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Pian della Tortilla

In passato avevo letto Uomini e Topi di Steinbeck e non mi era piaciuto per niente. SE avessi giudicato Steinbeck da quell'unico libro, beh mi sarei persa molto. Eppure molti lo fanno, leggono un solo libro per ogni autore, o la va o la spacca. Sinceramente ho preso questo libro a caso nella furia della mattina, ho preso il primo che mi capitava per averne uno da borsa, non troppo pesante. Solo dopo mi sono resa conto di cosa di trattasse. Eppure le gesta di Danny mi hanno interessata, mi hanno presa e coinvolta, anche  se l'epilogo di questa storia di grande amicizia tutta al maschile lascia un po' l'amaro in bocca, questo se guardiamo solo la vicenda narrativa, il primo livello.
Se andiamo sempre più in profondità nella critica allora scorgeremo la critica antiborghese, forte e decisa. Steinbeck sottolinea con forza la negatività dell'accumulo di risorse, solo chi non accumula riesce ad essere vitale, generoso, ecc..
Danny nonostante sia uno che "possiede" rimane però un paisanos ma vive un conflitto interiore che inevitabilmente lo porta all'autodistruzione. Con una fine che presto diventa leggendaria, e proprio per questo esclude i suoi amici, non meritano di partecipare al suo finale epico perchè rimangono paisanos.
Quante cose si potrebbero dire, quanto ancora si potrebbe andare in profondità, ma per me rimane un bel libro, un'ottima esperienza di lettura che consiglio a tutti, anche a chi non ha voglia di riflettere.

Steinbeck tratteggia i protagonisti del romanzo come antieroi positivi e per questo lo inserisco nella Reading challange 2018.

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