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Visualizzazione dei post con l'etichetta Africa

Stelle Nere

Lo scorso anno con il bonus del docente ho rimpinguato la mia personale biblioteca con una serie di libri sull'Africa che non ho poi avuto il tempo e ahimè la voglia (a causa di brutte situazioni lavorative intercorse da settembre ad oggi) di leggere. Poi non so come mi è capitato di prendere nella fretta del mattino questo libro, anche se volevo Ebano, ma non l'ho trovato nel buio. L'ho letto quasi tutto d'un fiato, ricordando che ho avuto più di uno studente dal Ghana, ma mai nessuno dal Congo. Leggendo le parole di Kapuscinski mi rendo conto quanto poco sappiamo della decolonizzazione e di quello che avviene in Africa e di quanto ci appare facile dire "statevene a casa vostra". Forse dovremmo leggere di più, capire, studiare, prima di dirlo. Troppo difficile. Nelle prima pagine Kapuscinski parla del Petit Blanc che va in Africa per un qualsivoglia motivo e si ammala, si ammala di quello che io ho sempre chiamato mal d'Africa e fa di tutto per t...

Timbuctù dreaming part one

Sono sempre stata affascinata da quelle costruzioni che i bambini che fanno con la sabbia bagnata sul bagnasciuga colando la sabbia fra le dita e costruendo grandi torri che sembrano grandi cattedrali gotiche ma che oggi studiando il Mali, mi paiono somigliare a queste costruzioni tipiche del deserto. La parola Timbuctù mi ha sempre affascinata, credevo fosse un non luogo, un luogo della fantasia medievale, invece esiste davvero e si trova in Mali. In questi anni sto imparando a conoscerlo e mi affascina sempre di più, mi affascina la sua gente, mi affascina la sua storia e mi affascina la sua arte, partirei anche domani ma ho la consapevolezza che per me Timbuctù rimarrà un non luogo, un luogo della fantasia. E mi immagino queste architetture fantastiche che emeergono dalle sabbie dal deserto e brillano fra le merci esposte in arrivo e in partenza e la suggestione con un luogo ben conosciuto e che non ho mai capito da dove venisse mi è subito chiaro. Ed ecco Gaudì, la ve...

sognando le vacanze che non farò

Complice una bellissima e caldissima primavera ho già un'abbronzatura invidiabile e una discreta quantità di giorni passati in spiaggia al caldo e al sole che da soli valgono quasi quelli dell'estate 2016 che quasi quasi partirei per un lungo viaggio senza rimorsi di perdere giornate di mare, ma quest'anno abbiamo deciso di rimanere qua visto che ci siamo già concessi una vacanza a Febbraio e due week-end lunghi in primavera. Se potessi dove andrei? Ora partirei per le Higlands. Dopo tutto questo sole mi ci vuole del sano riposo in campagna in un cottage su una scogliera, lunghe passeggiate in riva ad un mare in tempesta e sferzato dal vento. Gabbiani che urlano trasportati dal vento. Ho letto e visto troppo sull'età vittoriana per immaginarmi una vacanza diversa... Potessi stare via per due mesi interi dopo una rigenerazione di tipo Vittoriano, gradirei un po' di sballo metropolitano. Sempre sulle ali della fantasia preferirei una grande metropoli Americ...

Forza Kuki

Ho appena appreso dalla TV del ferimento di una delle mie scrittrici preferite: Kuki Gallmann. La mia apprensione è grandissima, non voglio piangere un altro scrittore che ammiro. Kuki è stata ferita durante una ricognizione nel suo ranch da un gruppo non ancora identificato. Forse pastori, forse un gruppo organizzato. La situazione in Kenya non è delle migliori, c'è la siccità e i pastori sono alla ricerca di Pascoli a scapito della fauna selvatica che Kuki si è adoperata a proteggere da sempre, in particolare nelle sue terre si proteggono elefanti e rinoceronti neri. Ho letto tutti i libri della Gallmann e ora li sta leggendo anche Vittoria. Sono libri forti che parlano di Africa, di un Kenya che amo. Una splendida terra capace di donare tanto ma che richiede un prezzo molto alto. E Kuki, più di Karen Blixen, ne sa qualcosa. Forza Kuki, io ti penso!

Blood Diamond

Abbiamo visto questo film a scuola, un film forte, un film di denuncia. L'ho visto con alcuni ragazzi rifugiati che avevano le lacrime agli occhi, mi hanno detto che il loro paese è così, che loro sono scappati così. I suoi occhi rossi dal pianto non li scordo, non li scorderò mai. E poi la barriera linguistica. Io non so il francese e loro non sanno l'italiano. La promessa di riuscire a imparare tanto italiano quanto basta per raccontarmi tutta la loro storia di sofferenza attraverso l'Africa. Emblematiche le parole di lei: cosa può fare una foto? Può commuovere qualcuno, ma poi qui rimane tutto uguale. Sì, la foto di bambini migranti che annegano nel mediterraneo ci smuove per un solo giorno, poi tutto si dimentica, così presto come si è aperto si chiude, si erigono muri e si innalzano frontiere. E adesso non posso guardare con gli stessi occhi i diamanti che ho sulle mani, i diamanti che ho addosso... non ne voglio più. Non ne voglio altri. Non è vero che i diam...

Il colore Viola, Alice Walker

Violentata dall'uomo che credeva essere suo padre, privata dei due figli, sposata a un uomo che odia, Celie, una giovane donna di colore, viene separata anche dall'amata sorella Nattie, che finirà missionaria in Africa. Per trent'anni Nettie scriverà a Celie lettere che questa non riceverà mai, mentre Celie, oppressa dalla vergogna della sua condizione, riesce a scrivere solo a Dio. Sarà l'amante del marito, una affascinante cantante di blues, a cambiare il colore della sua vita, insegnandole a ridere, giocare, amare. Con Il colore Viola di Alice Walker continua il mio viaggio nella letteratura Americana e naturalmente nei 100 libri consigliati da Fernanda Pivano. Mi si è aperto per sbaglio sul Kobo e non ho potuto fare a meno di leggerlo. Un segno del destino, mi sono detta. Le prime pagine sono difficilissime da leggere, il linguaggio è duro, quasi sgrammaticato, infantile. Chi parla è Celie, una bambina nera del primo 900 immagino, violentata ripetutamen...

Profumo di Nobel

Fra poco ci sarà l'assegnazione del premio nobel per la letteratura, si dice Giovedì 9 ottobre alle 13. Ogni anno aspetto con ansia questo moneto. A chi vorrei fosse dato il prestigioso premio? Ma certamente a due dei miei autori preferiti: Philp Roth e Umberto Eco. Ma è altamente improbabile che uno dei miei due idoli vinca il premio. Il nome che circola più insistentemente è quello di Haruki Murakami. Ho sul Kobo alcuni suoi romanzi, ma non ho ancora avuto modo di leggerne nessuno. Tra i favoriti c'è anche il nome dello scrittore keniano Kenyan Ngugi wa Thiong'o, di cui non ho mai avuto il piacere di leggere nulla, ma metterò immediatamente nella mia wishlist indipendentemente dalla vincita del nobel. Sono molto interessata alla letteratura Africana, meglio se non in Inglese. Lui ha esordito in Inglese ma ha scritto anche in swahili. Nei circoli letterati svedesi si parla del somalo Nuruddin Farah e della bielorussa Svetlana Alexievitch, ma anche per loro non po...

Io & Doris

Rientrando la prima volta dal Kenya mi ero riproposta di leggere qualsiasi libro che parlasse di Africa. Nella mia guida si consigliavano alcuni testi tra cui L'erba Canta di Doris Lessing, ed iniziai a cercarli. Ne trovai alcuni, ma non quello di Doris. Non so perchè ma cercai solo quello. Non mi interessai mai di lei e di quello che aveva scritto. Cercai Unicamente L'erba Canta. Poi finalmente riuscii a trovarlo. Erano passati ben 8 anni. Lo lessi con avidità e poi scoprii chi era Doris. Ricordo come e quanto mi aveva sconvolto quel romanzo, Così duro, così forte e soprattutto così diverso dai libri che avevo  letto sull'Africa fino a quel momento. Allora è cominciata la passione per Doris. Pochi giorni dopo l'annuncio alla radio, era morta. Tristezza infinita. Ero stata in stand-by tutti quegli anni senza approfondire la sua esistenza e quando l'ho iniziato a fare ecco che lei ci lascia. Da quel momento ho letto molti suoi libri. Generalmente di carta. Vogli...

Impressioni...

Ho come l'impressione che non riavrò mai più indietro la mia vita di prima.  C'è stato un tempo felice. ... poi la tempesta. ... poi lo stallo. Nulla tornerà come prima lo so.  Inutile che aspetti di 90 giorni in 90 giorni.  Nulla più potrà tornare come prima.  Devo solo avere il coraggio di ricominciare da capo.

La luna e sei soldi

Posso dire che questo libro mi ha delusa? Mi aspettavo un libro su Gauguin, non un libro ispirato a Gauguin. 

Binyavanga Wainaina

Binyavanga Wainaina è  uno dei più influenti intellettuali africani contemporanei,  è nato a Nakuru nel 1971, nella Rift Valley, una delle provincie più ricche e sviluppate del Kenya.  Nel 2002 il suo racconto  Discovering Hom e ha vinto inaspettatamente il Caine Prize.  Nel 2003 Wainaina ha fondato «Kwani?», un’audace rivista letteraria che ha l’obiettivo di costruire una solida rete di autori africani; nel 2005 ha pubblicato su «Granta»  How to Write about Africa , un irriverente articolo satirico che scardina i cliché occidentali sul continente. Il pezzo è stato tradotto in venti lingue ed è ancora il più cliccato sul sito web della rivista.  Da allora Wainaina vive tra gli Stati Uniti e il Kenya e scrive, tra gli altri, per «The New York Times», «The Guardian», «National Geographic». Attualmente dirige il Chinua Achebe Center for African Writers and Artists del Bard College di New York.

Il Kenya di Binyavanga Wainaina ( Un giorno scriverò di questo posto)

A volte, la sera, mi perdo nel ricercare nuovi libri da leggere. Una sera ho cercato libri sull'Africa e più precisamente sul Kenya. 

Mal d'Africa

Sarà il buio pesto. Saranno le stelle. Sarà il gracidare delle rane e il frinire dei grilli. Sarà il silenzio. Ma stanotte mi sembra di essere in Africa. Non ci sono perché le mura sono troppo spesse. Perché il soffitto è di legno e non di paglia. Perché sopra il mio letto manca la zanzariera. Altrimenti potrei proprio ingannarmi.