Oggi è la giornata della memoria.
Ho scelto di non raccontare dell'olocausto a Vittoria finché fosse stato possibile. Le faccio vedere il telegiornale, abbiamo parlato tanto di guerre, ma dell'olocausto mai. Non riuscivo a trovare le parole. Mi avevano consigliato di parlarne come Benigni nella vita è bella, ma ho sempre rimandato perché infondo ero io che non me la sentivo.
Ieri ne hanno parlato a scuola.
Ieri sera mi ha chiesto cosa voleva dire "giornata della memoria".
La maestra ha spiegato loro per sommi capi dell'olocausto e quindi ieri sera è stato più facile per me parlarne. Le ho spiegato che Hitler, che già conosce, aveva in mente una razza pura e durante la seconda guerra mondiale ha cercato di distruggere tutti i diversi. Le ho raccontato dei treni, dei campi di concentramento, del gas e anche dei camini. Le ho raccontato di Anna Frank e le ho promesso che appena sarà abbastanza grande potrà leggere il suo diario. Le ho raccontato di Otto Frank che è sopravvissuto e anche di Primo Levi.
Le ho raccontato che alcuni si sono salvati, ma hanno convissuto per sempre con il terrore del lager e alla fine alcuni di loro si sono uccisi perché il ricordo era troppo pesante per poter vivere serenamente.
Le ho raccontato che ho visto con i miei occhi quel tatuaggio, il tatuaggio del numero, ma non so se lei potrà mai vederne uno, oramai sono rimasti così in pochi, oggi infatti ricorre il 70° della liberazione.
Non sono mai andata in un campo di concentramento, ma mi piacerebbe davvero. Chi c'è stato mi ha raccontato che è un'esperienza forte, indimenticabile.
In compenso ho letto molto. Per questo ho detto alla Viki che appena sarà abbastanza grande per capire le farò leggere tutto quello che vuole. Mi ricordo che quando avevo 19 anni mi era venuta una fissa per il tema e avevo letto di tutto e di più sull'argomento, tutto quello che ero riuscita a trovare.
Di certe cose vorresti non parlarne mai, specialmente a tua figlia, ma sono successe e non si può far finta di niente, non bisogna dimenticare, mai.
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