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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Black Lives Matter , suprematismo bianco e politicamente corretto

  Black Lives Matter , suprematismo bianco e politicamente corretto Sono stati nodi concettuali che spesso ho analizzato e discusso in classe con i miei studenti.  Da storica, da storica dell’arte, da studiosa di letteratura non ho mai apprezzato la damnatio  memoriae, trovo che la conoscenza sia il mezzo attraverso cui si arriva al rispetto.  Mi piace scoprire altri punti di vista, anche quello dei perdenti, anche se sappiamo benissimo che la storia la scrivono i vincitori. Mentre in questo momento tutti vogliono cancellare.  Arrivano continuamente dagli USA notizie di banni di opere letterarie come Via con il vento, persino di cartoni animati come Dumbo e ora lo smantellamento del dipartimento di cultura classica alla Howard, dopo le accuse di razzismo mosse a Omero. Qui in Italia è difficile comprendere queste cose, ci sono davvero lontane, non le capiamo. Come non capiamo una Anna Bolena interpretata da un’attrice nera, possono spiegarla in milioni di modi, ma noi europei abbiamo b

Giorni un po’ così

Avevo messo in conto alcune difficoltà che avrei potuto incontrare in questi 9 mesi, ma sinceramente non così tante. Certe volte mi viene da dire “chi me lo ha fatto fare” anche se poi penso al dopo quando sarà tutto in discesa, spero. Anche perché durante queste giornate difficili spesso mi trovo a pensare come sarà dopo, come sarà questa bambina che si fa sentire sempre più spesso. Un diavoletto come sua sorella maggiore, che poi con il tempo è diventata una teenager ponderata e calma, con grandi capacità riflessive, oppure un angioletto come sua sorella di mezzo che però ora che si affaccia alla preadolescenza inizia a darmi filo da torcere? Non lo so, ho paura che sia ingestibile, che non dorma mai, che attirerà tutte le attenzioni di tutti e che avremo un momento difficile. Forse perché proietto le difficoltà di questi mesi sui successivi. L’esperienza non sarà di certo paragonabile alle altre due, adesso in casa siamo in 4 e tutti capaci di contribuire all’andamento della casa, q

Finita l’euforia

  L’euforia post trasfusione è durata circa 18 ore, o forse meno. Poi i mesi passati quasi a letto si sono sentiti nelle gambe e non solo. Se da una parte avrei voglia di fare, dall’altra mi stanco immediatamente, mi sento stanca, sposssata. Negli ultimi 3 giorni le mie glicemie si sono notevolmente abbassate, forse merito del sangue del donatore? Forse. Avrei mille domande da fare su questa mia nuova condizione di “vampira”, ma non so a chi porle. Chissà poi se sarò un vampiro a vita oppure a scadenza. Probabilmente lo sarò a vita, con meno intensità, ma sarò per sempre dipendente dal sangue altrui. In questi 10 anni ne ho avuto la prova, peccato che sarò io che dovrò ricordarmi di controllare e di chiamare l’ospedale in caso di bisogno. La felicità che provo nella mia quasi ritrovata forma fisica, mi fa pensare ad una cosa: e se la mia depressione cronica fosse dovuta ad affaticamento da mancanza di emoglobina? Questa è una delle domande che mi frullano nella testa. E se davvero la m

Like a vampire

 Oggi mi sento un vampiro. dopo mesi, ma forse anche anni di malesseri vari che mi hanno portata a stare a letto negli ultimi 10 giorni senza alzarmi, dormendo quasi tutto il giorno, oggi ho incontrato una dottoressa che mi ha guarita, probabilmente per qualche settimana, ma finalmente sto bene. Oggi ho fatto la mia prima trasfusione di sangue e ahimè non sarà l’ultima della mia vita essendo io thalassemica. Peccato che mai nessuno mi aveva trattata come tale, eppure la mia in certe regioni è etichettata come malattia rara, come in Piemonte, mentre in Liguria no, perché l’incidenza dei malati sulla popolazione è più alta che in altre regioni. Sinceramente mi hanno sempre definito portatrice sana, perché non ho la leucemia vera e propria, però succede che a volte ho gli stessi identici sintomi, come adesso per esempio. Anzi penso che negli ultimi 8 anni non ho mai avuto l’emoglobina al disopra di 10 ma io ho dato sempre la colpa ad altro. Stasera invece sto bene, sono carica. Ho avuto u

Non dire gatto se non ce lo hai nel sacco

 Non ho fatto in tempo a pentirmi di essere andata in maternità anticipata che la mia situazione sanitaria è precipitata. Da lunedì entro ed esco dall’ospedale perché non sto bene, non riesco a stare sveglia e nessuno sembra capire cosa ho.O almeno tutti sanno qual è il mio problema, la talassemia, ma nessuno sa trattarla. Domani ho l’appuntamento al centro delle talassemie per vedere come procedere. Essere portatori sani della malattia non significa non avere nessun problema. Quando qualcosa nel mio fisico non va eccola che esce subdola e mi sfianca.Non mi permette di guarire velocemente da sciocchezze, si insinua rendendomi vulnerabile. Solo che molti medici non la considerano o non la conoscono e la ignorano, ma è sempre colpa sua se non riesco a guarire o se ho sintomi amplificati.  Per domani mi hanno optato due soluzioni: endovena di ferro o trasfusioni.  Vediamo cosa decideranno.  Per tanti anni ho rifuggito il terzo figlio perché non volevo stare male, non volevo più il diabete

La scelta giusta?

 Sono a casa da una settimana e mi chiedo se ho fatto la scelta giusta. Magari mi occorreva solo del tempo per abituarmi alla nuova condizione, organizzarmi un attimo. Invece ho deciso per stare a casa definitivamente. Solo oggi mi sento bene e ho voglia di fare, ma prima di oggi certamente non è stato così. Oggi Vittoria è tornata a scuola e dopo mesi la casa è tornata casa e non è più scuola, forse per questo mi sento un po’ più sola. In questa settimana mi sono riposata, forse per questo mi dico che avrei potuto farcela a finire l’anno. Mi mancano un po’ i ragazzi, ma la scuola in presenza poteva essere potenzialmente pericolosa, il covid c’è sempre, non è solo la mia condizione fisica.   Ora spero nelle riaperture per poter avere un po’ di libertà... per una passeggiata sulla spiaggia, un pranzo al mare, un giro per i negozi. E spero venga anche un po’ di caldo, l’aria è troppo fresca e il giubbotto non mi sta più e non posso davvero comprarne un altro proprio adesso. Mi ero presa

Alla ricerca della tranquillità

  Queste prime 22 settimane sono state un po’ troppo inquiete. Dal punto di vista fisico sono stata bene, non ho avuto nausee importanti, giusto alcuni dolori alla cicatrice dei cesarei precedenti, ma credo che sia normale. Ma dal punto di vista emotivo sono stata davvero tanto male, la stanchezza era tanta, le paure anche di più. Le settimane della villocentesi sono state terribili, non trovavo nemmeno la forza di alzarmi dal letto. Ero così sconvolta che ho persino avuto degli attacchi di panico. Il lavoro mi ha dato un po’ la forza di continuare, di alzarmi dal letto. Nelle stesse settimane ho dovuto affrontare la malattia della zia Pina e la sua morte, poi la malattia del cugino di mio marito che è ancora più straziante. Momenti difficili, di instabilità emotiva. Poi ci si è messo il diabete gestazionale, il grande mostro della mia vita. Ho deciso di non combattere questa malattia perché non ne ho le forze e bisogna concentrarci su obbiettivi raggiungibili. In questo momento 4 inie

Lotta impari

Artemisia vs diabete 0 a 1234567889 Lotta impari. Stavolta ha vinto lui.  3 gravidanze, 3 volte diabete gestazionale, questa volta già alla 16^, in pratica è stato il diabete a impedirmi di continuare a lavorare, da questa settimana sono a casa perché devo farmi insuline e misurazioni e questo non si coniugava con il mio orario di lavoro. Poi spesso sto male, sono quasi svenuta due volte e non mi posso permettere il lusso di svenire in classe. Ho cercato di lottare per circa 4 settimane ma stavolta ho poca voglia di lottare. Mi sono arresa. Il lockdown, la zona arancione, il covid, tutto è contro di me in questa battaglia. Per cui mi sono arresa all’insulina, quasi senza combattere, questa volta è peggio e non riesco a controllarlo. La gravidanza al tempo del Covid è stressante, hai paura quando entri in ospedale, è più difficile accedere ai servizi, ti sentì un po’ abbandonata perché ovunque sei sola: sola agli esami, sola alle ecografie. Nei momenti difficili della villocentesi avrei

Il terzo figlio

  Ricordo esattamente quando ho deciso che avrei avuto 3 figli. Poteva essere ieri, oppure oggi di 16 anni fa. La nonna era morta e io abbracciavo mio fratello in lacrime. In quel momento ho sentito forte la mancanza di un altro fratello, mi sono sentita come se mancasse qualcosa. Ho pensato che se fossimo stati in tre quei mesi difficili sarebbero stati meno pesanti, perché in tre ci si da più aiuto. E anche quando la mia famiglia si è disgregata ho avuto il “bisogno” di essere in tre, spesso mio fratello è via per lavoro per mesi e io mi ritrovo sola a gestire mia mamma e non è per niente facile, avere un aiuto, un’altra spalla sarebbe stato utile. Per questo volevo tre figli, perché avessero sempre una spalla in più. Lo so che troppi fratelli non vanno d’accordo, che c’è sempre rivalità, litigi per questioni economiche soprattutto però se si cresce senza aspettarsi nulla forse da grandi non si litigherà per i soldi. Poi io ho un rapporto abbastanza buono con mio fratello, non di con

Il suo nome

  Scegliere il nome di un bambino è molto difficile, specie se poi bisogna accontentare ben 4 persone. Le nostre discussioni finiscono sempre con un nulla di fatto e questa bambina non ha ancora un nome. Quando ero convinta che si trattasse di un maschio avevo deciso che si sarebbe comunque chiamato Francesco, poi Giuseppe e naturalmente anche Ragnar. Da qualche parte ho sentito dire che le città antiche avevano tre nomi, quello con cui erano conosciute, un secondo nome è poi uno segreto legato ai numi tutelari. Il terzo veniva tenuto segreto in modo che nessuno potesse mandare loro maledizioni. Anche le mie bambine hanno tre nomi, uno è quello che conoscono tutti, uno legato ai bisnonni e il terzo ê solo mio: Arwen e Eowyn. Il terzo nome, quello solo mio io l’ho già deciso, sarà Freya, la corrispondente norrena di Venere. Il terzo nome non piace a nessuna delle due, per me invece è così significativo... così come lo è Freya.a volte la chiamo già così in attesa che si trovi un nome spe

Paura di essere felici

  In questo momento mi sento debolmente felice e ho paura. Ho paura di essere felice, ho paura che tutto crolli. Da settembre ad adesso sono stati mesi difficilissimi, tre perdite importanti, l’ultima la Zia Pina, mi ha lacerato dentro come nessuna. Non sono riuscita nemmeno a partecipare compostamente al funerale, mi sentivo svenire, mi mancava l’aria. A volte mi alzo la mattina co un angoscia tale che non mi so spiegare. La zia Pina era la sorella della nonna di mio marito, una persona solare, energica è attiva. Mancata a 92 anni, ma una persona cosi io non l’ho mai conosciuta. Le dicevo sempre che volevo invecchiare come lei, con la sua energia con la sua forza. Se ne è andata 4 mesi dopo sua sorella, persona con cui ha condiviso una vita intera, come se la sua mancanza avesse accelerato il processo di decadimento. Anche la sua  è una di quelle morti non Covid ma comunque correlate al Covid. La difficoltà di accedere a cure mediche, esami, anche semplici visite specialistiche per co

Buona Pasqua

  Un po’ in ritardo,  ma Buona Pasqua a coloro che passano da qui. Una Pasqua davvero malinconica, senza Barbecue, lontana dalla mia casa alla fattoria perché la regione Toscana vieta di andare nelle seconde case fino all’11 Aprile, e ad aggravare il tutto splendide giornate di sole, come a sbeffeggiare la zona rossa. Si possono fare delle cose, qualche libertà in più della Pasqua 2020 c’è, ma a forza di divieti e restrizioni mi è passata la voglia di alzarmi dal letto. Per superare questo periodo sani di mente c’è bisogno di fantasia, ma io l’ho persa. E parlando di restrizioni si è riaffacciato il diabete, con l’impossibilità di muoversi, con le chiusure che hanno caratterizzato questo ultimo anno e con tutto lo stress che ne comporta, è tornato prorompente per una battaglia impari. Stavolta mi mancano le forze per lottare e mi arrenderò all’insulina. Non oso pensare a tutte le persone che in questo ultimo anno si sono ammalate, anche gravemente, per la situazione... farsi ricevere d