Erano anni che questo libro era nelle mie TBR ( ovvero to be read) ma non avevo mai deciso di leggerlo, ero rimasta un po’ delusa da un altro suo titolo: silenzio a Milano. Più volte ho scritto che con tutto quello che c’è da leggere si dovrebbe leggere un solo titolo per autore, consiglio datomi da una collega, una delle poche colleghe di italiano che aveva la passione per la lettura come me. Però spesso procedendo in questo modo se ti capita il libro sbagliato non capisci l’autore, meglio dare, alle volte, una seconda possibilità.
Il libro è composto da racconti, i primi molto incisivi e accattivanti, gli ultimi sul panorama letterario Napoletano un po’ noiosi. In particolare Il mare non bagna Napoli è potente ma allo stesso tempo raccapricciante. L’Ortese ci racconta di una Napoli disagiata, non la Napoli godereccia, canzoniera e gaudente che ci aspettiamo, ma il lato povero e disperato, per questo leggendo il libro l’hanno accusata di odiare Napoli. Secondo il mio modesto parere ha solo svelato l’altra faccia della medaglia che troppo spesso nessuno vuole vedere.
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