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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Cecità - Saramago

Questo libro doveva contenere un ammonimento: "non leggermi durante una quarantema" ma nel 1996, anno di pubblicazione del testo, non si immaginava minimamente che si sarebbe vissuto una situazione del genere. Il virus di oggi è diverso, per fortuna, ma spero che l'epilogo della nostra pandemia sia la stessa del libro: semplicemente scomparsa come era arrivata. Ovviamente il testo è molto profondo e tocca temi universali, è accostabile a 1984 di Orwell e anche alla fattoria degli animali. Tengo a precisare che sono arrivata a Questo libro tramite la reading Challenge di Pop sugar che in un prompt suggeriva di leggere un libro dove un personaggio ha un problema di vista. Alle volte il caso mi porta a leggere dei libri in momenti particolari che assumono poi significati diversi, come in questo caso. A dirla fino in fondo sono arrivata alla scelta di questo libro spuntando anche altre due liste: quella dei premi nobel e quella dei 1001 libri da leggere prima della maturità c

Recap di Giugno

Giugno è stato un mese che è volato via velocemente. Una grandissima attesa per la riapetura delle regioni e poi sono sempre rimasta in città. Volevo tanto andare alla fattoria, ma non sono riuscita a trovare il tempo, incredibile. Prima la grande fatica degli scrutini, poi l'incognita della maturità in presenza. Questo mi ha portato via tutto il tempo e non siamo riusciti a ritagliarci nemmeno un pomeriggio per tornare alla fattoria. Gli scrutini sono stati difficili, valutare la Dad è stato pesante e ho avuto molti, troppi dubbi. LA maturità è stata altrettanto difficile. I vari candidati che si osno susseguiti mi hanno fatto capire quali sono i punti di forza del lavoro che avevo pianificato ma soprattutto ha evidenziato i punti di debolezza. La preparazione era modesta e mancava proprio quella freschezza e quella capacità di argomentare che si costruiscono con il dialogo fra persone. Ora ci chiedono di progettare il nuovo anno scolastico proponendo idee strampalate tipiche di c

Accabadora

Questo è un libro che mi è stato suggerito dall'"algoritmo", uno dei tanti che tiene d'occhio le mie letture e consiglia cosa potrebbe piacermi. In alcuni casi l'algoritmo mi conosce e poche volte sbaglia. L'algoritmo me lo ha consigliato perchè mi era piaciuto l'Arminuta , anche in questo caso si tratta di una bambina presa alla famiglia povera che va a vivere con la zia benestante: Maria diventa così una filla de anima , come appunto "i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità dell'altra". In questo caso Maria rimane con la zia Bonaria per molto tempo, finchè non scopre cosa fa davvero la zia Bonaria come "mestiere", non di certo la prostituta come potreste pensare ma Bonaria Urrai conosce i sortilegi e le fatture di una cultura rimasta arcaica nel profondo anche se ci troviamo negli anni 50, e che quando è chiamata, solo se veramente voluto dall'interessato senza speranza, è pronta a porta

Questi giorni un po’ così

Ho aspettato per anni che le cose tornassero come prima, ho sperato con tutto il cuore. Ho provato, ma in realtà le cose si sono stabilizzate in una nuova normalitàche io non ho mai voluto accettare. Quest’anno poi le cose sono peggiorate ancora di più, togliendomi quel poco che mi era rimasto. Ora mi guardò indietro e vedo quanto sono stata fortunata negli anni precedenti e come sono triste oggi. Non potrò davvero mai tornare come prima. Sto cercando di guardare altrove, ricostruire qualcosa, ricominciare. Ho cercato di trovare nuove persone, nuove abitudini, ma mi mancano le vecchie o forse non so nemmeno io cosa voglio. Mi sento in colpa per tante cose, che poi non è nemmeno colpa mia. Mi sento addosso il peso di mille cose e nessuno che possa aiutarmi a togliermi di dossso tutto questo. A dire il vero non so nemmeno da dove iniziare.

The witcher, i libri, Il guardiano degli innocenti

Quest'anno mi sono invaghita, fra le mille altre, della serie The Witcher, e sto attendendo la seconda serie che fra i tempi di netflix e quelli del corona virus chissà quando sarà messa in onda, per cui ho iniziato a leggere i libri. Questo primo libro è un po' noioso in quanto richiama i concetti visti alla tv e non aggiunge quasi niente di nuovo, ma ho già comprato il secondo e andrò avanti per tutti gli 8 libri, anche se mi fa strano leggere Strigo piuttosto che witcher.

L’esame di terza media

 E sono arrivata anche qui.  Sembra nata ieri, invece oggi affrontava il suo primo esame. Un esame mutilato ai tempi del Covid, senza scritti, senza invalsi. Abbiamo spedito un lavoro e oggi lo abbiamo discusso, come una tesi di laurea. Lei in casa davanti al pc come i professori. Esposizione del proprio lavoro, domanda di rito: cosa farai da grande? Il chimico, il biologo. Papà emozionantissimo, con la lacrima, la mamma impassibile. Troppi esami nella mia vita per emozionarmi. Questo virus le ha portato via l’ultimo giorno di scuola, il saluto ai compagni, alla piazza che la accolta per tre anni. Anni difficili anche questi ma il suo percorso scolastico è sempre stato in salita, non come sua sorella che continua ad avere 10 su 10. E ora è proiettata verso le superiori, nuovi compagni, nuovo impegno. Non vede l’ora di entrare in un laboratorio e iniziare il suo percorso da chimico.  Chi l’avrebbe mai detto che la bambina che ho educato al bello, al viaggio e alla lettura da grande si d

Solstizio d’estate

Oggi è il solstizio d’estate.  Nei paesi del nord si festeggia la festa di midsommer o midsummer, di origini pagane, forse poi associata con San Giovanni da noi festeggiato il 24 giugno. Di solito in questi giorni mi sogno di non potermi godere l’estate, di finire di lavorare che è già autunno. Quest’anno non è ancora successo. Ora sono impegnatissima nella maturità e in qualche modo sto cercando di riappropriarmi della vita pre Covid anche se non è del tutto possibile. Ogni volta che esco a mangiare gusto tutto fino in fondo, certe cose mi sembrano avere un sapore più intenso, come la carne del mio ristorante preferito, la birra del mio pub preferito,la pizza della mia pizzeria preferita.  Non avendo potuto gustarle per mesi mi sembra tutto davvero eccezionale. Stasera sono anche stanchissima, tornare al lavoro dopo tre mesi non è facile, ma mi godo ogni attimo perché potrebbe non durare. Mi godo quello che ho anche se è poco rispetto a ciò che avevo prima.

Le otto montagne

Stento a credere che l'autore di questo libro sia lo stesso di "Sofia veste sempre di nero". DAre una seconda Chance agli autori spesso si rivela una buona cosa, stavolta lo è stato. Forse l'algoritmo si riferiva a questo di libro piuttosto che al primo che ho letto? Bho non saprei. Ultimamente sto leggendo a caso e mi fido spesso dell'"algoritmo" che sceglie per me, a me importa solo leggere. Capisco che devo smettere di percorrere questo tunnel e tronare a scegliere. Comunque il libro è molto bello e mi è piaciuto davvero tanto. Parla di amicizia e di famiglia, i temi che mi sono cari. PArla di rapporti complicati che non sempre sono districati e a volte solo il tempo cura. Una lettura che fa stare bene.

Non toglietemi il mare

Quando sono diventata grande ho iniziato ad amare il mare. Sono almeno 14 anni che passo gran parte dell’estate al mare e quest’anno il maledetto Covid ce la sta mettendo tutta per mettermi il bastone tra le ruote, ma io non mi arrendo, al mare andrò lo stesso! Sto cercando la soluzione migliore, ma la mia baia mi chiama. Quest’anno non potrò andare all’isola, mi accontento anche dell’altra sponda, ma voglio sempre con me il mio paesaggio del cuore. Il canale mi fa stare bene, il canale mi piace.  Dopo brutte giornate di lavoro trovarmi lì mi da pace ed energie. Questo non possono togliermelo, almeno spero.

Limonov, Carrere

Volevo leggere questo libro da molto tempo, poi alla notiza della morte di Limonov ho deciso che era il momento giusto per capire chi era. Credo che i libri di Limonov non incontrerebbero i miei gusti letterari, ma la sua biografia è stata esaltante anche per ripercorrere tappe storiche che ho vissuto da bambina e ho parzialmente dimenticato e soprattutto per conoscere aspetti poco conosciuti della situazione dell'europa orientale. Anzi l'aspetto antropologico è stato quello che ho preferito, conosco così poco del mondo che mi circonda e dalla storia recente del mondo.

112 - l’ultimo giorno

Siamo arrivati alla fine, dopo 112 giorni torno a scuola. Il mio Smart working è finito. Domani stamperò la mia autocertificazione, salirò in sella al mio motorino e tornerò a scuola. Questi 112 giorni cosa sono stati per me? Infiniti. Letture. Serie tv. Troppo lavoro. Tendinite. Ansia. Sono semplicemente contenta di tornare al lavoro e ora aspetto con trepidazione il giorno in cui potrò entrare nei negozi senza fare lA fila, il giorno in cui potrò andare liberamente al mare.

Una vita normale, per quanto possibile

  In questi giorni sto cercando di vivere una vita il più normale possibile. Sto cercando di andare a mangiare fuori, sto cercando di vivere il più normalmente possibile. Non è facile. Fuori dai negozi c’è la coda e spesso questa mi scoraggia, faccio a meno. Lo stesso al supermercato, se proprio non ho un bisogno impellente non vado,  in mi piace fare la coda. Il vero dramma è il mare. Di questi tempi sarei già stata abbronzata, invece in questo 2020 sono andata al mare solo 1 volta, non mi sono nemmeno sdraiata, ma ho fatto il bagno, sono uscita e mi sono rivestita. A dire il vero non so neanche dove andare al mare. Quest’anno niente Isola, forse andrà solo la mamma e solo un mese. Quando penso che per la prima volta in 14 anni non vedrò il canale ogni giorno sto male, già mi manca. 14 anni sono un’abitudine più che consolidata. Lunedì torno al lavoro, quindi smetterò di contare i giorni.  112 giorni in smartworking sono stati devastanti, spero non accada mai più.

Simulazioni

Abbiamo provato a fare delle simulazioni d’esame, ovviamente via Meet e sono davvero contenta che abbiano deciso per un esame in presenza. Già è stato assurdo provare ad interrogare, anzi impossibile, figuratevi fare una sorta di esame con  6 colleghi. Prendere parola su Meet è quasi impossibile, è molto facile parlarsi sopra. So già che tutti faranno scena muta della mia materia nonostante mi sia spesa così tanto per loro. Quest’anno scolastico è stato un disastro da ogni punto di vista. Si la DaD ha elementi positivi, ma quelli negativi sono ben più profondi e gravi. In quest’anno scolastico si è persa l’abitudine allo scrivere ma soprattutto al parlare. Parlare davanti ad uno schermo piuttosto che davanti ad una persona è profondamente diverso. Incrociamo le dita e speriamo bene.

i Leoni di Sicilia

Questo libro mni ha chiamata per mesi dagli scaffali delle librerie. Poi ha una copertina davvero accattivante, che una come me non può certo dimenticare. In generale il libro non ha deluso le aspettative, mi è piaciuto. Anche se devo dire la verità: ci sono stati alcuni passi in cui mi ha annoiata. Certe volte sprofondava nella banalità, era come se in certi passi mancasse qualcosa, altri invece li ho giudicati troppo sbrigativi, a mio avviso ci voleva un'attenzione in più nel raccontare  alcune scene, le scene si succedevano in modo brusco. Definire sbrigative alcune scene in un libro di 436 pagine non è da me, ma io ci sentivo vuoti narrativi che in qualche modo andavano colmati. Dicono che magari la saga dei Florio continuerà... non lo so, ma sicuramente leggerò anche un altro libro di Stefania Auci in futuro, mi interessava molto Florence, è diverso tempo che lo vedo in giro e vorrei proprio leggerlo.

Cosa salvare della DaD

Qualcuno scandalizzato sgranerà gli occhi. Salvare qualcosa della DaD? Impossibile. Invece io salverei questo: Le riunioni su Meet.... sono molto più veloci e ordinate, quando finisci sei già a casa. Se hai più consigli di classe riesci a trovare una mezz’ora di vero relax, sei a casa. Puoi prenderti un buon caffè se ti annoi, magari fare altro tranquillamente, si può benissimo ascoltare mentre di fa altro, come i lavori di casa. Si sa che in presenza parlotti sempre con chi ti sta accanto e talvolta non segui e per questo i tempi si dilatano, così invece tutti sono attenti. La consegna dei compiti in digitale. Leggere le calligrafie spesso è faticoso. L’esercizio della scrittura a mano si può esercitare diversamente, non solo con i compiti in classe. La DaD ha giovato ai DSA, hanno avuto risultati sorprendenti. Lezioni registrate tempi di consegna allungati, tempo per riflettere e organizzarsi. Tutti aspetti positivi. Il rapporto personale con gli studenti.lo scambio di mail, messaggi

La fine della scuola

Da quel lontano 24 febbraio la scuola non ha più riaperto. Non siamo più riusciti a tornarci, il governo si è convinto che la DaD era la soluzione migliore è la scuola è finita davanti ad uno schermo. A mio avviso non sono state nemmeno elaborate soluzioni convincenti per tornare a scuola. Eppure sarebbe così semplice... basterebbe diminuire gli alunni per classe portare il famigerato numero di sdoppiamento da 33 a 28 magari, e spostare i numeri minimi per il mantenimento di una classe. Basterebbe anche riportare i numeri di una volta rispetto alle presenze di un ragazzo disabile e anche solo non permettere la presenza di più di un disabile per classe come era prima della riforma Gelmini. Sono piccoli passi, ma che permetterebbero di portare il numero di studenti per classe mediamente a 20 e non a 30 come adesso. 10 persone in meno per classe cambiano tutto. Di questo però non si è mai parlato. Meglio mettere metà classe on line perché non ha costi per lo stato. La linea e l’hardwar

La misura della felicità

Dovevo leggere questo libro da un sacco di tempo, da tantissimo era nella lista dei libri da leggere. C'era per due motivi: l'algoritmo me lo aveva suggerito e poi perchè parla di libri. I libri che parlano di libri, librerie, librai mi piacciono sempre. Poi dopo una serie di libri impegnativi ci vuole anche qualcosa di leggero per spezzare. Ultimamente leggo solo mattoni pesantissimi. E' un libro farcito di frasi fatte bellissime, quelle che sanno darti un po' di buon umore. Certo, è un libro per passare un po' di momenti di svago, nulla più.

Aria di scrutini

La fine dell’anno è arrivata. Si i Iniziano gli scrutini di questo anno mutilato dal corona virus. Quest’anno abbiamo usato tutta la scala dei voti dal 4 al10, come mai avevamo fatto prima. Anche se di norma bisognerebbe utilizzare tutti i voti c’è sempre una certa riluttanza a dare i voti più alti. Generalmente si dà al massimo 8, mentre quest’anno si è definitivamente sdoganato il 10.  Io ne ho dati su tre classi tanti quanti ne ho dati in tutta la mia carriera (quasi). Però questi ragazzi vanno gRatificati, sono quelli che sono stati dimenticati dalle istituzioni e che si sono dovuti arrangiare. Il governo si è sbattuto di più per trovare soluzioni per lo sport che per la scuola. Sono andati avanti solo quelli che avevano una famiglia alle spalle, peccato che il governo non se ne sia nemmeno accorto. La famiglia ha dato tutto ciò che aveva ai figli e infatti i voti sono più alla famiglia che al ragazzo stesso. E stata la famiglia che ha fatto salti mortali per trovare spazi e

La mascherina: non la sopporto

Non riesco a sopportare la mascherina. Preferisco quasi stare a casa piuttosto che indossarla in giro. Mi toglie il respiro, non riesco proprio a portarla. Nei negozi diventa ancora più difficile. Il caldo, i guanti  di plastica, spesso mi gira la testa e non vedo l’ora di uscire. Non so come farò a scuola quando la dovrò tenere tutte quelle ore. Già lo scorso anno avevo giramenti di testa per il caldo, chissà quest’anno cosa mi capiterà.

Pensieri sparsi

Questo è il periodo più difficile. Io ho molto lavoro da svolgere. Ultime cose da correggere e soprattutto una mole di documenti enorme da mettere in ordine per una corretta valutazione. Non è facile valutare in questa situazione di emergenza ed è difficile raccogliere tutte le sensazioni, le emozioni e il lavoro di questi mesi e tradurlo in un numero. Mentre sono,presa da queste incombenze e decisioni c’è da preparare l’esame di terza media. Non è facile, ho cercato di darle massima autonomia, ma il prodotto finale non mi convince. É un prodotto di una bambina e si vede, dovevo aiutarla di più, ma alla fine è una cosa genuina, una cosa in cui crede. I suoi compagni sono stati tutti aiutati, i loro prodotti saranno lo sforzo dei genitori E saranno ben impacchettati. Spero che il suo lavoro genuino e ingenuo sia apprezzato nella sua semplicità. E in questo sforzo Rachele si sente abbandonata, io occupata dietro al mio lavoro, papà che aiuta Viki e lei sola. In una situazione normale

Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

Ho sempre sentito nominare questo titolo associandolo ad un film che non ho mai visto e che ora che ho letto il libro mai vedrò. E' stata una lettura difficile, specialmente a metà ho avuto difficoltà a continuarlo per la sua crudezza e perchè sono madre di una "bambina" di 13 anni e davvero non mi capacitavo di come Christiane sia stata abbandonata fino a incontrare l'eroina a soli 13 anni. La cosa più tragica del libro sono le continue richieste d'aiuto e la sordità delle istituzioni. Com'è possibile che nessuno si occupasse di queste bambine? Non mi sono informata, ma voglio sperare che oggi ci sia una rete di aiuti per coloro che si trovano in questa situazione. Forse prima o poi, leggerò anche il secondo libro di Christiane, LA Mia seconda vita, giusto per avere un happy ending. Giusto per capire che in qualche modo si riesce ad uscire dal vortice di solitudine che porta una persona nel gioro dell'eroina. Secondo me ogni genitore dovrebbe leggere

Leggere: la mia passione

La mia grande passione è la lettura. Questa quarantena mi ha dato tempo in abbondanza per la mia passione. Ho letto di tutto. Ultimamente mi sono data ai classici, ma la mia grandissima passione è il romanzo storico. Adoro da sempre questo genere, ma spesso lo dimentico. Guidata dal mio spasmodico amore per Umberto Eco, grande maestro del romanzo storico, trovo grandissimo piacere in questo genere. L’apoteosi ieri.  Sto leggendo Teutoburgo di Valerio Massimo Manfredi, un libro che mi sta davvero esaltando e stanotte il libro mi è entrato nei sogni, per tutta la notte. Le descrizioni puntuali di Manfredi mi fanno immaginare ogni cosa come se fossi lì con i personaggi e questo ha sollecitato tanto la mia fantasia che stanotte ha popolato i miei sogni.  Ho sognato di essere una romana,in una bellissima domus e il nonno era un sentore con tanto di toga e ferite di guerra. Ho sognato lucidamente gli affreschi del triclinio e dei cubicola in terzo stile pompeiano della mia gra

Ancora pochi giorni

Da mamma non vedo l’ora che sia finita. Nonostante le mie bambine siano autonome e brave questa didattica a distanza mi ha esasperata. Non sopporto le voci dei prof e della maestra, non ne posso più di avere ogni grado di scuola nella mia casa, vorrei che la casa tornasse ad essere casa e la scuola tornasse altrove, non in casa mia.  Non ne posso più di tutte queste telecamere e dei microfoni. Ho voglia di tranquillità e spero che non se ne escano anche coi compiti delle vacanze! Non ne posso più di obbligare Rachele ad un tavolo, abbiamo voglia di uscire e stare all’aria aperta. Due giorni passati con le sue amiche le hanno rilassato i tratti, ma quando c’e da collegarsi la solita tragedia.... Smartworking + due figlie in modalità Dad sono stati pesantissimi e spero che da settembre tutto cambi. Non ho il coraggio di aprire le indicazioni del comitato tecnico scientifico per la scuola, ma non per me, ma per loro.  Mi spaventa la gestione del rientro. Rachele sarà in 5 ele

L’infinito

Oggi dopo giorni e giorni di inattività abbiamo fatto una lunghissima passeggiata, 10 km. Se non avessi passato questi 100 giorni in casa sarebbe stata una cosa tranquilla, mette adesso tutti i miei muscoli urlano. Camminare sulla cresta dei Monti mi da una sensazione bellissima, dominare dall’alto Monti, colline e infine il mare mi riempie l’anima di pace e tranquillità. Sarei rimasta ore a guardare il paesaggio e sentire il rumore del vento tra l’erba e le foglie. E tutte le volte che mi trovo a contemplare l’infinito mi ripeto la poesia di Leopardi Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e l

L'Arminuta

La storia narrata in questo libro è straziante. E' una storia di infanzia negaza, di violenza contro una bambina usata come un oggetto. La perdita di un'identità e lo smarrimento del concetto di provenienza sono in fondo i temi dominanti dell’intero racconto. La scrittura è rapida e concisa come piace a me, crea lacerazioni interiori, fa sentire il dolore con la sua incisività. Aoolutamente da leggere.

Il primo bagno

Mesi di lockdown ci hanno regalato una natura fantastica, acque cristalline e cieli tersi, quasi mi spiace un po’ che questo sia il penultimo giorno. Oggi ne abbiamo approfittato per un bagno alle cinque terre, insolitamente vuote e bellissime. Ho fatto un pezzo di sentiero che da Monterosso porta a Vernazza, ma proprio poco, perché il richiamo del mare per me era troppo forte, avevo voglia di nuotare. Così dopo aver ammirato il paesaggio dall’alto, sono tornata giù e mi sono tuffata in questo mare bellissimo, come mai avevo visto. Inutile dire che le bambine sono rimaste un’ora in acqua. Era fredda, ma non importava, ci è mancato troppo in questi mesi. Ho nuotato tanto, finché non ho sentito troppo freddo. Non era permesso prendere il sole, così dopo il bagno mi sono rivestita ma sono rimasta in spiaggia comunque. Le bambine hanno un po’ giocato, il vigile che controllava ci ha detto che i bambini hanno sofferto troppo in questi mesi ed ora non si sente di scacciarli dalla spiag