Studiare in un palazzo antico affacciato su una bella piazza da cui si scorge il mare ha un valore aggiunto.
Affacciarti e sentirti avviluppato da antichi palazzi ti rende la giornata migliore, specialmente quando il sole bacia e riflette gli antichi intonaci e li fa risplendere. Poi quando da lontano intravedi il blu del mare ti cambia la giornata.
Ho insegnato in scuole infossate in terribili periferie, in posti da lupi, ma qui quando esci e ti ritrovi in questa piazza così bella e poi appena attraversi la strada sei già al mare... anche la giornata peggiore si trasforma in qualcosa di bello.
Se fosse possibile tutte le scuole d’Italia dovrebbero essere rese archiettonicamente più piacevoli sia per il personale ma soprattutto per gli studenti, sono certa che in una scuola bella si raccoglierebbero risultati decisamente migliori, altro che innovazione tecnologica! Ci vorrebbe una scuola bella e accogliente e non una scuola che cade a pezzi. Una scuola con sedie comode, una scuola calda, una scuola con i divani per la ricreazione, ma anche studenti rispettosi del bene comune. Studenti capaci di amare la propria scuola e trattarla bene, come se fosse casa propria. Vera utopia.
Spesso mi dico “il bello ci salverà” , poi rifletto “siamo in grado di mantenere il bello? Siamo in grado di rispettarlo?”.
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