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Visualizzazione dei post da 2020

Bilancio lavorativo 2020

  Dal punto di vista del lavoro questo 2020 è stato un anno davvero faticoso. A differenza di molti ho conservato il mio lavoro e il mio stipendio per tutti i 12 mesi e mi rendo conto che non è una cosa da sottovalutare, anzi sono stata molto fortunata. Ho però avuto davvero tantissime difficoltà lavorative: ho dovuto reinvetarmi, stravolgere la mia didattica, pensare a cose nuove e sempre diverse. Ho fatto almeno 100 ore di formazione per affrontare le nuove sfide della DaD e della DDI e non è stato per niente facile. Rimettersi a studiare, imparare tante cose nuove, inventarsiu da zero una nuova professionalità è stato davvero duro.  Come davvero duro è stato rispettare il diritto alla disconnesssione. Penso di aver lavorato almeno il doppio delle ore per cui sono pagata, penso di aver rinunciato almeno a 10 giorni di ferie e forse anche di più. Nonostate questo quante volte ci siamo sentiti dare dei "fannulloni" da tutti. Probabilmente qualche collega ha saputo destreggiar

Una stanza tutta per sè

Questo è l'anno della rivalutazione. Anche Virginia Woolf mi era invisa dai tempi dell'università. Quel corso di letteratura inglese non mi era piaciuto per nulla e anzi mi aveva fatto odiare gli scrittori presenti nel corso monografico tra cui Virgina Woolf. Allora avevo dovuto leggere Gita al faro e alcuni testi critici, ma mi erano tutti risultati pesanti. Da quel momento ho chiuso con lei. Adesso mi è capitato fra le mani questo libro, bellissimo. Non è un romanzo, ma un saggio. Le è stata posta una domanda: perchè non ci sono scrittrici donne al pari degli uomini? La risposta è tutta nel titolo, il contenuto ve lo lascio scoprire ma è adatto solo a donne intraprendenti, dotate di spirito critico e a tutti i misogini.   

I giorni della noia

  Queste vacanze si profilano come un periodo di noia mortale dove Netflix, Disney + e Amazon prime video faranno da padroni. Quando la zona è rossa il tempo è bello, quando la zona diventa arancione si scatena la tempesta, come oggi. Qui non è nevicato, ma pioggia e vento hanno sferzato la città tutto il giorno, meglio rimanere in casa. Leggi qualche pagina, guardi un po’ di tv, scrivi qualcosa, metti in ordine un angolo e la giornata pian piano passa. Non è esattamente quello che ti aspetteresti dalle vacanze di Natale. Ho bruciato ben due serie di Virgin River su Netflix in pochi giorni e credo che da qui al ritorno al lavoro avrò visto sicuramente altre serie, oltre a tutti i film di star wars che abbiamo ripreso a vedere tutti insieme dopo aver visto The Mandalorian. Il 30 esce Viking 6B, passerò fine ed inizio anno con i Vichinghi.  Una domanda: le piattaforme avranno abbastanza serie per uccidere questa noia?

Natale

  Quest’anno poche parole... un Natale diverso, un Natale in zona rossa, un Natale di solitudine per molti. Un Natale con le funzioni ad orari sballati, ma a mezzanotte le campane hanno suonato a festa nonostante il Covid. Buon Natale 💫 

E siamo arrivati anche a Natale

 E alla fine questo 2020 ci ha portato anche il Natale. Un Natale in zona rossa per tutti gli Italiani. In questi giorni abbiamo tutti pensato a cosa ci era concesso fare e ciò che non si poteva. Un turbinio di chiamate per capire se e cosa si poteva fare. Molte persone che conosco nonostante ci siano dei modi per passare il Natale con qualcuno, staranno soli ugualmente. Per molti sarà un Natale di solitudine, nonostante le concessioni.  Per alcuni il distanziamento sarà l’occasione per vivere il vero spirito del Natale lontano dagli obblighi, dal lavoro, e dal consumismo. Per noi le cose saranno più o meno le stesse, mancheranno le cene con gli amici, perché alla fine il distanziamento ci porta lontani da loro, non dai parenti. Mancherà la cena degli avanzi il 25 sera, mancheranno tutte le cene che durante le feste di facevano. I giorni prima di Natale poi erano piene di cene e di feste, quest’anno nulla. Alla fine è questo che manca è non siamo sicuri che questo sacrificio realmente

Daysi Miller

  Per me questo libro ha un sapore nostalgico, perchè questo è il tipo di romanzi che apprezzavo da giovane, quando ero alle prime esperienze di lettura tra i sedici e i dicianove anni. Apprezzavo i romanzi tra 800 e 900, soprattutto quelli stranieri perchè erano tradotti e le traduzioni usavano una lingua facilmente comprensibile, metre l'italiano di romanzi come I promessi Sposi in quei tempi mi pareva così difficile (oggi tutta questa difficoltà non la trovo più ma da piccola davvero mi spaventava).  Poi i romanzi di formazione mi piacevano davvero tanto, anche oggi è il mio genere preferito, ma allora li adoravo tanto.  Peccato che nessuno mi abbia mai presentato Henry James allora. Allora non c'era internet e non potevo davvero compiere da sola la mia educazione letteraria come faccio ora per esempio, spulciano siti alla ricerca dei libri più importanti delle varie letterature straniere che mi affasciano.  Quando avevo sedici anni mi fidavo dei consigli del mio professore

Pensieri sparsi

 A mio avviso i governanti non dovrebbero chiedere sacrifici in nome di qualcosa di cui non hanno il controllo. Non possiamo avere il controllo di una pandemia, abbiamo solo grafici e predizioni, per cui i governanti avrebbero dovuto chiedere sacrifici non in nome del Natale, ma in nome di qualcos’altro, della salute propria e pubblica. In questo momento si va avanti per prove ed errori per cui ogni promessa è vana.  Avevano promesso la scuola, penso che se ho fatto 30 giorni di lezione è tanto, eppure ho seguito ogni divieto. Avevano promesso il Natale, ho seguito ogni divieto ma ciò nonostante non ci sarà un vero Natale.  In questa pandemia ognuno di noi sta perdendo qualcosa, di piccolo o grande, eppure nonostante i sacrifici siamo al punto di partenza. Sono davvero esasperata, eppure mi appresto a passare tutte le vacanze di Natale in casa, ancora una volta. Vediamo pochissimo gli amici e mi mancano da morire eppure chissà per quanto continueremo a non vederli.ogni persona che cono

la famiglia Piotta

  avevo adocchiato questo libro da tempo in libreria, ma stavo solo aspettando il momento giusto per leggerlo. E' un libro decisamente leggero, a tratti divertente a tratti dolce amaro perchè comunque descrive la società variegata di oggi e le sue contraddizioni.  Fa riflettere, perchè oggi l'italiano medio non è più rappresentato dalla Famiglia Fantozzi ma da famiglie come i Piotta: lavoro precario, saltuario. Figli un po' alla deriva, sogni infranti, aspettative disilluse, soperanza di una vita migliore. Poi avete intuito ormai... le storie familiari mi prendono tantissimo.

L’incertezza che genera il male di vivere

 Da giorni siamo appesi ad un filo, dopo le chiusure fatte per “goderci il Natale” un po’ di respiro, poi di nuovo l’incertezza per i giorni di festa, nonostante le promesse il Natale sarà negato. Ogni volta che si profila una chiusura si invoca una scadenza successiva, in questo caso l’apertura delle scuole. Ma lo so che il 31 o giù di lì ci diranno che questo non è possibile, un cliché che si ripete.  A Roma stanno decidendo se possiamo passare un Natale dignitoso o un Natale in solitudine. Questa continua incertezza genera il male di vivere.  Inizio a sentire il disagio palpabile nelle persone che mi circondano. Una vita limitata, la voglia di starsene a casa, la mancanza di dialogo genera incomprensioni. Tutto crolla e ognuno cerca il proprio angolo di felicità dove può e purtroppo spesso non coincide con quello di chi sta attorno. Sono giorni davvero difficili, dove non si sa come procede se non per prove ed errori.  Spesso si incappa in errori. La voglia di cedere a false teorie,

Quale Natale?

 Quale Natale ci aspetta? Ho passato giorni a pensare dove, come, quando passare le feste coi miei cari, che si contano sulle dita di una mano. Tutti abbiamo passato molto tempo a immaginare escamotage per poter passare le feste con un minimo di calore umano, cosa assai rara in questo tempo, ma a quanto pare, ancora una volta le nostre libertà verranno limitate da un dpcm ad hoc. Domani? Spero che arrivi prima di lunedì, in modo da avere qualche giorno, prima del 24 per poter distribuire i regali che ci hanno permesso o concesso di acquistare. Sia mai che un minimo di affetto riempia subito le terapie intensive. Si sono stufa. Questo 2020 mi ha tolto molto, è stato un anno vissuto a metà, pochissime gioie strenuamente cercate. E questo 2021 che deve venire? Boh... mi viene da pensare che quello che fai il primo dell’anno lo fai tutto l’anno, quindi chiusi in casa soli anche per tutto il 2021? Non sono molto positiva in questi giorni.

Il primo uomo

Ho letto altri due libri di Camus, la Peste e lo straniero , ma non mi hanno preso come questo. Questo mi è piaciuto davvero, l'ho sentito davvero vicino. Si vede che comunque è un'opera incompiuta, manca la parte finale, il momento in cui conosce il padre, la narraizone infatti si basa sempre sull'assenza, il protagonosita non arriva alla conoscenza che si auspica all'inizio quando si trova sulla tomba di suo padre mai conosciuto, morto giovane metre lui si ritrova ormai a mezz'età, un'età in cui non arriverà mai perchè la sua vita è stata tragicamente interrotta.  Mi ha molta coivolta il racconto di un'infanzia el nordafrica, di una realtà coloniale mai troppo indagata ma vissuta. E' un libro che merita lentezza e riflessione. Io mi rammarico di averlo divorato e di non aver concesso abbastanza tempo alla riflessione.  

La Dadin pigiama? Sarà questo il problema?

  Su Facebook seguo molti siti per insegnanti dove però, giustamente, scrivono anche studenti e genitori, per ora siamo ancora in democrazia e per ora siamo ancora liberi di esprimerci, su internet. L’articolo parlava dei ragazzi che fanno la DaD in pigiama, e di altre criticità emergono con la DaD. Le criticità sono davvero molte, inutile che ancora una volta mi metta qui ad elencarle, ma il pigiama è davvero un problema?  Io personalmente non mi metto mai vestiti “per uscire” quando sono in casa, ho alcuni abiti prettamente da casa e uso quelli, mia figlia pure. Nonostante questo credo che siamo abbastanza ordinate anche se “in pigiama” perché abitualmente sia io che lei dormiamo in leggings e felpa/maglietta. Vedo colleghe che invece sono sempre tiratissime anche in DaD, ma quella penso sia una scelta personale. Di certo non inficia sulla didattica, anche perché. spesso io sono a scuola in jeans e felpa e quindi per i miei alunni non cambia molto. Mi è capitato solo un paio di volte

Grey’s Anatomy season 17 - impressions, fellings

  Ho già visto la puntata 17x05 è ormai mi sono fatta un’idea. Lo show è sempre stato drammatico,  Inno di colpi di scena, un’ospedale dove muoiono più medici che pazienti. Ma quest’anno che fatica vedere le puntate, non si parla quasi più di chirurgia, di intrecci amorosi ma solo di Covid, come se già la vita vera non fosse pregna di questo argomento.  Due dottori in situazione critica, la mamma della Baily morta di Covid, insomma niente di diverso da una giornata normale. La prima puntata l’ho spenta due volte prima di riuscire a vederla, troppa realtà, eravamo in zona arancione, un sacco di persone che conoscevo erano positive e sinceramente non riuscivo a guardarla. Poi mi sono detta che era solo uno show anche se troppo verosimile, ma rimaneva sempre uno show. Così tranquillamente l’ho iniziato a guardare.  Mi piace? Come non potrebbe non piacermi? Sono più di 15 anni che mi trattiene davanti ad uno schermo e non sarà la pandemia a non farmelo piacere più, del resto adoro le cose

Racconti Londinesi

  Non mi piacciono i racconti. Il genere della short stories non incontra i miei gusti letterari. La sera prima di andare a letto preferisco immergermi nella narrazione lunga. I racconti preferisco leggerli quando ho poco tempo, durante un'attesa, quando posso leggere giusto il tempo di una piccola storia. Quando ne leggo tre o quattro di seguito non ho il tempo di "digerire" la storia e tutti i vari personaggi si affollano in un ammasso indistinto. Qui Doris Lessing racconta la Londra anni 80 e 90, una Londra palpabile ancora attuale. Sono istantanee di vita quotidiana che per il mio gusto scivolano troppo in fretta. Non fai in tempo ad entrare in sintonia con i personaggi che il racconto è già finito. Io ho bisogno di tempo.

Nuova normalità

 Questi giorni passano un po’ tutti uguali, da quando hanno chiuso prima le scuole superiori poi in pratica vietato qualsiasi forma di sport per i bambini, i nostri pomeriggi sono sempre uguali, a casa, perché fuori piove ed è anche freddo. Piove e nei prefestivi e festivi i centri commerciali sono chiusi e non resta che stare a casa, noi 4, perché comunque è difficile vedere le persone. Non nego che questa solitudine non mi dispiace, ma vedo che gli altri componenti della famiglia ne soffrono. Le occasioni di socializzazione delle bambine sono nulle, stanno solo fra di loro. Un giorno una amica novantenne della nostra prozia si è fermata, ha accarezzato la testa di Rachele e le ha detto: io non avevo niente, ma nemmeno in tempo di guerra mi hanno impedito di giocare, mentre voi ninin in questa pandemia dovete soffrire un’immensa solitudine... parole sagge, dette da una novantenne che di cose si ne avrà viste e sa quanto stanno soffrendo i bambini adesso. Troppo spesso sento che non bi

Non esistono posti lontani

Questo libro è piuttosto diverso da quelli che leggo di solito. Un libro leggero, divertente anche se alquanto inverosimile, anzi no direi paradossale. Come è possibile passare indenni la linea Gotica nel 1943? Loro riescono. Partono dal Trentino e arrivano in una Roma appena liberata attraverso mille peripezie. Ogni tanto occorre un libro che fa sorridere, divertente, che alleggerisca le incombenze quotidiane.  

Amici

In questi tempi di Covid si è spesso soli. Una mia amica mi ha fatto riflettere su cosa significhi compagnia e cosa significhi amicizia. Certe volte mi accontento di compagnia, anzi la compagnia e le risate mi piacciono proprio. Mi aiutano a non pensare. Ma l’amicizia? Solo adesso ho capito la differenza. Quando la vita ti porta ad allontanarti dalle persone, ora per decreto legge, a volte da eventi molto grandi, nel momento che ritrovi gli amici ricominci esattamente da dove hai interrotto anche se sono anni che non li vedi.  Chi ti tiene compagnia, anche se ti fa ridere, seti fa stare bene, se per un po’ non lo vedi, tutto finisce. Ho sempre sostenuto che sono stata educata alla solitudine, ma qua e là qualche amico lo ho anch’io, di quelli veri. Solo che fino ad ora li ho confusi con coloro che mi tenevano compagnia. Non capivo la reale differenza e questo sì, è colpa della mia educazione alla solitudine. È colpa anche della mia educazione alla solitudine il non riuscire a mantenere

No rain, no flowers

Per anni ho sperato tornasse la mia vita di "prima" fatta di viaggi intercontinentali, spiagge bianche, resort cinque stelle. Mi sono sbattuta perchè la vita che avevo tornasse. Una vita fatta di divertimenti, spostamenti, amici che si era persa tutta nel tragico agosto 2012. Ero così caparbia nel cercare di riportare tutto come era prima che sono andata anche in depressione perchè non riuscivo a tornare a quel tempo, alla mia età dell'oro. Poi ci si è messo pure il Covid e quel poco che avevo guadagnato con fatica, quello che faceva parte della mia età dell'oro è andata perduta. Il covid, il distanziamento sociale, i lutti mi hanno fatto accettare definitivamente che quello che avevo non tornerà più e non posso assolutamente sbattermi per una normalità che non è più davvero possibile. Le cose crollano e non posso continuare a voler portare in vita una cosa che davvero non potrà più essere. No, non mi do per vinta. Non abbandono ciò che sono i miei sogni. Ho capito ch

Pop sugar reading challenge 2021

Anche quest'anno è uscita presso pop sugar la reading challenge. Mi ero detta che non avrei più partecipato perchè le mie letture sono casuali e non ho più voglia di redigere liste per leggere. Leggo e Basta. Peò poi ho letto i vari prompt e ho detto: ancora una volta! Sotto riporto i vari prompt e mi impegno a scrivere qualcosa in merito, tanto non è detto che debba per forza leggerli. Anche per il 2021 mi propongo di leggere 80 libri, se riuscirò ad andare oltre sarà tutto di guadagnato. 80 è una cifra che riesco a rispettare, andare oltre mi è davvero impossibile da preventivare. può capitarmi, ma è un impegno davvero gravoso. come al solito in neretto i prompt che mi incuriosiscono... quelli in rosa... boh mai sentito!   REGULAR 1. A book that published in 2021 2 . An Afrofuturist book 3. A book that has a heart, diamond, club, or spade on the cover 4. A book by an author who shares your zodiac sign 5. A dark academia book 6. A book with a gem, mineral, or rock in the title 7.

Lezioni Americane

 Sono convinta che in ogni libro ognuno di noi legga se stesso. Se cercate la scheda del libro o la recensione oggettiva avete sbagliato blog (forse per questo nessuna casa editrice mi ha mai regalato un libro), io continuo a scrivere ciò che i libri dicono a me e a volte a distanza di anni mi dicono cose diverse. Questo è uno di quei libri che mi riprometto di leggere fra 20 anni, sono certa che mi dirà cose diverse da quelle che mi ha detto oggi. Leggendolo venti anni fa mi avrebbe detto cose diverse. Infatti venti anni fa non apprezzavo Calvino perchè scriveva favole e io a vent'anni non avevo bisogno di favole, volevo verità! Infatti anche lui esordisce con Il sentiero dei nidi di Ragno e nella prima lezione lo dice chiaramente. Quando esprime la sua poetica, perchè infondo queste lezioni non sono altro che l'espressione della sua poetica, traccia un sentiero che ben conosco, che ho solcato anch'io, non come scrittrice, ma come lettrice, da ricercatrice di verità, passa

Ho seguito la Pop Sugar readin Challenge nel 2021?

Quanti libri ho letto in questo 2020? Oggi ho finito il numero 82 e ho letto un po' di tutto. Ho perso l'abitudine di fare liste, listoni e listarelle e quindi ho perso un po' il filo di questa challage che più che altro mi serviva per scoprire nuovi libri e nuovi interessi. Ma devo dire che per un po' ho cercato di leggere qualcosa che potesse andare e questo è il risultato: A book published in 2020: LA Saga di Gunnar - Iperborea A book by a trans or non-binary person:   Vardo: dopo la tempesta (in parte e non consapevolmente, ma non ho letto niente di più avvicinabile) A book with a great first line:   Anna Karenina A book that is set in a city that hosted the Olympics:   Noi ragazzi dello zoo di Berlino A bildungsroman:   Il Rosso e il nero The first book you touch on your shelf with your eyes closed:   Cassola, Tempi memorabili A book with an upside-down image on the cover:   Tenera è la notte A book with a map:   L'arte della fuga A book that was r

Tra Amici - Amos Oz

    Preferisco il romanzo. I racconti o short stories, sono un genere che non mi soddisfa perchè si esauriscono troppo in fretta , io ho bisogno di immaginare un prima un dopo e un susseguirsi di tante storie non mi lascia il tempo dell'immaginazione, però a volte scelgo i libri di racconti quando mi devo portare un giro un libro e leggere poco in modo da esaurire la storia in un'unica sessione. Questo libro di racconti però può apparire come un romanzo corale. il vero protagonista è il Kibbuz, ogni racconto parla di un abitante diverso e del suo ruolo nella comunità. Accade che nel racconto appaia come personaggio secondario qualcuno che è stato protagonista in qualche altro racconto, così visto nell'insieme può apparire come un romanzo. Amos Oz va letto, apre su una società che noi europei ed Italiani conosciamo pochissimo.

Yellow - day two

E siamo sempre a contare, conta la zona gialla, poi arancione e poi di nuovo gialla ma alla fine una cosa rimane sempre uguale, la scuola è sempre chiusa. Forse l’ultimo giorno fu il 4 novembre, fra poco sarà un mese e non ho proprio nessuna sicurezza di tornare. Il 9 dicembre potrebbe essere un buon giorno, circa 10 giorni per interrogare tutti, fare verifiche a raffica e passare le vacanze di Natale a correggere, perché altro non si potrà fare, niente cene, niente feste, niente. Però mi pare che l’orientamento sia di riaprire il 7 gennaio. Gli addetti ai lavori cosa si aspettano? Che comunque le vacanze di Natale saranno occasione di contagio, che comunque la gente non rispetterà le regole ( per esempio la mia vicina di casa non rispetta mai il coprifuoco e rincasa ogni sera ben dopo le 22), e il 7 gennaio non ci saranno più le condizioni per riaprire le scuole e noi staremo ancora a casa. Non ho fiducia in questi tempi difficili. Mi aspetto un intero anno in Smart working.  Utilissi

Libertà

  Novembre ci ha regalato giorni bellissimi e tiepidi. In un’altra situazione sono convinta che li avremmo passati alla fattoria invece novembre è stato caratterizzato da chiusure e dalla zona arancione e quindi l’impossibilità di uscire dal comune di residenza.  Oggi siamo in zona gialla, possiamo finalmente lasciare il comune e spostarci anche di regione in regione a patto che questa sia gialla. Ma ahimè la Toscana è rossa, ciò ci impedisce di andare alla fattoria. Quindi oggi siamo andati al mare. Abbiamo pranzato in spiaggia al tepore del sole e poi abbiamo fatto una  piccola passeggiata per gustarci meglio il tramonto. Ora ci godiamo queste settimane di semilibertà perché a quanto pare le nuove restrizioni arriveranno il 18 dicembre. Quest’anno è il primo anno che non ho ansie per cene e cenoni di Natale, capodanno ecc. so che tanto dovremmo stare ognuno a casa sua. Da una parte è meraviglioso perché ho sempre odiato le feste e il dover andare da una parte all’altra, dall’altra mi

turn yellow

  la permanenza della Liguria in zona arancione è stata bereve e indolore. Quasi non ci siamo accorti della differenza. Ormai da settembre siamo abituati ai divieti e siamo diventati anche abbastanza bravi a farcene una ragione e inventare qualcosa per stare bene. Il mio comune poi da veramente tante opportunità che ci è mancato si vedere il mare a Portovenere o alle 5 terre, ma possiamo comunque vederlo da lontano anche da Spezia. Da domani possiamo finalmente muoverci liberamente dal nostro comune e avere a disposizione per le passeggiate del weekend oltre alle colline anche qualche cima più alta e ristorarci in qualche ristorante senza dover portare con se tutto il necessario. Finalmente si potrà prendere il caffè al bar e non fuori al freddo e chi lavora avrà di nuovo la possibilità di pranzare seduto in un locale e non nascosto da qualche parte. La scuola non riaprirà e io rimarrò nella solita condizione. Rispetto al primo lockdown ho imparato ad organizzarmi il lavoro e ottimizza

Karen Blixen , Capricci del Destino

 In questo periodo ho voglia solo di letteratura del nord perchè mi affascina. Nell'immaginario Karen Blixen è legata all'Africa, ma era danese e dopo la sua parentesi Keniota torna in Danimarca dove scrive. Questo è il suo ultimo libro pubblicato in vita che contiene il famosissimo raccondo Pranzo di babette. E' un libro di racconti ambientati in posti diversi, non sempre nel nord, dove immaginario e reale si mescolano, dove agire quotidiano e magia creano un connubio. Questa è una caratteristica della letteratura del Nord che tanto mi piace e che in questo periodo tanto difficile mi aiuta.

Io non l'ho ancora imparato

  Certe volte mi trovo a far discorsi con persone ostinate e con una visione del mondo opposta alla mia. Invece di capire che devo tacere, cambiare discorso, mi ostino ad ascoltare forse nella speranza di far cambiare loro punto di vista, ma invano. In questo periodo le persone hanno le loro convinzioni, si difendono dal mondo esterno trincerandosi in quel che credono senza dar possibilità all'interlocutore di parlare, di spiegare loro che il complotto non esite, è il mondo che va in questo modo come sempre è accaduto. La fake news, il complottismo, e cose del genere hanno avvelenato la mente delle persone ed è difficile trovare persone che ancora la pensano normalmente, che sanno distinguere la paura dal vero. Per questo motivo devo imparare a tacere, tacere diplomaticamente e portare il discorso a livelli più leggeri perchè di alcune cose non si può più parlare liberamente. Oggigiorno non è più possibile fare una conversazione libera e priva di pregiudizi, verrai subito attaccato