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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Percezione della realtà

  Ognuno di noi percepisce la realtà in modo personale. In questo particolare momento la personale percezione della realtà guida i nostri modi di comportarci.  Domani la Liguria passerà di nuovo gialla, ma con alcune sacche che rimangono in arancione rinforzato come Ventimiglia e Sanremo. Vista la situazione, la Rai poteva fare un passo indietro e annullare il festival, invece viene fatto a tutti i costi, The show must go on. poco importa tanto io la ti non la guardo e potrebbero chiudere tutti i programmi, per me esistono solo Amazon prime e Netflix. Alcuni percepiscono un rischio molto alto e invocavano misure più restrittive, io guardando i numeri mi sono fatta un’idea di rischio davvero basso, anche se le scuole medie vicino al mio istituto sono state chiuse perché sono rimasti contagiati ben 14 professori. Un po’ di paura ogni tanto la sento, ma quando sono a scuola indosso una mascherina ffp2, faccio lezione con porte e finestre aperte e lavo spesso le mani. Igienizzo  sempre cat

Tutti i 10 che ti meriti

  Il percorso scolastico di Vittoria è stato costellato di insuccessi, credo sia stata una delle pochissime bambine a non prendere nemmeno un 10 alle elementari.  Io ho sempre saputo di avere fra le mani una mente meravigliosa, ma certamente non potevo mai vantarmi dei suoi 10 come facevano le altre mamme, e che sofferenza! Quest’anno finalmente tutta un’altra storia. Sbarcata alle superiori la musica è cambiata, continuano ad arrivare 10, uno dopo l’altro. Si, vi dico che è così! Un dieci dopo l’altro. Una bambina che alle elementari non ha mai visto un dieci, quest’anno sto perdendo il conto di quelli che prende. Non ero d’accordo sull’iscrizione al tecnico, perché ho sempre creduto in lei e sapevo che era da liceo, ma lei ha scelto quella scuola perché le piaceva e questo è il risultato. Sono davvero contenta e vorrei gridare a tutti coloro che non hanno creduto in lei quanto si sbagliavano.  Spesso rileggo quel giudizio così brutto ricevuto alla fine della quinta elementare e più l

Non sapevamo a cosa andavamo incontro

  Un anno fa ... l’ultimo giorno di scuola dell’anno scolastico 19/20 e non lo sapevamo.io ero rimasta a scuola più del dovuto per una lezione doppia, due classi in una, due insegnanti che spiegano lo stesso argomento ma da due punti di vista diversi. Cosa che oggi, se ci ripenso, è fantascienza... 40 ragazzi tutti insieme in una classe, due o tre per banco... professori che spiegano aggirandosi per i banche in totale libertà, era l’ultima volta e non lo sapevo. Ricordo che un po’ di paura c’era, ricordo che però nesssuno sapeva e nessuno dava la giusta importanza. Ricordo che nei giorni precedenti mio marito era già andato a far scorta di legumi, farina, pasta perché aveva paura di una chiusura totale e insomma si stava attrezzando. Con gli amici si viveva in una bolla, mi ricordo si preparavano le vacanze di primavera, chi a Parigi, chi sulla neve e noi a Venezia. Ricordo che i prezzi erano crollati e tutti giù a prenotare ignari di cosa stava accadendo, e poi niente sappiamo tutti c

Quello che avevo messo in conto

  Un anno fa avevo messo in conto che il covid avrebbe portato via molte cose, sapevo che avrei perso affetti, sapevo che avrei perso molte cose. Non era facile abituarsi all’idea di perdere, ma dovevo farlo.  Avevo messo in conto di perdere alcune cose, oggi ad un anno di distanza mi rendo conto di aver perso tantissimo e ogni giorno mi rendo conto che un pezzo di vita va via e sarà impossibile recuperarla, perché le persone muoiono e non possono essere recuperate. Ho perso persone, ho perso amicizie, ho perso esperienze, ho perso parti di me. Non so cosa potrò recuperare quando tutto sarà finito. Le persone sono andate, i rapporti non saranno mai più gli stessi, sono compromessi per sempre, per me il cambiamento è così forte che non posso tornare indietro. Verranno giorni migliori, ed è così facile che vengano visto la valle di tristezza in cui mi trovo,  ma quello di prima non tornerà mai più, per sempre. Qualche mese fa ho detto che ero felice, beh non è sempre possibile quando l’i

L’algoritmo

  Al giorno d’oggi la nostra vita è regolata da algoritmi e nemmeno lo percepiamo. Dietro ad ogni nostra azione c’è un algoritmo che regola la nostra vita. Negli ultimi anni mi sono abbandonata all’algoritmo per scegliere i libri da leggere. Leggendo tantissimo avevo voglia di qualcosa che mi consigliasse libri simili ai miei in modo da andare sempre sul sicuro,in modo da avere sempre qualcosa che incontrasse i mei gusti. Negli ultimi anni l’algoritmo ha preso il sopravvento e mi sono trovata a leggere sempre le stesse cose, e cose sempre meno interessanti. L’algoritmo ti porta alla ridondanza, ti propone solo cose che possono piacerti e che rispecchiano le tue scelte passate. Per maturare una posizione è utile anche leggere qualcosa di contrario, affrontare l’argomento da più punti di vista, ma l’algoritmo non ti permette questo, rafforza il tuo punto di vista. Lo supporta, lo promuove, cerca di radicare le tue convinzioni non ti da modo di uscire dalla tua bolla. Grazie al cielo il l

La variante inglese

  Giusto un anno fa iniziava tutto. Questa fu l’ultima settimana a scuola ed è stampata nella mia mente a fuoco. Oggi, un anno fa, era martedì e io ero andata con la mia classe in gita al museo dei trasporti. Non l’ultima gita, la penultima... proprio in quel periodo avevo progettato una intensa attività di alternanza tra scuola e musei, tutto alle ortiche grazie al Covid.  Oggi mi sento al solito punto. Attività progettate, tornati a scuola da poco, nemmeno 4 settimane, ed ecco lo spauracchio delle varianti inglesi. Da giorni la stampa diffonde notizie che dai più vengono definite “spauracchi”, ma adesso arrivano anche le comunicazioni ufficiali... dalla mia scuola arriva una comunicazione di stare più attenti, di rimanere allerta e di praticare ancor più alacremente le misure diramate a settembre. La stessa comunicazione è arrivata dalla scuola della piccola. E il pensiero va dritto ad un anno fa quando niente si sapeva ma si presagiva il cambiamento. Mi sembra di essere tornata avan

Cosa frulla nella mia testa

  In questi giorni ho avuto tantissimo tempo per pensare e vorrei buttare giù post e post su quello che penso che spesso è il controtendenza con l’opinione generale. Poi mi dico a che pro? In questo momento le persone hanno voglia solo di dar contro a chiunque, insultare, attaccare, quindi per quale motivo devo esternare i miei pensieri? Mi è capitato di chiedere sui social una cosa sciocca, una curiosità, che meritava una risposta gentile. Non vi dico la marea di commenti canzonatori, perfino offensivi che la mia domanda ha raccolto. Solo una persona ha gentilmente risposto alla mia curiosità senza usare sarcasmo e cercando di informare. E quante volte mi capita di leggere commenti pungenti fino all’offesa? Troppe. Sui social è impossibile avere una conversazione seria e informativa, c’è sempre colui o colei che spara a zero, anche in gruppi dove uno si aspetta solo conversazioni serie. Per questo motivo non riuscirei mai a fare l’influencer, rimango male quando le persone cadono così

Questi giorni

 Non ho molta voglia di scrivere in questi giorni.  Sopravvivo e non vivo da un po’, pensieri si accatastano in attesa di responsi che in ogni caso cambieranno la mia vita. Sono in attesa davanti ad un bivio e la decisione da intraprendere non è del tutto mia. É mia perché sarò io a decidere quale strada imboccare, eventualmente, ma non tutto dipende da me.  Da due settimane l’ansia mi divora, rode dentro, esplode in panico, esce prorompente con un fiotto di vomito. E io inerme non riesco a fare niente. Aspetto. 

I biscotti della nonna

  Alla nonna piacevano i dolci, in casa non mancavano mai le caramelle e tantomeno i biscotti che lei chiamava “pastìccini” che ovviamente offriva se qualcuno andava a farle visita. Spesso acquistava i tresor e io ne andavo matta. Solo oggi ho realizzato che non li fanno più. Non so quando sono usciti di produzione ma ormai fanno parte di quelle cose anni 80 svanite. Altro biscotto uscito di produzione che andava per la maggiore in casa della nonna era questo: Mi ricordo che acquistava sempre quello ai fichi. Anche questo biscotto non è più prodotto e chissà da quanto. Entrambi si trovano solo nei siti che ricordano i “favolosi” anni 80, ma sono solo ricordi. In compenso si trovano moltissime ricette per i tresor da fare in casa, ma in fondo basta guarnire un pavesino e il gioco è fatto. Ma oggi le persone vanno sempre in visita nelle case delle persone che conoscono o dei parenti? Ricordo che negli anni 80 i miei nonni ricevevano visite e le facevano. I mei genitori mai. Semmai faceva

14 anni

  Oggi compi 14 anni, la prima tappa importante che ti catapulta nel mondo degli adulti. Ti ho sempre detto che da oggi puoi finire in riformatorio, che da oggi sei responsabile delle tue azioni, ma nel mio cuore sei sempre quella neonatina urlante che mi hanno messo nelle braccia senza libretto di istruzioni. Tu che nonostante tutto sei venuta su così bene, così responsabile,  così forte e capace di fare scelte, tu che spesso sei la mia spalla perché senza di te non saprei come fare, sei sempre nei miei pensieri anche se non ci scambiamo troppe effusioni, siamo un po’ distaccate ma legate da fili invisibili. Ti ammiro per le tue scelte e spero che tu possa rimanere magnifica come sei oggi, che nulla possa intaccare quello di speciale che c’è in te. Mi fido di te, pienamente, e so che riuscirai in tutto ciò che credi. Tanti auguri amore mio.