È già passato un mese da quando ci siamo trasferiti qui, un
mese in cui i lavori nella nostra casa non sono proceduti un granchè a causa
delle festività Natalizie. I lavori riprendono oggi e speriamo di darci una
botta perché non voglio abitare per troppo tempo qua e soprattutto non vedo
l’ora di riavere la mia casa, con le mie cose.
I primi giorni sono stati duri, ma anche adesso non è una
passeggiata, non credo che mi potrò abituare mai a tutto questo rumore. Il
problema principale di questa casa è il rumore. Il rumore del treno, del
traffico, dei maledetti vicini, di quelli che escono dal locale a 200 metri da
qui completamente ubriachi nel cuore della notte. E poi viene il freddo. Questa
casa è inscaldabile. A queste cose non mi potrei mai abituare, soprattutto
perché la mia casa è tranquilla, calda, silenziosa e alta. Tanto che mi pare di abitare in campagna e non
in centro città. Mi manca l’altezza, mi manca il cielo e l’infinito. Mi manca
l’isolamento che ti da il 5 piano, lo svettare fra tutti. Mi mancano i tetti e
i nidi dei gabbiani. Mi mancano tanto le grida dei gabbiani. E la notte mi
mancano le stelle, mi manca osservare Orione dalla finestra della sala.
Poi mi mancano cose idiote terra terra come la doccetta
estraibile nel lavandino della cucina. Non avrei mai pensato che una cosa così
potesse mancarmi così tanto. Non ho mai
dato troppo peso alla mia cucina, credevo che fosse anche trascurata, invece
oggi la rivaluto. Era completa in ogni sua parte. La doccetta del lavandino, il
forno alto e isolato (quello basso è una vera tragedia, per vedere le cose
bisogna accucciarsi!) il piano di lavoro alto, la lavastoviglie. Credevo che
fosse più tragico vivere senza, ma alla fine mi mancano di più altri aspetti
della mia cucina rispetto alla lavastoviglie, però non vedo l’ora di riaverla!
Mi mancano anche i miei pochi attrezzi e le mie 3 pentole.
Non occorrono centomila utensili, però ci sono delle cose che si rendono
indispensabili e mi mancano. Come mi mancano i miei bicchieri grandi, qui ci
sono quelli normali e ho sempre sete. L’acqua che contengono non è mai
abbastanza! Infatti appena mi riprendo e cammino meglio mi vado a prendere
alcune cose dalla cucina, come i bicchieri, le pentole di ceramica e la forbice
a più lame.
Inutile dire che mi manca il mio letto, il mio materasso. Il
mio materasso unico. Qui ce ne sono due divisi e mi pare di dormire sempre
sola, con un muro in mezzo fra me e lui.
Il vero punto a favore? La grandezza. Avere una casa grande,
anzi grandissima mi fa stare molto più tranquilla. Avere cucina, salotto e sala
da pranzo è spettacolare. Posso decidere dove mangiare, sia in cucina che in
sala da pranzo ci si sta in tanti. C’è spazio a Volontà e per ogni attività non
resta che scegliere dove stare. Sono anni che non posso scegliere dove stare. E
al pensiero che quando ritornerò a casa mia ci saranno anche lì cucina, sala e
sala da pranzo, due bagni e persino la
lavanderia mi si aggroviglia lo stomaco dalla felicità. Non vedo l’ora di
andare.
Ovviamente:
Ma non mi va di parlarne, sono troppo scossa.
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