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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Paola Calvetti, Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili

Dopo un libro pesante ho bisogno di un libro leggero per non farmi domande, oppure per lasciare ancora spazio alle domande del libro precedente. Questo libro è stata un’ottima scelta ed è arrivato al momento giusto. Un libro corto, agevole e soprattutto divertente. La narrazione si condensa in un solo giorno ma attraverso le divagazioni si condensano sue intere vite. La scrittura era piacevole, anche se a tratti forzatamente aulica. L’unico difetto di questo libro è che alcune parti sono scritte come se fossero un’accozzaglia di stati e link che trovi su facebook. Chiamateli, se volete, luoghi comuni del terzo millennio. Questo libro mi è stato consigliato da Goodreads e devo dire che ci ha preso in pieno! E devo anche dire che la protagonista un po' mi somiglia, anche nel rapporto con la nonna, con la sola differenza che io me la sono goduta 25 anni (sempre troppo pochi) ma entrambe sono morte nello stesso identico modo. Quando scatta l'identificazion

Lo screenshot

Confessatelo, quanto lo usate? Ho il telefono pieno di screenshot di pagine web con ricette, di informazioni di ogni tipo e ora sto riempiendo anche il pc di screenshoot di cose che leggo e che mi interessano e voglio conservare. Sul telefono basta un gesto della mano, sul pc (mac) devo schiacciare cmd+shift+3, semplice no? Una volta si prendevano appunti, si aveva un quaderno dedicato, e oggi invece? Una cartella di file. Anche questo segna il passo con la modernità. Per me è un vantaggio, scrivo talmente male che alla fine ho difficoltà a capire la mia scrittura, mentre tutta questa tecnologia mi aiuta, mi toglie il peso della scrittura. Sto gradualmente smettendo di scrivere a mano. E questo non è un bene. Per questo mi sono comprata un quadernetto dove mi impongo ogni tanto di scrivere qualcosa, specialmente su quello che leggo, in modo da non perdere del tutto l'abitudine. Del resto lo screenshot dei pensieri ancora non esiste!

Una giornata sulla neve

Dopo tanto tempo abbiamo avuto l'occasione di passare qualche ora sulla neve.  Le premesse non erano delle migliori tra raffreddori e mal di testa ma alla fine siamo riusciti ad andare.  Siamo arrivati su in montagna molto tardi, ma alla fine ce l'abbiamo fatta.  Non vedevamo la neve da tanto tempo,  gli ultimi 2 inverni sono stati molto caldi, e Lele non se lo ricordava quasi. Appena arrivati ci siamo concessi un bel pranzetto con ravioli ai funghi e cervi alla griglia, del resto l'unica cosa che mi piace della montagna è il cibo. Non mi piace il freddo, non ho voglia di sciare e alla fine non mi rimane che mangiare :) Dopo mangiato le bambine invece si sono tanto divertite con lo slittino. Viki avrebbe voluto tanto sciare,  ma non eravamo attrezzati.  Le piacerebbe prendere il maestro e imparare.  Invece grande sorpresa Lele odia la neve come me.  Amore di mamma preferisce il mare, il bianco delle spiagge tropicali a quello della neve. E così abbiamo dec

Presentazione al tempio di Mantegna

La scena è ambientata entro una cornice marmorea su cui i personaggi si appoggiano, creando un filtro tra spazio reale e spazio dipinto che viene illusoriamente superato. Il cuscino su cui poggiano i piedi del Bambino sembra "uscire" dal dipinto stesso. In primo piano, Maria tiene in braccio il figlio in fasce mentre un anziano sacerdote barbuto (il vecchio Simeone) si avvicina a loro. Al centro, quasi in penombra, resta Giuseppe ritratto frontalmente. I personaggi sacri sono dotati di aureola. In secondo piano ai lati si trovano due spettatori senza aureola, che sono stati identificati come l'autoritratto di Mantegna e la moglie dell'artista, Nicolosia Bellini.

La giornata della memoria

Oggi è la giornata della memoria. Ho scelto di non raccontare dell'olocausto a Vittoria finché fosse stato possibile. Le faccio vedere il telegiornale, abbiamo parlato tanto di guerre, ma dell'olocausto mai. Non riuscivo a trovare le parole. Mi avevano consigliato di parlarne come Benigni nella vita è bella, ma ho sempre rimandato perché infondo ero io che non me la sentivo. Ieri ne hanno parlato a scuola. Ieri sera mi ha chiesto cosa voleva dire "giornata della memoria". La maestra ha spiegato loro per sommi capi dell'olocausto e quindi ieri sera è stato più facile per me parlarne. Le ho spiegato che Hitler, che già conosce, aveva in mente una razza pura e durante la seconda guerra mondiale ha cercato di distruggere tutti i diversi. Le ho raccontato dei treni, dei campi di concentramento, del gas e anche dei camini. Le ho raccontato di Anna Frank e le ho promesso che appena sarà abbastanza grande potrà leggere il suo diario. Le ho raccontato di Otto Frank

Déjà vu - Parte II

Letto tutto il libro, visto il film, torniamo alla questione deja vu aperta il 9 gennaio in questo post. Guardando il trailer mi ero straconvinta di aver visto il film, anche se certi particolari proprio non mi tornavano, ma mi sono messa l'animo in pace nonostante la scrittura mi evocasse qualcosa di più profondo che un semplice film. Dopo aver finito il libro ho visto il film e dopo aver visto il film io sono assolutamente sicura di aver già letto questo libro. Quando e dove però proprio non lo so. Generalmente leggo solo libri miei, che posseggo, ma durante l'università mi è capitato di leggere libri di altri, in special modo i libri di mio zio. Quindi ci sta che questo libro mi sia stato dato dallo zio per alleviare uno dei miei lunghissimi viaggi in treno, oppure prestato da qualcuno, ma da chi? A questo punto sono certa di averlo già letto visto che nel finale il film riferisce dal libro e io ricordavo bene il finale. Ora devo solo capire da dove veniva il libro. S

Espiazione - Il film

Dopo aver letto il libro sono corsa a vedermi il film e devo dire che in questo caso non mi ha delusa. La trasposizione direi che è ottima, anche se lo sceneggiatore preferisce non narrare nello specifico la parte della guerra e il dramma di Robbie concentrandosi invece di più sull'elaborazione dell'errore di Briony. Alcuni personaggi perdono consistenza nel film rispetto al libro, come la mamma, e perde anche consistenza la famiglia e i legami familiari. Nel film è tutto concentrato tra Cecilia e Briony, tutto il resto è nulla. L'epilogo del film poi è diverso. Nella sostanza finisce nel medesimo modo, ma non nella forma. Nel film il libro viene pubblicato e Briony confessa, espia appunto, il suo peccato, mentre nel libro lascia questa possibilità ai posteri, non compie lei il gesto, il libro lo scrive ma non lo pubblica. A parte queste piccole differenze ho trovato il film molto bello. Anzi è una delle poche volte che rimango così soddisfatta di un fil tratto da un

Espiazione, McEwan

Ho conosciuto questo autore dietro consiglio di un'amica e dopo cani neri ho scelto questo romanzo per approfondirne la conoscenza. Peccato che conoscessi già la storia. Mi ricordavo chiaramente l'inizio e anche la fine, ma non l'intreccio. E questo ha tolto un po' di magia al testo.   Quindi la sensazione di "già letto, già visto" mi ha tolto un po' il piacere della lettura, anche se apprezzo moltissimo lo stile di McIwan.   Inizialmente può apparire come un romanzo di formazione, di iniziazione al sesso, ma poi lentamente si trasforma in altro, come se fosse un libro dentro ad un altro libro. Ho apprezzato moltissimo l'idea di metaromanzo, ma mi ha creato anche una grande angoscia il sapere che Briony si è portata tutta la vita dentro la colpa di aver rovinato la vita a sua sorella, poi per cosa? Questo lei non lo dice, ma sono sicura che lo sa, ha avuto 59 anni per capirlo, per dirselo e ridirselo. La scrittura diventa   il metodo con cui lei

La Reading Challenge 2015

Molti veri booklovers partecipano alla Reading Challenge di popsugar e ho deciso di provarci anch'io. Sono 50 libri da leggere e quello che mi piace di più di questa sfida è anche trovare più o meno dei libri che possono essere inclusi nella lista. Ho visto moltissime traduzioni arbitrarie, ma io vorrei aderire a quella vera che è questa: Volevo quindi trovare in anticipo un titolo per ogni frase, ma non ci sono ancora riuscita. Comunque posso adattare quello che ho letto alla lista senza problemi! 1 ) Un libro da ui è stato tratto un film: Ian McEwan - Espiazione 2) Un libro di un autore che ami e non avevi ancora letto: Roth - Zucherman scatenato 3) Un libro consigliato da un amico: 1Q84 - Murakami 4) Un libro con cattive recensioni: Per 10 Minuti di Chiara Gamberale ( valgono le recensioni degli amici no?) 5) Una trilogia: La Trilogia della città di K. - Kristoff (Sì lo so è una trilogia in senso lato... sono solo 3 racconti lunghi, però per ora va bene, in seg

Le consiglierei un esorcista...

Quest'anno ho un alunna particolare, un po' fuori età, stando al target, di solito mi occupo della fascia 16/20 anni, ma mi può capitare che per caso ci sia qualcuno di più grandicello come quest'anno. La mia alunna fuori età oggi si è alzata ed è venuta a parlarmi direttamente alla cattedra, ha chiesto della mia salute e sapete cosa mi ha consigliato? Un bell'esorcismo.  Ma non di quelli da bestie di satana e tanto meno esoterico, ma un esorcismo vero, come prevede la Chiesa Cattolica. Mi ha snocciolato uno dietro l'altro i nomi dei maggiori esorcisti italiani, di cui uno che addirittura parla a Radio Maria e che lei ha avuto l'onore e il piacere di conoscere. Fortunatamente poi ho avuto il modo di troncare la conversazione in modo carino ed educato, ma credetemi ero in forte imbarazzo. Lo so di essere sfigata, non me ne va mai bene una ultimamente, ma so anche che ci sono molte persone che mi invidiano perchè nonostante tutto sono sempre tranquilla e

bacio alla Finestra, Munch

“Il bacio con la finestra” è un dipinto di Munch del 1892 conservato al National Museet for kunst di Oslo. Una coppia di amanti clandestini si baciano vicino a una finestra, nascosti al mondo esterno da una tenda. Al di fuori, pochi passanti e qualche vetrina illuminata. La pittura è carica di tinte macabre e realizzata con pennellate spesse. Le tinte fredde richiamano le atmosfere nordiche. Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del ciclo della vita, della morte e dell’amore.

Quanto lavi il tuo pigiama?

In questi giorni non si fa che parlar d'altro: ma quante volte lavi il tuo pigiama? Si vocifera che la media sia una volta ogni 17 giorni. E tutti scandalizzati: "Io? Ma va la! Io semmai abbasso la media! " E non trovi nessuno disposto ad ammettere di indossare il pigiama per più di due o tre giorni, anche se qualche moglie qua e là confessa e magagne delle suocere... Io lavo il mio pigiama mediamente ogni 2/3 giorni, anche se dopo 2 mi viene da scaraventarlo nella lavatrice. Ma io sono esagerata, mi continuo a dire, lavo troppo spesso i miei vestiti, che siano da letto o che siano da giorno. Ma a quanto pare proprio non ci ho visto così male... Sinceramente se la mattina mi vesto alle 7 del mattino, alle 7 di sera quello che ho addosso mi fa un po' schifo e sinceramente mi risulta davvero difficile rimetterlo il giorno dopo, come invece fa la stragrande quantità della gente. E non mi fa schifo la parte che è a contatto con la mia pelle, ma bensì quella che

Un gruppo di lettura

Alla fine sono riuscita a trovare il gruppo di lettura che desideravo e vorrei condividere anche sul blog in modo che chi vuole si può aggregare, visto che la sottoscritta riporterà anche qui i suoi progressi.  Innanzitutto ci siamo dati tempi lunghi, 2 mesi, per leggere un libro della lista, oppure anche tutti e cinque. E un tempo piccolo, dal 18 marzo al 22 marzo per parlare di questi libri tutte insieme attraverso diversi canali.

Pensando al Mare

In un'altra vita oggi avrei contato con ansia i giorni che mi separavano alla mia vacanza al mare. In un posto caldo, anzi caldissimo. Una settimana senza pensieri nell'altro emisfero, perchè io l'inverno proprio non lo tollero. Odio il freddo, odio il grigio. Fosse per me vivrei in un posto dove è sempre estate. E quest'anno mi va di lusso... Dopo un autunno caldo e piovoso oltremisura con tutte quelle allerte meteo, adesso si è aperto un inverno decisamente mite. La temperatura scende raramente sotto i dieci gradi e anche quest'anno le cose pesanti stanno rimanendo negli armadi. Lo scorso anno non ho mai messo la canottiera, quest'anno invece la sto mettendo sotto felpe e maglioni al posto di camicie e maglie. Quest'anno a dire il vero sto usando pochissimo il giubotto pesante e mi sto accontentando del piumino leggero.

La trilogia della città di K.

Questo è stato, per me, il libro del dubbio. Mi sto ancora chiedendo se si tratti di un’unica storia, di tre storie diverse con personaggi che portano lo stesso nome, oppure di una storia, del suo seguito e di una storia diversa ma con i personaggi che hanno lo stesso nome ma vicende diversissime ma in qualche modo simili. Questo libro mi ha lasciato moltissimi dubbi e ci sto ripensando spesso, anche se l’ho terminato da diversi giorni ormai. Quando mi fermo un attimo i dubbi si insinuano e la storia prende il sopravvento nella mia mente. Questo libro mi ha sconvolto veramente. Il Grande Quaderno è la parte che mi è piaciuta di più, dal punto di vista stilistico, principalmente. Lo stile è scarno e realistico adatto a descrivere le gesta di due bambini in tempo di guerra. Per certi versi mi ricordava i racconti di mio nonno che ha vissuto la guerra proprio verso quell’età e per questo l’ho sentito subito veritiero e d’impatto. Un vero libro sulla guerra ,con la descrizione fredd

Un gruppo di lettura?

Vorrei che la lettura non fosse più solo un gesto tra me e me, un gesto solitario, così in questi giorni mi sto interessando ai gruppi di lettura, mi piacerebbe davvero tanto partecipare a cose del genere, ma non ho ancora trovato nulla che mi possa veramente interessare.   L'idea di leggere tutti lo stesso libro e di scambiarsi poi impressioni mi piace troppo, perché fondamentalmente non ho mai avuto nessuno con cui farlo.  In casa mia nessuno legge quello che leggo io. Mia mamma legge solo gialli e io li odio. A detta di tutti io leggo solo mattoni. L'unico con cui potevo parlare di libri era mio zio, ma lo vedo poco e niente, quando andavo all'università ne discutevamo spesso ed ero felice di condividere con lui i miei gusti e le mie scoperte.  Ma adesso la lettura è solo un fatto mio, quello che leggo rimane fra me e il blog, mentre invece mi piacerebbe veramente discuterne, avere e dare consigli. Diciamo che anche l'assenza di una linea internet decen

Il colore viola, il film

Dopo aver letto il libro con molto entusiasmo ho cercato il film e me lo sono guardato. Premettendo che odio i film presi dai libri perché mi deludono sempre, mentre   questa trasposizione è   in bilico fra il mi piace e il non mi piace. Se devo giudicare il film in quanto film è un film spettacolare e l'interpretazione di Woopi Goldberg è superba, tanto è vero che ha vinto un Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico. Per la cronaca il film ha collezionato 11 nomination all'oscar, senza vincerne nemmeno uno.   Il film è del 1985, quindi ha 30 anni, e vi assicuro che non li dimostra nemmeno. Rispetto ai film di oggi è molto lento, con inquadrature che indugiano mooolto sui particolari, ovvero mentre inquadra un particolare puoi messaggiare su whatsapp e non ti perdi nulla. Però si lascia vedere senza problemi. Certi film di quell'epoca non si possono proprio guardare per quanto sono lenti… Se devo fare un confronto con il libro, il film mi è piaci

Rodin, Il Bacio

Il “bacio” più famoso in scultura è sicuramente quello di Auguste Rodin realizzato nel 1889 e conservato nel Musèe Rodin di Parigi. Tutt'ora ne esistono diverse versioni in giro per il mondo ma questa fu sbozzata da Jean Turcan, la copia al Musée Rodin di Parigi non è firmata né datata. Il Bacio raffigura due corpi nudi, Paolo e Francesca, seduti. Il gruppo era stato pensato per una porta decorativa dedicata alla Divina Commedia. Eliminato nel 1887, è sostituito da una variante di Paolo e Francesca intensamente drammatica. L'uomo ha una postura piuttosto trattenuta, passiva,mentre la donna sembra prendere l' iniziativa,abbandonandosi completamente al desiderio. Alcuni sostengono che la coppia sia in realtà il ritratto dello stesso Rodin e della sua amante Camille Claudel anche se la scultura è antecedente di almeno due anni all'ingresso di Camille nello studio di Rodin.

Un anno di Kobo

Ormai è un anno che ho il Kobo, a Natale scorso ho avuto in regalo il Kobo Aura che ho rotto a Luglio e a Settembre ho ricomprato il Kobo Aura HD in preda ad una crisi di astinenza. Indubbiamente la lettura digitale ha molti vantaggi, ma ogni tanto riprendo in mano un libro di carta, che comunque mi piace ancora collezionare e soprattutto leggere. Pensandoci su ho fatto una piccola lista dei vantaggi e degli svantaggi della lettura digitale, vantaggi: ·       Leggo di più e più velocemente; ·       Non mi stanco gli occhi; ·       Leggo al buio; ·       Ho sempre tanti libri a disposizione (che non occupano spazio); ·       Ho il dizionario a portata di dito; ·       Anche se il libro ha 500 e più pagine non è pesante e posso portarlo ovunque. Svantaggi: ·       Non posso sfogliarlo a mio piacimento, magari aprendolo alla metà; ·       Non posso tornare velocemente indietro per qualche attimo se mi son persa qualcosa (ma voltare pagina per pagina….);

TBR 2015

A Novembre 2014 avevo già redatto una lista TBR (to be Read), ma con il nuovo anno ne voglio riproporre una nuova e aggiornata (che in parte include libri già citati e non ancora letti). La prima lista vorrei esaurirla entro giugno (perché lo so che poi subentrano nuovi interessi e nuove piste di lettura…). Libri che già possiedo e devo solo leggere Haley – Radici Calvetti – Noi due come un romanzo Torregrossa - La miscela segreta di casa Olivares Hornby – Funny Girl Susan Vreeland – La passione di Artemisia e Una Ragazza da Tiffany Morris – La scimmia nuda Green – Cercando Alaska e Città di Carta Roth – Zucherman scatenato Murakami – 1Q84 libro 3 Fitzgerald - Tenera è la notte Hemingway – Addio alle Armi Whitman – foglie morte Alex Garland, L'ultima spiaggia Zusak MArkus, Storia di una ladra di libri Kerouac. Sulla strada Muriel Barbery, L'eleganza del Riccio Malala Yousafzai, Io sono Malala Autori che voglio approfondire: Doris Lessing Phi

La casa Grande

Mia nonna diceva sempre che le case grandi erano una maledizione. Meglio quelle piccole. Ma si sbagliava, sono le case piccole ad essere la vera maledizione. Abbiamo abitato in 4 in 60 mq negli ultimi 5 anni e io ero vicina alla pazzia. Non c’era posto per niente, nemmeno per te stesso. Non c’era angolo dove potessi stare tranquilla e in pace. Non c’era spazio per nulla. Da quando siamo dalla nonna ho capito che una casa grande è necessaria per essere tranquilli, anche se lo sapevo già da un pezzo, specialmente nei nostri soggiorni alla fattoria dove la casa è grande: 4 camere da letto, due sale, due bagni, la cucina, un balcone, una terrazza e l’aia. Infatti mi sono sempre detta che quella era la mia casa ideale e che avrei voluto davvero vivere lì per sempre, ma è troppo lontana dalla città, dal lavoro… Quando si è presentata l’opportunità di allargarci comprando l’appartamento di fianco non ce lo siamo fatti ripetere due volte. Ora abbiamo il mutuo a vita, ma a