I sogni aiutano a digerire la vita quotidiana. Danno uno scopo. Se non avessi un armadio a quattro stagioni pieno di sogni in questi anni non sarei riuscita a sopravvivere. I miei sogni mi permettono di vivere. Ne realizzo uno su mille ma mi danno l'entusiasmo e sono la mia linfa vitale. Le persone che riescono a calpestare i miei sogni sono coloro che mi fanno stare male, coloro che devo allontanare. Le persone incapaci di sognare, incapaci di fare voli pindarici, incapaci di vedere oltre non possono starmi accanto, semplicemente mi spengono. Ho bisogno di stare con persone che riescano ad assecondarmi, che mi offrono trampolini, illusioni, perché infondo sognare anche in grande, non costa nulla, ed è l'attesa l'essenza del piacere stesso. Come ora attendo con impazienza gli 11 km dei musei vaticani. Pregusto quella giornata persa fra tanta bellezza, e se penso alla cappella Sistina mi salgono le lacrime agli occhi. Vorrei potermi sdraiare per terra e rimanere lì in adorazione per ore intere con l'iPod alle orecchie e ripercorre quegli affreschi centimetro per centimetro evocando tutta la mia vita, ogni singolo minuto passato in compagnia di Michelangelo. A scuola con Nerbi, a casa da sola in quello studio pazzo e disperatissimo, preparando la maturità proprio studiando le mani e la loro anatomia... poi l'università, la specializzazione, le sere passate a casa a preparare le lezioni, le lezioni fatte agli studenti anno dopo anno, una vita con Michelangelo e finalmente mi troverò davanti a lui... ditemi che questo non è un sogno di una vita messo da parte in un armadio a quattro stagioni e poi in giorno tirato fuori improvvisamente perché hai trovato il biglietto del treno a 10 euro. Questa è la mia capacità di sognare, vivere un sogno, metterlo da parte e poi infine realizzarlo. Prima o poi farò tutto e se non ci sarò riuscita godrò di quello che invece sono riuscita a fare.
Da quando ho sentito la canzone di Daddy Yankee non mi sono data pace, mi era troppo familiare e riportava a galla troppi ricordi per essere una cosa nuova. Ricordavo il CD, il numero della riproduzione ma non ricordavo il titolo della canzone e l'artista. Si Tratta di Snow e di Informer... una canzone che non capivo per niente allora, avevo solo 14 anni e l'inglese era al pari dell'arabo oggi, capivo giusto un paio di parole qua e là, mentre adesso risentendola capisco anche il testo. Questa canzone mi porta indietro fino all'state del 1993, i miei 14 anni, l'esame di terza media, un'estate bellissima, l'inizio delle superiori... la voglia di andare al Liceo con i miei amici e invece l'iscrizione all'artistico in un'altra città, da sola. Tutte queste canzoni di sottofondo... quegli abiti bruttissimi. Pantaloni a vita alta, camice larghissime o le magliette corte, le nike, i Jeans dell'energie, il giubbotto jeans due taglie di più, g...
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