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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

MAmma com’è la guerra?

  Oggi Rachele ci ha posto questa domanda: “se scoppia la terza guerra mondiale cosa succederà? Come si fa la guerra”. Che domanda difficile… io non so come si fa una guerra, le ho studiate, ne ho sentito parlare, ma non so come è la guerra. Picasso l’ha descritta così, quella di Corea e quella di Spagna, ma io non so come descriverla. Perché questa domanda? Perché da qualche giorno nella sua classe è arrivata una bambina Ucraina, scappata dalle vicinanze di Mariupol. Non parla molto, non conosce l’Italiano, però insieme comunicano come possono, con le emozioni e con l’aiuto di translate. Il primo giorno era sconvolta perché la bimba Ucraina era esattamente come lei, vestita come lei, con il telefono, whatsapp e perfino un profilo Instagram fatto di tante foto normali, che potevano essere le sue, da bambina di 11 anni. Forse abituata ai racconti dei tg dei bambini Afgani e Africani immaginava che i bambini che provenivano dai paesi in guerra non avessero niente di tutto ciò che aveva l

Da quando scrivo un blog

 Ho iniziato a scrivere il 31 agosto del 2007, una vita fa, quando presi il mio secondo incarico annuale a scuola, il primo sulla mia materia. Allora ero una giovane mamma di una bambina di soli 7 mesi. Da quel momento, che ricordo molto bene, ho scritto migliaia di post e mi sembra di aver vissuto mille vite diverse. Quasi 15 anni dopo ho tre figlie, una casa decisamente più grande, un po’ meno salute, non ci sono più grandi anziani nella nostra famiglia. Mio padre ha cambiato vita, moglie, continente e famiglia e non lo vedo da quasi 5 anni. Forse non ne ho nemmeno mai scritto. In questi quasi 15 anni ho avuto momenti alti e momenti bassi. C’è stato il tempo dei grandi viaggi intercontinentali, delle spiagge bianche e della savana. C’è stato il tempo della capanna al mare. C’è stato il tempo in cui ho rischiato di diventare vedova a soli 33 anni. Ci sono stati momenti bui. C’è stata la depressione, infinitamente difficile da superare. C’è stato il covid. C’è stataLivia, luce del mio

Dedicato a Cherhihiv

  Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto Ma nel cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato Ho scoperto che molti degli ucraine che conosco vengono da questa cittadina, Cherhihiv. Non faccio altro che vedere foto dei bombardamenti sui loro profili social. Solo a Natale avevo visto foto diverse, foto di famiglie e amici, ora brandelli di muro. Lo ammetto la sto vivendo male, questa guerra mi angoscia, la sento terribilmente vicina e sento come se mi togliesse il futuro. Ero riuscita ad essere debolmente felice e ora… e ora mi sento sull’orlo di un baratro. Spero mi passi.