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Visualizzazione dei post con l'etichetta memories

Snow - Informer e il revival anni 90

Da quando ho sentito la canzone di Daddy Yankee non mi sono data pace, mi era troppo familiare e riportava a galla troppi ricordi per essere una cosa nuova. Ricordavo il CD, il numero della riproduzione ma non ricordavo il titolo della canzone e l'artista. Si Tratta di Snow e di Informer... una canzone che non capivo per niente allora, avevo solo 14 anni e l'inglese era al pari dell'arabo oggi, capivo giusto un paio di parole qua e là, mentre adesso risentendola capisco anche il testo. Questa canzone mi porta indietro fino all'state del 1993, i miei 14 anni, l'esame di terza media, un'estate bellissima, l'inizio delle superiori... la voglia di andare al Liceo con i miei amici e invece l'iscrizione all'artistico in un'altra città, da sola. Tutte queste canzoni di sottofondo... quegli abiti bruttissimi. Pantaloni a vita alta, camice larghissime o le magliette corte, le nike, i Jeans dell'energie, il giubbotto jeans due taglie di più, g...

Casalinga disperata

  Penso decisamente molto e oggi sono arrivata alla conclusione che sono una casalinga disperata perchè ho standard qualitativamente troppo elevati per il momento storico in cui vivo. Ho modelli troppo alti a cui ambire per considerarmi una persona anche solo semi perfetta, per cui sono sempre sull'orlo della disperazione. Mia nonna, unico mio modello d'ispirazione, era la casalinga perfetta degli anni 50, donna Dior declinata nel total look, sempre perfetta anche il casa, dedita alla casa, al marito e ai figli. Decisamente un modello inarrivabile.  Dalla mattina alla sera il suo unico obbiettivo era la perfezione della casa e della famiglia. Mia zia ha imparato questa dedizione, ma il boom economico e il benessere da esso derivato e un tocco di femminismo le hanno regalato ore di indipendenza dalla famiglia e dalla cura della casa che spende in ufficio, in Chiesa e anche in casa. Io terza in questa linea si successione genetica ho imparato a studiare, posseggo una la...

Il provinciale.

Quando ero piccola odiavo la mia città. Piccola. Solite facce. Soliti negozi in cui era impossibile trovare le cose che desideravo. Le gite nelle grandi città erano grandi boccate d’ossigeno, spedizioni per trovare cose introvabili, spesso libri. Quando ero giovane internet era agli arbori, e l’ecommerce qualcosa di impensabile. Poi gli anni dell’università passati in una grande città mi hanno dato modo di farmi avere quello che mi serviva. Tornavo a casa a dormire ma compravo tutto a Genova. A Genova c’era tutto. Negli anni dell’università il mondo andava rimpicciolendosi nelle mie mani, Milano si avvicinava e le cose che servivano erano sempre più a portata di mano. Più le distanze si accorciavano più apprezzavo casa mia. La mia piccola città, tutto a portata di piedi, il mare dal terrazzo, il clima gradevole, il sole, tutto molto vicino. Per il resto c’era internet. Eppure nonostante questo mi rendo conto che questa realtà mi sta stretta. La mia testa continua a pen...

Per sempre nel mio cuore

FREDDIE MERCURY 5 Settembre 1946 - 24 novembre 1991 Sarò ormai un po' attempata, ormai verso i 40, ma queste due date io non le dimentico mai, perchè lui occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore, voce della mia infanzia, della mia adolescenza, della mia disperazione e della mia consolazione.

Quando incontri la tua tesi di laurea in carne ed ossa

Quando mi sono innamorata del medioevo le rievocazioni storiche erano ancora pochissime, forse solo all'inizio, e i mercatini medievali giusto un paio in tutta la Lunigiana, mentre oggi tutti i paesi hanno riscoperto le loro origini e festeggiano la loro nascita e i loro signori medievali. Però nel momento in cui ho scritto la mia tesi Guioterno, Rodolfo, Adelasia e tutti gli altri erano nomi sconosciuti ai più e sono stati i miei compagni di viaggio per anni interi. Li ho immaginati a cavallo per le mie terre a governare tutta la Lunigiana mentre cercavo di ricostruire la loro vicenda personale interpretando i documenti in un latino che non era più latino ma non era nemmeno italiano. E poi quest'estate durante una rievocazione storica fra cavalieri senza nome eccoli: Il vescovo di Luni e Guiterno, direttamente dalla mia tesi di Laurea in carne ed ossa a passeggiare. Quando la storia si fa viva, quando la storia può essere interpretata e giocata diventa affascinante ed entu...

Quel che so del Giappone

Tutto quel che so del Giappone può essere chiuso in questa fotografia. So che Freddie Mercury era innamorato del Giappone e delle Geishe tanto da scrivere delle canzoni in giapponese e da circondarsi di un sacco di oggetti giapponesi. Per anni questo è stato il mio Giappone, un paese visto attraverso gli occhi di Freddie Mercury.   Poi il mio Giappone è stato questo, quello visto con gli occhi degli impressionisti, postimpressionisti e di tutti gli artisti che si sono fatti influenzare dal Giapponismo. L'ho sempre chiamata "influenza Giapponese " senza troppo chiedermi il perchè e il percome, interessata da troppe cose, senza mai il tempo di soffermarmi a chiedermi perchè. Ho persino avuto un alunno Giapponese a cui ho chiesto di tutto, ma non mi sono mai soffermata sulla storia, sull'arte e sulla cultura. Lui mi raccontava sempre dei suoi viaggi in Giappone dai nonni e mi spiegava le differenze fra le due culture oggi, quello che era il Giappone oggi e come e...

I Puffi

Quando ero piccola guardavo molti cartoni animati, fra questi, i puffi. Mi piacevano, ma non mi ha mai appassionato la loro storia in sè, però mi piaceva averli e giocarci in casa oltre a guardare i cartoni animati. Avevo molti personaggi: Grande Puffo, Puffetta,  Forzuto e anche Baby Puffo che tenevo in una bacheca appesa al muro e poi tiravo giù quando mi servivano per giocare. Mi ricordo che a volte le barbie potevano trovare il villaggio dei puffi, alla faccia di Gargamella, che non ci riusciva mai. Ovviamente avevo anche lui e Birba. In questi ultimi due weekend passati a passeggiare nei miei boschi ho cercato con attenzione qualche Amanite Muscaria da fotografare, ma niente, non sono riuscita a trovarla. Eccola qua, in una foro trovata su google, non è facilissima da trovare nei boschi, l'ho visto pochissime volte, forse una o due, molto più semplice imbattersi in un porcino. Mentre ne parlavo con le mie bambine, Rachele mi ha fatto riflettere su una cosa a cui in 38...

La festa dei nonni

Oggi è la festa dei nonni. Io non ne ho più da 6 anni. Sul mio Comó c'è una foto dei miei nonni abbracciati e sorridenti, un po' giovani ma già nonni, come mi piace ricordarli. Ogni sera li guardo e chiedo loro la forza per andare avanti. Ci sono giorni in cui la nonna mi ha guardata storta perché non sono una buona casalinga, perché non mi impegno in cucina e tantomeno nelle faccende, perché sono disordinata. Ma ultimamente il suo sorriso è largo e comprensivo, perché  continuo ad essere una cattiva casalinga e sempre lo sarò, ma nel momento del bisogno mi sono dimostrata una donna forte, capace di prendermi tutta la famiglia sulle spalle e non mi sono tirata indietro. Non sono scappata, ho affrontato le avversità a testa alta e non mi sono lasciata deprimere. Insomma mi sono rivelata la donna che con fatica e determinazione lei ha cresciuto. Un giorno, prima di morire mi aveva detto detto che non le dispiaceva morire perché tanto non l'avrebbe pianta nessuno se...

Una macchina del tempo

Oggi seduta su questa panchina al parco avrei voluto avere una macchina del tempo. Avrei voluto tornare a trenta anni prima quando io ero mia figlia. Quando ero io a giocare in questo parco fra questo alberi che forse allora erano poco più che arbusti. Quando al posto di questa radura c'era una casetta in legno che noi bambini usavamo per giocare, come se fosse casa nostra. In quel periodo mi sentivo sola, sapevo  già che certe cose non andavano, ma c'erano momenti in cui stavo bene. Andavo in una scuola bellissima e avevo la nonna. Avevo anche fiducia nel futuro, speravo che prima o poi qualcuno mi avrebbe salvata. In effetti qualcuno mi ha salvata, ma certe cose ti rincorrono per i trenta anni successivi e non hanno ancora inventato una macchina del tempo che ti salvi da certe bugie. Quelle ti rincorrono per tutta la vita nonostante il principe azzurro e il suo cavallo bianco. E quando ti chiedono il conto non puoi neanche scappare.

Come è cambiato il fabbisogno di scarpe in trent'anni ma i piedi rimangono due

Quando ero piccola ricordo che avevo solo un paio di scarpe per l'estate: i santalini con gli occhietti e poi un paio di scarpe per l'inverno che di solito erano un paio di scarpe di vernice come queste Basta. Forse avevo un paio di stivali di gomma per la pioggia e basta. Forse a casa della mamma avevo un paio di superga, ma se ero a casa della nonna erano bandite, ho foto in cui ho la tuta e le scarpe di vernice, al solo pensiero mi vergogno. Oggi le mie figlie in barba al consumismo hanno scarpe per ogni occasione e ogni stagione. Partiamo dalla primavera? Scarpa da Ginnastica in tela, scarpa aperta per la gonna, in genere ballerina ma con stringa, scarpa da ginnastica tecnica leggera per camminare, ciabatta che non si sa mai. Estate: Sandalo, almeno due tipi di ciabatta (infradito e no) Scarpa da bosco alta. Autunno: Scarpa da pioggia, scarpa chiusa elegante, stivale, scarpa da ginnastica. Inverno: ci sono i saldi non vuoi implementare il parco scarpe con Stivali, scar...

Cristoforo Colombo

In questi giorni si fa un gran parlare di Cristoforo Colombo, da piccola era era uno dei miei personaggi preferiti. L'ho sempre considerato un po' sfigato perchè da una parte aveva colto un'intuizione di molti, ovvero che la terra fosse rotonda e si potesse giungere in Cina anche senza circumnavigare l'Africa e fregando le grandi carovane Arabe, dall'altra era riusciuto a farsi sponsorizzare il viaggio dalla corona spagnola (che sopravviveva grazie ai soldi dei banchieri genovesi), ma alla fine era morto in miseria disprezzato perchè non aveva compiuto l'impresa perchè si erano accorti che non era giunto in India o in Cina ma da tutt'altra parte. Oggi Colombo mi appare ancora più sfigato perchè stanno dando la colpa a lui per la colonizzazione del continente, che fra l'altro non ha avuto neanche il suo nome, ma quello di un altro viaggiatore, Amerigo Vespucci. Colombo cercava una via per le Indie e ha sbattuto contro le Americhe, basta la sua stori...

La BAmbola che non ho mai avuto

  Negli anni 80 i giocattoli erano più belli, oggi gli smartphone e i tablet hanno ucciso la fantasia di tutti, inventori e bambini. Questa era certamente la bambola più bella che fosse stata mai progettata. Sembrava vera. Era piccola, media o grande, cresceva proprio come una bambina vera. Parlava, muoveva occhi e bocca. Era splendida e io non l'ho mai avuta. Quando potevo comprarla ho preferito prendere il camper della barbie. Perchè? Perchè l'aveva R. e avevamo giocato insieme e l'avevo invidiata tanto, la sua bambola parlava mentre la mia era di pezza e non faceva niente. Lei aveva tutto tutto e io niente. Lei aveva la bicicletta e io no. Poi lei è finita dentro un fosso a 10 anni ed è morta e io invece no. Quindi la bambola non l'ho più voluta. Però ora a distanza di 28 anni un po' la rimpiango, mi piacerebbe averla, me la farebbe ricordare, anche se i giochi con R. li ho ben stampati nella memoria come il sapore dell'estatè che bevevamo durante quell...

14 luglio, l'anniversario della morte di lady Oscar

Oggi su Facebook ho trovato un post che recitava più o meno così : 14 Luglio anniversario della morte di lady Oscar. E mi ha riportato direttamente agli anni 80 con un biglietto di sola andata. Da piccola ero fortemente convinta che quando avrei studiato la rivoluzione francese sarei stata bravissima: avevo seguito con attenzione Lady Oscar, il Tulipano Nero, i tre Moschettieri e tutti quei cartoni che parlavano della rivoluzione ed ero convinta di saperla benissimo. Alle elementari me la sono sfangata, bene o male le cose erano più o meno quelle, alle medie è stata una tragedia.... quanto l'ho odiata.... alle superiori sinceramente non ricordo mentre all'università ho fatto fatica a cancellare le reminiscenze degli anime per far posto alla storia vera... oggi sorrido pensando alla mia infanzia passata ad ammirare lady Oscar e alla mancanza di una figura simile per le mie figlie. Non posso paragonarla di certo a Peppa Pig o a quello che passa in TV adesso che non so neanch...

20 anni di Harry Potter

20 anni fa usciva il primo libro di Harry Potter, io non lo lessi subito, avevo già 18 anni allora e leggevo altre cose, però un paio di anni dopo all'università una mia amica mi convinse a farlo. Mi disse che tutto sommato non erano proprio solo libri per bambini, a quel tempo i miei cugini erano proprio dei bambini e condivisi con loro questa lettura e ne rimasi affascinata. Più Harry cresceva è più lo sentivo vicino, più i libri mi intrigavano e più si facevano simbolici. Poi Harry per me è finito nel dimenticatoio, la mia prima saga, in attesa che le mie figlie fossero abbastanza grandi per rivivere con ne queste emozioni. I libri hanno atteso sullo scaffale qualche anno ma proprio questa primavera sono stati ripresi in mano da Vittoria che li ha letti con molta più passione di me, tutti d'un fiato volume dopo volume. Ed è stato per me molto bello poter condividere con lei i miei libri. Adesso hanno ripreso posto sullo scaffale in attesa di Rachele, e poi chissà se un ...

Un libro che hai amato da bambino

Da bambina non leggevo. Ho iniziato molto tardi, a 16 anni. Da piccola c'erano libri per bambini in casa mia, ma nessuno mi ha mai veramente iniziato alla lettura come io ho fatto con le mie bambine. Così non ho un libro che amavo da bambina, anche se in cuor mio avrei voluto davvero tanto leggere i classici, i classici di cui vedevo i cartoni animati come Pollyanna, Il giardino Segreto, La piccola principessa, piccole donne oppure Papà Gambalunga. Mi mancano tutti questi libri e non so se avrò mai la voglia di mettermi in pari.

Il potere della scrittura

Ci sono stati anni in cui ho scritto tutto quello che mi accadeva, sulla carta, poi sul blog, ci sono stati anni in cui sono stata in silenzio forse perché non volevo ricordare il male che provavo. Oggi scrivo poco di me, pubblico post ogni giorno, ma parlano di cosa vaghe, non di quello che mi capita ogni giorno.  Non so se sia un bene o un male. Oggi ho riletto vecchi post tra 2011 e 2012 e ricordo bene quei momenti, rileggere delle bambine piccole mi ha aperto il cuore. Nel 2011 non vedevo l'ora che Rachele mi dicesse ti voglio bene , oggi me lo dice in continuazione. I nostri dialoghi sono un tripudio di parole dolci. Anche se in questi giorni è capace di capricci epici, sono tre giorni che batte i piedi perché vuole un Chiodo come quello di sua sorella. Sì, perché loro vogliono essere sempre uguali. Vogliono essere vestite nello stesso identico modo. Vittoria ormai è grande, fin troppo matura per la sua età. Sempre fashionista come quando aveva 4 anni, oggi è ...

Il discorso del re (cronostoria di una serata mamma-figlia)

Mia nonna era appassionata di monarchie e di documentari sugli animali. Allora non era facile reperire libri in questa città e appena riuscivamo a trovare qualcosa sui Savoia lo prendevamo, perché era questa la sua dinnastia preferita, anche se non disdegnava informazioni su qualsiasi casa regnante. Evidentemente queste predilezioni passano per il DNA. So per certo di aver ereditato l'amore per la storia da lei e so per certo che Vittoria è così interessata ai re e alle regine perché ha ereditato da lei questa passione. Vittoria, per ora, predilige i re britannici, specialmente la regina che aveva il suo nome : Vittoria. Per ora ci limitiamo a vedere cose in TV. Abbiamo visto con attenzione The Crown, tutti e 10 gli episodi. Abbiamo visto The Young Vittoria e stasera è toccato a Il discorso del re. Eravamo da sole, mamma e figlia, sedute sul divano; la mamma con un buon caffè lungo e decaffeinato, la figlia con una cioccolata calda e abbiamo visto il film con una...

Buon compleanno Nonno

Oggi avresti compiuto 84 anni, e invece sono quasi 6 anni che non ci sei più. Mi sembra di aver vissuto già un'eternità senza di te, e invece sono così pochi anni. Qui sento ancor di più la tua mancanza, immagino sempre te e la nonna a godervi la vecchiaia al sole, ma voi eravate diversi, persone semplici, che mai avrebbero immaginato di poter vivere altrove. Però nella vostra semplicità mi avete insegnato a essere libera, a vedere oltre, e vi saró sempre grata per tutto. Auguri, ovunque tu sia.

Un libro con il nome di una stagione nel titolo

Anche per questa sezione ho già scelto un libro ed è Primavera di Bellezza di Beppe Fenoglio. Potrei averlo letto come no durante la preparazione all'esame di letteratura contemporanea, ma non mi importa. Mesi fa ho ascoltato in audiobook i 23 giorni della città di Alba che avevo letto a 18 anni durante la 5 superiore ed ero rimasta estasiata, allora andavo pazza per la seconda guerra mondiale, era un ricordo vivo, con il nonno che non mancava mai di raccontarmi "dei tempi di guerra". Poi sono cresciuta e insomma ho cambiato interessi e mi sono rivolta ad un passato che era veramente passato, al medioevo.

prima dei cellulari

  Spesso le mie figlie mi chiedono come vivevo senza cellulare. Bella domanda. Ho avuto una adolescenza priva di social e di telefonino e sono sopravvissuta. Più volte, riflettendoci, ho immaginato che se li avessi avuti mi sari messa nei guai, anche seri. Intanto avevo il coprifuoco, ad un orario preciso dovevo trovarmi a casa. Se ciò non accadeva dovevo per forza trovare 200 lire e un telefono. Allora ne esistevano un sacco, forse era più difficile avere 200 lire, ma anche di quelle avevo una bella fornitura. Mi piaceva un sacco stare al telefono e quando potevo usavo la cabina telefonica, papà non sopportava le bollete salate (che fortuna oggi il tutto incluso!). A voltre la nonna si arrabbiava perchè il telefono era sempre occupato e non poteva dire cose importanti alla mamma, anche papà si arrabbiava perchè dalle 9 alle 22 spesso il telefono era sempre occupato.  Poi dovevi chiamare a casa. Non sempre rispondeva il diretto interessato e allora il mezzo più veloce...