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Alla ricerca della tranquillità

 

Queste prime 22 settimane sono state un po’ troppo inquiete. Dal punto di vista fisico sono stata bene, non ho avuto nausee importanti, giusto alcuni dolori alla cicatrice dei cesarei precedenti, ma credo che sia normale. Ma dal punto di vista emotivo sono stata davvero tanto male, la stanchezza era tanta, le paure anche di più. Le settimane della villocentesi sono state terribili, non trovavo nemmeno la forza di alzarmi dal letto. Ero così sconvolta che ho persino avuto degli attacchi di panico. Il lavoro mi ha dato un po’ la forza di continuare, di alzarmi dal letto. Nelle stesse settimane ho dovuto affrontare la malattia della zia Pina e la sua morte, poi la malattia del cugino di mio marito che è ancora più straziante. Momenti difficili, di instabilità emotiva. Poi ci si è messo il diabete gestazionale, il grande mostro della mia vita. Ho deciso di non combattere questa malattia perché non ne ho le forze e bisogna concentrarci su obbiettivi raggiungibili. In questo momento 4 iniezioni di insulina abbattono il problema e io posso concentrarmi su altro.

Devo ritrovare la tranquillità e semichiusi come siamo adesso è una bella sfida.  Sicuramente con un weekend rilassante da qualche parte, anche solo alla fattoria, dimenticherei tutto,  ma in questo momento non si può. Potrei andare alla fattoria, credo, ma ora la mia paura è che la casa non è riscaldata se non dal camino e potremmo prenderci un malanno... e un malanno di questi tempi vuol dire quarantena e tamponi, e no non è il caso. Anche perché lunedì Vittoria ricomincia la scuola in presenza e ha molte verifiche e interrogazioni e non può davvero stare a casa in isolamento. Però mi piacerebbe andare da qualche parte, in campagna, per fare anche delle passeggiate tranquille e respirare. Purtroppo nel mio comune non ci sono posti in piano dove posso passeggiare tranquillamente, qui la collina si tuffa in mare ed è fatta tutta di percorsi impegnativi, per me che ho passato 22 settimane in casa.

Il 26 aprile è alle porte, torneremo gialli e almeno potrò andare in qualche prato per un picnic, distendermi al sole, sdraiarmi nell’erba. Perché ho proprio bisogno di respirare, di trovare la tranquillità, di smettere di guardare il mondo dalla finestra.

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