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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Oggi avrei preferito non incontrarmi

Questo libro mi ha sempre attratta, specialmente il titolo. Lo avverto come un grande errore grammaticale e per questo mi ha sempre incuriosita. Ma non è stato solo questo a portarmi verso il libro, ma bensì l'incrocio di due mie tbr: quella dei nobel della letteratura e la world reading challenge di  di Taleway.co, si quella che propone 52 libri per 52 paesi e trovo davvero stimolante. Herta Muller ha vinto il premio nobel nel 2009 e nota per aver descritto nelle sue opere le condizioni di vita in Romania durante la dittatura di Nicolae Ceaușescu. Non è stato facile leggere questo libro. Ci ho impegato molto tempo e non nascondo di averlo iniziato una seconda volta perchè non mi era chiaro quello che avevo letto fino a quel momento. L'azione si svolge in pochi minuti ed è allargata da continui flashback che l'allungano coprendo l'intera biografia della protagoniosta, ma non in manieralineare, ma passando da un evento all'altro senza portare da nessuna parte. E&

Il primo 10 di italiano

Scrivo perchè dimentico tutto. Dicono sia lo stress. Comunque meglio scrivere, così almeno ti ritrovi. Oggi ho ritrovato un post dove scrivevo quando la maestra di  Viki mi consigliava vivamente l'anticipo, perchè era la bambina più brava del terzo anno, la più matura, la più spigliata, anche se era la più piccola e mi chiedevo "quante altre volte me lo diranno nei prossimi 13 anni?". Nei prossimi 8 posso dire mai. Sono stati 8 anni di inferno, dove la maestra dell'asilo non ha nessuna colpa, 8 anni fa Viky era una bambina diversa, poi la vita ha cambiato strada. La vita ha cambiato strada e siamo cambiati tutti ee quei 10 che prometteva non sono mai arrivati. Vittoria non ha mai preso un 10 alle elementari, nemmeno di religione, di arte o di ginnastica. MAI. Ieri per la prima volta ha preso 10 di grammatica in terza media. Un 10 che vale 1000. Il primo 10 che vede, il primo 10 che vediamo. Una gioia infinita. Raccontiamoci pure che i voti non inquadrano le p

Fino a quando la mia stella brillerà

Non volevo parlare di Shoah a Vittoria perchè non trovavo le parole. Per anni l'ho tenuta all'oscuro. Poi a scuola gliele hanno parlato male, tanto che ha capito Il bambino con il pigiama a righe al contrario e ha pianto per il bambino tedesco. Così con Rachele sono stata schietta, le ho parlato con parole dure e le ho spiegato come stavano le cose fin da subito, in modo che capisse come Hitler ha ucciso 6 milioni di Ebrei. Ho comprato questo libro per Vittoria, ma non ha voluto leggerlo. Le è rimasto un certo pudore per l'argomento male affrontato quando era piccola. Ma ho deciso di non forzarla, tempo al tempo. Così l'ho letto io prima di darlo a Rachele, 9 anni. E' assolutamente adatto. Non c'è niente di non adatto, non possiamo proteggere i nostri figli per sempre dal brutto dell'umanità. Il male è esistito e va conosciuto, un mondo senza paura e senza male è più pericoloso che il male stesso. Lo stile è semplice, il dolore è tanto, ma anche la forza

Abigail - Szabò

Ho conosciuto MAgda Szabò grazie ad un consiglio di Goodreads e sono proprio felice di aver conosciuto questa scrittrice Ungherese che ora leggo davvero volientieri. Questo è il secondo libro che scelgo dopo LA porta ma ho già acquistato L'altra Eszter, che prima o poi leggerò. Questo romanzo è davvero forte, l'ho divorato. Ci sono molti aspetti della seconda guerra mondiale che non ho ancora indagato e questo libro porta alla luce un episodio poco noto, infondo non guardiamo mai all'Ungheria, a stento sappiamo dov'è, mentre spesso ci concentriamo sulla Polonia e ovviamente sulla Germania. In questo romanzo la Szabò racconta la guerra dal punto di vista Ungherese, molti e anche lei stessa, non capirono la vera portata delle leggi razziali e di quello che stava accadendo nel paese. Magda Szabó, come tanti altri suoi contemporanei, non colse la gravità di quanto accadeva intorno a lei. Abigail è insieme un atto di accusa contro chi rimase in disparte e un ricono

The witcher

Sono stata malata un numero di giorni davvero grande e questo mi ha permesso di scrivere un sacco di post, leggere tantissimi libri, dormire un numero enorme di ore e anche guardare tanta tv, ovvero amazon prime e netflix, le altre non le prendo nemmeno in considerazione. Così mi sono guardata tutti e 8 gli episoni da 60 minuti di The witcher (Ebbene sono stata tanto malata) e mi sono veramente esaltata per Geralt di Rivia, che non chiamerò mai strigo ma semplicemente witcher perchè io certe cose le guardo solo in inglese, la tv in italiano proprio non la guardo. Mi è piaciuto? Tanto. Non tanto quanto Carnival Row però sì, mi è piaciuto, è assolutamente il genere di cose che mi piace guardare, anche se ho fatto fatica ad entrare nella storia. Forse perchè avevo la febbre e parlavano in inglese? Credo di sì, però poi ho iniziato a capire e la cosa mi è piaciuta tantissimo e in men che non si dica mi son trovata all'episodio 8 e non ho più niente da vedere ancora una volta. Così a

Ho fatto un sogno

Stanotte ho sognato che ero andata via per un anno a lavorare all'estero. Avevo una piccola casa su una spiaggia bianca con palme e tronchi consumati dallo sciabordio delle onde. Una spiaggia lunga con un mare cristallino. Andavo a lavorare scalza in una piccola scuola all'aperto, parlavo in inglese e passavo molto tempo in spiaggia a leggere. Ma era arrivato il momento di tornare a casa e fare le valige, il tempo in quell'isolamento era passato veloce e stavo bene, mi ero portata tante cose che non mi erano servite. Anche l'albero delle banane era seccato, dovevo proprio tornare a casa, non potevo rimanere lì per sempre sulla spiaggia. Ed ero davvero stravolta da quanto mi era bastato poco in quell'anno: qualche libro, una spiaggia e il mare, una scuola, marito e figlie. Come se alla mia vita non fosse necessario altro. Che strano sogno.

Lungo petalo di Mare, Isabel Allende

Non avevo mai letto niente di Isabel Allende prima d'ora. Quelle coincidenze sfortunate che ti portano altrove e mai dove troveresti un'autore che ti piace davvero. Questa è la storia di Víctor Dalmau e Roser Bruguera, la storia della loro vita, che si mescola con la storia di Spagna, con la storia del Cile e del mondo intero, ma soprattutto la loro storia. Un romanzo storico alla Umberto Eco dove ti chiedi continuamente se Víctor Dalmau sarà esistito davvero oppure no, se davvero avrà incotrato Neruda e Allende, se davvero avrà fatto tutte quelle quelle cose oppure è solo un personaggio verosimile perso nelle pieghe della storia. Non lo so. Però ho letto della guerra di Spagna. Però ho letto dei profughi di Spagna. Ho letto di tante cose di cui non sapevo e ora so. Un libro davvero bellissimo che mi è scivolato fra le mani velocemente, troppo velocemente, come solo i libri bellissimi sanno fare.

World Reading Challenge di taleaway.com

Taleaway.com è un sito che apprezzo tantisso anche se è in Inglese, ma parla di letteratura e mi piace tantissimo, unica pecca, spesso parla di libri che non sono tradotti in Italiano e io non ho ancora imparato a leggere in inglese, lo trovo ancora uno scoglio troppo grande. Questo sito propone come Pop sugar una sua Challange, ma diversamente da pop sugar non propone un prompt a cui il lettore deve abbinare il proprio libro ma propone un libro associato ad un paese del mondo. Quest'anno i paesi sono davvero interessanti, alucuni non sapevo nemmeno che esistessero come il Grenada, un'isola dei Caraibi. Lo scorso anno ho letto forse tre titoli, ma chissà, sono lì appuntati, chissà prima o poi li leggerò. Quest'anno i posti sono così esotici che  magari mi vien davvero voglia di leggere qualche libro su un'isola pacifica. Qui trovate l'elenco completo in inglese, nei prossimi giorni mi metterò a controllare se  e quanti libri esistono in italiano. Non potrò viag

Una grande Giornata

Ci sono delle giornate che non dimenticherò, almeno credo. Ho iscritto Vittoria alle superiori. Ha scelto il Chimico. Per ora vuol essere un Chimico. Vuol esser uno scienziato e passar la vita dietro un microscopio. Ha le idee chiare, i piedi per terra. Mi ha saputo argomentare le sue scelte rispetto al liceo scientifico. Con in mano il quadro orarario mi ha fatto vedere quante ore di Italiano ci sono al liceo scientifico: troppe. Lei non vuole più saperne di fare italiano. Non vuole fare più tutti quegli esercizi di grammatica che fa ora, tutti quei temi, studiare tutti quegli autori e insomma, non vuole più aver a che fare con la grammatica principalmente. Se ci sono 20 esercizi di matematica non si lamenta come quando ci sono 20 esercizi di analisi logica, non c'è niente da fare, l'Italiano è sempre stato una croce per lei. E anche il liceo scientifico senza latino sembra troppo poco scientifico ai suoi occhi ripetto al tecnico. Va Beh, iniziamo questa avventura con cam

Suite Francese

Questo libro è meraviglioso! Inizialmente ho fatto un po' di fatica ad inquadrare tutti i personaggi perchè si tratta di un romanzo corale, dove le storie di molte persone si intrecciano, spesso anche in manera casual, ma è stata un'esperienza di lettura davvero positiva. Non avevo mai letto nienete della Nemirovsky, ma sono felice di aver fatto la sua conoscenza, la considero una scrittrice eccezionale e fondamentale. Nel 2015 ne è stato tratto un film e quasi quasi lo guarderò. Pensandoci avevo sentito parlare di questo libro dai miei colleghi di lettere, in quanto lo ritengono una lettura facile per i ragazzi, e in effetti è così. E' un libro molto scorrevole, adatto ai giovani e mette in luce argomenti importanti dell'oocupazione nazista della Francia nel 1940.

Tutti Malati

Mercoledì scorso ho iniziato io... sono arrivata a casa da scuola con la febbre alta. A dire il vero sono uscita anche un'ora prima perchè mi sentivo ardere i polmoni e non riuscivo più a parlare. Ho passato 4 giorni terribili, con la febbre altissima che non voleva scendere e ho unto tutta la famiglia, perchè dopo di me si è ammalato mio marito, ma non con la mia stessa veemenza e ora è toccato alle bambine. L'ultima è stata Vittoria, è caduta sotto l'influenza alle 14 di oggi, nella settimana delle verifiche. Non era mai accaduto di ammalarci tutti uno dietro l'altro. Capitava che si ammalassero le bambine, ma noi, raramente. Ci è capitato di ammalarci sì, ma in mmenti diversi dell'anno, mai di passarcela così una dopo l'altro nel giro di pochi giorni. Mi ricordo che mi era capitato anche da piccola, una delle rare volte in cui mia mamma da giovane si era ammalata per prima e credeva di esser servita una volta tanto, invece nel giro di due giorni eravamo t

Anche se Amadeus chiedesse scusa?

Non guardo la Tv, ma ho colto L’enfasi delle parole dette da Amadeus dai social, dalle notizie sui siti di informazioni. A quanto pare Amadeus sarà il presentatore di San Remo, non lo sapevo e saperlo non mi cambia la vita, e avrebbe pronociatoparole sessiste, nel senso generale : lei è una donna meritevole perché sa stare nell’ombra del grande uomo che è il suo compagno. Frase d’altri tempi, assolutamente adatta al target dei telespettatori del programma. Perché alla fine chi lo guarda San Remo? Gli ottantenni. E a un ottantenne questa frase può essere assolutamente congeniale, quando lui aveva vent’anni il mondo girava così. Ma a chi dà noia? A chi non guarda il programma e non l’ha mai guardato per mille motivi. Infatti la frase è stata estrapolata e rimbombata dai social fino al parlamento. Amadeus non è stato politicamente corretto, si scusi. Questo accade perché in Italia non c’è libertà di pensiero e allo stesso tempo tutti si sentono in grado di criticare tutti. Quindi è s

Non sono una di quelle

No, non sono una di quelle madri. Mia figlia li guarda sempre su YouTube e io non li sopporto. Non le ho comprato il libro e non la porterò al cinema. Tanto di cappello a questi due ragazzi che hanno saputo far breccia nelle menti dei ragazzini, sono studenti di scienze della comunicazione del resto. Ma io proprio non li sopporto. Non sopporto il tono di voce, urlano sempre, perché? Pensare di andare al cinema e sorbirmi 1 ora e passa delle loro voci stridule mi fa star male. Ed eccomi diventata la mamma che non volevo essere, lontana dagli interessi e dal mondo delle mie bambine. Sento davvero pressante il gap generazionale, il mio mondo non è il loro. Comunque Rachele non ne fa una passione, sapeva da subito che avrei detto no, quasi non l’ha chiesto, sicura della risposta. Il trauma è tutto mio.

Le avventure di Pinocchio

DA piccola non leggevo, quindi non ho mai letto nessun "classico per ragazzi" e certe storie le conosco solo attraverso le riduzioni cinematografiche, soprattutto della Disney. Ho deciso quindi di colmare alcune mie lacune leggendo qualcosa di tanto in tanto, anche se da adulti certi libri perdono gran parte del loro fascino. Se cuore mi aveva esaltata, Pinocchio mi ha molto annoiata. Forse perchè è una storia molto conosciuta e continuavo a far confronti fra le varie versoni che già conoscevo.

La famiglia Karnowski

Mi piacciono da morire le saghe familiari e questa è una saga bellissima. Parla si tre generazioni di Karnowski al cospetto dei grandi eventi della storia del 900, a cavallo fra la prima e la seconda guerra mondiale. Una lettura davvero imperdibile, fa parte del listone dei libri da leggere prima della maturità, ma anche affascinante, non riuscivo a lasciarla. Non fatevi trarre in inganno, questo Singer non è il premio Nobel, ma suo fratello. Vi consiglio di addentrarvi nella famiglia Singer, tre fratelli abilissimi scrittori: Isaac Bashevis vincitore del premio Nobel, Israel Joshua autore di questo libro e per niente secondo al fratello e infine Esther Kreitman Singer, sorella maggiore e scrittrice anche lei.

La mia orchidea

Con estremo stupore la mia orchidea è sopravvissuta un anno intero, ha fatto un nuovo ramo e ha fatto una nuova e cospicua fioritura. Un vero miracolo per un pollice nero come me. E le orchidee sono le uniche piante che mi piacciono tanto che ne ho comprate di finte perché avevo perso la speranza, invece questa è così caparbia che ha rifiorito. L’ho interpretata come un simbolo di di speranza e cambiamento in questo periodo difficile. Di cambiamento interiore, ma anche di speranza. Questo 2020 potrebbe essere buono, di cambiamento, chissà.

Il respiro della notte

In precedenza ho letto Noi di Richard Mason e mi era piaciuto tanto, questo invece un po' meno. Richard MAson è un giovane scrittore sudafricano e in questo romanzo ha voluto parlare della sua terra e del razzismo che ha portato poi all' apartheid nel 1948. E' una realtà dimenticata qui in occidente, non va molto di moda parlare del razzismo nelle colonie, è un argomento dimenticato. Per questo sarebbe utile conoscere quello che avviene anche attraverso romanzi. Il tema quindi era molto interessante, non mi è piaciuta la struttura linguistica, probabilmente è stato  tradotto frettolosamente e non si è riusciti a dare quella verve che magari ha in originale, perchè ricordo che Noi era un bel romanzo. Oppure incombe quella legge per cui uno scrittore può scrivere solo un romanzo di successo? Preferisco pensare che sia una cattiva traduzione. Quando riuscirò a leggere in inglese sarà sempre troppo tardi. Anche perchè il libro originalmente si intitolerebbe

L’amicizia al tempo delle chat

Fino a qualche giorno fa facevo parte di una splendida chat, se ne avessi ancora fatto parte avrei subito condiviso questo splendido meme, invece quella che ha abbandonato sono stata io. Perché ? Fondamentalmente perché la pressione è insostenibile. Verba volant, scripta manent. Inizialmente la cosa ti diverte, poi pian piano diventa insostenibile per chi è fragile come me, per chi preferisce la solitudine alla compagnia. Sono stata educata alla solitudine e per quanto mi sforzi non riesco per niente a stare in gruppo. I miei migliori amici rimangono i libri. La mia attività preferita è lo studio. Cose che si fanno in completa solitudine. Sono fatta così. Mi sforzo di stare in compagnia ma proprio non ci riesco. In questi tempi poi chiedere un momento di solitudine e sacrilegio. Sembra chiedere qualcosa di sconveniente. Bisogna esser social a tutti i costi. E se uno fosse semplicemente stufo? E se una persona volesse tornare libera?

La prima volta

La prima volta che mia mamma mi ha detto che era orgogliosa di me non è stato quando ho preso un bel voto a scuola, non è stato quando sono uscita con una bella media alla fine dell'anno o con un bel voto alla maturità. Nemmeno quando mi sono laureata in lettere in soli 4 anni. Tanto meno quando ha visto il mio voto di laurea e nemmeno il giorno che ha visto pubblicare la mia tesi. Non è stata orgogliosa di me quando ho organizzato il mio primo ciclo di conferenze e nemmeno quando sono entrata alla scuola di specializzazione, 10 posti e 100 candidati. Non è stata orgogliosa di me quando mi sono sposata nemmeno quando ho concluso la specializzazione con ottimi voti, nemmeno quando ho ottenuto la mia prima cattedra e nemmeno quando l'ho fatta diventare nonna. Non è stata orgogliosa di me nemmneno quando ho avuto il posto a tempo indeterminato. Ho sempre fatto solo il mio dovere. Sapete quando mia mamma è diventata orgogliosa di me? Adesso. E sapete perchè? Perchè ho fatto tutt

Cuore

Della serie: non è mai troppo tardi. Da piccola l'avevo certamente letto, ma non tutto, solo alcune pagine qui e là in anni diversi. Ho iniziato a leggere sistematicamente a 16 anni, prima c'erano dei libri in casa ma nessuno si preoccupava mai se io leggessi o no. C'erano libri e li sfogliavo, leggevo qualcosa e poi mi annoiavo. Sicuramente avevo letto tutte le storie mensili, ma tutto il libro no. L'altro giorno mi è venuto in mente e l'ho letto. Bellissimo. Spesso leggo libri scritti per i ragazzi, ma Cuore mi ha colpita tantissimo. Credo che andrebbe riletto a tutti i bambini perchè è un romanzo didascalico in quanto ha lo scopo di istruire il lettore, in questo caso i bambini. Enrico con la sua esperienza personale insegna molti valori come l'uguaglianza, il rispetto, l'amicizia. Tutti valori che al giorno d'oggi vanno perdendosi, per questo sarebbe utile leggerlo ai bambini, per recuperare quello spirito e quella gentilezza che nel corso degli

Capitan Tsubasa: non erano meglio Holly e Benji?

Ho mantenuto l'abitudine di guardare i cartoni animati alle 14. Anni e anni fa c'era dragonball che guardavo con mio fratello, poi altri che si sono persi nella memoria di tre lunghissimi decenni. Ora con mia figlia guardo i Simpson. Nell'ultima settimana invece hanno rimesso in onda Capitan Tsubasa, ma è ovvio che si tratta di Holly e Benji! Quanti pomeriggi ho passato a guardarlo? E quanti giochi nel cortile della scuola si ispiravano a questo cartone? Quanti ricordi che si affollanno nella mia mente, una vita intera. E ora una nuova edizione di questo classico dove la produzione ha voluto mantenere i nomi originali e impronunciabili in giapponese. MA Tsubasa... per noi che senso ha? Per me è Holly e sempre Holly sarà. Come Benji che ha ripreso il suo nome impronunciabile di Genzo Wakabayashi che insomma a me suona come Porca Baga***a, una parolaccia più che un nome. E poi che dire del povero Bruce che si chiama Ryo Ishizaki, io continuo a chiamarlo Bruce. E Tom Becke

Quer pasticciaccio brutto di via Merulana

Questo libro non fa per me. Troppe parole. Troppe parole per descrivere ogni cosa e poi è un giallo. Troppe parole e Giallo fan sì che questo libro mi sia risultato indigesto da subito. Ma mi sono legata alla sedia e l'ho letto. Perchè ci sono libri che comunque devono essere letti. Ma non credo che prenderò mai un altro libro di Gadda in mano. Tutte quelle parole mi facevano perdere il senso e il filo del discorso, il filo della storia. Tutte quelle parole per descrivere cosa stava facendo una mosca che volava, e piuttosto che seguire la vicenda ci si soffermava su righe e righe su quella mosca. No, certi libri non fanno per me. L'ho depennato dalla lista dei libri da leggere prima del diploma (Eh ci sto mettendo qualche tempo) ma è stata una lettura davvero complicata.

Il PIacere di una casa ordinata

In questi giorni ci siamo rimboccati le maniche a babiamo dato una riordinata. Noi siamo troppo disordinati e la casa è sempre un casino. In queste vacanze mi sono impegnata a dare un senso a tutto e sono contenta del risultato. Mi rendo conto che quando ho la scuola sono sempre troppo stanca per far rimanere tutto così com'è oggi. Mi impegno, ma è difficile. LA nonna aveva tutto sempre ordinato perchè era quella la sua occupazione. Io invece ho il lavoro, i miei interessi, lo sport delle bambine e la casa rimane sempre indietro. Vorrei che questo 2020 fosse un anno in cui la mia casa rimanesse accettabile ogni giorno, non impeccabile, obbiettivo troppo alto. La casa ha tanti piccoli spazi per ogni attività e vorrei che ogni piccolo spazio fosse sempre disponibile per poter svolgere qualcosa in serenità. Mi devo impegnare a mantenere tutto così e se è possibile a migliorarlo, questo mi rende più felice e soprattutto tranquilla. Un proposito del 2020 è la tranquillità e que