Qui non ho la mia macchinetta a cialde e ho rispolverato la cara e vecchia Moka... avevo dimenticato quanto tempo ci voglia per fare uscire il caffè e... cone esce diverso! Più forte e amaro che in qualche modo mi ricorda il caffè forte della savana, il bush....ma mi ricorda anche quando io e il nonno ci facevamo questo caffè e a turno ingannavamo uno o l'altro sulla presenza dello zucchero. Il mio nonno era un burlone e mi manca un sacco e questa casa sa di loro, della loro assenza.
In ogni angolo, in ogni gesto c'è un ricordo che fa male... ma io qui ci passerei la vita.
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
Me la immagino questa casa sai? Con la dispensa ed i mobili di legno. Le tendine alle finestre ed i prodotti dell'orto che la profumano tutta. Una casa piena di vita anche se c'è silenzio e se chiudo gli occhi, sento pure il borbottio della Moka ed il profumo del caffè che sale. Il set di tazzine e' tutto diverso, alcune sono sbeccate ed altre senza il manico. La zuccheriera e' di quelle antiche, del servizio buono con quei cucchiaini che oggi non si trovano più. Un gatto che dolcemente miagola e gironzola per la cucina, fuori qualche gallina, ed il profumo dell'era fresca e magari bagnata di pioggia.
RispondiEliminaIl caffè e' buonissimo.
È esattamente tutto così. .. manca solo il gatto!
RispondiEliminaCome ti capisco...io è marito stiamo ristrutturando a casa dei miei nonni materni, dove sono cresciute mia mamma e mia ai, dove siamo cresciute mia sorella, mia cugina ed io...ed e bello pensare che li cresceranno anche i miei bimbi;) mia nonna mi manca moltissimo (mio nonno l'ho perso quando avevo 9 anni e ne ho un ricordo sbiadito dal tempo purtroppo) ma non vedo l'ora di vivere nei luoghi in cui sono cresciuta, rinnovati esteticamente, ma sempre pieni di vecchi cari caldi ricordi...quella casa non potrà che portarsi fortuna...
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