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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Bisogna imparare a vivere con il virus

  Sono fuori luogo, lo so. Ma dopo mesi di chiusure credo che sia arrivato il momento di iniziare a vivere con il virus. Non possiamo sempre nasconderci dietro chiusure, zone rosse, ecc. non possiamo vivere nella costante paura. Credo sia arrivato il momento di prendere il coraggio in mano e cercare di tornare alla normalità. La gente ha bisogno di incontrarsi e uscire, più divieti ci saranno più modi di aggirarli si troveranno. Da una parte i negozianti piangono miseria, dall’altra le persone vengono additate come irresponsabili se vanno a fare shopping, ma una mezza misura? Domani ricomincia la zona gialla, spero che vada tutto bene. Additavano la scuola come centro di trasmissione del virus, invece in tutta la settimana i numeri in città sono rimasti gli stessi. Con un po’ di responsabilità si può andare avanti, si può tornare a vivere. In città si è raggiunto un numero alto solo tra Agosto e settembre, quando non era obbligatorio usare le mascherine e quando si sono compiute alcune

Alti e bassi

  Questa è stata una settimana di alti e bassi. Giorni felici e giorni pieni di stanchezza e anche qualche preoccupazione. Mi va poco di scrivere e di leggere. Dopo anni di letture disperatissime mi prendo una pausa. Detto da me può suonare strano, ma ho bisogno di ritrovare un senso, la bellezza della lettura non solo divorare un libro dopo l’altro. La sera sono stanca, ho spesso mal di testa. Spesso il mio pensiero vola alla mia vita prima del Covid è inizio a rimpiangere la pizza in pizzeria, le gite fuori porta con tuttti i bambini, le grande compagnie. Mi mancano i musei, nonostante la panciata di quest’estate. Mi manca la libertà di frequentare i luoghi che voglio. Ho voglia di fare shopping, ho voglia di outlet, ho voglia di quelle piccole cose che ora sono vietate. Ho voglia di esser normale. Mi sta prendendo un po’ la depressione da Covid, speriamo finisca presto.

Il primo giorno di scuola

  Oggi sono rientrata a scuola dopo quasi tre mesi, non un rientro totale ma al 50%, ci sono giorni in cui ho le classi in DaD in cui rimarrò a casa e giorni in cui potrò tornare a scuola. Oggi quando ho visto i ragazzi in faccia dopo tre mesi mi sentivo felicissima. Quella classe l’ho presa quest’anno, abbiamo interrotto la scuola mentre ci stavamo conoscendo, molti di loro non si presentavano a lezione, i colleghi li indicavano come nullafacenti. Oggi quando li ho chiamati in classe dal vivo stentavo ad affibbiare a quei volti innocenti ancora da bambini le peggior malefatte della DaD, come inserire filtri, far cadere apposta la connessione, ecc. mi parevano solo ragazzini spaventati da un mondo che cambia troppo in fretta. Sciogliere la tensione è stato facile, porre domande e finalmente ricevere risposte in coro è stato davvero entusiasmante. La voce che esce senza troppo pensare, senza dover aprire un microfono, ma immediata.... era questo che mancava del dialogo educativo. Escono

La challenge pericolose sui social

 Artemisia, mamma di una bambina di 10 anni. Artemisia, ha concesso al compimento del 10* compleanno uno Smartphone senza sim alla sua bambina. Artemisia si riconosce nei genitori di Antonella e non sa ne cosa dire ne cosa fare. Artemisia non si sente di giudicare quei poveri genitori, perché li sente così simili a lei. Artemisia è preoccupata anche se ha fiducia in sua figlia, anche se sua figlia non è iscritta a nessun social ma usa solo hangout, Meet, YouTube e Spotify.  Perché sono preoccupata? Perché dal 24 febbraio 2020 c’è stato un totale abbandono dei bambini da parte delle istituzioni. Li hanno privati di tutto, della scuola, dello sport e della musica. Li hanno costretti a mantenere i rapporti solo via telematica e non c’è stata nessuna proposta per intervenire sui loro disagi. Io vedo ogni giorno il disagio crescente di mia figlia.  Il dolore per un lutto Covid avvenuto in casa di riposo, ed è straziante non poter dire addio, non poter elaborare il lutto con i piccoli gesti

I leoni da tastiera

 In questi ultimi mesi ho aumentato la mia presenza sui social, complice anche il lungo tempo che passo in casa, non ho molta voglia di fare e mi trovo spesso a cazzeggiare su Facebook e leggere articoli e i relativi commenti.  Ultimamente ho letto di tutto e a volte ho anche risposto perché sinceramente chi parla senza sapere dovrebbe semplicemente stare zitto. Anche se scrivendo queste parole vengo ripresa, perché a quanto dicono nessuno ha il diritto di zittire. Capisco che l’imperativo “Stai zitto” può infastidire, ma spesso vengono dette cose assurde e illeggibili. Le cose che più mi urtano sono tutte le parole spese sui professori del tipo “è un anno che non lavorate”, “volete solo starvene a casa”, “chissà che sforzo questa DaD “. Ma ultimamente mi danno ai nervi anche le frasi contro gli studenti che chiedono di tornare a scuola e molti adulti sminuiscono le loro proteste. Siamo ad un punto in cui gli studenti non reggono più la DaD, èun dato di fatto. Alcuni, come mia figlia,

a proposito di pop sugar challange 2021/3

continuo a scrivere qualcosa per ogni proposta:   21. A genre hybrid: la classificazione stretta in generi non mi ha mai interessata, in genere scelgo un libro per altre caratteristiche, quindi qui mi trovo un po' in difficoltà... 22. A book set mostly or entirely outdoors: in queste richieste così particolari non riesco mai a trovare una soluzione prima di leggere un libro, semmai me ne accorgo a posteriori 23. A book with something broken on the cover: le copertine cambiano da paese a paese, dicono che in italia siano molto belle, ma io preferisco quelle inglesi. troverò una copertina con qualcosa di rotto? Non me ne vengono in mente 24. A book by a Muslim American / Muslim British author: questa è una delle categorizzazioni tipicamente anglossasoni che in Italia prende poco piede, ma alcuni scrittori di fede mussulmana che scrivono dall'Inghilterra e dagli States sono conosciuti anche in Italia: Khaled Hosseini e Susan Abulhawa sono due esempi, ma ce ne sono moltissimi altri

una selva di regole che limitano le libertà personali

  Inizio a non sopportare più questa situazione di DPCM che escono a orari folli e non sopporto più tutta l'incertezza intorno alla situazione Corona Virus. La mia vita, come quella di tutti è stata stravolta, inizialmente credevo che ne valesse la pena, poi ho capito che la situazione non avrebbe migliorato le persone, anzi ha fatto uscire la loro vera natura. Pian piano ho capito chi non voglio più avre vicino, io sono sempre la stessa, ma ho aperto gli occhi a nuove realtà che un anno fa non vedevo. Oggi mi trovo in bilico. Non so se rivoglio quello di prima, che oggi mi appare falso. Però mi manca uscire la sera, fare gite fuori porta, weekend nelle città d'arte. Ogni giorno quando non faccio qualcosa penso a coloro che ci perdono. Al ristoratore, al gestore di case vacanza, ai musei. Tutte persone che perdono proventi dalla mia immobilità e solo ora mi rendo conto del danno economico che direttamente e indirettamente causo. Cosa darei per una pizza in pizzeria, alla sera,

Enjoy Yellow zone

 Negli ultimi 10 mesi ho imparato a godere di ogni singolo istante perché potrebbe essere l’ultimo. Le continue restrizioni Covid mi hanno fatto imparare a vivere ogni istante come se fosse l’ultimo e soprattutto ad amare ogni piccola cosa.  Domani saremo di nuovo in Arancione e oggi siamo saliti in “montagna” dove la neve era alta almeno un metro (in certi punti). Il sabato libero ci permette sempre di godere di piccole opportunità come raggiungere qualche vicina località in un giorno ancora tranquillo. Alzarsi presto fa la differenza, molta gente fa con comodo. Ricorderò questa giornata a camminare nei sentieri innevati come una delle più belle di questi ultimi tempi. Camminare nella neve è rilassante, guardare le creste innevate, percorrerle, allargare lo sguardo dalla montagna al mare riempie l’animo di sensazioni positive. Sono fortunata a vivere in un territorio stretto fra le montagne e il mare, regala sensazioni forti, natura prorompente che aiuta a digerire le brutture della v

Rest in peace Lorenzo

  Oggi ci ha lasciati un collega straordinario. La persona con la più vasta cultura che abbia mai conosciuto. Non penso che avrò mai la fortuna di conoscere un’altra persona dotata del suo sapere. Sono stata onorata di essere stata sua collega, ammiravo le sue doti di insegnate, ho cercato di imparare da lui tutto ciò che potevo. La notizia della sua prematura scomparsa mi coglie impreparata, i ricordi si affollano.  Sul mio comodino, da sempre, la sua lista dei 100 libri da leggere prima della maturità, che poi non sono 100 ma decisamente molti di più. Sono almeno 10 anni che provo a finirla e non ci sono ancora riuscita, ogni volta che cancello un libro mi dico che effettivamente mi sarebbe servito leggerlo qualche anno fa, almeno prima della laurea.  E questi 100 e più libri sono la sua eredità, la sua eredità nelle mie mani, con l’impegno di essere una professoressa migliore.

A proposito di Pop Sugar reading Challenge /2

Continuo ad analizzare le varie richieste della Challange perchè magari così mi schiarisco le idee...  11. A book about forgetting : un libro sull'oblio, sul dimenticare... non mi viene proprio in mente niente e non mi pare nemmeno un tema interessante. 12. A book you have seen on someone’s bookshelf (in real life, on a Zoom call, in a TV show, etc. ): spesso mi va di leggere un libro che ho visto da qualche parte, specialmente in mano a qualcuno, spero mi capiti di vederlo nel 2021 13. A locked-room mystery. il genere thriller, giallo, mistery ecc. proprio non mi piace per cui non so nemmeno di cosa tratti il genere, non leggo mai queste cose e quando li ho letti ho fatto fatica 14. A book set in a restaurant : davvero difficile, anche se ci fu un prompt simile gli anni scorsi, infatti avevo letto La cena degli addii , forse da qualche parte ho un libro simile, forse proprio della stessa autrice, anzi si: il ristorante degli amori diversi potrebbe fare a caso mio, è nel mio kobo

La bellezza della mia città

 Il nostro comune ci regala bellezze inaspettate, durante il covid (ormai sono 10 mesi!) abbiamo battuto ogni possibilità di questa città. E fortunatamente sono tante. La neve imbianca tutte le montagne del circondario come non accadeva da anni. Metri e metri di neve e l’impossibilità di raggiungere queste località. Persino alla fattoria scende la neve da diversi giorni, ma trovandosi in una regione diversa dalla nostra (ma pensate a soli 45km da casa mia) non posso raggiungerla. Così ci accontentiamo di quello che la città offre.  Stamattina una nevicata ha imbiancato le alture e subito siamo corsi a goderci qualche cm di neve. Le bambine chiuse in casa da 20 giorni erano al settimo cielo, correvano, si tiravano le palle di neve. Sono rimaste troppi giorni chiuse in casa e avevano bisogno di libertà... sono molto preoccupata per loro, in questi mesi di distanziamento e di chiusura stanno soffrendo molto. E dalle colline godevamo della neve, delle Alpi Apuane piene di neve, e del mare

Vardo dopo la tempesta

Ci sono copertine che ti chiamano, insistentemente. Allora arrivi a leggerli, prima o poi. Mi aspettavo di tutto da questa copertina e da questo titolo tranne la trama che celano. Ambientato nel nord della Norvegia racconta un episodio di stregoneria e soprattutto di caccia alle streghe. Il finale mi ha lasciata perplessa, come tutti i finali aperti. Ti aspetti un happyending, o magari due parole di commiato, invece no, il finale rimane sospeso aperto a molte ipostesi.  

Metti la cera, togli la cera

Non sopporto più il modo di lavorare di questo governo, penso che sia così in tutti gli ambiti....  Butti giù un lavoro, vai a dormire e quando ti svegli trovi un decreto che manda tutto all’aria... in ogni azione del governo dal febbraio 2020 c’è pressappochismo e solo misure emergenziali, nessun piano concreto, nessuno sguardo al futuro. E che mancanza di rispetto per chi lavora in orari tradizionali questo continuo legiferare la notte! Per non parlare delle dirette tv del presidente alle 22. Ma orari più consoni? La gente lavora e ha diritto di conoscere il suo futuro ben prima di qualche ora prima, la vera vita necesssita di organizzazione!  Non puoi a dicembre legiferare nuove regole che devono essere eseguite dal 7 gennaio e poi metterle in discussione il 4 gennaio notte, no non riesco più a sopportare questo genere di cose. Chiamatela pandemia, chiamatela stato di emergenza per me è solo disorganizzazione e incompetenza. Alla scuola cosa è stato dato per far fronte alle emergenz

Dentro soffia il vento

Ogni tanto mi piace ancora leggere testi leggeri, anzi in questo momento ne avrei davvero tanto bisogno, ma non mi riesce a trovarne di veramente belli.  Dentro soffia il vento è un libro pieno di magie ed emozioni ambientato in alta montagna, i pregiudizi e le maldicenze celano una storia diversa che solo una valanga saprà svelare.  

a proposito di pop sugar reading Challange

Avevo deciso di non seguirla più a partire dal 2021 anche perchè ultimamente cerco di adattare ciò che leggo piuttosto che il contrario e quindi mi pareva davvero inutile. Un mese fa circa invece erro assolutamente entusiasta  delle richeste del 2021, oggi ho inizato a pensarci... non sono mica più tanto convinta...   1 . A book that published in 2021 : Facile, sicuramente uscirà qualcosa di davvero interessante 2. An Afrofuturist book : qui già mi fermo, è un genere davvero troppo "americano" per interessarmi, non faccio davvero mai caso all'etnia dello scrittore, in genere mi interesso al contenuto di un libro. Questa richiesta proprio non mi interessa 3. A book that has a heart, diamond, club, or spade on the cover : spesso giudico il libro da una copertina, ma così mi pare davvero eccessivo 4. A book by an author who shares your zodiac sign: certo scoprire Che Harper Lee, Charlotte Bronte e Shakespeare sono del Toro come me mi cambia certamente la vita! 5. A dark

Senza speranze

  Queste giornate in rosso sono davvero difficili e demoralizzanti. Fuori piove senza sosta da diversi giorni, fa pure un po’ freddo e la voglia di uscire proprio non c’è anche se avrei motivi più che validi per mettere il muso fuori casa. In questi primi tre giorni dell’anno la depressione l’ha fatta da padrona e sinceramente ho davvero scarse aspettative per il futuro. Oggi è stato l’ultimo giorno di poltrimento, da domani ho molto da fare, essendo l’unico giorno di semi libertà ho molti appuntamenti. Ho come l’impressione che tutti questi giorni rossi abbiano solo fatto dei danni, nei pochi giorni di libertà le persone hanno concentrato le attività sicuramente creando assembramenti, non si spiegano altrimenti i nuovi contagi anche se i perbenismi dicono che non si sono rispettate le regole nelle abitazioni private. Io immagino solo domani quanta gente sarà in giro a far commissioni prima di ulteriori giorni di stop. E nonostante tutti questi sacrifici sono sicura che dal 7 ne sarann

Star wars

  Dopo aver finito la serie di The Mandalorian ci siamo rimessi a guardare tutta la saga di star wars per l’ennesima volta. Ricordo che anni fa la mia amica aveva provato ad iniziarci alla saga quando gli episodi erano solo tre, ma negli ultima anni 90  i film usciti negli anni 70  erano davvero noiosi e ricordo di aver dormito mentre lei entusiasta ci faceva vedere Star Wars IV. Poi l’annuncio del prequel allora ricordo di averli visti tutti prima di andare al cinema. Il IV, il V e il VI. Naturalmente con Viki piccola ma abbastanza grande abbiamo rivisto tutti i film dal primo capitolo al VI prima di andare al cinema a vedere il VII capitolo. La terza trilogia l’abbiamo vista tutta al cinema, compreso Rogue one, forse non abbiamo visto Solo al cinema, ma non sono sicura. Solo che devo dire che la storia nel suo complesso dopo The Mandalorian mi sfuggiva davvero, vedendo i film di star wars antology intervallati dagli episodi VII, VIII, IX ho perso il filo. Così adesso stiamo vedendo t

Buon Anno

  Siamo arrivati anche al 2021, quando ero piccola difficilmente riuscivo a pensare al 2000, mi pareva già una data grande, inarrivabile, quasi impronunciabile. Invece eccomi già nel 2021. Il 2020 per me è stato un anno difficile, ma non tragico come per molti altri. Abbiamo perso degli affetti, ho sofferto il distanziamento sociale, non ho avuto il calore degli amici e spesso mi sono sentita sola. Ho sofferto interiormente, ma dal punto di vista materiale non ho avuto difficoltà. Abbiamo il nostro lavoro, non un giorno di cassa integrazione, niente di meno se non qualche giorno di ferie non godute, ma al netto delle difficoltà degli altri sono davvero poca cosa. A volte penso a quanto costi agli altri il nostro sempre stare in casa: c’erano tempi in cui cenavamo fuori anche due volte a settimana, ma anche tre, mentre ora non mi siedo al ristorante almeno da novembre. Quando ci penso non penso alla gioia di un pasto fuori, ma quello che hanno in meno coloro che mi servivano quel pasto.