Quando mi sono innamorata del medioevo le rievocazioni storiche erano ancora pochissime, forse solo all'inizio, e i mercatini medievali giusto un paio in tutta la Lunigiana, mentre oggi tutti i paesi hanno riscoperto le loro origini e festeggiano la loro nascita e i loro signori medievali.
Però nel momento in cui ho scritto la mia tesi Guioterno, Rodolfo, Adelasia e tutti gli altri erano nomi sconosciuti ai più e sono stati i miei compagni di viaggio per anni interi. Li ho immaginati a cavallo per le mie terre a governare tutta la Lunigiana mentre cercavo di ricostruire la loro vicenda personale interpretando i documenti in un latino che non era più latino ma non era nemmeno italiano. E poi quest'estate durante una rievocazione storica fra cavalieri senza nome eccoli: Il vescovo di Luni e Guiterno, direttamente dalla mia tesi di Laurea in carne ed ossa a passeggiare.
Quando la storia si fa viva, quando la storia può essere interpretata e giocata diventa affascinante ed entusiasmante. Eppure in campo didattico l'archelogia sperimentale non riesce a prendere campo in Italia, rimaniamo troppo ancorati alla lezione frontale, alle lezioni ripetute a memoria, alla scienza tramandata da dotto a dotto, che non riusciamo a capire il valore di questa nuova disciplina. Forse siamo circondati da troppe cose, da troppa storia per capire il valore della testimonianza, come invece avviene in tutti gli altri paesi.
Però nel momento in cui ho scritto la mia tesi Guioterno, Rodolfo, Adelasia e tutti gli altri erano nomi sconosciuti ai più e sono stati i miei compagni di viaggio per anni interi. Li ho immaginati a cavallo per le mie terre a governare tutta la Lunigiana mentre cercavo di ricostruire la loro vicenda personale interpretando i documenti in un latino che non era più latino ma non era nemmeno italiano. E poi quest'estate durante una rievocazione storica fra cavalieri senza nome eccoli: Il vescovo di Luni e Guiterno, direttamente dalla mia tesi di Laurea in carne ed ossa a passeggiare.
Quando la storia si fa viva, quando la storia può essere interpretata e giocata diventa affascinante ed entusiasmante. Eppure in campo didattico l'archelogia sperimentale non riesce a prendere campo in Italia, rimaniamo troppo ancorati alla lezione frontale, alle lezioni ripetute a memoria, alla scienza tramandata da dotto a dotto, che non riusciamo a capire il valore di questa nuova disciplina. Forse siamo circondati da troppe cose, da troppa storia per capire il valore della testimonianza, come invece avviene in tutti gli altri paesi.
Ad Avignone nell'ultimo viaggio ho visto una grande rievocazione medievale, dicono sia la più grande di Francia: "le Camp de la rose d'or": tanti gruppi tutti molto accurati. ne ho parlato di là e ho messo foto sull'album Provenza di Facebook. I bambini impazzivano dalla meraviglia e dall'interesse (anche perchè ad un certo punto hanno sparato caramelle eh eh...). Atapo
RispondiEliminaAnche se commento poco per problemi di login non mi perdo un post!
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