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Visualizzazione dei post con l'etichetta corona virus

una selva di regole che limitano le libertà personali

  Inizio a non sopportare più questa situazione di DPCM che escono a orari folli e non sopporto più tutta l'incertezza intorno alla situazione Corona Virus. La mia vita, come quella di tutti è stata stravolta, inizialmente credevo che ne valesse la pena, poi ho capito che la situazione non avrebbe migliorato le persone, anzi ha fatto uscire la loro vera natura. Pian piano ho capito chi non voglio più avre vicino, io sono sempre la stessa, ma ho aperto gli occhi a nuove realtà che un anno fa non vedevo. Oggi mi trovo in bilico. Non so se rivoglio quello di prima, che oggi mi appare falso. Però mi manca uscire la sera, fare gite fuori porta, weekend nelle città d'arte. Ogni giorno quando non faccio qualcosa penso a coloro che ci perdono. Al ristoratore, al gestore di case vacanza, ai musei. Tutte persone che perdono proventi dalla mia immobilità e solo ora mi rendo conto del danno economico che direttamente e indirettamente causo. Cosa darei per una pizza in pizzeria, alla sera, ...

turn yellow

  la permanenza della Liguria in zona arancione è stata bereve e indolore. Quasi non ci siamo accorti della differenza. Ormai da settembre siamo abituati ai divieti e siamo diventati anche abbastanza bravi a farcene una ragione e inventare qualcosa per stare bene. Il mio comune poi da veramente tante opportunità che ci è mancato si vedere il mare a Portovenere o alle 5 terre, ma possiamo comunque vederlo da lontano anche da Spezia. Da domani possiamo finalmente muoverci liberamente dal nostro comune e avere a disposizione per le passeggiate del weekend oltre alle colline anche qualche cima più alta e ristorarci in qualche ristorante senza dover portare con se tutto il necessario. Finalmente si potrà prendere il caffè al bar e non fuori al freddo e chi lavora avrà di nuovo la possibilità di pranzare seduto in un locale e non nascosto da qualche parte. La scuola non riaprirà e io rimarrò nella solita condizione. Rispetto al primo lockdown ho imparato ad organizzarmi il lavoro e ottim...

I giorni del dolore

Non puoi capire la devastazione di una morte al tempo del covid finchè non la vivi. L'impossibilità di stare accanto al tuo caro.  L'impossibilità di stringere la mano per l'ultima volta, l'impossibilità di vederlo per l'ultima volta. L'impossibilità di comporre la salma. L'impossibilità di vegliare la salma. Puoi essere cristiano di qualsivoglia religione ma il rispetto per i defunti è da sempre tratto distintivo dell'uomo. La preparazione della salma, il lamento funebre, il corredo. Tutte cose presenti in ogni cultura da quando l'uomo popola la terra. Oltre al distanziamento sociale, alla povertà di contatti reali, anche l'impossibilità di raccogliersi attorno ai propri morti. Dicevano che il Covid era come un'influenza, ma a mio avviso sta cercando di portarci via la nostra umanità. Ogni giorno che passa è questo che provo.  Io la tengo stretta, ma non per tutti è così.  

Day 12 Ridateci la scuola

In cuor mio spero di poter tornare a scuola il 4 dicembre. Lo scorso anno la DaD era sembrata più efficiente, quest’anno la DDI mi pare un buco nell’acqua, un modo per creare abissi fra gli alunni. Abissi sociali, abissi di solitudine e abissi culturali. Abissi che qualcuno può colmare grazie alle disponibilità della famiglia ma quando queste mancano ci si trova solo del vuoto. Vorrei tornare a scuola perché in presenza qualche abisso possiamo colmarlo noi professori, senza scuola molti ragazzi perdono occasioni, opportunità. Ma mi pare che questo non sia proprio possibile,  che non ci sia la volontà. Non chiedo di tornare a scuola a pieno regime, basterebbe anche un 50% in presenza... il poter andare a scuola anche un paio di giorni a settimana.  Non so da quanti giorni sono a casa, ma spero di rientrare al lavoro al più presto possibile.  

Alla scoperta della propria città

La mia città, La Spezia, è una piccola città di provincia dove si è soliti dire: è brutta e non c’è niente da fare. Invece io credo che sia una città tutta da scoprire, che nasconde gelosamente i suoi tesori. Non abbiamo uno sfavillante e antico centro storico, è vero, ma per quale motivo? La Spezia è stata bombardata pesantemente durante la seconda guerra mondiale e abbiamo perso molti degli edifici medievali e seicenteschi e come sapete la speculazione edilizia degli anni 50/70 non ha donato edifici belli, ma brutture, di cui noi siamo pieni. Per questo motivo la città va scoperta, va conosciuta, imparata ad apprezzare per ciò che ne è rimasto. Troppi cittadini non conoscono la sua storia, per questo è considerata brutta e inutile. Basta alzare gli occhi, fare un percorso alternativo e ci si trova immersi nel liberty.  Alzando gli occhi alle colline si trovano percorsi alternativi intorno alla cinta difensiva ottocentesca, con mura e batterie a difesa dell’Arsenale Militare. Un p...

Giorni 8 e 9:bandiera bianca

Ieri ho passato 11 ore su Meet tra lezioni e consigli di classe. Oggi non sono in grado di alzarmi dal letto. Alzo bandiera bianca. Riaprite le scuole, la didattica a distanza ci ucciderà, non possiamo passare la vita al computer e farci chiamare fannulloni che stanno a casa a fare niente.  

Day 7 pensieri sparsi sulla DaD e sulle sue conseguenze

  Non lo nascondo, ho sempre sostenuto la DAD, ci ho creduto e ho fatto di tutto per farla di qualità. Oggi ho capito che è tutto inutile. Ogni mio sforzo è vano, se non agli occhi del dirigente che vede che mi guadagno il mio stipendio e non sto a casa a fare nulla. Classi di Classroom perfettamente organizzate, ogni lezione tenuta in classe replicata con materiali, schemi, audio e video perché nessuno rimanga indietro se quel giorno è andato a fare un tampone o se comunque sta male. Un sacco di tempo perso e lo capisci quando da un microfono aperto senti un dialogo fra mamma e figlia e la mamma che dice alla figlia: non ascoltare quella, non perdere tempo, ripassa inglese che poi ti interroga. Giuro mi è caduto il mondo addosso. Ho replicato, nessuno ha avuto il coraggio di replicare.  Dopo questo mi chiedo: perché butto via il mio tempo? Tanto la risposta della famiglia è : cosa ascolti a fare la spiegazione....non serve. Mi verrebbe voglia di lasciar perdere, chiudere la s...

Giorno 2 dalla zona arancione

  Quante volte ho contato? Credo di aver perso il conto da marzo ad oggi e vorrei anche non farlo più perché credo non abbia nemmeno senso, non credo tornerò a scuola ne fra 2 settimane, ne tantomeno il 4 dicembre. Probabilmente non prima del 7 gennaio.  Ci sono giorni in cui collegarmi mi piace anche, ci sono giorni in cui la didattica a distanza mi piace anche, ma ci sono mattine come oggi in cui trovo tutto davvero molto faticoso, quasi inutile. Oggi non riuscivo quasi ad alzarmi e tutto mi è sembrato davvero tanto pesante. Non sono riuscita a trovare la mia solita allegria. Parlando d’altro in un’altra vita avrei scritto thanks God its Thursday! Perché finalmente stasera ricomincia Grey’s Anatomy. Sono davvero impaziente. Sono mesi che aspetto una nuova stagione di una serie che seguo, questa è la prima. Thanks god, its Thursday.

Di DPCM in DPCM

 Finchè riuscirò a riderne ne riderò, poi non so. Comunque dire la domenica del 18 ottobre alle 21.30 che le scuole devono entrare dopo le 9 è mancanza di rispetto. Hanno avuto da Marzo ben 6 mesi per pensare all'inizio della scuola e solo ora pensano di entrare alle 9? Come se non si sapesse da Marzo che il problema principale non è la scuola ma il trasporto pubblico, perchè il problema era già presente prima del covid! Ma cosa credono che posticipando l'entrata a scuola magicamente ocmpaiono gli autobus? io parlo per la realtà della mia città. Sull'autobus che ci porta a scuola ci sono solo ragazzi alle 7:35. Alle 8:35 ci saranno anche gli anziani che vanno a fare la spesa, ergo sarà ancora peggio. E i ragazzi che giungono dalle valli arriveranno in città sempre alle 8 perchè non c'è alternativa e aspetteranno fino alle 9 o alle 10 in un bar, sempre che non li chiudano. Direte: non vi va mai bene nienete! A mio avviso non si può imporrre un orario nazionale senza cono...

Giorno 10: cercare qualcosa di bello

  Cercare qualcosa di cui essere felice o per cui essere felici negli ultimi giorni sta diventando sempre più difficile. Cerchi di pensare ad altro ma tanto il pensiero torna sempre a quello.   Abito nella zona rossa, anche se rossa non è. Il nervosismo è alto. Comunque sia siamo circondati da molti positivi, ne conosco più ora che a Marzo. Conosco più gente intubata adesso che a Marzo. Mi rifiuto di cedere nuovamente alla DAD che ora si chiama DDI, ma in cuor mio so che dovrò farlo. Quando ho una bella giornata ringrazio, perchè potrebbe essere l'ultima per chissà quanto tempo. Anche quando ho un'ora serena inizio a ringraziare, potrei non averne altre. Il 23 si avvicina e potremmo tornare un po' alla normalità o almeno spero.

Ricominciamo a Contare: il Diario della zona Rossa

  Da giorni, più o meno da quando siamo rientrati da Venezia, in città le cose non vanno molto bene. I contagi aumentavano costantemente, la preoccupazione era molto alta.  Non ne ho mai parlato perchè non mi sentivo a mio agio. Non volevo ricordare questi giorni di tensione. Inizialmente si disse che l'aumento dei contagi era stato causato da una festa a Marina di Carrara il 15 Agosto a cui avevano preso parte grande parte della comunità Dominicana della città. Il comune di Massa Carrara ha da subito smentito questa notizia, ma in città ha tenuto banco fino ad oggi. Gli untori sono i componenti della comunità Dominicana. Come verso Marzo sparirono tutti i Cinesi così in questi giorni non si vedono più in giro i Dominicani. La piazza sotto casa mia che i primi giorni di Agosto pareva il carnevale di Rio dal 24 agosto mi è parsa ogni giorno sempre più silenziosa e spoglia. Finchè non è apparso un camper che faceva i tamponi. Tutta la settimana scorsa sono stati fatti tamponi a ...

la vita post covid

La mia vita post covid è tutta sottosopra. Faccio fatica a riannodare i rapporti con le persone. Alcuni hanno trovato nuovi modi di vivere e non è detto che in questi nuovi modi di vivere noi siamo inclusi. Durante la quarantena io sono stata impegnatissima con il lavoro e non ho avuto un momento di pace, molti invece si sono trovati inoperativi e hanno avuto modo di cambiare. Invidio molto le persone che hanno passato Marzo e aprile in nullafacenza e che hanno potuto scoprire parti di se, a me non è capitato. Ho lavorato tantissimo e non mi sono potuta concedere niente. Dimentico in fretta, quindi tutto ciò che è stata la quarantena l'ho dimenticata e ora ho un presente da vivere ma troppe poche persone intorno. Grazie al covid ho perso la mia routine estiva e ora mi trovo a passare lunghe giornate in casa perchè non so dove andare e andare costa decisamente troppo. Una giornata al mare costa dai 30 ai 100 euro e quest'anno non si può. Per fortuna la casa è ancora fresca e pos...

Recap di Giugno

Giugno è stato un mese che è volato via velocemente. Una grandissima attesa per la riapetura delle regioni e poi sono sempre rimasta in città. Volevo tanto andare alla fattoria, ma non sono riuscita a trovare il tempo, incredibile. Prima la grande fatica degli scrutini, poi l'incognita della maturità in presenza. Questo mi ha portato via tutto il tempo e non siamo riusciti a ritagliarci nemmeno un pomeriggio per tornare alla fattoria. Gli scrutini sono stati difficili, valutare la Dad è stato pesante e ho avuto molti, troppi dubbi. LA maturità è stata altrettanto difficile. I vari candidati che si osno susseguiti mi hanno fatto capire quali sono i punti di forza del lavoro che avevo pianificato ma soprattutto ha evidenziato i punti di debolezza. La preparazione era modesta e mancava proprio quella freschezza e quella capacità di argomentare che si costruiscono con il dialogo fra persone. Ora ci chiedono di progettare il nuovo anno scolastico proponendo idee strampalate tipiche di c...

Non toglietemi il mare

Quando sono diventata grande ho iniziato ad amare il mare. Sono almeno 14 anni che passo gran parte dell’estate al mare e quest’anno il maledetto Covid ce la sta mettendo tutta per mettermi il bastone tra le ruote, ma io non mi arrendo, al mare andrò lo stesso! Sto cercando la soluzione migliore, ma la mia baia mi chiama. Quest’anno non potrò andare all’isola, mi accontento anche dell’altra sponda, ma voglio sempre con me il mio paesaggio del cuore. Il canale mi fa stare bene, il canale mi piace.  Dopo brutte giornate di lavoro trovarmi lì mi da pace ed energie. Questo non possono togliermelo, almeno spero.

112 - l’ultimo giorno

Siamo arrivati alla fine, dopo 112 giorni torno a scuola. Il mio Smart working è finito. Domani stamperò la mia autocertificazione, salirò in sella al mio motorino e tornerò a scuola. Questi 112 giorni cosa sono stati per me? Infiniti. Letture. Serie tv. Troppo lavoro. Tendinite. Ansia. Sono semplicemente contenta di tornare al lavoro e ora aspetto con trepidazione il giorno in cui potrò entrare nei negozi senza fare lA fila, il giorno in cui potrò andare liberamente al mare.

Una vita normale, per quanto possibile

  In questi giorni sto cercando di vivere una vita il più normale possibile. Sto cercando di andare a mangiare fuori, sto cercando di vivere il più normalmente possibile. Non è facile. Fuori dai negozi c’è la coda e spesso questa mi scoraggia, faccio a meno. Lo stesso al supermercato, se proprio non ho un bisogno impellente non vado,  in mi piace fare la coda. Il vero dramma è il mare. Di questi tempi sarei già stata abbronzata, invece in questo 2020 sono andata al mare solo 1 volta, non mi sono nemmeno sdraiata, ma ho fatto il bagno, sono uscita e mi sono rivestita. A dire il vero non so neanche dove andare al mare. Quest’anno niente Isola, forse andrà solo la mamma e solo un mese. Quando penso che per la prima volta in 14 anni non vedrò il canale ogni giorno sto male, già mi manca. 14 anni sono un’abitudine più che consolidata. Lunedì torno al lavoro, quindi smetterò di contare i giorni.  112 giorni in smartworking sono stati devastanti, spero non accada mai più.

Simulazioni

Abbiamo provato a fare delle simulazioni d’esame, ovviamente via Meet e sono davvero contenta che abbiano deciso per un esame in presenza. Già è stato assurdo provare ad interrogare, anzi impossibile, figuratevi fare una sorta di esame con  6 colleghi. Prendere parola su Meet è quasi impossibile, è molto facile parlarsi sopra. So già che tutti faranno scena muta della mia materia nonostante mi sia spesa così tanto per loro. Quest’anno scolastico è stato un disastro da ogni punto di vista. Si la DaD ha elementi positivi, ma quelli negativi sono ben più profondi e gravi. In quest’anno scolastico si è persa l’abitudine allo scrivere ma soprattutto al parlare. Parlare davanti ad uno schermo piuttosto che davanti ad una persona è profondamente diverso. Incrociamo le dita e speriamo bene.

Cosa salvare della DaD

Qualcuno scandalizzato sgranerà gli occhi. Salvare qualcosa della DaD? Impossibile. Invece io salverei questo: Le riunioni su Meet.... sono molto più veloci e ordinate, quando finisci sei già a casa. Se hai più consigli di classe riesci a trovare una mezz’ora di vero relax, sei a casa. Puoi prenderti un buon caffè se ti annoi, magari fare altro tranquillamente, si può benissimo ascoltare mentre di fa altro, come i lavori di casa. Si sa che in presenza parlotti sempre con chi ti sta accanto e talvolta non segui e per questo i tempi si dilatano, così invece tutti sono attenti. La consegna dei compiti in digitale. Leggere le calligrafie spesso è faticoso. L’esercizio della scrittura a mano si può esercitare diversamente, non solo con i compiti in classe. La DaD ha giovato ai DSA, hanno avuto risultati sorprendenti. Lezioni registrate tempi di consegna allungati, tempo per riflettere e organizzarsi. Tutti aspetti positivi. Il rapporto personale con gli studenti.lo scambio di mail, messaggi...

La fine della scuola

Da quel lontano 24 febbraio la scuola non ha più riaperto. Non siamo più riusciti a tornarci, il governo si è convinto che la DaD era la soluzione migliore è la scuola è finita davanti ad uno schermo. A mio avviso non sono state nemmeno elaborate soluzioni convincenti per tornare a scuola. Eppure sarebbe così semplice... basterebbe diminuire gli alunni per classe portare il famigerato numero di sdoppiamento da 33 a 28 magari, e spostare i numeri minimi per il mantenimento di una classe. Basterebbe anche riportare i numeri di una volta rispetto alle presenze di un ragazzo disabile e anche solo non permettere la presenza di più di un disabile per classe come era prima della riforma Gelmini. Sono piccoli passi, ma che permetterebbero di portare il numero di studenti per classe mediamente a 20 e non a 30 come adesso. 10 persone in meno per classe cambiano tutto. Di questo però non si è mai parlato. Meglio mettere metà classe on line perché non ha costi per lo stato. La linea e l’hardwar...

87 Shopping

Apro l’armadio e proprio non c’è nulla che mi vada di mettere. Vorrei fare finalmente shopping ma... il negozio che più mi piace ha sempre una lunga coda fuori,  non me la sento di fare così tanta coda per un vestito, quando finalmente non c’è più coda al supermercato. Da Zara stasera non c’era nessuno. Sono entrata ma che delusione! C’è la stessa roba di quando ha chiuso, ovvero roba invernale quando fuori ci sono già oltre 25 gradi.... non c’erano neanche pantaloni corti per Rachele che non ne ha più. Ho preso due magliette e una gonnellina per lei proprio perché ha poco che le stia giusto e poi sono uscita. Per me sarà un dramma andare a fare la maturità, non ho niente da mettermi, che disagio.