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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Perchè scrivo poco (e niente)

  Lo ammetto, mi è passata la voglia di scrivere.  Perchè? Perchè l'aggressività dei leoni da tastiera mi ha un po' scoraggiata, va bene che in questo contesto sono pochissimi, ma ho sempre paura ad esprimermi per paura di essere attaccata. Perchè passo già tanto tempo al pc per le lezioni che poi lo spengo. Perchè la mia vita è ad un bivio e quando mi trovo ai bivi perdo la voglia di tenere memoria di questi momenti. Perchè il blogging come lo intendo io è finito, obsoleto. Oggi ci sono altri modi per parlare di sè e tutti generalmente hanno fini commerciali e a me non piacciono per niente(infatti qui non c'è pubblicità). Perchè ogni tanto si ha bisogno di una pausa dalle proprie abitudini. Perchè comunque è un momento difficile e continuerei a scrivere le stesse cose creando un loop noioso.

Dantedì

Ho frequentato il Liceo, quindi accanto alla letteratura Italiana si studiava ogni anno una cantica di Dante. Ricordo che ogni anno almeno 1 ora veniva dedicata a Dante. Il prof solennemente leggeva e poi spiegava ciò che aveva letto. A noi restava da far la parafrasi. Che fatica! Ma quanto mi piacevano quelle letture! La lettura al liceo non è stata integrale, ma corposa. All'università ho fatto lettere, quindi ho letto integralmente tutte le opere di Dante, presenti in svariati esami, e quanto piacere leggere e studiare il sommo poeta, come se non bastasse andavo anche ai "seminari dantechi" dove si leggeva e commentava la divina commedia ogni settimana. Avevo comprato i Bignami versione extra con tutta la parafrasi già fatta per risparmiare tempo nella preparazione dell'esame dove venivi interrogato a parte sulla divina commedia: il prof apriva a caso una divina commedia senza indicazioni di canti, versi o commenti e tu dovevi capire cosa stavi leggendo, a che punt

Voglia di libertà

 Inizio a non sopportare più queste restrizioni.  Ne capisco profondamente la necessità ma mi sento in gabbia. Fortunatamente siamo in zona arancione, quindi qualcosa si può sempre fare a differenza di gran parte d’Italia, solo che la città è piccola, e alla fine le strade da percorrere sono sempre quelle. L’unico modo per evadere un po’ è fare i sentieri, ma in questo momento non riesco, mi affatico troppo, non sono nella condizione di camminare per ore magari anche in salita. Quindi non mi rimane niente da fare. Non posso neanche andare alla fattoria visto che ci trattano da untori e non possiamo nemmeno goderci niente perché dobbiamo rimanere chiusi in casa e mi viene ancora più nervoso che rimanere in città. L’unica distrazione era il lavoro, almeno vedevo persone, un paio di chiacchiere ci scappavano sempre. Invece ora hanno pure chiuso le scuole, non mi rimane nemmeno quello. Ci hanno tolto l’autunno per salvare il Natale, poi ci hanno tolto il Natale e ora anche Pasqua, lo so ch

Buona festa del papà

  È un po’ che non scrivo, ma ogni giorno mi chiedo se abbia senso farlo ancora. Per il secondo anno consecutivo non avremo la festa del nostro patrono, San Giuseppe,le. Restrizioni Covid ce lo impediscono ancora. Per noi San Giuseppe è aria di fiera, porchetta e Brigidini. Un’aria frizzantina, il primo sole che scalda. Cercare in fiera qualcosa adatto a papà: il bicchiere con il suo nome, un nuovo tipo di cesoie, il nuovo portachiavi. E anche quest’anno niente. E oggi ci godiamo solo un giorno senza dad, un giorno senza pc. E papà si godrà l’abbraccio delle sue due bambine e un po’.

Un anno e niente è cambiato

  Ci risiamo, da domani di nuovo scuole chiuse, per ora solo le superiori, ma non escludo che possano andare in DaD tutte le scuole anche in Liguria a breve. Da mamma ho sentimenti contrastanti: da una parte Vittoria ha perso tantissimo, frequentando la scuola tecnica che prevedeva molte ore in laboratorio sta perdendo molto nonostante gli sforzi epici dei suoi prof che cercano di far fare loro laboratorio anche in casa. Dall’altra sono felice che sia a casa perché effettivamente i contagi stanno aumentando e non sento la sua scuola come luogo sicuro.  Da mamma vorrei soprattutto Rachele a casa, lei la sento  in fortissimo pericolo perché i genitori non sono tutti ugualmente responsabili e continuano a mandare a scuola bambini malati, una Tachipirina e via, due linee di febbre cosa vuoi che siano. Capisco che siano in crisi con il lavoro, che non abbiano più permessi, ma il senso civico davvero scarseggia. Viste le belle giornate molto genitori portano i bambini al parco e li le masche

La gabbia

  Sto passando un momento complicato dominato da forti emozioni contrastanti. Estremo dolore ed estrema gioia mescolate insieme. Ieri ho capito che cosa mi sta portando via questa situazione Covid: le molte limitazioni mi deprimono oltre misura, mi portano nel baratro della depressione. Ieri con molte autodichiarazioni, documenti provanti l’estrema necessità di spostarti, ho valicato i confini regionali e mi sono mossa fino a Firenze per 30 minuti di passeggiata in centro. Questa fuga mi ha donato una pace interiore enorme. Il campanile di Giotto, la cupola del Brunelleschi, Santa Maria novella, palazzo vecchio. Tutti visti di scorcio e da lontano, ma che mi hanno fatto stare bene. Oggi, mi sento contenta e in pace con me stessa come non accadeva da mesi. Probabilmente ero troppo abituata a spostarmi, vedere la bellezza del nostro paese, a respirare aria diversa e ora è questo che in realtà manca. I rapporti con le persone si mantengono anche a distanza, ma il rapporto con la bellezza

Trovare la forza di fare un sorriso

 In questi giorni è così difficile sorridere. Arrivano solo cattive notizie, una al giorno. Mi deprimo così tanto che non trovo la forza di alzarmi al mattino. Mi alzo solo per dovere, per andare al lavoro, se mancasse quello beh starei sempre a letto, incapace di alzarmi. In queste giornate così critiche guardo la mia mano, guardo la linea della vita e la vedo tutta intricata, piena di nodi, penso alla mia vita e vedo ogni piccolo dolore, ogni difficoltà, la bocca mi si apre in un sorriso amaro, preferisco ogni singolo attimo di dolore che ho vissuto, perché quel dolore mi ha fatto apprezzare la gioia delle piccole cose. Nonostante la valanga di cattive notizie nel mio piccolo sono felice, ho tutto quel che mi serve e non invidio quello che hanno gli altri.mi basta quello che ho, anche se in questo momento tutto appare immensamente brutto.