Oggi sarei, in teoria, chiamata ad eleggere il nuovo sindaco. Ma nella mia citta' non c'e' storia, piu che una votazione e' un referendum. Poi quest'anno ci sono almeno 13 liste ed in ogni lista conosco personalmente almeno un candidato, per non parlare di almeno altri due candidati che magari conosco, nel senso che so chi sono. Quindi fra amici, genitori e parenti di amici, amici di vecchia data, colleghi, persone che frequentano la casa dei miei genitori e chi piu ne ha pou ne metta io non so per chi votare. Non ho nemmeno piu' un partito di riferimento a livello nazionale figuratevi a livello locale...
E allora ho pensato di fare cosi': mi faccio dare la scheda e faccio ambarabbacciccocco fra tutte le liste escludendo quelle che sostengono l'attuale sindaco (che e' un ebete) e in quella che viene voto la persona che conosco.
Bel metodo democratico......
Com'e' messa bene l'Italia, anzi come l'hanno ridotta......
°°° Alla fine ho fatto la conta, ma... la x su un simbolo a caso non sono davvero riuscita a metterla.... °°°°
Il fascino della venere di Milo di esemplifica, a mio avviso, in quest'opera di Dalì. Dalì riproduce la Venere inserendo dei cassetti nella testa, nei seni, nella pancia e su un ginocchio. Aggiunge ai cassetti un pomello di pelliccia che ci invita ad accarezzarlo per rinvigorire la sessualità repressa dalla diffusa morale cristiana. I cassetti sarebbero i nostri segreti più intimi che solo oggi la psicoanalisi è in grado di aprire. Ma secondo Breton i significati sarebbero altri e per i dadaisti non significa semplicemente niente, anzi qualcuno suppone che ci sia lo zampino di Duchamp in questa opera di Dalì...
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