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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Cosa penso dei social

Ho sempre pensato che i social avvicinasseroi timidi. Io sono una timida e non ho mai avuto amicizie durature perché ero timida, non mi piace stare al telefono, ma mi piace scrivere.da quando si può scrivere piuttosto che parlare ho amiche. Scrivo. Poi quando ci vediamo le ascolto. Ora ho amicizie durature come da giovane non ho mai avuto e questo grazie a Facebook prima, messanger poi e ora whatsapp. Se da un lato aiutano la mia timidezza dall’altra limitano la mia libertà, tutti sanno ciò che faccio e non è sempre un bene. Ultimamente pubblico pochissimo. Non credo che la presenza dei social mi avrebbe giovato in gioventù, anzi mi avrebbe messa in guai seri, anche se mi sarebbe piaciuto avere wattpad. Forse avrei avuto il mio libro, avrei potuto essere quasi come Anna Todd. Ora è tardi. I social hanno accorciato le distanze unendo la famiglia con il ramo Americano, così teniamo i rapporti, guadiamo la famiglia crescere. Elenco solo lati positivi perché ultimamente li uso m

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a

Journal prompts

Non sai cosa scrivere? Esistono una serie di liste con argomenti, domande e consigli introspettivi per scrivere il tuo diario e guidarti con consigli interessanti nella redazione giornaliera dei tuoi scritti in modo da non lasciarti di fronte alla pagina bianca. Della serie in rete si trova tutto, anche la medicina per la sindrome della pagina Bianca, la soluzione per l’orror Vaqui, che non è il silenzio ma una lista di consigli. Ho deciso di prendere un po’ di queste liste e seguirle in questo momento un po’ difficile, in questo momento di panico da schermo bianco, e lascerò vagare la mia fantasia su argomenti vaqui quale pensione, vacanze, progetti, telefilm e anche infanzia, come nelle migliori scuole di scrittura. Perché si sa la scrittura è catartica, e in questo momento ho bisogno di lasciare andare un po’ di emozioni in eccesso.

"Mamma mi porti ad Auschwitz?"

I BAmbini crescono. E nemmeno te ne rendi conto. Oggi Facebook mi ricorda del groppo in gola provato nel voler raccontare l'olocausto a Vittoria,e per anni l'ho taciuto nella speranza che lo introducessero altri, proprio come scrivevo qui . Non voloveo essere io la prima, volevo che ne parlassero altri. Poi sono stata io a darle i libri giusti pian piano. Quest'anno iniziaerò a darli anche a Rachele. Con lei è stato più facile, il velo è stato rotto. Dopo le letture e i film la richiesta è venuta da sè... "Mamma mi porti ad Auschwitz?". Vittoria ha solo 12 anni e la mia risposta è stata " per ora no, un giorno, quando sarai abbastanza grande , certamente andremo". Magari il prossimo anno le darò "Se questo è un uomo", credo che sia arrivato il momento.

A proposito di Challenge

Mi sono resa conto che in questo mese non ho letto nemmeno 1 libro ascrivibile alla Pop sugar Reading Challenge, perchè devo ammettere che nessun prompt mi ispira davvero. Così in questi giorni sono andata alla ricerca di qualche idea, per mettere a segno almeno uno o due titoli e sentirmi in pace con me stessa e sapete cosa ho trovato?  Ma una marea di Challenge!  In pratica esistono una marea di siti sparsi sul web che propongono una personale lista di lettura per il 2019 con prompt personalizzati per i propri utenti prop+onendo poi gruppi di discussione sulle letture effettuate e un sito le ha raccolte tutte e indicizzate. Lo trovate qui . Il sito si Chiama Girlxoxo.com e mi pare un blog di vere bookaholic, una spina nel fianco... è in inglese. Non trovo mai nulla di così fresco e interessante in Italiano. Ho letto la lista di Challenge e ce ne è per tutti i gusti... alla fine ognuno di noi potrebbe costruirsi la sua personale. Quello che piacerebbe a me? Avere un gruppo di pers

La Germania

Dopo tanto tempo sono riuscita a leggere la Germania di Tacito, mi ero sempre riprom,essa ma non l'avevo mai fatto. Mi aveva incuriosita quando studiavo all'università ma poi non ne avevo mai avuto veramente il tempo di approfondire tutto il testo. Che errore. Devo dire che l'ho letto velocemente, nonostante mi sia soffermata più volte a pensare su diversi passi. Capisco come questo trattato sia servito alle SS per fondare parte del pensiero della supoeriorità della razza ariana sulle altre (travisando le parole di Tacito!) e come poi Hitler fosse interessatissimo al manoscritto della Germania conservato in Italia, che Mussolini fortunatamente non concessse. Gli spunti di riflessione sono davvero tantissimi, è una lettura che proprio non può mancare nella formazione di una persona.

Piccoli attimi di felicità

Spesso quando spiego in classe mi lascio prendere dalla passione. Spiego opere che mi piacciono e mi lascio trasportare da evidente passione. In questi mesi ho Pian piano scoperto che questa passione è passata ai miei studenti e anche loro credono davvero che quello che ,ostro loro sia bello e soprattutto sia necessario essere visto.  Oggi mi hanno dato prova di credere in ciò che dici, di essersi affidati a me totalmente per apprendere.... non vi nascondo che per me é un’emozione nuova. Sono sempre stata contestata,  messa in discussione e d è la prima volta che mi sento approvata Totalmente. Forse anche perché è la prima volta che credo in me stessa e nelle mie capacità e nel mio sapere. Fino ad oggi mi sono sempre sottovalutata io stessa, mentre ora credo moltissimo nelle mie capacità grazie alle mie colleghe Maura ed Enrica che nei tre anni scorsi mi hanno insegnato tantissimo e fatto crescere professionalmente più dell’univer E della SSIS. Forse per formare gli insegnati

L'arte di essere fragili

Molte persone si sono innamorate di questo libro, molti colleghi lo hanno trovato illuminante, per cui ho deciso di leggerlo, ma devo dire che mi ha delusa. Mi immaginavo chissà cosa, invece la ridondanza della scrittura, della parola bellezza e di tutto il significato del testo che in ogni capitolo viene rimarcato e ripetuto allo sfinimento mi hanno decisamente nauseata, o meglio il testo mi è apparso stucchevole e sdolcinato e molto sopravvalutato. Forse perchè per me Leopardi non è stato mai un Gobbo Sfigato ma semplicemente un grande e sommo poeta?

Le nozze di Cana

Paolo Veronese è un artista poco conosciuto e frequentato, almeno nei programmi scolastici. Lo si fa sempre in accoppiata a Palladio se si parla della decorazione pittorica delle ville oppure quando si parla di Sacra Inquisizione, ma mai da solo per le sue grandi e maestose tele. La grandissima tela delle nozze di Cana oggi si trova al Louvre e Gesù guarda in faccia la Gioconda. Una parete intera dedicata a Leonardo e una parete dedicata a Veronese, divererse le dimensione dei dipinti: un misero 50x70 per la Gioconda e un rispettabilissimo 666 x 990 cm per le Nozze di Cana, praticamente un mondo intero che ti fagocita al suo interno, eppure nessuno che rimane rapito da tutto ciò, tutti attirati da quel 50x70 di puro mistero che è la Gioconda. Io Ho sempre preferito le nozze di Cana. Mi sono sempre messa a guardare questo microcosmo di personaggi con meraviglia, come se partecipassi al primo miracolo di Gesù, è così grande che sembra di sentire la musica, il chiasso delle chiaccher

#10challenge

Su Instagram e Facebook impazzano le foto di qualsiasi persona oggi e 10 anni fa con questo hastag #10challenge, guardando le foto dei miei contatti nel 2009 o 2008 e oggi sto pensando a me stessa in questo periodo 10 anni fa... e alla me adesso. a cavallo fra 2008 e 2009... scrivevo qui: https://blog.libero.it/Artemisiagent/ ....avevo una sola figlia che stava per compiere 2 anni .... non avevo nemmeno 30 anni .... stavo preparando le valigie per Zanzibar, il viaggio della mia vita... ... mi piaceva un sacco andare a lavorare e mi divertivo tantissimo... ...ero precaria... ... ero pazza per i vampiri... ... non perdevo una puntata di Grey's Anatomy.... ... mio marito era tutto intero.... ... avevo ancora il nonno... ...la fattoria era agibile.... ...avevamo una casa al mare... ... la nostra casa era la metà.... ... ero tanto felice... ... c'era ancora mio papà.... .... tutto mi appariva meravigliosamente perfetto... ... tutto mi sembrava possibile... .

Una ragazza Inglese

Questo era un libro che vegetava in molte TBR e nel mio Kobo da parecchio per cui mi sono decisa a leggerlo, sembrava carino e adatto alle mie sere post stress, mai giudizio fu più sbagliato. L'ho trovato un libro noioso e  bruttino. Vorrei aggiungere anche qualche altro aggettivo negativo ma... lascio perdere, anche se scontato mi appare abbastaanza adeguato. Ci ho messo molto a leggerlo perchè mi annoiava proprio. Ho avuto molto spesso la voglia di abbandonarlo. La sera ho bisogno di un libro leggero, di qualcosa di fresco e frizzante che accompagni il mio sonno e mi rilassi, ma questo libro proprio non faceva per me. Niente, non mi è piaciuto e non riesco a spendere nessuna buona parola.

In questi giorni

Vorrei scrivere qualcosa ma non so da dove iniziare. Ho cancellato parecchie volte, ma non so cosa scrivere. Mi capita sempre più spesso di avere molto da dire ma aver grande difficoltà a mettere una parola dietro all’altra. Non so dare forma alle mie emozioni, non so essere pacata, ma degenero.  Scrivo poco per questo... Può essere un momento. Una fase. Ho certamente bisogno di raccogliere me stessa e rimetterla a posto.

MAssimo Recalcati, a libro aperto

Mi piacciono i libri che parlano di libri, mi piace la metalettura, mi piace tanto Recalcati. Questo libro è pieno di spunti su cui riflettere anche se mi apettavo qualcosa di diverso, ma l'ho letto con tantissima passione allo stesso modo. Dopo un breve excursus sui libri e sull'importanza che rivestono nella Nostra vita, Recalcati parla dei suoi libri importanti, i libri che hanno segnato la sua vita, fornendo ottimi spunti di riflessione, sia personale, sia per il lavoro in classe. Lo consiglio, come tutti i libri di Recalcati. Di solito è molto più filosofico e ostico, mentre questa volta, complice la sua voglia di raccontarsi, tutto è reso più fruibile, anche a chi è a digiuno di filosofia come me.

Battesimo di Cristo, Giovanni Bellini

Questa Domenica si ricorda il Battesimo di Cristo. In questa vita moderna e super indaffarata spesso ci dimentichiamo delle ricorrenze religiose che all'epoca dei miei nonni invece erano molto sentite e celebrate. Questa Domenica la Chiesa Cattolica celebra il Battesimo di Cristo, e ho scelto fra i tanti quello di Giovanni Bellini, artista veneto cognato del Mantegna, figlio e fratello di grandi maestri quali Jacopo Bellini e Gentile Bellini. Secondo il VAsari Giovanni fu maestro di Tiziano e anche del Giorgione. Ho scelto il Battesimo di Bellini perché lo sento molto vicino a me, e soprattutto per la presenza del paesaggio.  La scena sacra è inserita in un paesaggio tipicamente Veneto, reso un po' esotico dalla palma a destra. Oltre a Gesù e a Giovanni sono rappresentati tre figure angeliche che rappresentano le virtù teologali. Nella parte alta , segnata dall'aurora, come a dividere la zona terrena da quella celeste,  lo spirito santo sotto forma di colomba dis

La Congiura di Catilina

I libri sono il balsamo dell'anima e questo libro mi ha guarita. L'ho trovato su una bancarella dell'usato in un momento di difficoltà ed è stato il libro giusto nel momento giusto. Le parole di Sallustio mi hanno curata, guarita. Giugevano da un lontano passato fino a me, ma mi dicevano quello di cui avevo davvero bisogno in quel preciso momento. Le parole di Sallustio sono state illuminanti, edificanti, un vero balsamo per la mia anima. Sallustio ci narra fatti avvenuti nel I secolo a.C. eppure così dannatamente attuali, con una forza narrativa sconosciuta ai nostri attuali cronisti. I grandi classici sono assolutamente insostituibili, sono fonte di consolazione, fonte di imitazione, fonte di saggezza. Un classico ti fa sempre compagnia nel momento del bisogno.

Certe sere...

Ci sono sere che incontro il libro giusto e in un batter di ciglia mi finisce fra le mani lasciandomi un gusto amaro in bocca, finito troppo presto, l’ansia di trovare un libro all’altezza. Leggo molti libri sbagliati e pochi che mi piacciono davvero. Una giornata corsa via, come tutte quelle della settimana, un po’ priva di senso, con molta voglia di scrivere ma niente di veramente interessante da dire. Molti pensieri, ma difficoltà ad afferrare quello giusto e trasformarlo in parole. Chiacchiere intorno ad un tavolo finite troppo presto, nubi di ansia da spazzare via ma non so neanche da dove iniziare. Paura di incontrare visi noti, fra la gente. Sonno che non viene mai, gambe che tirano, talloni che fanno male. Moltissime emozioni, disordinatamente sparse nella mia mente come le cose in questo appartamento. Invoco un’ordine ... mentale, spaziale, che tarda ad arrivare... La necessità di trovare un senso a tutto.

Bohemian Rhapsody

Lo sapete, il film l’ho gradito poco, ma era destinato al successo. Per me Freddie Mercury e i Queen hanno significato molto e in molti momenti tutto e non posso che essere felice di questo successo, anche se nel film non viene raccontato esattamente come è andata ma è solo un punto di vista. Però tutta questa attenzione mi piace, anche se sono anche un po’ gelosa, ho sempre considerato Freddie solo mio e ora è di tutti, ora sembrano amarlo da sempre tutti. E ora aspettiamo gli Oscar ...

La mia libertà inizia dove finisce la tua, parte seconda, ovvero io c’ero

Ieri pomeriggio ero in città fra le 17 e le 18 a fare qualche acquisto per i saldi quando un gruppo di sedicenti anarchici hanno deturpato il centro della mia città con vernice rossa. Una decina di persone armate di vernice l’hanno versata nella fontana, per la strada e sulle vetrine dei negozi urlando che questa è una città di fascisti. Io ero in un negozio e li ho sentiti urlare, non mi sono neanche degnata di guardarli. Uscita dal negozio però la sorpresa è stata tanta. Il rosso vivo per la strada, la gente che camminava dentro alle pizze di colore imbrattandosi le scarpe e i pantaloni, le commesse che non sapevano cosa fare. La gente che si accalcava nella via principale e questa vernice rossa sulla strada e sulle vetrine. Le commesse incredule, stanche dalla prima giornata di saldi che si sono ritrovate anche il negozio tutto sporco. Io ero incredula.  Per prima cosa ho pensato che queste persone avevano percorso tutto il centro sporcandolo senza che nessuno interve

Perché odio i compiti

Ho smesso di dare compiti tradizionali nel 2009 quando ho passato le vacanze a Zanzibar e nel mio villaggio c’era una bambina che aveva l’età che ha mia figlia oggi e le ho visto passare tutta la vacanza dall’altra parte del mondo seduta al tavolo a fare i compiti.  I bambini del villaggio passavano tutto il giorno in spiaggia a giocare, a fare snorkeling, in piscina, nel campo di pallavolo, mentre lei aveva sempre i libri in mano e non credo per scelta. Da quel momento ho preso una decisione personale, non avrei mai più dato i compiti.  Ho pensato che quando ero piccola stavo sempre con mia nonna che aveva fatto si e no la terza elementare e non era in grado di aiutarmi in niente e durante le vacanze mi sbatteva fuori di casa a giocare e fare esperienze.  Io non ricordo di aver mai fatto compiti, o almeno non ricordo di averne avuti così tanti come mia figlia, e nemmeno mia mamma se ne ricorda. Mi ricordo che la maestra mi dava compiti come: inventa dieci operazioni, invent

Il primo libro dell'anno: Michela Murgia - Istruzioni per diventare fascisti

Prima di Natale ho cercato regali in libreria senza successo. Ho letto che questo Natale 2018 sarebbe stato l'anno dei libri come regalo e non ne ho ricevuto neanche uno, e ne ho regalati solo due. Uno a mio mio marito che credo prenderà polvere sul comodino per tutto l'anno e una guida per mia mamma. Mentre vagavo per le librerie però mi sono fatta catturare da alcuni titoli che pian piano acquisterò in ebook per me e leggerò, il primo che mi ha catturata è stato questo: Istruzioni per diventare fascisti. Un libro agile, poche pagine, letto tutto d'un fiato. un'analisi dolce amara sul nostro stato attuale ma senza critica, ma senza nomi, tutto fra le righe. Della serie se volete capire, capite. Mi piacciono i libri che dicono senza dire, che accusano senza accusare, in cui ognuno può vedere la propria realtà. Per questo vi invito a leggerlo senza dire quello che in realtà penso veramente di quello che è scritto in questo libro. Dico solo che mi è piaciuto ed è un

Riflessione sulle letture del 2018

Ho letto 83 libri. La Pop Sugar Reading Challenge è stata un vero disastro, in pratica non l'ho mai seguita e non mi è mai stata d'ispirazione, ho piegato le mie letture a quello che proponeva e non il contrario, anche se mi sono inizialmente messa a cercare qualcosa che potesse interessarmi. In questo 2018 ho letto ciò che capitava , non quello che mi interessava . Ho abbandonato due libri. Forse un giorno li finirò, o forse no. Ho letto una serie di libri che non mi sono piaciuti per niente e ho fatto una fatica mostruosa per finirli. Ho divorato due serie con davvero tantissimo piacere, Numb di Diego Ferra e i Royal di Erin Watt e avrei voluto trovare altri libri così perchè quando sono stanca sono questi i libri che desidero trovare prima di dormire. Ho provato tante altre serie ma non mi sono piaciute. Ho trovato una serie che potrebbe piacermi ma per ora c'è solo un volume in Italiano, ed è  Obbligo o verità di Penny Reid . Ho letto libri illuminanti trova

Il primo giorno dell’anno

Il primo giorno dell’anno è quasi andato e io sono felice. Ho letto un libro, ho visto amici, ho giocato a Monopoli e adesso ci guardiamo un film alla tv, come non abbiamo mai tempo di fare durante la nostra normalità.  Chissà magari il 2019 sarà davvero diverso. L’importante è crederci. Però , nonostante tutto e tutti scorrendo le foto i sorrisi sembrano tornati, specialmente in quelle di ieri sera. Non tutto è perduto, se il sorriso nelle foto è tornato, siamo sulla buona strada. Il resto viene da se.