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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

La malattia della solitudine

 Sono sempre più convinta che il Covid sia la malattia della solitudine per diversi motivi: il Covid spaventa e isola. Se non lo hai avuto hai paura di prenderlo e non vedi più nessuno, ti isoli. Anzi gli stessi governi hanno messo in atto i vari lockdown per evitare il contagio. Gli uomini hanno sempre vissuto in comunità e il lockdown è contro la natura umana. Quando hai il covid vieni isolato, sei malato e sei solo. Non ricordo tanto i dolori, la mancanza d'aria, ma solo la grande solitudine. Quando stai male qualcuno che ti stringe la mano è di grande aiuto, io ero sola, anche nei momenti peggiori prima che arrivassero i dottori passava veramente tanto tempo. Malato e solo. Ora che siamo in casa tutti insieme è diverso, più sopportabile. Ma la grande solitudine la vedo anche in Rachele. Ha paura di contagiarci e sta lontana, ma la vedo che avrebbe bisogno di abbracci e baci, non sta tanto male ma la solitudine da covid la avverte lo stesso. da qualunque angolazione lo vedi il c

due parole

  Avere un blog non va più di moda. si può raccontare se stessi attraverso le storie di Instagram e sicuramente si ha più successo. La scrittura è fatica, spesso scrivere non è per tutti. Tutti quelli che avevano un blog e che ho conosciuto nel corso del tempo, piano piano hanno mollato. Alcuni hanno smesso, altri sono passati ad altre vie di comunicazione. Io sporadicamente scrivo ancora qualcosa, ma ho sempre meno voglia. Il flusso dei visitatori è esiguo, i commenti inesistenti. Ne vale la pena?  Non ne vale più la pena quando ricevi commenti su post di 5 e più anni fa in cui ti dicono che hai usato il materiale del loro sito per scrivere il post senza chiedere il permesso e ti chiedono di rimuovere il post... io ogni volta rimango basita perchè sono post davvero vecchi, alcuni sono in questo blog anche da 8 anni, ben prima della nascita di quei siti che mi citano per averli copiati, spesso mi chiedo se non sia accaduto anzi il contrario, che il mio materiale non sia servito a qualc

ancora una volta

 Quando lo racconto le persone non ci credono. La mia vita sta prendendo una piega surreale e io la guardo e non so più cosa dire. Gli ultimi mesi mi hanno resa impermiabile a certe emozioni, non mi arrabbio più, non mi sento sfortunata, cerco solo di sorridere e andare avanti. Venerdì sera Rachele si è addormentata con la febbre sui 38. Ero convinta avesse preso freddo il giorno precedente al mare, andiamo sempre alle 18 e rimaniamo finchè non arriva il buio (e i cinghiali). Invece è Covid. Ancora Covid. Lei che non lo ha preso con noi a Maggio è positiva adesso. Sono 5 giorni che ripercorro a memoria ogni nostro spostamento per capire cosa ho fatto di sbagliato, dove ho commesso un passo falso per farla ammalare, ma non ci riesco. Penso di aver condotto una vita quasi monastica in questo periodo, da quando ci hanno dimessi dall'ospedale intendo. Dal 4 giugno al 23 luglio sono andata solo 3 volte al ristorante. Due pizze e una mangiata di pesce con amici per esorcizzare il periodo

Tenere duro

  Avevo deciso che sarei stata felice. La vita peró in questi mesi si è messa ancora una volta di traverso, più di quanto abbia mai fatto. Ma io non desisto. Ho deciso che voglio essere felice, indipendentemente da tutto quello che la vita mi chiede. Sfodero il mio miglior sorriso e vado avanti, ho deciso che devo essere felice. Prendo i pochi momenti belli e li faccio diventare importanti confronto a tutto lo schifo che ho intorno. Ho bellissimi ricordi di quando era possibile fare le cose, quando ho potuto ho vissuto a mille, adesso si vive un po’ sottotono ma cerco di prendere il meglio. Combatto a denti stretti, sono sicura che tutto questo finirà.

Noi e il green pass

  Quando metteranno il green pass obbligatorio per certe attività noi entreremo nostro malgrado in una sorta di lockdown… non potremmo fare più nulla. Perché? Perché Rachele ha 11 anni e non può fare il vaccino, non è guarita dal Covid e pertanto non lo può a avere se non con un tampone ogni 48 ore. Secondo voi per una cena le faccio fare un tampone? Secondo voi per una cena la lascio dalla nonna? No , semplicemente rinunceremo. Anche perché comunque il tampone ha, ad oggi un costo. Ancora una volta ci troveremo discriminati, senza libertà, semplicemente perché ho una figlia di 11 anni. Non capisco perché i bambini tra i 6 e gli 11 anni che non possono essere vaccinati hanno però l’obbligo del green pass. Ora siamo fermi perché abbiamo un sacco di problemi legati al long covid, quando ci saremo rimessi sono sicura che avremo restrizioni per via di Rachele e i suoi 11 anni. Non nascondo che questa situazione mi sta esasperando e non vedo proprio via di uscita. La vita è proprio cambiata

Cosa occorre davvero alla scuola

  L’anno scorsoci hanno dato i banchi a. Rotelle anche se poi molti presidi hanno scelto di acquistare banchi diversi, singoli e tradizionali, perché i banchi a rotelle hanno il loro perché in certe realtà, in certe classi, non in tutte. E forse avevamo anche bisogno di rinnovare i banchi perché in certe scuole c’erano gli stessi da almeno 40 anni. Ma di cosa avevamo bisogno lo scorso anno come quest’anno?  Di meno alunni per classe . Le classi da 30 sono ingestibili, sia esse siano prime che quinte. Avere una quinta da 27/30 alunni, e le ho avute, è un incubo, riesci a fare la metà delle cose che dovresti. Io ho esperienza d'insegnamento su classi di diversa grandezza, anni fa ebbi una classe con 3 alunne, classi con 10/12 alunni, classi di 30 e veramente tantissime classi di 25/27 alunni. Prima della riforma Gelmini ero solita avere classi di 18/20 alunni che secondo me è il numero correto. Partire in prima con 24 ti da la garanzia di arrivare in quinta con 16/18 alunni, un numer

Se la DaD non funziona?

   On la pubblicazione dei dati invalsi e il tracollo dei risultati sugli apprendimenti si è data la colpa alla DaD visto che i risultati peggiori si sono registrati alle superiori piuttosto che alle elementari. E se la DaD nn ha funzionatodi chi è la colpa? Ma dei docenti che a detta dei più si è limitato a trasporre la lezione frontale dalla presenza alla videoconferenza.  Io oggi ho la pelle d’oca e pure il mal di stomaco per queste solite insinuazioni. Diciamo che il 50% di noi non ha voluto cambiare metodo per diversi motivi tra cui età anagrafica, scarsa voglia di mettersi in gioco, poca motivazione, mancanza di mezzi e anche ahimè scarsissima attitudine all’insegnamento, perché non nascondiamolo almeno un 10% degli insegnanti delle superiori lo fa per ripiego. Ma il restante 50% si è dato davvero da fare, ha cercato nuove vie. Lo dico perché ho discusso con i miei colleghi (noi siamo 130, non pochi), coi colleghi di altre scuole e poi ho visto il lavoro degli insegnanti di mia f

La noia

  Per anni non ho saputo cosa fosse la noia. Ultimamente mi accompagna. Spesso sono costretta a casa perché devo aspettare Viky che esce con gli amici. Il più delle volte invece sono costretta a casa dalla mia stanchezza, da qualche malanno. Vorrei uscire ma vedere la stessa via ogni giorno mi stanca, non cambia mai nulla. Per vedere posti diversi devo organizzare tutta la famiglia e spesso ognuno ha i suoi impegni. Mi sento un po’ in gabbia, avrei voglia di fare ma il corpo non risponde. Speriamo che questo periodo passi in fretta.

I preparativi

  Numero tre sta per arrivare. I giorni sono sempre di meno. Dopo l'ultima trasfusione mi sento davvero meglio, anche se il covid ha lasciato tracce profonde nella mia salute e sarà davvero difficile riprendersi. A dire il vero tutti e tre staimo facendo tantissima fatica a tornare alla normalità, nonostante sia passato un mese dalla dichiarazione di guarigione. Il long covid è una realtà, non se ne parla, ma esiste. A volte ne parlo con altri sopravvissuti come noi, c'è chi sta meglio, chi sta peggio. Io non posso ancora valutare i veri danni finchè porto come numero tre, quando anche lei sarà nata faremo davvero i conti con quello che ci ha lasciato. Con fatica prepariamo il suo arrivo, stiamo sistemando la stanza rimasta vuota in casa come studio/laboratorio/biblioteca/lavanderia/armadio di Tre. Si lo so, sono funzioni che non si trovano di solito nella solita stanza, ma noi siamo riusciti a farci stare tutto. Un po' anche a causa della pandemia abbiamo dovuto attrezzare

Manca un mese

  Tra un mese a quest’ora avrò numero tre fra le braccia.  Se penso di essere arrivata quasi alla fine non ci credo. Questi 8 mesi sono stati tutti in salita e non ho mai avuto veramente il tempo di pensare a Lei. Di immaginare Lei. Di immaginare la nostra vita a 5. Prima la paura di non riuscire ad andare avanti, ho sempre 42 anni. Poi il Bi-test positivo. Quelle 4 settimane di ansia prima del risultato della villocentesi. Poi la catena di morti in famiglia che mi hanno fatto penare davvero. Il diabete gestazionale, le trasfusioni e infine il covid. Insomma con Lei nella pancia le ho passate tutte. E ora sono stanca. Prepariamo con estrema lentezza il suo arrivo, perché dopo il covid siamo lenti e malaticci un po’ tutti. La data per il cesareo già fissata, ma non abbiamo ancora deciso quale sarà il suo nome. Una vaga idea c’è ma a papà non va mai bene nulla. Forse mettere d’accordo noi tre ê più facile. All’inizio avevo paura a passare i primi giorni da sola, completamente da sola, al