Penso decisamente molto e oggi sono arrivata alla conclusione che sono una casalinga disperata perchè ho standard qualitativamente troppo elevati per il momento storico in cui vivo. Ho modelli troppo alti a cui ambire per considerarmi una persona anche solo semi perfetta, per cui sono sempre sull'orlo della disperazione.
Mia nonna, unico mio modello d'ispirazione, era la casalinga perfetta degli anni 50, donna Dior declinata nel total look, sempre perfetta anche il casa, dedita alla casa, al marito e ai figli. Decisamente un modello inarrivabile.
Dalla mattina alla sera il suo unico obbiettivo era la perfezione della casa e della famiglia.
Mia zia ha imparato questa dedizione, ma il boom economico e il benessere da esso derivato e un tocco di femminismo le hanno regalato ore di indipendenza dalla famiglia e dalla cura della casa che spende in ufficio, in Chiesa e anche in casa. Io terza in questa linea si successione genetica ho imparato a studiare, posseggo una larea e mi comporto da uomo (grazie al cielo). Ho un lavoro un po' più complicato che mi porta via molto tempo, non perseguo per nulla la perfezione della casa e tantomeno dei compononti del nucleo familiare, penso semmai al loro benessere piscofisico, non a quella che è la nostra immagine esteriore. Eppure siamo felici e in qualche modo una certa parvenza di ordine in casa c'è, non quell'ordine e quella perfezione anni 50 che dopo 70 anni forse oggi è fuori luogo. Oggi sono semplicemente disordinata e felice e devo smetterla di rincorrere quel mito di donna anni 50 che oggi è fuori luogo e che dopotutto neanche mi si addice.
Ma sul serio ti piace una casa ordinata come se fosse una vetrina? A me sembrerebbe priva di vita...se la casa la vivi, ordinata non può essere
RispondiEliminaMi piacerebbe solo avere un Casa presentabile, abbastanza pulita e ordinata tanto da poter invitare qualcuno ad entrare senza vergognarmi
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