La pazza sarei io?
Io che ho speso almeno 4 ore a chiederti una cosa precisa e stamattina affermi che io non la voglio?
Ma allora capisci quando ti parlo?
Io credo di no.
Non ascolti.
Pensi solo a come annientarmi.
Parli di inclusione e poi tu sei la prima a escludere.
Parli di amore e tu sei la prima a covare odio.
Parli di amicizia e tu sei la prima a macchinare contro gli altri.
Bell'esempio che dai....
Ma non sei altro che un sepolcro imbiancato.
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
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