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Docenti come “eroi civili”

Paole del nuovo ministro.
Parole.
Poi i fatti sono sempre pochi.
Ho notato come i governi e i sindacati si occupino solo dei precari, poi una volta che sei dentro sparisci.
Partiamo dallo stipendio, uno dei più bassi, la metà di quello dei colleghi tedeschi, perché ai colleghi del Lussemburgo non mi voglio neanche paragonare. Io non ho idea delle condizioni di lavoro del collega tedesco, ma sono pronta a valutare se lavora in condizioni diverse dalle mie. Io non ho un posto mio al lavoro. Ho un luogo comune, la sala professori, dove posseggo un solo stipetto dove riporre i libri, non ci sta altro. Divido questa stanza con 150 colleghi circa. In questo posto dovrei studiare, correggere compiti, compilare il registro. Questa non è la mia condizione, ma quella di tutti i colleghi italiani. Capite che questa usanza é di gentiliana memoria, quando i professori venivano da famiglie gentilizie e avevano grandi case con studi e biblioteche proprie e non avevano bisogno di un posto pubblico a scuola. Peccato che la società italiana è cambiata ma la scuola è rimasta nell’ossatuRa quella di Gentile nonostante tante riforme. Questo è solo un esempio. Potrei portarne altri confrontando per sentito dire quello che fanno i colleghi in Europa e quello che non facciamo qui in Italia. Ma il vero problema è che La nostra scuola è ancora una scuola per famiglie contadine Che lascia molto tempo libero ai ragazzi per tonare a casa e dare una man, la scuola europea è una scuola operaia, una scuola che tiene occupati i ragazzi mentre i genitori sono al lavoro e in casa non c’è nessuno. La società italiana è cambiata mentre la scuola è rimasta quella di Gentile nella forma e nella struttura principale ergo una scuola contadina, mentre al paese serve una Scuola operaia, ma la scuola operaia non si fa scopiazzando qua e là i sistemi e cercando di adattarli a quello che abbiamo. La scuola andrebbe tutta buttata all’aria e rifatta daccapo. Va rivisto il tempo scuola, vanno rivisti gli indirizzi, vanno rivisti i cicli, tutto. Un lavoro immane che in democrazia non è possibile. Non si può solo guardare la tabella degli stipendi e comparire compiti e competenze degli docenti.

La scuola oggi va avanti per iniziative personali. Per ottimi docenti, per persone che hanno grandi passioni e si consumano nel loro lavoro. Non credo che dall’alto arriverà mai un ministro in grado di ridarci l’autorità, quella la guadagni sul campo. E l'aumento? Una vera chimera.
Tra una settimana ricominciamo, mi rimbocco le maniche con quel che ho, intanto hanno fatto il tetto nuovo alla scuola e magari il secchio nel corridoio quando piove non ci sarà più e quello è già un buon inizio.

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