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Questi giorni un po’ così

Ho aspettato per anni che le cose tornassero come prima, ho sperato con tutto il cuore. Ho provato, ma in realtà le cose si sono stabilizzate in una nuova normalitàche io non ho mai voluto accettare. Quest’anno poi le cose sono peggiorate ancora di più, togliendomi quel poco che mi era rimasto. Ora mi guardò indietro e vedo quanto sono stata fortunata negli anni precedenti e come sono triste oggi. Non potrò davvero mai tornare come prima. Sto cercando di guardare altrove, ricostruire qualcosa, ricominciare. Ho cercato di trovare nuove persone, nuove abitudini, ma mi mancano le vecchie o forse non so nemmeno io cosa voglio. Mi sento in colpa per tante cose, che poi non è nemmeno colpa mia. Mi sento addosso il peso di mille cose e nessuno che possa aiutarmi a togliermi di dossso tutto questo. A dire il vero non so nemmeno da dove iniziare.

Prima che...

Ho passato l’ultimo decennio a dirmi “vorrei la mia vita di prima”. Vorrei indietro la mia vita al 29/08/2012. Vorrei indietro la vita al 23/02/2020. Vorrei indietro la nonna al 14/04/2004. Vorrei indietro il nonno al 14/05/2011. Ma la vita non va indietro, va avanti e va avanti sempre peggio. Scrivo i miei disagi per esorcizzare e per sfogare il mio dolore. Spero rimanga qui tra queste parole. Il mio dolore costante mi spinge al mutismo e alla solitudine. Non credo che potrò mai uscirne perché il mio dolore è sempre banalizzato con tantissimi esempi peggiori. Il mio modo di vivere, il mio sorriso perenne fanno sembrare i miei problemi sempre banali e ricolidizzabili, però ci sono giorni che scavano dentro di me come se fossero insormontabili. Uso sempre questa finestra sul mondo per sfogarmi, sperando che una specie di magia li intrappoli qui invece che nella mia mente. Dicono che questa situazione avvicini le persone, per me invece creerà ancor più distanza sociale e solitudine...

Ogni luogo ha la sua funzione

Sono stufa di sentire per 4 ore al giorno riecheggiare la voce della maestra di Rachele in casa, e anche i vari professori di Vittoria. Non vedo l’ora che la scuola ritorni a scuola e che la casa sia solo il luogo della famiglia, il luogo del riposo. Fortunatamente ho la casa grande e si riesce ancora a trovare un angolo di pace senza essere rincorsi da echi di lezioni, tra ieri e oggi mi pareva di impazzire, con gli orari sballati delle lezioni questa casa mi è parsa la scuola e mi è sembrato di rimanere a scuola e quindi al lavoro dalla mattina alla sera senza via di uscita. Stasera mi sono nascosta, ho cercato pace da questa never ending school che è diventata casa mia e ho cercato di calmarmi. Un’ora e mezzo da sola, un po’ di musica, un po’ di bicicletta. Dopo una doccia calda. La pazzia è davvero dietro l’angolo. Rimanere in se chiusi in casa è davvero difficile. Poi le ultime sono giornate nervose anche perché tira molto vento, dicono che il vento porti novità, spero buone. ...

Extrema Ratio

Ad ogni ora del giorno avrei scritto qualcosa di diverso. Stamattina avrei parlato dell’impossibilità di lavorare in tranquillità da casa e far fare la tele scuola a Vittoria e Rachele. In un appartamento solo tutti i gradi di istruzione cozzano, la banda del Wi-Fi non regge, non abbiamo comunque abbastanza risorse hardware. Il pomeriggio avrei descritto il vuoto immenso che scava dentro, la mia immensa solitudine. Questa è la terza settimana a casa, contatti sociali limitati, social che stressano, insomma un periodo deprimente per una depressa. Adesso invece tutto è cambiato di nuovo. Conte ha parlato. L’Italia é una unica grande zona rossa. Non ci si può spostare. Le scuole rimangono chiuse fino al tre aprile. Nella più rosea situazione andremo a scuola 3 giorni, poi ci sarà la chiusura di Pasqua, poi comunque rientri a singhiozzo per via dei ponti. In pratica ci troviamo al 2 maggio come ridere. Cosa rimarrà di questo anno scolastico? Il primo quadrimestre. In pratica con l...

Ho perso le parole

Oggi non volevo scrivere. Ho perso le parole, non so più cosa dire. stamattina mi sono svegliata, ho pensato alle lezioni per le terze. Ho quantificato il lavoro e l'ho soppesato perchè fosse come quello di due settimane di lezioni in classe. Poi sono uscita. Sono andata al campo sporivo, era una bella giornata, le bambine hanno fatto sport, io ho chiaccherato, poi siamo tornate a casa e si sono susseguite le notizie di chiusura fino al 15 marzo. Chiudiamo, ma no, chiudiamo, non lo so. Poi Conte parla e dice: "chiudiamo". Lo sconforto. TRE SETTIMANE. Ho perso le parole. Non so più che dire. E' un'influenza... oppure qualcosa di più? Io non so più qual è la verità. Sono confusa. Non voglio più leggere niente, non voglio aprire i social, non voglio farmi confondere. Voglio verità.

un po' così

Questo per me è un momento un po' così, mi sono un po' persa e non so come ritrovarmi. E' un periodo molto difficile e ivece che affrontarlo, fuggo. Per anni ho tenuto duro vedendo la luce infondo al tunnel, ora mi è impossibile. Vedo solo il buio senza via d'uscita. Mi dico che devo costruire una nuova vita, nuove cose, ma mi manca la propensione. Arrivo fino ad un punto e poi... mi ritiro. Non riesco proprio più ad andare avanti.

L’amicizia al tempo delle chat

Fino a qualche giorno fa facevo parte di una splendida chat, se ne avessi ancora fatto parte avrei subito condiviso questo splendido meme, invece quella che ha abbandonato sono stata io. Perché ? Fondamentalmente perché la pressione è insostenibile. Verba volant, scripta manent. Inizialmente la cosa ti diverte, poi pian piano diventa insostenibile per chi è fragile come me, per chi preferisce la solitudine alla compagnia. Sono stata educata alla solitudine e per quanto mi sforzi non riesco per niente a stare in gruppo. I miei migliori amici rimangono i libri. La mia attività preferita è lo studio. Cose che si fanno in completa solitudine. Sono fatta così. Mi sforzo di stare in compagnia ma proprio non ci riesco. In questi tempi poi chiedere un momento di solitudine e sacrilegio. Sembra chiedere qualcosa di sconveniente. Bisogna esser social a tutti i costi. E se uno fosse semplicemente stufo? E se una persona volesse tornare libera?

Cronica mancanza di tempo

Questo periodo è il più difficile di tutti quando lavori nella scuola. PArti carico a settmbre con molte iniziative e progetti, per poi scontrarti con la dura realtà. E' tempo di verifiche e di correzioni, E' tempo di programmare. E' il momento in cui a scuola c'è più da fare, è un momento di scadene. E' anche il momento delle allerte meteo, quando il cattivo tempo ti fa saltare ogni cosa, quando un giorno perso ti sconbussola tutti i piani. Il ponte dei morti ti dà una nuova energia, di solito. Quest'anno nessuna vacanza in vista. Nemmeno qualche giorno di relax in fattoria. Questo periodo si sta rivelando duro e in salita e avrei solo voglia di scappare da questa vita, ma non posso. Certe volte vorrei cambiare lavoro, devo dire che non mi soddisfa fino in fondo molto spesso non mi sento nemmeno all'altezza. Ma non posso cambiare, non saprei nemmeno da dove iniziare a reinventarmi. Non so nemmeno io di cosa avrei bisogno. Sono solo stanca, di già do...

Oroscopo

C’era un tempo in cui lo leggevo sempre, c’era un tempo in cui facevo niente senza aver consultato l’oroscopo. Poi... non so, ho smesso. Ho perso l’abitudine, così tanto che spesso devo pesare a quale segno appartengono le mie bambine, perché non lo so, non ci ho più dato peso, quindi ho perso quasi la conoscenza dei segni e delle loro influenze. Ultimamente ho ricominciato a leggerlo, solo il mio. Un po’ per curiosità, un po’ per speranza. Cosa mi riserva questo Marzo? Forza, soddisfazione sul lavoro e pure soldi. Gli oroscopi alla fine ti dicono quello che vuoi sentirti dire e tu ti lasci influenzare in modo da essere felice, del resto la felicità non dipende da noi e dalla nostra condizione mentale? Dicono che posso ottenere ciò che voglio, beh forse una volta gli avrei creduto, ora ho perso quella capacità di realizzare i miei sogni che una volta mi contraddistingueva. LA cosa che più mi manca da quel fatidico 29 Agosto 2012 è proprio questo: la mia caparbietà. In quel gior...

Libertà

Grazie al cielo conosco mille e uno modo per evadere, anche quando non posso farlo fisicamente, anche se non posso prendere e andare via, ho tanti modi per trovare la felicità anche fra le mura di una stanza. Ho tanti interessi, ora sono fissatissima con la letteratura anzi con la filologia germanica ma anche con l’antropologia. Buttarmi in questi mondi mi riempie di felicità anche se sono incollata in una situazione che non mi piace, in una situazione che non mi dà scampo. Per fortuna ho il mio cassetto dei desideri che non mi abbandona e che mi fa andare avanti anche nei periodi più bui. Prima o poi arriverà il bel tempo.

Un’immagine al mattino

In questi momenti difficili cerco di difendermi e scelgo che il brutto che mi circonda non mi può ferire, lo prendo e lo metto via. Solo io posso decidere chi mi può ferire. Solo io posso decidere cosa deve entrare in me. Così nel momento in cui si presentano negatività cerco di farle fuori con qualcosa. In questo momento con musica. L’unica cosa forte capace di cancellare il brutto.  Ma a volte anche un’immagine ha la capacità di accendermi, di catapultarmi in un vortice di emozioni positive che cancella le emozioni negative, come questa... un’altalena, un’altalena montata su palme... cosa c’e Di più positivo? E la mente vaga in mille altalene giocate nella mia vita, altalene felici, quella costruita dal nonno solo per me, quella di mia cugina nel pergolato, quella alla capanna al mare, altalene ovunque, sempre felici.  Focalizzarci sulla felicità è facile, lasciare fuori di noi i pensieri negativi è possibile, spero solo che non si nascondano da qualche parte per ...

#10challenge

Su Instagram e Facebook impazzano le foto di qualsiasi persona oggi e 10 anni fa con questo hastag #10challenge, guardando le foto dei miei contatti nel 2009 o 2008 e oggi sto pensando a me stessa in questo periodo 10 anni fa... e alla me adesso. a cavallo fra 2008 e 2009... scrivevo qui: https://blog.libero.it/Artemisiagent/ ....avevo una sola figlia che stava per compiere 2 anni .... non avevo nemmeno 30 anni .... stavo preparando le valigie per Zanzibar, il viaggio della mia vita... ... mi piaceva un sacco andare a lavorare e mi divertivo tantissimo... ...ero precaria... ... ero pazza per i vampiri... ... non perdevo una puntata di Grey's Anatomy.... ... mio marito era tutto intero.... ... avevo ancora il nonno... ...la fattoria era agibile.... ...avevamo una casa al mare... ... la nostra casa era la metà.... ... ero tanto felice... ... c'era ancora mio papà.... .... tutto mi appariva meravigliosamente perfetto... ... tutto mi sembrava possibile... ....

Tagliare, parola del 2018

Da qualche mese seguo questa pagina Instagram e devo dire che mi è di grande aiuto.  Antonietta dispensa un sacco di buoni consigli, piccole cose da mettere in pratica, cose piccole ma che rendono migliore la vita. In questo 2018 ho cercato di mettere in pratica questo piccolo consiglio, meglio i legami vivi e soprattutto tagliare via le persone che mi creavano disagio. Ho cercato di non esserci per forza per chi di solito non c’e. Ho cercato di non raccontarmi a chi non si racconta. Tutto questo mi è costato un grande sforzo, è vero, ma alla fine ci ho guadagnato. Circondarmi solo di persone a cui tengo davvero mi ha fatto bene, stare per forza con persone di cui non mi importa mi fa solo male.  È molto difficile tagliare questi rapporti, decidere di chiudere con le persone che sentiamo negative, perché a volte sono persone a cui pensiamo di non poter comunque fare a meno. Invece nessuno è indispensabile. Specialmente quando cerchiamo il nostro benessere. Negli...

Natale come scadenza

Mi sono accorta che in questi ultimi anni Natale è vissuto sempre di più come una scadenza piuttosto che come una festa. Una scadeza per sentire persone che non senti mai, una scadenza per sentire gente con cui non hai più niente con cui condividere, una scadenza in cui devi stare con una famiglia che non senti più tua. Una scadenza in cui ti è imposto qualcosa che non senti. Per me ilvero Natale sarebbe fare per una volta qualcosa che veramente sento. Mi sento Grinch perchè sento di dover vivere il Natale come una scadenza e dover fare qualcosa di imposto, mentre vorrei fare qualcosa che sento e che non posso mai fare. Non ho mai potuto avere un Natale come avrei voluto e sinceramente non saprei neanche come lo vorrei, non ho neanche mai avuto modo di pensare come lo vorrei. Vorrei solo scappare dal Natale visssuto come scadenza, di un Natale imposto. Ho sempre desiderato di essere dall'altra parte del mondo proprio per sfuggire a tutto questo. Chissà se un giorno potrò scappa...

La mia libertà inizia dove finisce la tua

Spesso nella mia vita sono accaduti eventi per cui ho dovuto limitare la mia attivita social. Ho quasi ridotto a zero l'attività su Facebook. Entro di rado, metto qualche like e riposto solo articoli di arte e scuola. Ricevo qualche messaggio su messenger. Limito l'uso di stati su whatsapp, sia mai che qualcuno si offenda vendendomi in qualche cosa affaccendata. Mi piaceva instagram, seguivo alcuni attori, le mie serie preferite, facevo qualche foto carina. E niente ora mi tocca abbandonare anche quello. Il blog è sotto pseudonimo e spero che l'anonimità resti intatatta, poi di cosa parlo? Di libri, delle mie esperienze di lettura, ormai mi autocensuro anche qui. Vorrei ma non posto ,  diceva J Ax qualche tempo fa con Fedez, e io mi sento in gabbia. Non che sia obbligata al silenzio, ma tutto quello che cade in rete non è più tuo e può essere usato contro di te e in questo momento tutto è usato contro di me. Anche un silenzio diventa assenso. In questa epoca dove impera...

Quando tutto si fa difficile

Ho provato a far finta che la vita fosse bellissima e che i problemi non esistessero e che anzi fossi io a tirarmele con il mio pessimismo cosmico, ma la mia vita non è così. Posso far finta che certe cose non esistono, posso far finta che i problemi siano come polvere da nascondere sotto il tappeto, oppure come una coperta troppo corta che quando la tiri da una parte lascia comunque qualcosa di scoperto. Così se per mesi ho fatto finta che non ci fossero problemi e ho cercato di vivere come se non ci fosse un domani, ora è arrivato il momento di rimettere i piedi per terra. Sono adulta. Ho responsabilità e una famiglia sulle spalle. Una famiglia piena di problemi. Posso far finta che non esistano, ma ci sono. Non posso fregarmene. Posso prendermi delle pause ma questi poi si ripropongono. Non li ingigantisco, essi si presentano così come sono. E niente... non mi rimane che tirarmi su le maniche, battagliare e ristabilire l'ordine prima che tutto sia irrecuperabile, sa...

quando tutto si fa difficile

Puoi essere positivo quanto vuoi, richiamare solo cose belle, cercare di essere felice, vestire di opportunità il brutto che ti circonda ma prima o poi ti devi fermare e renderti conto che quelle cose che tenti di vedere come oro e brillanti sono solo merda. Non è la stanchezza che parla, non puoi sperare di nascondere le tue difficoltà facendo finta che non esistono, esistono eccome, non possono essere ignorate per sempre.  Vorrei solo che ogni tanto coloro che mi circondano si rendessero conto che farmi pensare ad altro non è sempre positivo, certe cose vanno affrontate. Vorrei che chi mi circonda si accorgesse dei miei, anzi dei nostri problemi che sono veri e grandi e la smettesse di trattarli come se fossero sciocchezze o di sminuirli. Vorrei così tanto scappare dal peso dei miei problemi, vorrei così tanto che bastasse un po' di positività per cancellare processi penali, processi civili, invalidità permanenti, cartelle esattoriali, di padri scappati e madri malat...

Una gran voglia di emigrare

Ho sempre avuto il pallino dell’immigrazione, fin da quando ero piccola. Speravo sempre che mio padre accettasse un trasferimento in qualche base stranieracome accadeva ai padri dei miei amici,  ma non accadde mai. Da grande ho cercato di andarmene ma in realtà non ne ho mai avuto il coraggio. Sei anni fa credevo che finalmente fosse giunto il momento.  Ho pensato davvero, concretamente a lasciare l’Italia per gli Stati Uniti.  L’idea del sogno americano è qualcosa di molto forte. Poi la certezza del ruolo imminente mi ha fatto desistere, ma in questi anni sono rimasta molto delusa dal mio paese, così tanto che la voglia dì andarmene é molto forte. L’Italia é un paese ingiusto, pieno di burocrazia e corruzione.  Per me è il paese dove è possibile sopravvivere e non vivere. Non so se davvero tutto il mondo è paese, e se dappertutto troverei questi problemi, quello che so é che a volte mi sento soffocare e vorrei cambiare aria. Purtroppo le radici sono f...

E siamo a 6

E siamo a 6. Sono passati 6 anni fa quel giorno. Cerco disperatamente di di ricominciare da capo, di ricostruire una vita normale, ma non ci riesco. L’iter giudiziario infinito, le lesioni permanenti, tutto quello che abbiamo perso non mi permettono di andare avanti.  Quello che era non tornerà più ormai lo abbiamo capito. Troppe persone si sono allontanate e non torneranno più. Certe cose non le faremo più perché gli anni sono passati e le bambine sono cresciute.  Le cose intorno a noi non sono più le stesse e la vita spensierata di prima ormai è andata. Non posso dire chiudiamo, non pensiamoci più perché abbiamo ancora troppe faccende in sospeso. Posso sperare in qualcosa di diverso, in questi mesi ho perso un po’ la fiducia nel futuro... poi ho sentito soffiare il vento del cambiamento, chissà magari qualcosa cambierà . Io ho sempre avuto voglia di lasciarmi tutto alle spalle, ma non sono sola. Fin’ora ho avuto la forza per tirare avanti la baracca, ma come ho de...

Le cose di Agosto

Agosto è quasi scivolato  via con un mal di testa battente impossibile da mandare via che mi impedisce di leggere, ma grazie a Dio non mi impedisce di essere felice. Nonostante molti siano in vacanza, alcuni sono vicini e mi fanno sentire meno la pesantezza del momento. Un anno fa la situazione era terribile. Forse inconsciamente la mia mente vive Questo dolore e lo lancia nella mia mente sotto forma di mal di testa, ma scaccio i cattivi pensieri, io non ci voglio pensare, consciamente non lo vivo eppure c'è. E' l'unica spiegazione che mi sono data a questo mal di testa continuo e dolorosissimo che non mi abbandona. Ho cercato di liberarmente ma proprio non ci riesco. Può lasciarmi per qualche ora, ma poi torna. I cattivi pensieri, se non li vivo consciamente, si trasformano in una morsa che stringe la testa senza possibilità di allentarsi. Potessi vivere questi cattivi pensieri, forse riuscirei a liberarmene, ma il mio modo di essere, fa si che ogni cattivo pensiero sia...