Passa ai contenuti principali

Non leggo perchè i libri costano troppo

"Non leggo perchè i libri costano troppo" oggi recetiva così un articvolo che non ho aperto mentre scorrevo il telefono mentre facevo colazione. Non l'ho aperto perchè non volevo leggere le pietose motivazioni che dava questa persona. E' vero, ultimamente i libri costano troppo. Costano troppo i best seller che spesso non valgono, letterariamente parlando, il prezzo a cui vengono venduti. Infatti non li compro mai di carta. Spesso arrivano a costare anche 30 euro a volume, veramente tanto. Ma esistono veramente tanti modi per risparmiare! Primo, tutte le librerie fanno una card con degli sconti. Secondo, tutte le case editrici una volta all'anno fanno una campagna promozionale con un buono sconto. Terzo, non è detto che si debba comprare il cartonato con copertina patinata a 30 euro, si puo aspettare il paperback (tascabile) alla metà del prezzo. Quarto, esistono gli ebook che con una spesa iniziale alta del reader poi abbattono anche del 50% il prezzo del libro di carta e forse anche di più perchè spesso gli ebook si trovano ad offerte vantaggiose anche a 0,99  euro. Quinto, c'è un florido mercato dell'usato, spesso si fanno ottimi acquisti con pochissimi euro. Sesto, esistono luoghi chiamati biblioteche che prestano i libri gratis, o con il pagamento di una piccola cifra annuale.

I libri non costano troppo, Non hai voglia di leggere, è diverso.

Commenti

  1. Io non amo gli e-book, ho una vera e propria fissazione per il cartaceo, ma per molti titoli faccio come suggerisci tu: aspetto qualche mese e via, solo di pochi libri ho preso l'edizione con copertina rigida :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece io leggo quasi solamente eBook. Anche perché leggo principalmente la sera ed essendo retro illuminato questo mi permette di leggere moltissimo e con un grande comfort senza affaticare la vista

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Venere di Milo a cassetti

Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...

Il Busto di Nefertiti

Oggi voglio aggiungere questo meraviglioso busto alla mia personale collezione. Raffigura la Regina Egiziana Neferiti. E la voglia che ho di ammirarla dal vero varrebbe un viaggio fino a Berlino, credetemi. Il busto di Nefertiti è un busto dipinto di circa 3300 anni raffigurante la regina egizia Nefertiti come una donna di una straordinaria bellezza. Venne scoperto da un gruppo di archeologi guidati dal tedesco Ludwig Borchardt nel 1912 all'interno della bottega dello scultore Thutmose nel sito archeologico egiziano di Amarna.

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro

Berthe Morisot, La lettura

Spesso dimentichiamo le donne che hanno partecipato alle mostre impressioniste come Berthe Morisot e i loro dipinti. Per la mia serie di donne in bianco ho scelto questo dipinto in cui Berthe rappresenta sua sorella mentre legge. Le sorelle Morisot erano state educate come ogni fanciulla del tempo, con letture e anche insegnando loro a dipingere. Berthe farà poi di questo  "divertimento" il suo mestiere. Qui possiamo cogliere molto della vita del tempo: le gite fuori porta, le letture, ma anche l'orientalismo si può cogliere nel ventaglio posato sull'erba.

La tesina per l’esame di terza media

Sull’autenticità dei compiti dati a casa c’è sempre da dubitare, il più delle volte non sono farina del loro sacco. C’è sempre un copia e incolla in agguato, o un genitore pronto a fare lui stesso la ricerca. Così sta accadendo per la tesina di terza media. Stamattina sono stata contattata da una mamma di un’amica di mia figlia che mi ha chiestoSe potevo farla direttamente io. Come se in questo momento avessi tempo da perdere e soprattutto come se volessi prendere in giro i miei colleghi.... ma può un prof confezionare un prodotto per un’esame? Io no, professionalmente sono integerrima. Persino mia figlia se la sta facendo da sola! Io sono per l’autonomia dello studente, figurarsi se mi metto a fare io le tesine... non ho mai aiutato nei compiti le bambine, fanno tutto da sole. Non hanno capito? Non rispiego mai nulla, dico loro “ Domani vai dalla maestra / prof e te lo fai spiegare, la mamma a casa fa la mamma, la prof la fa a scuola“. E infatti Vittoria mi rinfaccia sempre: “ ho

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch

Millet, coltivatori di patate

Ho partecipato molte volte alla raccolta delle patate, ma mai alla semina. In questo dipinto Millet racconta la semina delle patate. L'uomo che con la zappa prepara il dolci, la donna che lascia cadere le patate a terra, nella speranza che esse prolificano. Questo dipinto ha la stessa monumentalità di un quadro assai più famoso di Millet, l'Angelus. Anche qui troviamo una coppia di contadini, non intenta alla preghiera ma bensì al lavoro quotidiano.

Corcos, ritratto di signora con due adolescenti

Corcos è uno degli italiani a Parigi, colui che da voce alla Belle Epoque, un gioventù decadente e pronta a decadere. Loro non sono sulla spiaggia, ma su una terrazza con un basso parapetto, di bianco vestiti e intenti a leggere e forse a discutere di quello che stanno leggendo. L'atmosfera è pacata, poche nubi all'orizzonte, nessun contrasto, solo lo sguardo fisso di lei, su di noi che la stiamo osservando.

Il martirio di Santo Stefano, Pietro da Cortona

Oggi si festeggia Santo Stefano, il primo martire, lapidato dall'ira della folla. La sua storia è narrata negli Atti degli Apostoli e qui rappresentata da Pietro da Cortona che tralascia la violenza della lapidazione per mettere in risalto il momento in cui Stefano pronuncia le sue preghiere: Signore Gesù, accogli il mio spirito”, “Signore non imputare loro questo peccato”. Vicino a Lui il giovane Saulo, poi Paolo. In alto compare la trinità e un angelo porge a Stefano la palma del martirio.

Max Liebermann Raccolta delle patate a Barbizon

Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.