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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Il mare non bagna Napoli

  Erano anni che questo libro era nelle mie TBR ( ovvero to be read) ma non avevo mai deciso di leggerlo, ero rimasta un po’ delusa da un altro suo titolo: silenzio a Milano. Più volte ho scritto che con tutto quello che c’è da leggere si dovrebbe leggere un solo titolo per autore, consiglio datomi da una collega, una delle poche colleghe di italiano che aveva la passione per la lettura come me. Però spesso procedendo in questo modo se ti capita il libro sbagliato non capisci l’autore, meglio dare, alle volte, una seconda possibilità. Il libro è composto da racconti, i primi molto incisivi e accattivanti, gli ultimi sul panorama letterario Napoletano un po’ noiosi. In particolare Il mare non bagna Napoli è potente ma allo stesso tempo raccapricciante. L’Ortese ci racconta di una Napoli disagiata, non la Napoli godereccia, canzoniera e gaudente che ci aspettiamo, ma il lato povero e disperato, per questo leggendo il libro l’hanno accusata di odiare Napoli. Secondo il mio modesto parere

Le manine

  Da qualche giorno Livia si mette le mani in bocca. A volte porta alla bocca il carpo, a volte le dita. A volte capita che metta in bocca un dito e si provoca un conato. Dopo il conato cambia subito gioco e non mette più la mano in bocca. Non so cosa provoca il conato… non so se sente un qualche sapore sulla mano che non le piace oppure se mette il dito troppo avanti.  Alcuni giorni fa avevamo provato ad offrirle il ciuccio, la reazione è stata la stessa: un conato. A Livia, come prima di lei Rachele, piace la tetta della mamma e basta. Quindi si profilano le stesse difficoltà che ebbi con Rachele quando tornerò a lavorare… mi sa che anche lei rifiuterá il biberon anche se conterrà il mio lattte…

Manuale del guerriero della luce

  Dopo 9 mesi ho ricominciato a leggere seriamente. Per iniziare volevo un libro motivazionale, ma corto. Ho caricato il mio ereader  che giaceva scarico e inutilizzato da mesi, forse da un anno e l’ho aperto in una pagina a caso della libreria. È uscito questo titolo, probabilmente preso quando avevo letto il libro del viaggio a Santiago per approfondire il tema è l’ho letto. Un po’ parla di me,mi sento guerriera della luce, un po’ sfortunata alla ricerca della mia leggenda personale, una guerriera che spesso sbaglia ma si rialza e va avanti. In un momento torbido come questo, un libro pieno di speranza serviva. “ Un guerriero non cerca di essere coerente: apprende, piuttosto, a vivere con le sue contraddizioni.” Queste sono le parole con cui si conclude il libro, è un po’ mi descrivono. Nel mio piccolo cerco di essere coerente, ma le nuove conoscenze, i nuovi traguardi importano ad essere diversa, forse migliore e in contraddizione con là me precedente. Adoro evolvere la mia idea, la

La zanzara con la pelliccia

  Sono diverse notti che durante la poppata delle 4 una zanzara mi ronza nell’orecchio e immancabilmente punge Livia. Le temperature si sono abbassate ed era un po’ che non accendevo il fornelletto con l’insetticida e ho pensato: questa è una zanzara con la pelliccia, oppure una superstite che abita in casa e si nutre di noi. Invece ieri al tg hanno detto che dopo la zanzara tigre che punge anche di giorno ora abbiamo una nuova variante, detta coreana, che sopravvive a temperature più basse. Era quello di cui avevamo bisogno: zanzare con la pelliccia che rompono il belino tutto l’anno.

Uno scorcio di vacanza

 Questa è la seconda volta, nel giro di un mese, che mi reco a Firenze. Non per piacere, ma per motivi sanitari. Ricordate che Livia ha un piccolo problema, inizialmente definito ortopedico, ma man mano che cresce sembra definirsi come problema genetico. Mi hanno prospettato fin da subito una malattia sarà con altissimo tasso di mortalità. Ho rifiutato subito questa diagnosi perché non ci volevo credere. Non potevo accettare che la mia bellissima bambina potesse lasciarmi. Per due mesi ho rifuggito l’idea, abbiamo sentito moltissimi dottori, alcuni mi hanno dato motivazioni diverse per il suo problema, ma più va avanti il tempo più mi sto rendendo conto che forse il primo dottore non si è sbagliato, magari abbiamo una versione più soft, ma sicuramente la genetica ci ha fatto uno scherzo. Per mandare giù queste pillole amare mi concedo momenti di bellezza e di shopping in modo da cacciare nell’altro più remoto della mia mente i cattivi pensieri. Così anche stavolta ci siamo fermati una

Pandemia finita?

  Spesso nell’ultimo mese mi sono chiesta se la pandemia è finita oppure se la gente si è dimenticata di ciò che la pandemia è stata.  Sempre più spesso vedo gente che si comporta come in tempi pre Covid, che ha ripreso la propria vita senza limitazioni. Io sinceramente ho ancora qualche perplessità, sinceramente dopo la positività di Rachele ho sempre un po’ di paura, specialmente per Livia, non so se davvero i miei anticorpi la raggiungano con il latte. Mi fanno molta paura gli amici di Rachele, tutti undicenni che non hanno mai contratto il virus. E non sono la sola, persino i loro genitori hanno un po’ paura per loro nonostante tutto il mondo fuori inizi a comportarsi come se nulla fosse stato. Ogni tanto vedo cose che un po’ mi spaventano, ma poi mi dico: sarò esagerata io? A marzo 2020 si credeva che ne saremmo usciti migliori, oggi credo che invece ne siamo usciti peggio: umani interessati solo a se stessi e al loro tornaconto, persone più sole, persone interessate agli eccessi

Troppi compiti?

  Le mamme si lamentano sempre perché ci sono troppi compiti oppure troppo pochi. Alle elementari ero una di quelle che si lamentava perché erano troppo pochi e sapevo che una volta alle medie sarebbe stato un problema. Ora cHe Rachele è alle medie il carico è notevolmente aumentato, bisogna dedicare mediamente un paio di ore al giorno alla scuola e per qualcuno questo carico può essere eccessivo, ma io credo che abitui al liceo, dove le ore di studio sono molte di più. L’altro giorno una mamma mi ha chiesto perché non ho mandato mia figlia in una scuola più facile visto che è sempre a fare i compiti. Devo dire la verità? A me va bene così. Sarà che sono una prof,  ma credo che lo studio e soprattutto il. Sacrificio dello studio sia tempo ben speso. Ora Rachele si sbriga anche velocemente, non ha difficoltà, si destreggia abbastanza fra le cose e non ha troppi problemi. Le manca metodo e dedizione, questo perché alle elementari aveva due cosette da fare e spesso anche troppo banali per

Columbus Day

  Quando frequentavo le elementari studiavo sempre i personaggi famosi, coloro che avevano fatto la storia. Ricordo che studiavo la loro biografia e nella mia fantasia avevano poi un posto importante come per esempio Hammurabi, Teodolinda e Cristoforo Colombo. Inutile dire che il politicamente corretto sta demolendo i miei personaggi preferiti, primo fra tutti Colombo. Ma poverino, che colpa ne ha lui che il 12 ottobre del 1492 arrivo in America? Non per primo, ma trovo questa nuova terra e quel che successe poi alla fine non è nemmeno colpa sua, il capitolo successivo del libro sii titola il conquistatores, possibile travisare così ? Quindi oggi è la mia personale giornata contro il politicamente corretto che altro non è che velata ignoranza.

Nuove prospettive

  Lo scorso anno svegliavo Rachele alla solita ora di quest’anno scolastico, alle 6:46. A fatica era pronta per le 7:50, spesso usciva già alle 8, spesso mettevo la sveglia ancora prima per farla uscire per tempo di casa e non arrivare tardi a scuola.  Quest’anno Rachele è in prima media e va da sola a scuola, prende l’autobus alle 7:35. Rachele si sveglia alle 6:46 come lo scorso anno e spesso alle 7:15 ègia pronta per uscire, tanto che sto pensando di spostare la sveglia di 10 minuti. Misteri della vita…

Leggere di più, scrivere di più

  Sabato Livia ha compiuto due mesi, già due mesi. Se penso che ho ancora solo un mese di astensione obbligatoria mi viene male.  Le altre due volte non vedevo l’ora di tornare al lavoro, questa volta invece vorrei spendere più tempo possibile con la mia bambina, forse perché so che è l’ultima volta che mi occupo di un neonato, forse perché l’ho desiderata così tanto e voglio godermi ogni istante. Poi io e Livia siamo sempre insieme, io e lei, sempre.  Ogni tanto mi sento sola, avrei bisogno di parlare con un adulto, di stare un po’ in compagnia, ma tra Covid, pandemia e Livia non ci sono moltissime occasioni di socializzazione. Difficile trovare qualcuno che abbia voglia di fare qualcosa di questi tempi, oppure se fanno cose non sono di certo a misura di neonato. Il covid ha portato via tantissimo della nostra vita sociale e si che non tornerà più niente come prima, ma per fortuna che ho una bella famiglia con cui sto bene e con cui mi piace condividere momenti, ore e giorni interi. S

Oblio

  Il miglior modo per combattere le fake news è l’oblio. Mi sono imposta di non commentare più post che mi indignano o che trovo falsi in modo che non siano visualizzati dai miei contatti e si interrompa quell’acchiappa like per cui sono nati. Mi costa parecchio perché quando leggo “castronerie” mi vien voglia di ribattere, sono fatta così , però in questa pandemia ho capito che le cagate vanno lasciate perdere e soprattutto quando qualcuno inizia un discorso stupido è meglio cambiare discorso. Ho anche imparato a non mettermi in situazioni in cui potrei scoppiare, evito certi discorsi del tutto a partire dalle situazioni che li generano. Quali sono i discorsi che mi fanno saltare? I tre mesi di ferie degli insegnanti, lo stipendio degli insegnanti, la formazione degli insegnanti, la mancanza della certezza della pena in Italia, il covid, il vaccino, il biologico e i vegani. Se volete litigare con adesso sapete come fare. Ho maturato autocontrollo, ma non fino al punto che vorrei, ovve

Routine

  I bambini adorano la routine, si sentono sicuri tra i soliti ritmi. Livia adora le sue piccole abitudini, le piccole cose che ogni giorno facciamo, se c’è qualcosa di diverso allora scattano anche per lei comportamento non consueti, come per esempio dormire poco la notte. A Livia piace iniziare la giornata fra le 5.30 e le 6. Mangiare abbondantemente è concedersi un pisolino fino alle 9.00. Alle 9 le piace giocare con la giostrina delle api, fare un po’ di cacca e poi mangiare. Livia sa che se muove i piedini la culla si muove e si muovono anche le api e, ma è meglio quando la mamma le carica e le fa suonare. Livia ancora non sa che ha lo stesso gioco di mamma e papà. Finito il gioco è il momento della passeggiata al mare Con la fascia o con l’ovetto. Tornata a casa ha voglia di mangiare ancora un po’ ma non è detto che riesca a fare un sonnellino lungo, magari tanti piccoli finché non è ora di merenda e si riesce di nuovo. Intanto passa di braccia in braccia, le sue sorelline dopo l