Ogni tanto nella vita devi schiacciare il tasto reset.
Complimenti a chi ci riesce entro le mura di casa propria. A me, invece, occorre acqua per premere il reset. Credevo che dovesse essere per forza acqua del mar rosso o dell'oceano indiano, ma ho scoperto che basta una fonte sacra vecchia di 2000 anni per rimettermi in carreggiata.
Così ho schiacciato il tasto reset fino quasi a dimenticarmi chi sono. Esattamente come se mi trovassi agli antipodi.
Ah a saperlo prima...
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
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