Mi sono resa conto che domani saranno 20 anni dal giorno in cui ho iniziato a tenere un diario. 20 anni. 20 anni che più o meno cerco di scrivere di me. Prima fu la carta, negli ultimi 5 anni i pixel. Cavolo 20 anni.... E quella data mi e' rimasta indelebile nella mente 16 maggio 1992. Perché iniziai? Bho non lo so, ma in questi 20 anni sapete cosa non e' mai cambiato? Che non ho mai scritto un vero diario segreto, anche quando era di carta era sempre aperto, sul comodino. Scritto per essere letto. Non so dirvi se la mia mamma l'abbia mai letto, ma di sicuro l' ho sempre scritto per chi doveva venire, per lasciare traccia di me. Avevo solo 13 anni, e volevo già essere ricordata....
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
Commenti
Posta un commento