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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

L'ultimo re - Storie dei Re sassoni

  The last Kingdom è una delle mie serie preferite, in attesa della prossima stagione ho deciso di leggere i libri,. Leggendo questo primo capitolo ho capito meglio alcune dinamiche, ma qui l'infanzia di Uhtred è meglio esplorata e le vicende sono decisamente diverse, infatti nelle serie hanno sceneggiato diversamente le vicende, rendendolo più simile a Vikings. Grossomodo il libro si riferisce ai primi due tre episodi della prima serie, anche perchè nella serie non si da molto spazio ad Uhtred Sassone al fianco del padre o ad Uhtred a fianco di Ragnar, questo tempo vola via nel primo episodio se non ricordo male, si da più spazio a Uhtred cavaliere solitario. Mentre questo libro affronta molto la parte precedente, di Uhtred figlio e della sua formazione.

La fine - per ora

  Dopo solo 16 giorni dalla sua istituzione mettiamo la parola fine alla zona rossa limitata al mio quartiere anche se la mia città è alla ribalta per numero di contagi su scala nazionale, soprattutto grazie al governatore che ha commentato la decisione della Svizzera di mettere la Liguria (intera) tra le aree pericolose con la frase: la Liguria è una realtà complessa è solo colpa di Spezia se i contagi sono così alti, le altre province sono diverse. Sarà ... eppure anche Genova adesso sembra avere qualche problema nella zona Vicoli. Comunque non siamo qui a criticare le decisioni o i numeri dei contagi, ho visto scene nel mio quartiere che erano tipiche della tv a marzo o ad aprile e ora le ho vissute sulla mia pelle. Anche se domani riaprono le scuole e non c’è più zona rossa non credo che le cose cambieranno di molto, il pericolo rimane. Per me il vero pericolo non è la scuola, ma i trasporti e la vita dei ragazzi al di fuori della scuola. Se molta gente è rigorosa e rispettosa, tro

Si rientra!

  Agonia finita, almeno fino alla prossima curva in risalita dei contagi. Lunedì si torna a scuola, dopo mesi. Finalmente. Alla notizia non sono riuscita a trattenere le lacrime. Non per me, una strada per questa maledetta DDI alla fine si trova, ma per le bambine, più per Rachele che per Vittoria. Rachele ha bisogno di andare a scuola, mentre Vittoria più di tutto ha bisogno della palestra.  Sono convinta che se facciamo tutto con attenzione, se manteniamo le distanze, usiamo le mascherine e ci laviamo le mani riusciremo a mantenere tutto sotto controllo, ne sono certa. So che le probabilità di fermarci, di fare tamponi e di stare fermi sono alte, ma ho voglia di rischiare, la DDI proprio non la sopporto. Non sopporto che la mia casa diventi scuola, diventi luogo di lavoro.  Voglio che la casa sia casa e voglio che il lavoro venga svolto al di fuori della casa, voglio che ognuno di noi abbia i suoi spazi al di fuori della casa. E domani Rachele farà la prima comunione. 

Giorno 14 non si trattano così le famiglie e i lavoratori

  Oggi è venerdì e naturalmente tutti si aspettano di iniziare la scuola lunedì, ma sarà realmente così? Non ci è dato sapere prima di domenica. La cosa mi urta non poco. Non tanto per le bambine, tanto sono a casa io, sono a casa loro, quindi non c’è il problema di dove metterle, quello che mi fa infuriare è l’organizzazione del mio lavoro. Se sono in presenza mi devo organizzare il lavoro in un certo modo, se sono a distanza in un altro. In classe devo lavorare, e lavorare in un certo modo, mica posso scaldare la cattedra, rubare lo stipendio, oppure lavorare 12 ore oppure la notte per star dietro ai tempi della politica. Capisco l’emergenza sanitaria ma non si può prorogare di due giorni in due giorni, i lavoratori dell’educazione hanno bisogno di poter programmare con un minimo di anticipo il proprio lavoro, far lavorare gli alunni con un minimo di serietà e serenità. Se le condizioni non lo permettono si deve avere il coraggio di sospendere per 15 giorni, aiutare le famiglie e met

E se non fosse un segreto?

 Tengo i libri di Virginia gelosamente per i momenti difficili, perche solo lei sa donarmi il buonumore e solo lei sa tirami su di morale. I libri servono anche a questo. Tengo i suoi libri per i momenti bui, perchè anche una prof ha bisogno di qualcosa di leggero che la faccia sognare, non si può essre seri sempre. Questo libro non posso annoverrarlo fra i miei preferiti perchè la narrazione non è lineare, fa molto uso di flashback e questo non rientra propriamente nei miei canoni... ma posso fare un'eccezione... comunque ragazze single recatevi a Verate perchè è un posto favoloso! Pieno di uomini ricchi e bellissimi pronti a farsi sposare!

13

  Oggi abbiamo fatto formazione con un infermiere esperto COVID e finalmente dopo 8 mesi di chiacchiere, sentito dire, social, ecc. ho capito di cosa si tratta. Parlarne con qualcuno che ne sa perché ha studiato, perché ci lavora e non perché si improvvisa dietro una tastiera è rassicurante. La disinformazione che regna sui social e su internet mette paura, spaventa, crea ansia. Per non parlare poi delle parole dei negazionisti. I negazionisti sono quelli che creano ancora più dubbi e ansie. In questi giorni ho incontrato due infermieri pazienti che mi hanno spiegato con calma quello che c’è da sapere e come devo comportarmi. Ora ho meno paura. Parlatene con veri esperti, non con opinionisti, leoni da tastiera, scemi del villaggio, negazionisti.  Dovremmo tornare a dare rispetto e autorità a chi sa le cose, come una volta. Intanto la data del rientro a scuola si fa sempre più lontana.

12, ancora nulla

  Domani dovevamo rientrare in aula, dovevamo. Ovviamente alle 18, noi dai un pochino prima, ci hanno avvertito che avrebbero prorogato la chiusura delle scuole fino a domenica. Va beh per due giorni... posso sopportare le escandescenze di Rachele che proprio non sopporta la didattica a distanza anche se la situazione si sta facendo tesa. È una bambina che ha bisogno di scuola, di ritrovarsi con i suoi amici, bambini con cui ha condiviso ben 8 dei suoi 10 anni di vita, bambini che devono condividere l’ultimo anno prima della separazione che li porterà alla scuola media. Vittoria sopporta. Io sopporto, ma mi manca far lezione, parlare con i miei ragazzi, emozionarmi e farli emozionare davanti alle opere d’arte. Ho così tanto da dare e lo schermo mi toglie così tanto... la mimica, il sarcasmo, la gestualità.... Sono solo due giorni, ce la faremo.

11: e venne autunno

Improvvisamente venne l’autunno sul calendario e nel cielo.  Oggi ha iniziato a piove, le temperature si sono abbassate e l’estate ha improvvisamente lasciato il passo all’autunno esattamente nel giorno giusto del calendario. Che anno strano questo 2020. Oggi ho fatto il sierologico. Negativo. I 15 minuti più lunghi, tra i peggiori della mia vita.  Peggio solo quando ero con mia mamma infartuata in ambulanza e quando mio marito è caduto e quando mio fratello si è bruciato, quando sono morti i nonni. Perché ho sofferto così tanto? Perché domenica Rachele deve fare la comunione e avevo paura di finire in quarantena e di dover rimandare tutto a chissà quando. Probabilmente giovedì non torneremo a scuola, e in qualche modo lo spero, stanno pensando di rimandare l’apertura a lunedì. Lo spero perché così facciamo la comunione in tranquillità senza la paura di finire in quarantena per due giorni di scuola. Io ho già due alunni positivi e a scuola non ci sono nemmeno entrata.    

Teutoburgo

 Volevo cambiare genere. Non volevo più leggere libri impegnati, ma volevo qualcosa che non mi impegnasse la mente, volevo qualcosa di leggero perchè si vive tempi troppo complicati per complicarsi la mente con libri che portano a riflessioni troppo articolate, quindi ho pensato di darmi al romanzo storico per non pensare. Visto il successo di Valerio Massimo Manfredi in questo genere ho scelto un suo libro per iniziare a rilassarmi e ho letto questo. Il particolare momento mi piace, prediligo infatti dal I secolo d.C al XII come periodo storico di riferimento, anche se non disdegno anche altri periodi dell'età moderna e anche il resto del medioevo. Questo volume in particolare narra dell'epoca di Augusto e di due principi barbarici e del loro percorso all'interno della romanità. A giudizio altrui questo è il libro più brutto della serie, ma invece a me è piaciuto un sacco, forse è perchè è di questo che ho bisogno in questo periodo? La storia mi esalta a prescindere e mi p

Giorno 10: cercare qualcosa di bello

  Cercare qualcosa di cui essere felice o per cui essere felici negli ultimi giorni sta diventando sempre più difficile. Cerchi di pensare ad altro ma tanto il pensiero torna sempre a quello.   Abito nella zona rossa, anche se rossa non è. Il nervosismo è alto. Comunque sia siamo circondati da molti positivi, ne conosco più ora che a Marzo. Conosco più gente intubata adesso che a Marzo. Mi rifiuto di cedere nuovamente alla DAD che ora si chiama DDI, ma in cuor mio so che dovrò farlo. Quando ho una bella giornata ringrazio, perchè potrebbe essere l'ultima per chissà quanto tempo. Anche quando ho un'ora serena inizio a ringraziare, potrei non averne altre. Il 23 si avvicina e potremmo tornare un po' alla normalità o almeno spero.

Pensando alle serie tv e non alla pandemia

 In questo periodo si salutavano le spiagge ma l'amaerezza per la fine dell'estate veniva subito sostituita dalla gioia e dalla trepidazione per le nuove puntate delle mie serie tv. Non quest'anno. Il Covid mi ha portato via la gioia di andare al mare. Il Covid mi ha portato via la spensieratezza dell'estate. Il Covid si è portato via la possibilità di girare le nuove puntate delle mie serie tv preferite. Carnival Row doveva essere rilasciata ad Agosto 2020 se il Covid non avesse interrotto le riprese, di fatto proprio in questi giorni ha avuto inizio la post produzione quindi di fatto potremmo vedere la seconda stagione in primavera o addirittura ad Agosto 2021, nulla è ancora certo. Vikings 6b è già stata girata, fortunatamente, quindi si spera venga rilasciata verso novembre/dicembre come al solito, come lo scorso anno. Questa è l'ultima serie. Non ho ben capito se hanno già iniziato a girare lo spinoff intitolato Vikings:Valhalla , ambientato 100 anni dopo, ma

Non siamo usciti migliori dalla quarantena

Durante la quarantena eravamo convinti di aver imparato diverse lezioni, eravamo convinti di uscire da casa nostra come persone migliori, invece? Invece secondo me siamo usciti peggiori. Più egoisti, opportunisti e con più paura del prossimo di prima. Credevo di avere degli amici invece giorno dopo giorno, mese dopo mese mi sono resa conto che non era amicizia.  Io non so cos’è l’amicizia.  Sono sempre stata educata alla solitudine e alla fine non sto bene neanche con me stessa. Non ho mai avuto amici, almeno quel tipo di amicizia che ha la maggior parte della gente. A dire il vero non so neanche cosa voglia dire averne, perché comunque le persone che reputo amiche poi comunque spariscono. La mia vita è troppo complicata, o forse io lo sono, non saprei. Sicuramente ho grande attitudine alla solitudine. E oggi con questo ritorno di fiamma del Covid ho capito che non era amicizia, ma compagnia. Una volta nella vita vorrei provarla però questa cosa: l’amicizia, quella vera. Ma credo che o

Giorno 7 : abbiamo bisogno di calma

Per l’ennesima volta siamo scappati dalla città. Per l’ennesima volta ci siamo rifugiati fra le Apuane in cerca di tranquillità. Un paio di giorni, nemmeno tanto, giusto il tempo di staccare un po’, di non sentire niente.  La nostra strada è peggio di un paese, si sente tutto, si vede tutto, inizio anch’io a conoscere chi mi sta attorno, a vivere alla finestra e ad ascoltare i rumori del quartiere. Quello che ascolto non mi piace. Le persone intorno a me, vicino a me, vengo a sapere che sono ricoverate, alcune non in buone condizioni, alcune stanno meglio. In generale c’è paura a dire “ehi guarda sono positivo”, c’è un clima di caccia alle streghe terribile e ognuno ha paura di chiunque. Ognuno tiene la propria positività per se... anche se non è così che le cose dovrebbero andare. Giudicare è facile, gli errori e le leggerezze si commettono, avvertire chi ti sta attorno è dovere. Per una volta quassù alla fattoria ho trovato comprensione, sanno che in città si vive male, sanno che sta

Il sale della terra

Quando dici migranti pensi sempre ai barconi del mediterraneo. Dici migranti e pensi a disperati che non hanno nulla. Dici migranti e pensi a mussulmani. Dici migranti e pensi a mille luoghi comuni. Questo libro serve a far capire che il luogo comune è qualcosa da combattere. Spesso uno a casa propria ci sta bene poi succede un guaio e deve scappare. Deve scappare da un luogo che per te vuo dire sole e Vacanze, Acapulco e recarsi in un altro che, sempre per te, vuol dire democrazia, gli Stati Uniti, ma che i migranti dal Messico non li aspetta davvero a braccia aperte. Il Mondo va visto con gli occhi e non con i luoghi comuni, per fortuna c'è chi ci racconta storie che ci aprono gli occhi.

Troppo nervosismo in città

Il livello di nervosismo in città è davvero insopportabile, non è nemmeno passata una settimana dall’ordinanza incriminata che c’è un clima insopportabile. Smentite sulla zona rossa continuano ad arrivare dalle forze politiche,  ma gli abitanti del quartiere ormai si sentono ghettizzati e nessuna scusa sembra valere. Covid o non Covid si è creato un ghetto. Io abito nel ghetto e devo dire che ci sto bene. Il silenzio è la tranquillità regnano sovrane, solo un po’ di polizia, ma quella c’è sempre stata. A soffrirne sono le attività commerciali... non grandi negozi, ma piccole attività che già facevano fatica a tirare avanti e ora si trovano ancora messe peggio grazie a questa cattiva pubblicità. L’insoddisfazione della popolazione verso le misure restrittive è talmente alta che oggi il sindaco è stato persino aggredito verbalmente mentre cercava di spiegare che non esiste nessuna zona rossa. Non esisterà la zona rossa, ma il ghetto ormai è ben delineato, l’odio è palpabile, l’odio si re

Il mio primo giorno di scuola

Oggi la scuola è iniziata anche per me e Rachele, in Modalità on Line, quest’anno si chiama DDI, ovvero didattica digitale integrata, proprio perché si spera di tornare presto in aula, ma si sa già che spesso si dovrà stare a casa... Ritornare alla modalità on Line è un trauma, specialmente con le classi con cui non c’è rapporto di confidenza. Oggi ho incontrato classi con cui c’è poco feeling e attraverso uno schermo è davvero difficile. Non riesco.  Davvero difficile entrare in classi che non conosco. Un ora è lunghissima e non passa più. In casa si fa fatica a fare scuola al mattino, quest’anno c’è una quinta elementare, e poi c’è il tecnico... una prima tecnologico e il triennio economico.... insomma un bel casino, perché tutte in contemporanea, dalle 8 alle 12:30. Durante il lockdown le lezioni erano disseminate durante il giorno mentre ora sono concentrate perché ideate come lezioni in presenza, poi diventate a distanza. Mi auguro che il 24 tutto torni alla normalità, ne abbiamo

Giorno 4: le smentite, ma il pasticcio è fatto

  Le smentite sulla costituzione di una zona rossa nel mio quartiere corrono veloci, tutti si affrettano a dire che non esistono zone rosse e che i contagi sono più alti in una zona piuttosto che in un’altra in base a dove è stato fatto il tampone e non dove è domiciliato il malato positivo, insomma il solito pasticcio italiano.  Io so solo che non posso fermarmi sotto casa, in teoria non posso fare la coda ai negozi sotto casa, ma quelle sono tollerate,  e so che non posso andare a scuola. Invece di prolungare le vacanze come era logico, c’è stato l’ingresso della famigerata DDI, ovvero didattica digitale integrata, cambi nome ma è sempre la solita minestra, che ti è piovuta da cielo tra capo e collo quando meno te lo aspetti.  Domani inizia pure Rachele  è sarà delirio perché saremo tutte e tre impegnate nei soliti orari per tre ore di seguito! Orari pensati per essere svolti a scuola in presenza, svolti ora in DDI, a casa. Delirio. Sono già stanca e devo ancora iniziare. In più è to

Ezra Pound

  Non sono ancora pronta per leggere un romanzo in lingua originale, ma non so più leggere le poesie tradotte. Mi piace leggerle in lingua originale, sentire il loro suono così come concepito dal loro autore e capirle e intenderle come dico io senza il traduttore, che poi se le capisco male sono fatti miei.

Il primo giorno delle superiori

Ricordo con angoscia il mio primo giorno di scuola alle superiori. Non ci volevo andare. Mi avevano iscritto per forza al liceo artistico in un’altra città, io non ero del tutto convinta ma non mi avevano fatto vedere altre scuole, per mia mamma non c’erano alternative. Io non ci volevo andare. L’avevo implorata di cambiare scuola, di mandarmi altrove, ma niente. Tanto che il primo giorno mi aveva portato lei a scuola, ma non con la macchina, era venuta in corriera con me, 1 ora ad andare e un’ora a tornare. In casa mia non c’era democrazia, io non potevo scegliere anche se sembrava che potessi fare ciò che volevo. Ricordo tutto di quel giorno, persino come ero vestita. Poi con i giorni mi sono fatta andare bene quella scuola, poi mi sono abituata. Oggi è stato il primo giorno delle superiori per Vittoria. Ha scelto lei. Io volevo per lei una cosa ma niente.i professori le hanno consigliato un’altra ma niente. Lei ha fatto la sua scelta. A me quella scuola non piace per niente, ma non

Giorno 2

   In città non sono a mio agio. È carica di odio, di cattivi pensieri. Ho bisogno di evadere, di andare via. Ho bisogno della tranquillità della montagna, anche se quest’anno in montagna c’è tanta, troppa gente. Mi sento tranquilla solo sulla cresta dei Monti a rimirar l’infinito. Anche oggi in Garfagnana. Oggi Campocatino E il lago di Vagli. Sono tutti luoghi molto vicini alla fattoria che ho già visitato molte volte nella mia infanzia. Questo in particolare lo ricordo molto bene anche se ci sono stata nel 1983 e avevo solo 4 anni. Ricordo tutto perfettamente e mi ricordo persino le mie sensazioni e ciò che avevo provato camminando per le strade del paesino restituito alla luce, sommerso per tutti quegli anni.  Oggi il lago  era molto basso, ho letto che contiene oltre 90 metri di acqua, oggi ne mancavano almeno 20 o forse anche di più. A quanto si dice il prossimo anno verrà svuotato completamente, mi piacerebbe portarci le bambine. La visita oggi è stata frettolosa, ho passato trop

Giorno uno: ordinanza riscritta

  La zona rossa? Quale zona rossa? Siamo una comunità non esistono ghetti. Con queste parole hanno cercato di salvare il salvabile, ma i cittadini del mio quartiere sono ormai costernati e delusi, siamo untori di Covid oppure no? Oggi certe parole sono sparite ad hoc dall’ordinanza che istituiva la cosiddetta zona rossa e di fatto non esiste più... non c’è più una ragione sanitaria per tenerla in piedi. Io non so cosa dire e nemmeno cosa pensare.  Ieri il mio quartiere era in emergenza sanitaria a causa della comunità Dominicana e dei suoi usi e costumi diversi dai nostri e oggi no. Dopo le polemiche sui social e le ovvie accuse di razzismo, tutto si è sciolto come neve al sole. Io sono davvero allibita. Oggi nonostante il sole sono rimasta a casa. A quanto pare la scuola partirà lo stesso, via Meet. E questa forse è la peggior notizia.e se non posso contare i giorni della zona rossa conteremo ancora una volta quelli senza scuola. Credevo che si fosse procrastinata l’apertura, invece n

Ricominciamo a Contare: il Diario della zona Rossa

  Da giorni, più o meno da quando siamo rientrati da Venezia, in città le cose non vanno molto bene. I contagi aumentavano costantemente, la preoccupazione era molto alta.  Non ne ho mai parlato perchè non mi sentivo a mio agio. Non volevo ricordare questi giorni di tensione. Inizialmente si disse che l'aumento dei contagi era stato causato da una festa a Marina di Carrara il 15 Agosto a cui avevano preso parte grande parte della comunità Dominicana della città. Il comune di Massa Carrara ha da subito smentito questa notizia, ma in città ha tenuto banco fino ad oggi. Gli untori sono i componenti della comunità Dominicana. Come verso Marzo sparirono tutti i Cinesi così in questi giorni non si vedono più in giro i Dominicani. La piazza sotto casa mia che i primi giorni di Agosto pareva il carnevale di Rio dal 24 agosto mi è parsa ogni giorno sempre più silenziosa e spoglia. Finchè non è apparso un camper che faceva i tamponi. Tutta la settimana scorsa sono stati fatti tamponi a chi s

Qualcuno con cui correre

  Non tutti i libri possono piacere. Questo è uno dei tanti che non mi è piaciuto e che ho fatto fatica a leggere, succede e non mi vergogno a dirlo. Credo sia finito il tempo delle letture bulimiche, credo sia finito il tempo dell'importante è leggere e che sia tornato il tempo di tornare a scegliere quello che mi piace leggere, anche se ho perso un po' la voglia di mettermi lì a cercare cose particolari che potrebbero piacermi. Il protagonista è un sedicenne a cui viene affidato il compito di ritrovare il padrone di un cane abbandonbato per poi fargli una multa. Così il giovane si trova a ripercorrere le vie del padrone del cane e conoscere i contatti di questi. Una storia di ragazzi che si trovano impigliati in storie più grandi di loro e di adulti disinteressati alla vita e soprattutto disinteressati a loro. Forse è il mio stato d'animo a necessitare di qualcosa di più leggero.

Duchamp al Peggy Guggenheim

  Non ho raccontato molto della mia esperienza Veneziana in diretta, ma quei giorni furono molto caldi, molto intensi e la sera ero molto stanca per raccontare quello che avevo visto. Ero anche molto emozionata e le parole non uscivano facili. In quella manciata di giorni ho commesso un errore, non ho prenotato la visita al Museo Guggenheim rassicurata dalle parole scritte sul profilo ufficiale instagram del museo: anche se non prenotate vi faremo entrare lo stesso. Peccato che sono rimasta in coda 4 ore in una Venezia semideserta per Covid, dove tutti in quel week-end avevano deciso di vedere proprio quel museo. Io non ho avuto la forza di andarmene e sono rimasta. Il personale di servizio cercava di dissuadere le persone in coda dicendo che non era Il Guggenheim di New York o di Bilbao, che non c'era poi niente di così bello che valesse la pena di vedere. Ma io sono rimasta. Perchè? Perchè non so se riuscirò mai ad andare a New York. Perchè Peggy da sempre mi affascina. Perchè il

La Saga di Gunnar

 Questo libro non ha fatto tempo ad uscire che l'ho comprato e subito letto. Adoro i libri Iperborea, il loro formato snello, lungo e stretto, le loro sovracoperte ruvide. Il libro narra la gioventù eroica del X secolo e va letto tutto d'un fiato, un'ora su una poltrona può bastare. L'immaginazione corre veloce fra le righe e mi restuiuisce quello che più amo. Il mio medioevo fantastico preferito.

Ritorno in campagna?

   Vivo in provincia, la mia città fa meno di 90 mila abitanti, quindi sono in una situazione già privilegiata, ma leggevo gli scorsi giorni che il lockdown e lo smartworking hanno portato gli italiani a cercare casa in campagna.  Io abito in centro città, ho tutto sotto casa e sono felicissima, ma entrambi lavoriamo in periferia, facciamo il percorso inverso, quando lavoravo in centro per me era magnifico, facevo tutto a piedi ed ero contenta. Adesso faccio il percorso inverso, devo uscire dalla città ma la città è piccola e le distanze brevi. La mia è una città di mare e la posizione della mia casa è anche strategica per le spiagge, in pratica abito a 5 minuti dalle cinque terre pur abitando in città. Insomma ho tutti i servizi che posso desiderare, ma abito in città. Ma il bello di abitare qui è che se in poco tempo puoi essere al mare in altrettanto poco tempo puoi essere in montagna, e in solo 1 ora siamo alla fattoria, in montagna. Li ho tutto il silenzio che voglio che mi manca

Buon compleanno Freddie

 74 candeline, nemmeno tante, eppure.... Eppure sono tanti anni che canti per qualcun altro e qui in terra sei diventato mito, leggenda. Tanti auguri, per me che mito e leggenda sei sempre stato anche quando ero una bambina e cantavi A Kind of Magic e di anni ne avevo solo 7.

Non fa niente

Una lettura gradevole, ma a mio giudizio ci sono molti nodi importanti che però non vengono esplorati . Alcuni punti vengono esplorati con estrema leggerezza come per esempio  l'interiorità della protagonista che è ebrea ed è sfuggita allo sterminio, ma anche il suo essere donna emancipata nell'Italia del dopoguerra. Sono temi forti e importanti che mio avviso non andavano trattati con leggerezza, ma approfonditi. Probabilmente la scrittrice ha voluto passare sopra con leggerezza ai temi importanti della storia per raccontare la storia di questa donna forte, mettendo in luce le sue vicende e tacendo il disagio che gli eventi della storia hanno portato su di lei, non a caso il titolo è rivelatore in questo senso " non fa niente ".

I miei scrittori, i miei gusti letterari

Ho a lungo pensato a quali fossero i miei scrittori preferiti e in questo momento posso riassumerli così: Ernest Hemingway, ho letto alcuni dei suoi libri, non tutti, non ancora. Li tengo per un giorno di pioggia. Mi piace la sua scrittura asciutta e diretta ma mi piace anche l’uomo che fu. George Orwell, l’ho adorato da subito e ho letto ogni suo libro, forse me ne mancherà uno, penso una raccolta di saggi. Mi odio per averlo letto così voracemente e non mi sia rimasto più nulla di nuovo. Philip Roth, ho adorato ogni suo singolo libro ma mi sono imposta di leggerne solo 3 ogni anno, tenermelo in momenti bui, perché so che non mi deluderà. Gabriel Garcia Marquez, anche lui bruciato in pochissimo tempo presa dal fuoco della passione, non mi rimane niente se non una rilettura, forse non ho letto una raccolta di racconti ma non ne sono certa. Natalia Ginzburg, con lei ho iniziato con il piede sbagliato, poi l’ho riletta ed è stato amore perché la trovo così simile a me e al mio modo di es

Philippe Daverio, RIP

  "Mamma lo conosci Daverio" "Sì, certo" "Ma è quello dell'arte a Gratis" "Sì, certo" "Ah, è Morto stanotte" Così mia figlia, 13 anni, mi ha messo al corrente della tragica scomparsa dello storico dell'arte che più ammiravo e che più usavo nella mia didattica. Una piccola Chimica con la passione dell'arte che conosce anche chi la racconta, ho lavorato bene, e ne vado orgogliosa anche se non lo dico mai. Una bimba capace di emozionarsi per un uomo che non c'è più, per un uomo che a Striscia sapeva raccontare dove vedere cose belle senza pagare, un po' come la mamma, ma lei non sa che che a volte la mamma leggeva nei suoi libri dove andare a vedere le cose. E quanti libri di Daverio ho letto? Quasi tutti. Mi piace tanto il suo modo di raccontare l'arte, ironico, dissacrante e giocoso. Mi piacevano i suoi toni, i suoi giochi. Per me l'arte deve essere così, un gioco, un sollievo, il bello, un piacere. Aveva una

Armine Harutyunyan e il concetto di bello

  Il concetto di bellezza è variato a seconda delle epoche e il concetto di bello e la sua evoluzione è stato ben esposto Da Umberto Eco nel suo storia della Bellezza. Oggi facciamo molta confusione con il concetto di bello e spesso non abbiamo idea di cosa sia il bello e cosa ci piaccia. E non siamo in grado di distinguerlo. Per Gucci il bello è Armine, l’idea di bello espressa dalla linea Gucci è Armine.  Se la tua idea di bello non è quella di Gucci, guarda da un’altra parte.  Peccato che oggi nessuno è in grado di stare zitto, ognuno deve dire la sua quindi se a qualcuno questa idea di bello non piace deve farlo sapere al mondo intero e in maniera volgare.  Ultimamente le campagne di Gucci sono un tantino esasperate, quindi ci sta che abbiano esasperato i tratti di Armine per farla apparire “brutta” ma che lo sia in realtà non è poi così vero, è un tipo di bellezza, a patto che prima stabiliamo quale sia davvero la bellezza per noi.  Questo è solo il tempo degli haters che di certo