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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

L & R

  La sorella di mio nonno continua a dirmi che avrei dovuto chiamare le mie figlie con il nome dei mie nonni. Avrei voluto avere il coraggio, lo ammetto , ma non ci sono riuscita. Solo Vittoria si chiama di secondo nome Yvonne, il nome che avrebbe dovuto avere mia mamma, il nome che tanto piaceva a loro ma che non hanno usato perchè i nomi di mia mamma e mia zia sono stati scelti dalle rispettive mamme, le mie bisnonne. Però stamattina pensavo che le mie figlie però hanno le stesse iniziali dei loro nomi, R e L. E' casuale che abbia scelto dei nomi che inizino proprio con queste lettere, non è stato voluto, me ne sono accorta solo oggi.  Un gesto inconsapevole che però mi ha riempito il cuore di gioia e tenerezza, è un po' come un segno della loro presenza accanto a me. Ogni mia bambina ha un po' di loro e passi che Vittoria ha i capelli rossi... la nonna ha passato una vita intera con la paura di un bambino dai capelli rossi, non gli interessava altro, non la salute, non i

9 anni fa

  Oggi, 9 anni fa, il destino ha cambiato radicalmente le nostre vite. Come forse sapete mio marito ha avuto un grave incidente sul lavoro e tutto è cambiato. Per anni ho inseguito quello che avevo prima, cercando di tenere duro e tornare a quella che era la nostra vita precedente. Poi a Marzo 2020 il Covid, la pandemia, mi hanno fatto capire che tutto eraq cambiato e non ci sarebbe stato ritorno, quindi dopo 8 anni ho deciso di andare avanti. Di non tornare indietro ma cercare di costruire qualcosa di nuovo. Ho cercato di capire dove avevo messo in pausa la mia vita e ho cercato di ricominciare. Così è arrivata Livia, così si è concretizzata la mia ricerca della felicità, anche se è un percosro tutto  in salita. Oggi 9 anni dopo ringrazio per avere ancora mio marito al mio fianco, cosa non scontata, visto che in questi anni l'ho quasi perso due volte, una volta 9 anni fa e poi con il covid a maggio. Non ci siamo nemmeno accorti di quanto è stata in pericolo la nostra vita a Maggio

Questi giorni

 Questi giorni scorrono scanditi dalle poppate, dai pannolini e dai sonni di Livia. È una bambina tranquilla, che mangia e dorme, un po’ inquieta solo dalle 19 in poi, fin verso alle due. Chissà cosa avrà in questo lasso di tempo, non lo capiamo. Forse freddo, forse fame. È una bimba freddolosa, le piace stare calda, molto calda. Le giornate passano così un po’ noiose, in attesa di tutte quelle visite che dovremmo fare, che ci hanno promesso ma che a causa delle ferie di uno e dell’altro non si riesce ad organizzare. Il pediatra che l’ha vista alla nascita mi ha spaventata con un sacco di parole, per poi andarsene in ferie per un mese… a una neo-mamma, anche se per la terza volta, non si fa così… non si fa salire la preoccupazione per poi sparire. Sappiamo che ci hanno messo davanti al peggio e poi non sarà niente, però ogni tanto la preoccupazione prende il sopravvento e pure lo sgomento. Vacanze? Pensavo di poterle fare a settembre ma mi sa che rimanderò tutto al 2022.

Questi giorni

  Questi giorni sono giorni di attesa. Siamo in una bolla. Grazie al cielo non fa più così caldo, ma io preferisco stare a casa, riposarmi, dopo mesi di grandi fatiche. Sono in una bolla perché tutti sono in ferie e noi no. Sono in vacanza quasi tutti gli amici, sono in vacanza i medici con cui dovremmo avere a che fare nei mesi che verranno. Livia ha questo piccolo problema, in teoria potrebbe solo essere ortopedico, anzi spero che sia così , oppure no. Ma nell’agosto italiano non si possono avere risposte, devono finire le vacanze gli altri. E quindi siamo sospesi nella bolla. I primi giorni non nascondo che ho avuto momenti di sconforto e disperazione, adesso cerco di non pensarci, di rimandare. Anche perché la guardò e mi sembra che tutto vada bene: mangia, dorme e fa la cacca in maniera regolare. Ad una bambina di 10 giorni non so cosa chiedere di diverso. Quest’anno niente mare. Sono andata tre o quattro volte, sono cadaverica e faccio impressione, ma non si può fare altrimenti.

E adesso cosa mi metto?

  Armadi di roba è sempre la solita affermazione: “non ho niente da mettermi” …poi dopo una gravidanza è sempre davvero difficile vestirsi.  Di solito l’aumento di peso è sempre oltre i 10kg, facilmente le mie amiche di pancia sono andate oltre i +16. E io? Io ho fatto fatica. Ho fatto fatica a far muovere l’ago della bilancia in questa gravidanza, arrivando forse a un disperato +3 verso la fine. E oggi? E oggi a una settimana dal parto sono già a -10 Kg del mio peso iniziale. Covid e diabete hanno davvero fatto di tutto al mio corpo. Ora mancano ancora 2 kg al mio famigerato peso ideale, anche se riuscissi a tirarne giù altri 5 sarebbe meglio, così mi metterei a riparo da mille problemi. Non preoccupatevi sfioravo l’obesità quindi tutti questi chili persi fanno solo bene alla mia salute. Mesi fa lo dissi che comunque era mia intenzione raggiungere un peso ideale di 65kg (che vi aspettavate!) e rimanerci per il resto della mia vita. Ma non per bellezza, ma per salute. Per me è un peso

Qualcosa su di lei

 Cosa so di lei? So che non le piace il freddo, ma nemmeno il caldo intenso. So che ci riconosce tutti e quattro. Le piace ascoltare i nuovi rumori. Odia il fasciatoio, m le piace essere sciacquata sotto l’acqua. Le piace fare la cacca quando non ha il pannolino. Le piace sia la culla sia la sdraietta. Adora le sue sorelle sempre pronte a stare con lei. Ride se giochiamo con mr Procione e Pooh.

Gino Strada

 Oggi è venuto a mancare Gino Strada. Non l’ho mai visto dal vivo, ma ho usato molto i suoi libri a scuola quando sono stata insegnante di Italiano L2.  Nei suoi libri ho incontrato le storie dei miei alunni, quelli che arrivavano con i barconi, quelli che arrivavano dalla guerra. I suoi libri mi servivano per capire loro. A loro servivano per ritrovarsi. Ai compagni Italiani servivano per conoscere le situazioni da cui venivano. Ho sempre chiara nei miei ricordi la lezione con Pappagalli Verdi. L’incredulità dei compagni italiani, lo smarrimento di chi quelle cose le aveva vissute davvero. Lezioni forti, lezioni che rimangono scolpite. Lezioni che solo in un istituto professionale riesci a fare davvero. Un lavoro in cui se lo fai per davvero rimani segnato dentro. Io infatti non sono più riuscita a farlo, sono debole. Ciao Gino, grazie per le parole che ci hai lasciato è rimarranno sempre. Ciao Gino e grazie per tutte le vite che hai salvato.

Se non tutto è al posto giusto

  Può capitare che quando nasce un bambino non tutto sia al posto giusto. Una mamma si accorge subito se qualcosa non va. Ho cercato di non guardare, di distogliere lo sguardo, ma sapevo… sapevo che non proprio tutto era al posto giusto.  Il primo pediatra che mi avverte. Il secondo che mi spiega, il terzo che mi fa vedere. Il secondo che conferma.  Entri in un turbine di emozioni e a volte ritrovi a piangere, a volte ti incolpi per qualcosa che non hai fatto,per una cosa mangiata, per una leggerezza e credetemi in questa gravidanza ne ho avuti di momenti in cui quel qualcosa potrebbe essere andato storto. Non una cosa grande, un piccolo problema ortopedico da dover risolvere, piccolo rispetto alle brutte cose che possono capitare ai bambini.Però agli occhi di una madre tutto appare grande e incolparsi è un attimo. Sì, abbiamo un piccolo problema.  Sì, stiamo cercando di risolverlo. Mi sento sulle spalle un peso enorme. Da una parte vorrei parlarne con tutti, dall‘ altra mi viene in me

Livia

 Ieri sei nata, aspettavo una piccolina invece sei nata di 3680g, almeno un chilo in più di quel che mi avevano detto. Le ore della sala operatoria sono state difficili, specialmente il momento dell’anestesia, volevo scappare, ho avuto paura. Mi sono sentita persa e mi son detta: ma sei sicura di ciò che hai fatto? Tutte le due ore in sala operatoria sono state difficili. Poi siamo state insieme e tutto è cambiato. Hai una massa di capelli scuri così diversi dalle tue sorelle che invece sono biondissime. Ciucci come non ci fosse un domani e ti sei subito attaccata benissimo. Stanotte non mi hai fatta dormine, hai pianto tanto, ma alla fine, insieme stiamo bene. Hai un sorriso fantastico e non vedo l’ora di stare tutti e 5 insieme perché qui siamo io e te sole, nessuno ci può venire a trovare. Solo papà, una sola ora al giorno, veramente poco.

Meno una manciata di ore

  Sono già in ospedale, in una bella camera con vista su tutta la città, ma non la mia. Livia nascerà fra poco ma in una città diversa da noi. Una scelta difficile, ma necessaria. Da una parte l’orgoglio cittadino, dall’altra la necessità di avere cure mediche maggiori rispetto a quelle che potevo ricevere nel mio piccolo ospedale di provincia. Per domani ho già il camice, la cuffia e la mascherina. Ho già dato alle ostetriche del nido tutto il necessario, qualcosa di nuovo e qualcosa delle tue sorelle, per sentirti meno sola, visto che le incontrerai fra chissà quanti giorni, tre quattro, cinque… Alle  7 devo scendere in sala operatoria e non so cosa succederà perché grazie al Covid le cose sono davvero diverse. Potremo rimanere con papà solo un paio d’ore, poi insomma per questi primi giorni ce la dovremmo cavare da sole e non so proprio come. L’ostetrica del nido si è stupita di tutta la roba che ti ho portato, ma siamo sole, non si sa mai, meglio avere tutto. Sono già stata ricover

Meno due

 Ansia a mille perché aspettavamo il tampone di Rachele. Purtroppo ancora positiva. Prossimo tampone  il 12 di Agosto, mi auguro che sia negativa all’arrivo di Livia a casa previsto proprio per il 12 o il 13 Agosto. Comunque il 13 agosto indipendentemente dal tampone verrà dichiarata libera perché sono passati 21 giorni, quei famosi 21 giorni che a volte ti rendono libero. Dico a volte perché per Viky non erano valsi, per tornare a scuola e per una vita completa ci vuole comunque un tampone negativo. Staremo a vedere come finirà questa storia. Lei comunque sta più che bene e c’è rimasta davvero male, pensava di essere già negativa. Il primato della negatività lo detengo io, negativa dopo soli 13 giorni. Io nonostante il decreto di libertà non sono uscita. Ho rifatto la valigia sperando di avere tutto il necessario, sarò sola e senza nessuno che mi può portare qualcosa,e essendo la settimana di ferragosto sono ovviamente tutti in ferie. Ho le cose per tre/quattro giorni, ovvero il tempo

Livia

 Finalmente abbiamo il nome. Alla fine ha vinto Livia.  Abbiamo combattuto perché volevamo un nome con un significato preciso, che fosse poco usato. Abbiamo tutti nomi desueti, anche se ora Vittoria va di moda, ma quando l’ho scelto non era molto usato, anzi… Perché Livia? Perché era la moglie di Augusto, Livia Drusilla Claudia, sicuramente una donna importante e di carattere a Roma in quei tempi, esattamente come lo fu poi la regina Vittoria qualche secolo dopo. Insomma un buon auspicio di indipendenza e successo racchiusi nel nome. Un nome senza diminutivo esattamente come Rachele. Che tanto poi il diminutivo lo troveremo lo stesso. Un nome poco usato, in modo che sia lei e solo lei. Brutto quando in classe ti ritrovi con due o tre persone che hanno il tuo stesso nome. Io e mio marito abbiamo nomi abbastanza particolari da essere unici, se si usa quel nome si parla di noi. Il suo è quello del nonno, il mio viene direttamente da Tolstoj ( e non riesco ad appassionarmi alla letteratura

Buon Compleanno

  Ieri è stato il compleanno di Rachele.  Compleanno con Covid…. Se ci penso dal mio al suo compleanno siamo stati sempre implicati con questo cavolo di Covid è non abbiamo potuto festeggiare niente. Lei ci teneva  particolarmente perché era il suo ultimo compleanno da piccola di casa, erano mesi che chiedeva una festa tutta sua, che sperava che la sorellina non nascesse proprio il giorno del suo compleanno. La piccolina non ha rotto l’incantesimo ma il covid ha fatto un gran bel pasticcio. Ieri abbiamo cercato di fare quello che si poteva grazie alle varie consegne a casa, ma non sostituiscono una festa, seppur piccola e ristretta, come voleva lei. E niente è rimandata a Momenti migliori, sicuramente a settembre. Noi invece siamo in attesa dei nostri tamponi e della nostra libertà, non credo che uscirò, non mi sento di camminare. Da due giorni ho un gran mal di testa e iniziano quelle contrazioni di assestamento… mancano solo tre giorni o quattro e sono davvero in ansia. Con questa qu

Meno sei

  Mancano solo sei giorni alla nascita di numero tre, sei giorni e siamo ancora a litigare sul nome da darle. So già come finirà, deciderò io.  Noi intanto siamo ancora in quarantena, domani avremo il tampone e se negativo saremo finalmente liberi. In questi 10 giorni il mio unico spazio aperto sono stati i due metri quadri del mio balcone. Ogni tanto passa qualcuno, ci affacciamo e parliamo… altro non possiamo. Il mio balcone poi è popolato da piante di peperoncino è una pianta di mango. Quando sono seduta qui a volte gli uccellini non mi vedono e rimangono appollaiati fra i peperoncini e mi pare di essere nel triclinio estivo della villa di Livia. Livia, la moglie di Augusto, uno di quei nomi che a me piacciono ma in casa non trova seguito. Ieri all’ennesimo discussione sul nome Rachele ha detto: non lasciate scegliere la mamma se no le mette uno di quei nomi assurdi che trova lei come Adelasia che non si può sentire. Se continua così invece la mamma imporrà Ginevra. Anche se Livia m

Gli sport di serie b

 Sapete la mia avversione per il calcio. Odio tutto il clamore che in Italia è riservato al calcio e il silenzio riservato agli altri sport, perchè finite le olimpiadi difficilmente si parlerà di altri sport nonostante il momento storico che abbiamo visssuto ieri. Ieri guardavamo le gare per caso e abbiamo assistito ad un momento eccezionale di fair play, la condivisione della medaglia d'oro nel salto in alto. Può succedere una cosa del genere nel calcio? Basti vedere tutte le polemiche post finale degli europei per rendersi conto di quanto la sportività e l'amicizia non faccia parte di questo mondo, di questo sport. La gioia per un oro è indiscutibile, ma la condivisione della medaglia è l'aspetto più bello della gara, un gesto immenso che deve essere ricordato. L'oro di Tamberi poi è servito come motivazione a Jacobs per dare il meglio, lo ha dichiarato lui stesso. Anche qui lo sport vince, facendo squadra, essendo amici, ci si aiuta a dare il meglio di sè. Anche se c

conto alla rovescia

  Da una parte urlerei forte contro il mio destino beffardo e tutto quello che mi ha fatto passare in questo ultimo anno. Ho così tanta rabbia dentro per tutto che non so nemmeno descrivere cosa veramente provo. Dall'altra alzo le braccia al cielo e accetto tutto quanto è successo, è la vita. Questa ultima quarantena mi sta mettendo alla  prova, sono alla fine, ho maledettamente caldo e finalmente dopo due mesi dal covid mi sento meglio e avrei voglia di fare qualcosa ma sono reclusa di nuovo in casa. Mi fanno male i piedi, come mai era successo prima si sono gonfiati tantissimo e io non so cosa fare per farli tornare normali. Poi ho caldo. Io amo il caldo ma dover stare a casa per forza mi fa diventare davvero intollerante. Di solito l'estate e il caldo non mi toccano perchè vado sempre in spiaggia, faccio il bagno nelle acque del canale che sono sempre fredde al massimo andiamo alla fattoria per qualche giorno di freschezza rifugiandoci ad altezze sempre più alte per trovare