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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Countdown

In questo periodo dell’anno, in un altra vita senza covid19, probabilmente avrei iniziato a contare i giorni che mi separavano alla fine della scuola. Oggi conto si i giorni, ma quelli del mio smartworking, già 67. 67 giorni senza caffè dalla macchinetta, senza urla, senza corse all’autobus, senza ragazzi. Probabilmente molti di loro non li vedrò neanche più. In un’altra vita oggi sarei partita per la fattoria. In un’altra vita domani avremmo fatto una grande festa. Una cinquantina di persone, barbecue e birra.  Domani saremo solo noi 4. In un’altra vita oggi avrei fatto il conto alla rovescia per l’inizio della stagione all’isola. Quest’anno non so neanche se ci potrò andare una volta, altro che tutti i giorni. Dopo una primavera senza scuola, mi devo abituare all’idea di un’estate senza isola. In un’altra vita di questi tempi sarei già andata al Mare molte volte, oggi me lo immagino quando mi affaccio dalla finestra e vedo gli alberi dei giardini prima del mare. In un’altra

Voglia di normalità

Usciremo cambiatidal lockdown? Credo che lacune persone cambieranno. Io non credo. In me non è cambiato proprio nulla, se non patire per le restrizioni. Siamo una famiglia fortunata perchè siamo sempre insieme, quindi il lockdown non ci ha fatto scoprire il piacere di stare insieme, di vivere la casa ecc. semmai ci ha fatto capire quanto erano importanti gli spazi individuali che ognuno di noi coltivava: la scuola per Rachele è la palestra per Vittoria e per mio marito, i momenti di solitudine per me, io non ho mai avuto il tempo per coltivare hobbies che non fossero serie tv e lettura. Probabilmente quando li avremo di nuovo lo sapremo apprezzare davvero, guarderó la libertà con occhi diversi. Ma di cambiamenti radicali non ne avremo.   Ho voglia solo di tornare a uscire, ridere per sciocchezze, stare all’aperto e tornare alla fattoria, le quattro mura della mia casa iniziano a stringere.  Ho solo voglia di tornare alla vita di prima.  Ma so anche che “alla vita di pri

Le protagoniste indiscusse della mia quarantena: le serie

Dopo Marco Polo e la delusione di The last Kingdom, potevo rimanere senza nulla da vedere? Proprio no. Quindi ho iniziato a guardare ogni cosa.  Guarda un episodio di una serie, guarda quello di un altro alla fine ho trovato una cosa mezza guardabile, Troy, ma non mi piace tantissimo; ho guardato anche qualche episodio di Merlin ma anche questa non mi appassiona così tanto ...e poi sono approdata a Knightfall, una serie sui crociati. Ovviamente ho subito gradito, dal primo episodio. C’e Spargimento di sangue, cavalieri, intrighi. Il protagonista, Tom Cullen, è davvero bellissimo e stento quasi a credere di averlo già visto in Downton Abbey nel ruolo di Ghillingam, la barba gli dona oltremisura! Almeno questa serie mi terrà compagnia per una settimana almeno, ci sono solo 18 episdi e non sono nemmeno riuscita a capire se ci sarà una terza stagione, prima o poi. Quindi cerco di non guardarla troppo per non finirla subito. Certo che trovare cose così intriganti è difficile. Comunque U

Una notte del 43

Ho affermato più volte che non mi piacciono i libri a più voci che narrano il fatto dal loro punto di vista e la vicenda si costruisce pian piano. Ci sono le eccezioni, questo libro lo è. Bassani non mi delude mai. Non ho ancora letto un suo libro che non mi sia piaciuto. Ho letto quest'opera in edizione solitaria, ma si può trovare anche contenuta in Cinque storie Ferraresi (Oppure Dentro le mura) o in Le storie Ferraresi. Mi piace Bassani per il suo particolare punto di vista. Dovrebbe essere conosciuto dalle grandi masse al pari di altri scrittori italiani, a mio avviso, ma a scuola non si arriva mai così avanti per trattarlo. Peccato. Se insegnassi italiano li farei leggere tutti, i suoi libri, soprattutto questo.

A noi liguri è stata concessa un po’ di libertà

Oggi siamo un po’ più liberi. Noi liguri possiamo uscire, possiamo passeggiare nell’ambito del comune, siamo liberi. E oggi sono contenta, perché se voglio uscire posso farlo. Però oggi ho scelto di rimanere a casa. Avevo da lavorare, niente mi spingeva fuori e sono rimasta a casa. Però sono stata libera di scegliere. E questa è una grandissima cosa, una cosa che mi fa stare bene, sono libera. Nei prossimi giorni deciderò cosa fare, e intanto mi chiedo chi siano i congiunti. Ho capito che sono i familiari, ma anche le persone a cui sei legata da un affetto duraturo. Io sono più legata ai miei amici che ai miei parenti, ho decisamente bisogno di una passeggiata con loro, anche a due metri di distanza. Ho voglia di ridere dal vero, non in video chiamata.

Delusioni in quarantena

Oggi è stata rilasciata la 4 stagione di The last Kingdom su Netflix , ma non in Italia. E non c'è nemmeno una data prevista. Pensare che ho pagato Netflix per godermi in santa pace proprio oggi una panciata di episodi e solo oggi l’amara Scoperta. Io non ho bisogno di alcun doppiaggio anzi l’avrei vista in Inglese! In casa mia Netflix è permesso solo in Inglese, per tutti. Io ci credevo, ho partecipato al countdown con gli attori su Instagram e mi aspettavo di poter condividere con gli altri utenti le impressioni, mentre ora devo stare alla larga dai profili social degli attori per evitare spoiler. Che delusione. Ma perché ora che siamo connessi al mondo abbiamo bisogno di date di uscita differite? Io proprio no lo capisco. Sono davvero delusa, aspettavo da tanto questo momento. Sono sempre alla ricerca di serie che mi possano piacere, la noia è tanta e i film non mi piacciono più. Ora ho iniziato Troy e Merlin, ma non mi fanno soddisfazione come Viking, The last Kingdom, M

Ancora una settimana?

Stamattina mi sono svegliata felice. Forse da lunedì le misure di restrizione potrebbero alleggerirsi e forse la settimana prossima potrei rivedere mia mamma e i miei amici, Ad un metro di distanza ovviamente. La cosa mi riempie di gioia. Mi sono fatta anche una lista di cose da fare prima del 4 maggio, la prossima settimana potrebbe essere l’ultima chiusi in casa. Una cosa è certa, non voglio più il frigo pieno. Mi opprime, voglio che torni vuoto come prima, voglio uscire a comprare anche due cose. Probabilmente sarà un ritorno graduale, ma forse potremmo tornare a passeggiare al molo e vedere il mare. Dalle mie finestre lo immagino. Vedo gli alberi dei giardini ma non il mare. Se permetteranno di andare a pescare prenderò una canna e andrò al molo, mi siederò e farò finta di pescare, solo per poter star seduta a guardare il mare. Come mi manca. Se permetteranno di usare i sentieri, cammineremo. La prima volta sarà faticoso, ma poi riprenderemo il ritmo. Ce la faremo🌈

È pur sempre Venerdì

In questi giorni mi è montata un po’ la malinconia, di solito in questi giorni andiamo in vacanza, alle terme. Lo scorso anno eravamo a Vulci, anni fa eravamo sul Garda e ancora a Saturnia. Quest’anno saremmo dovuti andare a Venezia. Quanto lo desideravo, invece ho dovuto annullare il soggiorno. Per cui questi week-end li avrei passati sicuramente alla fattoria e dolore ancora più grande non posso andare nemmeno lì. Sogno spesso la notte di essere a casa mia, spesso sono con i nonni, li sogno vivi. One mi manca la mia casa, come mi manca il mio paese. Mi sono abituata a tutto ormai, ma la nostalgia della mia casa, quella no. Non so nemmeno quando potrò tornarci visto che si trova in un’altra regione. Domani è sabato, domani è 25 aprile. Domani saremo ancora una volta chiusi in casa.

Il treno dei bambini

Non conoscevo assolutamente questa vicenda  del dopoguerra, ma il mio giudizio su questo libro è contrastante. Alla domanda: "Ti è Piaciuto?". Rispondo : "No". Ho letto solo recensioni positive che lo esaltano e lo trovano un romazo intenso. Io l'ho trovato estremamente noioso e pure brutto. Le scelte lingustiche fatte per rendere al meglio la figura del protagonista hanno reso la lettura molto pesante, non mi piace leggere testi molto sgrammaticati, anche se sono scelte linguistiche mirate. La lettura deve essere un piacere? Ecco a me piace leggere un buon italiano. Forse per questo il libro mi ha annoiata. Avrei anche altri punti da evidenziare, ma mi fermo qui. Avrete capito che il libro proprio non mi è piaciuto.

Mal di testa

Le conference call, o se volete chiamarle videolezioni, mi fanno venire un gran mal di testa. Sarà eh spesso si sente male e c’e Bisogno di più attenzione per capire. Sarà che è facile parlare uno sopra l’altro. Sarà che la mia postura è sbagliata, ma non ho una postazione seria per lavorare. Non ho un tavolo e nemmeno una sedia. Sono sul letto.  E la prossima settimana avrò 9 ore di meet e mi spaventano. Andrò alla ricerca di un altro luogo. Davvero difficile da trovare quando siamo in 3 a partecipare a conferenze, contemporaneamente.

Un libro porta un sorriso

Prima di scivolare nella depressione totale cerco di darmi una scossa. Oggi mi sono detta che era arrivato il momento di mettersi un paio di jeans e uscire. Uscire a buttare la spazzatura e soprattutto uscire a comprare un libro, medicina essenziale per l’anima. Secondo la media delle persone che conosco sono uscita davvero poco e oggi ne avevo bisogno. Non una passeggiata nascosta fra le vie secondarie intorno a casa, sono uscita dal mio quartiere Umberto I e sono andata in quello successivo detto del Mercato e anche in quello dopo chiamato della Cittadella. Sfido i miei concittadini a sapere i nomi dei quartieri del centro città! Ho trovato una libreria aperta e ho comprato un libro. Ho guardato le vetrine dei negozi chiusi ma almeno ho guardato le vetrine! Come mi sento meglio. Fuori c’erano 20 e passa gradi e con mascherina e guanti faceva un po’ troppo caldo. Ho immaginato l’estate... ma oggi non ci voglio pensare perché sono felice! Le ultime notizie dicono che il 4 maggio

Giornate dure, tutte dannatamente uguali

In questi giorni sono un po’ in difficoltà. Pensieri mi turbano e non sempre riesco a scacciarli. Ho sempre l’impressione di non essere all’altezza, di non fare abbastanza. Mi sento sempre in difetto in ogni momento della giornata: sul lavoro, in famiglia, con me stessa. Vorrei chiudermi nel letto sempre e non rialzarmi più alle volte. Continuo a scacciare i brutti pensieri ma sono troppi e mi schiacciano. In tutta sincerità vorrei poter smettere di lavorare, la modalità Smart working mi uccide, non riesco mai a staccare, mi perseguita anche la notte, ma non so come fare e non so neanche a chi rivolgermi per dire che mi sento soffocata dal carico del lavoro. Si preoccupano tutti degli studenti e mai nessuno che si sia occupato di far voce a un professore. Sono tutti pronti a giudicare e nessuno ascolta. Ma anche noi stiamo zitti, abbiamo fatto tutto in silenzio senza lamentarci, rimboccandoci le maniche, senza un lamento.

Damasco

A più riprese credevo di aver già letto questo libro. Probabilmente ne ho letto stralci in articoli, perchè la storia completa poi mi era sconosciuta, mentre certe parti mi erano davvero familiari. Sicuramente era molto tempo che lo cercavo e che lo volevo leggere e sicuramente ho letto vari articoli che ne parlavano. E' un libro molto bello, evocativo. Parla di un paese che probabilmente non esiste più nei termini in cui è narrato in queste pagine, la Siria. Un paese che emerge nelle sue tradizioni e nel suo fascino. La storia familiare narrata è lunga, intrecciata in molti episodi,  dall'impero ottomano fino ad oggi attraverso le  diverse generazioni della famiglia, attraverso i diversi componenti, ma si legge con interesse dalla prima all'ultima pagina. Io l'ho trovato meraviglioso.

Routine da quarantena

Dicono che ci vogliano 21 giorni di comportamenti ripetuti per creare un’abitudine. Beh noi ci siamo abituati alla casa. Almeno io. Potrei scire a gettare la spazzatura ma non ne ho nessuna intenzione. Trovo scuse per non uscire, esattamente come chi ne trova per uscire ogni minuto. Mi sono affezionata al pigiama e ai piedi scalzi. Ho smesso di pensare al domani accettando gli arresti domiciliari. Ho trovato bei libri da leggere e preferisco fare questo. Forse perché l’ultima volta che sono uscita mi sono sentita male. Forse perché dopo 57 giorni non sono più abituata a camminare, a respirare all’aria aperta, a sentire i profumi della primavera. Sarà che ci siamo chiusi in casa in inverno ed ora è quasi estate. Sarà che non sono più abituata agli spazi aperti, ma mi sono sentita male e mi sono spaventata tantissimo. Così preferisco stare a casa. Avere la febbre di questi tempi non è simpatico, anzi ti crolla il mondo addosso. E per questo preferisco stare a casa.

Piove

Dopo giorni e giorni di sole splendente, oggi piove. Mi sono accorta che pioveva dall’odore della pioggia che entrava dalla finestra. Quell’odore di bagnato che qui in città non ho mai sentito, ma così tipico della fattoria. In quarantena le giornate di pioggia sono bellissime, sono fatte per chiudersi in casa, per leggere e dormire, per cui in questa nostra condizione sono perfette, più belle di una giornata di sole. E spero che piova. Che piova ogni giorno. Per rendere più accettabile la nostra cattività.

Tra due settimane saremo liberi?

Fra due settimane sarà di nuovo data x. Terminerà il lockdown oppure avremo ancora giorni di chiusura? Sto perdendo la speranza di poter uscire di casa normalmente. Oggi ho comunque fatto il cambio armadio. Sono partita dal mio e ho tolto tutti i maglioni. Il prossimo weekend passerò alle bambine. Di solito faccio due cambi, il primo primaverile e poi il secondo di short e canottiere. Il mio guardaroba primaverile è inesistente. Volevo infatti comprarmi nuove cose, poi hanno chiuso i negozi. Non ho nemmeno idea di cosa va di moda questa primavera perché hanno chiuso i negozi mente caricavano la nuova collezione. Questi pensieri mi hanno resa davvero triste. Guardando i vestiti mi sono domandata de queste saranno davvero le ultime due settimane oppure staremo a casa ancora. Ho proprio voglia di passeggiare senza guardarmi le spalle, senza dover far un giro lunghissimo solo per buttare la spazzatura. Sono stanca di stare in casa, ho voglia di sentieri, di camminare, di spazi aperti

La ragazza con la Leica

Volevo leggere questo libro da molto tempo, ma non era mai stato il mometo. Ora è capitato ma non mi è piaciuto nemmeno un po'. In questo momento vorrei storie pulite e lineari, probabilmente, e quindi quando mi capita fra le mani un libro con molteplici punti di vista e moltemplici flashback mi innervosisco. La narrazione continua a saltare avanti e indietro principalemnte fra in 35 e il 39 e ma  soprattutto è sempre costituita da un ricordo di Gerda, sono alcuni che la ricordano, quindi la sua figura si costruisce attraverso i ricordi. Io non sopporto questo tipo di narrazione, quando il protagonista si costruisce attraverso differenti punti di  vista. E' la seconda cosa che non sopporto nei libri, dopo l'abbondaza di aggettivi. Ma è uno stile narrativo che ora va per la maggiore e devo approfondire, in inglese sono certa si chiami multiple POV's, ma in italiano non so, forse onniscienza multiselettiva, anche se non è corretto parlare di onniscienza, ogni narratore

Grey’anatomy season 16

A quanto pare il Covid 19 ha interrotto le riprese di Grey’anatomy alla puntata n 21 e di fatto è stata risparmiata la vita ad uno dei personaggi principali che doveva morire in un incidente, magari in un’esplosione, nel vero season finale. Di fatto interrotta la produzione forse il personaggio avrà salva la vita, oppure morirà all’inizio della 17?  Chissà. Spero riscrivano le scene, sono artistica di uscire di scena con morti tragiche, non possono semplicemente cambiare ospedale? Già abbiamo perso Karev, una seconda fuoriuscita sarebbe stata troppo. Anche se ho gradito il fatto che sia andato da Izzie e non sia morto. I morti non tornano, mentre se vai in un altro stato potresti sempre tornare. Mi è piaciuta questa stagione? Non lo so. L’ho guardata sempre in contemporanea con l’America, e quando guardi episodio per episodio perdi un po’ il senso, almeno per me che in questi giorni mi sono guardata intere serie tutte d’un fiato. Però se devo dire la verità preferisco statio

Rest in peace Luis Sepulveda

Sono davvero addolorata. Un giorno scrissi qualche considerazione sui miei scrittori preferiti, che ora non riesco a trovare, ma ricordo di aver scritto che stavo valutando se mettere Luis Sepulveda nella lista oppure no. Mi ero detta che dovevo approfondire ancora, perché ho letto solo 3 libri e sono troppo pochi per poter giudicare anche se sono stati tre libri che mi sono davvero piaciuti. Ora sicuramente leggerò altro, voglio assolutamente approfondire. Che la terra ti sia lieve e che le tue pagine siano consegnate all’eternità. Qualcuno disse: morire è un po’ esordire...

Niente è cambiato

Possibile che passino gli anni e io rimanga sempre uguale a me stessa? Leggere questo post ben 6 anni dopo e trovare le stesse emozioni che provo ogni singolo giovedì della mia vita? Il giovedì per me è da sempre il giorno migliore perché so che andrà in onda una nuova puntata, che sia stato The Vampire Diares oppure Grey’s Anatomy o Station 19 poco importa, il sapore dell’attesa è sempre lo stesso.

The Originals

La cosa che mi appassiona di più in questa quarantena sono le serie tv. Ho perso il conto di quanto sto vedendo, ma sono le uniche cose che mi rilassano. La lettura non ha questo aspetto catartico in questo momento. In compenso il mio inglese è davvero migliorato. Negli scorsi tempi avevo lasciato indietro The originals perché non avevo tempo di seguire tutto, ora il tempo abbonda e ho visto le ultime due stagioni. Quanti pianti? Ho pianto tantissimo quando è finita, un finale così straziante non potevano pensarlo. Era anche così bella o e storia, meritavano ancora una stagione, ma gli ascolti imperano... ovviamente oggi ho iniziato a guardare legacies la serie ti dove Hope è protagonista, beh la storia la so non potevo proprio dire addio ai miei vampiri preferiti.

Il libro dei Baltimore

Questo libro non mi è piaciuto. Eppure non vedevo l'ora di leggerlo. La verità sul caso Herry Quebert l'ho trovato meraviglioso, e mi aspettavo qualcosa allo stesso livello, soprattutto perchè stavolta il libro era edito dalla casa editrice di Umberto Eco, La nave di Teseo, e mi aspettavo qualcosa di fenomenale. Invece, niente. Mi ha annoiata. Lungo, Ripetitivo, piatto. Gira intorno al nocciolo solo per aumentare il numero di pagine e non per scopi narrativi.

Cosa fare in quarantena

C’è chi ha usato la quarantena per fare le pulizie e mettere ordine. Dopo 50 giorni ho deciso dimettere mano alla libreria e pulire i libri e metterli in modo diverso. Penso che non lo farò mai più a meno che non appaia in casa mia una grande libreria che possa accoglierli in maniera dignitosa, su un unica fila e non su tre e per giunta in verticale. Per recuperare spazio li ho divisi per collana, abominio! Li ho sempre tenuti divisi per genere: poesia, teatro,storia, narrativa, fantasy, filosofia, letteratura greca e latina, arte illustrata, critica d’arte, produzioni locali, libri preferiti, libri ancora da leggere. Ora sono sparpagliati. Però ho messo da parte alcuni libri importanti che potrebbero servire che prima rimanevano in terza fila, come Picasso di Gertrude Stein, oppure i libri di Gauguin. Tutto questo casino perché? Perché cercavo il milione di Marco Polo. Lo cercavo Garzanti, ricordo di averlo preso quando aveva chiuso la Feltrinelli in piazza dell’Annunziata a Genova

Buona Pasqua, nonostante la quarantena

Nonostante la quarantena oggi è stata una buona giornata. Sono due giorni che cucino, ieri ho preparato il pane e la cuddura, stamattina le tagliatelle. Generalmente non mi spreco molto in cucina, ma ora ho tempo e abbiamo avuto modo di realizzare le cose che una volta era normale preparare.  La mia famiglia ha una lunga tradizione di panificazione, alla fattoria ho il forno a legna che ha sempre sfornato pane in abbondanza. A me piace davvero tanto fare il pane perché mi lega con il passato della mia famiglia e con il mio paese, alla fattoria il pane è una tradizione importante. La nonna poi usava fare le tagliatelle tutte le settimane, anzi mi raccontavano che a casa di mio nonno le tagliatelle al sugo non mancavano mai sulla tavola alla domenica, nemmeno in tempo di guerra! Alla fine le tagliatelle non richiedono molto impegno, e ora le stiamo facendo spesso. La Cuddura invece è tradizione della famiglia di mio marito, loro sono di origini siciliane e questo dolce è tradi

Stanchezza

In questi giorni la stanchezza la fa da padrona. Allentati i pensieri del lavoro, l’obbligo di esserci per gli altri, rimangono solo i proprio sentimento e questi a volte sono dolorosi e ti gettano un po’ nella disperazione. Ho cercato di riposarmi e trovare un po’ di svago per riprendermi da questa situazione, ma la strada è in salita. So che molo sono nella mia situazione oggi, angosciati e senza prospettiva. Domani è un altro giorno, domani è Pasqua, Dio rinasce con la speranza di una nuova votare tutti. Che questo sia di buon auspicio in questa situazione buia.

Non siamo tutti sulla stessa barca

Oggi è venerdì santo, un venerdì santo senza via crucis, un venerdì santo soleggiato e caldissimo. In una vita normale dare andata in spiaggia e sicuramente domani sarei salita alla fattoria. Da quanti anni passo la Pasqua su con tutti i miei amici? Non lo so, so solo che quest’anno ci saranno solo video chiamate. Staremo chiusi fino al 4 Maggio, potrò fare il mio compleanno alla fattoria il sabato successivo? Non credo.  Chissà quando potremo fare una super festa tutti insieme... sento la mancanza delle grandi tavolate, di tutte quelle birre bevute insieme. Per fortuna a noi manca solo questo: gli amici e la famiglia. Ci sentiamo un po’ reclusi, tutto qui. Odiamo un po’ coloro che hanno uno spazio aperto: una terrazza oppure in giardino. Noi abbiamo una casa grande, ma priva di spazi aperti vivibili e non ci avevo mai fatto caso. Pensavo che questa casa avesse davvero tutto: molte stanze, una posizione centrale, tutti i servizi essenziali. Vivere in centro città è bellissimo in

Nel mare ci sono i coccodrilli: Storia vera di Enaiatollah Akbari

Che fatica leggere questo libro. Non so quanti  Enaiatollah ho conosciuto nella mia carriera di insegnante L2, non so quante volte ho sentito queste storie. Non posso dirvi che leggerlo per rendervi conto di quello che succede davvero e la tv non vi dice, certo internet non vi dice. La verità esisite ma è sotterrata da tanti fake.

cursed spring

Una primavera così bella mi riporta al 2011, l’anno più bello della mia vita, funestato solo dalla morte del nonno. Per Pasqua eravamo andati a Marsa Alam, avevo trovato l’estate è quando sono tornata in Italia era arrivata anche qui. Poi ero stata in Puglia a giugno, in Spagna a Luglio.  La mia vita era perfetta. Mi sentivo proprio bene. Questo gran caldo, l'impossibilità di uscire mi riportano dritta alla mia disperazione, al fatto che dal 29 agosto 2012 quel bellissimo periodo della mia vita dove tutto era perfetto è finito. Ho lottato per anni affinché tutto tornasse come tra la nascita di Rachele è quel 29 Agosto e tutto è andato sempre peggio e ora non oso immaginare la mia vita dopo questa reclusione. Tutti mi dicono di farmi forza, ma io non riesco.  Al pensiero di un’estate in casa sto male.  Chiusa fra le mura di casa tutto va bene, ma mi spaventa ciò che verrà, ciò che accadrà dopo il Corona Virus. Niente sarà più come prima, noi non saremo più quelli di prima.

Crollano i ponti

Che questo 2020 sia un anno funestolo sapevamo già senza bisogno di ulteriori conferme. Eppureoggi abbiamo avuto l’ennesima cosa negativa del 2020, è. Crollato il ponte sul Magra che collega Caprigliola ad Albiano. Di fatto si trova nella provincia di Massa Carrara ma di fatto è zona nostra, è un ponte importantissimo per la viabilità della mia città, anche se si trova di fatto in un altra provincia. Non so quante volte nella mia vita l’ho percorso per andare alla fattoria. Quando ero piccola non esisteva il raccordo autostradale e l’unica strada per andare alla fattoria era proprio quella. Poi le strade si sono moltiplicate e si è passati altrove, ma quando andavo su alla fattoria in motorino, dovevo proprio passare solo e unicamente di lá. Ultimamente era molto trafficato e solo la quarantena ha evitato una vera strage come quella del Morandi. Già la mia provincia ha una viabilità in ginocchio per colpa delle alluvioni, ora la situazione sarà ancora più difficile. Il ponte è mis

Non è sempre facile

Da quando hanno iniziato a prospettare un’estate chiusa in casa ho perso colpi. Non riesco ad immaginarmi oltre al 5 maggio chiusa in casa. Oggi non riuscivo bene a tenermi calma e per la prima volta sono uscita a far la spesa. Dal 10 marzo sono uscita di casa  solo 2 volte, questa è la terza e comunque non mi sono mai mossa dal quartiere. Quando ero in fila al supermercato aspettando di entrare avrei voluto picchiare un tizio che allegramente parlava dicendo che lui usciva anche tre volte al giorno grazie alla scusa della spesa. Lo diceva vantandosi, di cosa poi non so. Io ho 40 anni e sono chiusa in casa, facciamo la spesa ogni 4/5 giorni e usciamo davvero solo per necessità, anzi in genere la spesa coincide con il giorno i cui mio marito va a lavorare. E questo tipo sui 65/70 anni invece esce più volte al giorno comprando solo per avere una scusa ai controlli. Proprio senza rispetto innanzitutto per se stesso. Sapete ci continuo a pensare, perché è grazie a persone del genere ch

Le assaggiatrici

****spoiler**** Questo è un libro pesante, va fatto sedimentare. Perchè? Perchè porta dentro una problematica davvero importante che di rado viene sollevata e non è mai davvero discussa ovvero di coloro che durante la guerra sapevano e non hanno fatto niente. Di coloro che durante la guerra sono stati bene e sono sopravvissuti. E poi una volta finita la guerra non sono riusciti a sopravvivere con il rimorso, il rimorso di sapere e non aver agito, il rimorso di aver  obbedito, il rimorso di aver avuto delle opportunità che altri non hanno avuto, il rimorso di essersela spassata quando altri semplicemente morivano. LA scrittrice affronta questo con un vuoto, un vuoto che spiazza, prima narra i fatti, nudi e crudi. Poi un vuoto di 40 e piu anni, che ti lascia spaesata e torni indietro a vedere se manca qualche pagina al libro perchè sei davvero spiazzata. Solo dopo capisci che non mancano le pagine, è la dimensione del dolore dovuto al rimorso della nonazione. Ma ci arrivi dopo, quando

500 anni dalla morte di Raffaello

Non ho mai veramente apprezzato Raffaello fino in fondo, mi ronza sempre nella testa il giudizio del mio prof di arte moderna che lo giudicava piuttosto una prostituta che un grande artista.  Però sono rimasta folgorata davanti alla sua Trasfigurazione di Cristo, una delle opere che ha avuto un forte impatto emotivo su di me. Ho visto molti altri Raffaello, ma nessuna mi ha emozionato come quello. Qui la mia tardiva dichiarazione d’amore.    In questi giorni ho visto diversi video sulle sue opere, video suggestivi, video che presentano le sue opere come mai le possiamo vedere perché i musei che le conservano sono sempre affollati di gente e non fanno bene vedere le opere.  Vedendoli mi è venuta tanta voglia di Roma, ci sono stat così tante volte ma mi sembra di non aver visto ancora niente. Vorrei vedere la Farnesina e tornare anche ai musei Vaticani, ho sempre voglia di vedere ancora quelle opere che mi è sembrato non vedere abbastanza bene la prima volta. Nonnnascondo che a

Sono molto stanca

Il mio umore è ballerino. Mi stanco facilmente. Oggi per esempio ho fatto 4 lavatrici, le ho stese e piegate. Ho pulito i bagni. Ho preparato i pasti e riassettato la cucina e sono stanca morta. Ho anche preparato e registrato una lezione, ho fatto 20 minuti di bicicletta. La cosa più stancante è stata la telefonata in USA con i parenti. Si parlano due lingue, hanno un accento che stento a capire, però capisco, rispondo anche. In questi 42 giorni il mio inglese è davvero migliorato. Però ho notato che le video chiamate o le video conferenze mi stancano tanto, non so come Rachele riesca a stare attenta per bene 4 ore. Oggi era la domenica delle Palme. Tutte le Chiese vuote, anche il nostro parroco ha detto messa in streaming ma io non sono riuscita a seguirlo, mi si stringeva il cuore al pensiero, non ce l’ho fatta. Oggi hanno iniziato a pensare ad un’estate intera in lockdown. Al solo pensiero sto male. Tutta un’estate senza mare, chiusa fra 4 mura non la posso immaginare. Spero

Il covid19 impedisce il doppiaggio

Oggi ho scoperto che a causa del covid19 non verranno più doppiate le serie tv, ma vengono mandate in lingua originale con sottotitoli. Che sia l’alba di una nuova era in cui riusciremo anche noi italiani a vedere tutte le cose in audio originale? Questo sicuramente spingerebbe allo studio di altre lingue, in un paese dove tutti parlano solo italiano. Qualcuno direbbe che invece che é una cosa negativa, che impoverisce l’italiano. Io del resto già guardo tutto in audio originale, seguendo gli attori su Instagram non riesco a sentire su di loro una voce che non sia la loro.

3 Aprile e ora?

Il 3 Aprile era una data importante, quando é stata pronunciata mi pareva un tempo lunghissimo e in effetti lo è stato. Un tempo veloce per certi aspetti, lentissimo e dilatato per altri. Io vivo in una bolla perché visti dalle mie quattro mura questi quaranta giorni sono stati sereni, qualche problema emotivo, ma niente di particolare. Entrambi abbiamo un lavoro e uno stipendio, nessuno ha perso la salute. Ma mi rendo conto che noi siamo fortunatissimi. Non è per tutti così. Penso a quanti conosco che oggi non hanno il lavoro, che sono in cassa integrazione,  che non sanno se torneranno al lavoro oppure no. Fortunatamente non ho avuto lutti vicini e non ho ancora sperimentato quanto sia doloroso questo periodo. Oggi siamo arrivati al 3 aprile, non è ancora finita. Si andrà avanti ancora, per ora fino al 13 Aprile. Abbiamo passato tutta la quaresima in casa e non abbiamo partecipato a nessuna funzione. Quando penso alle Chiese chiuse mi si stringe un po’ il cuore, nel passato ad og

Patagonia Express

Secondo me i libri si chiamano, capita che libri simili ti vengano in mano uno dopo l'altro, o sia semplicemente l'algoritmo che faccia in modo di consigliarti un libro simile... forse*. Non so dire se Sepluveda sia uno scrittore che mi piace oppure no, ho trovato alcuni suoi libri interessanti, devo semplicemente approfondire. Questo è un libro di viaggio, appunti annotati un di una moleskine regalatagli da Chatwin. Infatti il libro esordisce con il mito della Moleskine nato da loro e da Hemingway, e lo ammetto anch'io ne sono succube, anch'io ho sempre un quaderno nero con me. Anch'io ho tantissimi quaderni neri con l'elastico. E' un libro veloce, fatto di racconti, schizzi. Veramente agevole e piacevole. *for the records: il libro di Isabel Allende, Lungo petalo di mare; La ragazza con la Leica di Helena Janeczek, e si, qui ci sta bene In Patagonia di Chatwin, dovrei leggerlo, per concludere. Però ci sta bene anche Hemingway, per chi suona l

Stanchezza

Inizio a essere stanca. Il lavoro mi opprime, la voce della maestra mi innervosisce, la scuola che entra in casa sta diventando  aggressiva. Passata la novità, questa teledidattica si sta dimostrando davvero pesante, pesante da progettare, pesante da seguire. Speriamo che almeno si rispettino le vacanze di Pasqua, per prendere un po’ di respiro. Sembra fuori luogo dire che si è stanchi quando si sta tutto il giorno a casa, solo che  anche se stiamo a casa la vita va avanti, va avanti dentro uno schermo, ma va avanti con tutte le sue pesantezze che a volte diventano ancora più grandi proprio perché sono mediate dallo schermo. Lo schermo ingigantisce, non riduce. Più vado avanti e più mi sale l’ansia che questo momento si allarghi all'infinito. Non ho nemmeno voglia di uscire, ho solo voglia che tutto sia finito.

Ancora un po’

E staremo chiusi in casa fino a pasquetta... poi Dio vede e Dio provvede. Sarà una Pasqua senza fattoria. In genere a Pasqua sono sempre nella mia casa con tantissimi amici a grigliare a più non posso. Quest’anno ci dovremmo accontentare del piccolo bbq che abbiamo da mettere sul balcone e di una video chiamata di gruppo.  Oggi abbiamo festeggiato il secondo compleanno on line, stavolta su zoom. Queste feste on line sono belle, ma mettono anche tristezza perché alla fine ti rendi conto di quello che stai perdendo. Manca il calore di un abbraccio, manca la vicinanza di amico. Inizialmente la novità non ti faceva sentire la mancanza delle piccole cose, eravamo occupati a imparare un nuovo modo di vivere e relazionarci, oggi dopo tutti questi giorni iniziano a sentire la reclusione, iniziamo a capire cosa ci manca. A Viki manca la palestra, la scuola online piace più di quella tradizionale, probabilmente perché adesso tutti le dicono brava, mentre prima inuna classe di 27 alunni no