Ho avuto una settimana davvero difficile, da sabato a sabato una sequenza di momenti importanti e davvero stressanti si sono susseguiti uno dopo l'altro. Oggi vorrei tanto far cambio di vita con qualcun altro, continuo a guardare la foto del battesimo di Rachele, 2011, nonostante il nonno fosse appena morto improvvisamente lasciandomi mille sensi di colpa, ci vedo felici e spensierati. Una famiglia perfetta, sorrisi larghi, ampie prospettive. Un futuro radioso. Quella famiglia così felice non esiste più, in 6 anni ha cercato di ricostruirsi mille e mille volte e suo malgrado non riesce. O per lo meno ogni volta che crede di avercela fatta qualcosa va storto. In una sola settimana può toccare il cielo con un dito e crollare poi come un castello di carta. Sabato scorso mi dicevano che potevo costruire la mia personale torre di Banele oggi mio malgrado mi rendo conto che tutte le carte sono cadute e non so se ho voglia di rimetterle su.
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
Sono momenti...io a volte mi dico che con questa vita ci rimetterò le penne...poi mi passa...
RispondiEliminaultimamente mi capitano tutte a me.... passerà
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