conteneva ben tre capitoli della saga. L'ho iniziata solo perchè era composta da più di 10 capitoli e se mi fosse piaciuta mi avrebbe tenuto compagnia per un po'. Quanto mi sbagliavo! Ho trovato il primo capitolo, Parigi, misogino e a tratti di cattivo gusto. New York tanto tanto è un pochino meglio, mentre il terzo, Copenaghen, l'ho letto solo per la location ma è stato assulutamente terribile. Termino qui la lettura della serie e spero di non imbattermi più in questo genere, proprio non mi piace.

The shoah party

Controllate il telefono di vostro figlio? Io si, mia figlia ha solo 12 anni e ha bisogno di controllo. Non lo faccio spesso, ma a sorpresa lo controllo, in ogni parte. Abbiamo anche dei dispositivi di parental control, molti amici hanno il suo numero e controllano lo stato, ciò che pubblica. Non vorrei mai finire come quella mamma che “trova l’inferno” sul telefono del figlio, dalla chat nominata The Shoah party, ai porno. Avrei voluto evitare di dare il telefono così presto ad una bambina, ma si è reso necessario perché va a scuola da sola e nell’intero tragitto da casa a scuola non ci sono più telefono pubblici. Se ha bisogno non può chiedere aiuto se non ad un passante e coi tempi che corrono... quando io avevo la sua età avevo sempre in tasca un gettone, sapevo tutti i numeri di telefono a memoria e avvertivo sempre dei contrattempi. Oggi questo non è più possibile.  Dietro alla scelta di dare il telefono al proprio figlio dovrebbe esserci un rapporto di fiducia e di con

Canne al vento

Quando sono stata a Santa Teresa di Gallura ho trovato questo libro esposto ovunque e la tentazione di leggerlo era troppo grande. Quando trovo un libro che mi chiama devo assolutamente leggerlo. Non ricordavo niente di Grazia Deledda, sapevo solo che era sarda e che aveva vinto il premio nobel per la letteratura. Ingenuamente ho pensato che il libro fosse ambientato a Santa Teresa oppure che la Deledda fosse originaria proprio di quel paese, ma non ho trovato notizie in merito. L'unico luogo riconoscibile che viene citato nel testo è Nuoro e le notizie che ho della Deledda è che si sposta tra Nuoro, Cagliari e poi Roma. Comunque è pur sempre orgoglio regionale perchè vincitrice di Nobel e grande scrittrice sarda. Tornata a casa dalla vacanza ho deciso di leggerlo, perchè non lo avevo mai fatto. In questo periodo sto riprendendo in mano molti "classici" che mancano alla mia educazione letteraria e alcuni mi paiono una vera scoperta, altri... Dal punto di vista antro

I nobel per la letteratura

Giovedì scorso hanno annunciato i vincitori del premio Nobel per la letteratura. Sono sincera, quest'anno non ho seguito la vicenda, mi sono ricordata per caso che dovevano arrivare i nomi e li ho guardati. Alcuni giorni prima dicevano che il premio è troppo eurocentrico e quindi si sarebbe guardato un po' più in là. Lo sapete quanto apprezzo gli scrittori africani e pensavo ad alcuni di loro, insomma poi i nomi sono sempre gli stessi. Sono rimasta delusa dal mancato riconoscimento a Roth, uno dei miei scrittori preferiti, eterno nome in attesa finchè non è morto. Ed ecco giovedì il nome di due sconosciuti: Olga Tokarczuk, fra l'altro impronunciabile, e Peter Handke. Naturalmente ho subito reperito i loro libri, come ogni anno, ma non so quando riuscirò a leggerli, ho liste lunghe e poco tempo. Poi ora sono alle prese con ben tre libri tra cui quello di un'altra Nobel, Herta Müller, che ho tra l'altro anche ricominciato da capo proprio perchè ho perso il filo. S

il Contesto

Non ho capito il senso della vicenda, Sciascia mi ha spiazzata. L'ho seguito fino a tre quarti del libro, poi mi sono persa. Ma questo era l'intendo di Sciascia, lo spiegherebbe in una lettera a Calvino. I l romanzo è costruito in modo tale da non farci comprendere fino in fondo le dinamiche dei fatti e le loro motivazioni, perché vuole rappresentare una situazione confusa e contraddittoria, come quella italiana tra la fine degli anni Sessanta e i primissimi anni Settanta. Direi che Sciascia in questo è stato magistrale. Il testo è ricco di citazioni colte, tanti piccoli cammei che fanno piacere, che ho tanto apprezzato, anche se lo sapete a me i gialli non poiacciono.

Preferivo l’estate...

Preferivo l’estate. Mi piace il caldo, mi piace andare al mare.  Non ci trovo nulla di bello nella copertina e nemmeno nei vestiti invernali.  La tv non la guardo poi così volentieri. D’estate non c’e Scuola (la loro) e ho molti meno pensieri. D’estate non c’e La palestra e lo sport (sempre il loro) e abbiamo un sacco di tempo a disposizione per fare quello che mi piace. L’estate è il mio tempo, il tempo in cui sono io la padrona e dove decido le attività da svolgere,  l’autunno,  invece, come l’inverno e la primavera sono stagioni dove sono in balia dei loro impegni. Preferisco l’estate. L’estate è mia.

L'Airone, Bassani

Il libro racconta una giornata intera di Edgardo Limentani, una giornata di caccia. Dalla sveglia prima dell'alba al momento del commiato alla madre prima di addormentarsi.Una giornata intensa percorsa dal dolore esistenziale che si risolve nell'idea del suicidio. Ma alla fine del libro la giornata si conclude e permane il dubbio, cosa avrà fatto Edgardo di sè? Libro troopo aperto per il mio stato d'animo attuale, ogni libro deve arrivare al momento giusto. Questo non è il momento giusto per intrecciare la mia personale storia, il mio cammino con quello di Edgardo.

Save The date : Vikings

Dopo mesi di attesa finalmente è uscita la data: 4 Dicembre. Sono decisamente in astinenza di Vikings e non vedevo l’ora fosse rilasciata la nuova serie. L’ultima.  Me la godrò episodio dopo episodio e poi... beh ci sarà il tempo per appassionarsi nuovamente a qualcosa.  Anche se in questa serie ci lascio il cuore, mi è piaciuta tantissimo e mi piacerebbe vedere qualcosa di simile. Quando sarà finita cercherò qualcosa... le serie tv mi servono per migliorare il mio inglese.

Bambini nel tempo

E' stata una lettura impegnativa. Il continuo intreccio di passato, presente e futuro più volte mi ha fatto perdere il filo della narrazione. Un libro pesante, un libro di assenze e di dolori. Dolori mal digeriti, di silenzi e di cose non dette. Difficile da leggere perchè porta a galla cose che si annidano nel profondo. Solleva molti dubbi che rimangono a mezza aria e che spesso si preferisce scacciare. Per Temerari dell'introspezione. Esiste il film, che per scelta non vedrò, le trasposizioni cinematografiche dei testi di Ian McEwan mi deludono sempre anche se sceneggiate dall'autore stesso. Dopo la delusione di Chesil Beach stavolta non ci provo neanche.

Sostiene Pereira

Quando infilo una serie di libri che mi piacciono e mi entusiasmano uno dietro l'altro ho paura di scegliere e trovare un libro brutto. Avevo paura di leggere questo perchè avevo già letto tanti libri di TAbucchi e tutti mi erano piaciuti molto e avevo paura di trovare quello brutto, sapete che vivo nel preconcetto che anche un grande scrittore non possa scrive così tanti capolavori. Invece questo è un libro fantastico. 198 oagine, pochissime, io adoro i libri concisi ma che sanno comunicare tanto in poco spazio. Questo è uno di quelli. Corto, vibrante, bellissimo. Cosa devo dire? Leggetelo, non posso mica togliere l'emozione di un capolavoro? L'emozione dell'aria del Portogallo, e poi il dottor Pereira, un indeciso che rinasce, che decide di muoversi. Bellissimo. I buoni libri arrivano sempre a parlarti nel momento giusto, quando ti senti un po' giù, arrivano e ti dicono che devi darti una smossa, che non puoi aspettare sempre che devi muoverti. Leggendo a volte