Il 3 Aprile era una data importante, quando é stata pronunciata mi pareva un tempo lunghissimo e in effetti lo è stato. Un tempo veloce per certi aspetti, lentissimo e dilatato per altri.
Io vivo in una bolla perché visti dalle mie quattro mura questi quaranta giorni sono stati sereni, qualche problema emotivo, ma niente di particolare. Entrambi abbiamo un lavoro e uno stipendio, nessuno ha perso la salute. Ma mi rendo conto che noi siamo fortunatissimi. Non è per tutti così. Penso a quanti conosco che oggi non hanno il lavoro, che sono in cassa integrazione, che non sanno se torneranno al lavoro oppure no. Fortunatamente non ho avuto lutti vicini e non ho ancora sperimentato quanto sia doloroso questo periodo.
Oggi siamo arrivati al 3 aprile, non è ancora finita. Si andrà avanti ancora, per ora fino al 13 Aprile. Abbiamo passato tutta la quaresima in casa e non abbiamo partecipato a nessuna funzione. Quando penso alle Chiese chiuse mi si stringe un po’ il cuore, nel passato ad ogni epidemia si trovava conforto nella religione, oggi questo è possibile solo via internet. Tutto si è spostato su internet, il distanziamento sociale è massimo, almeno per me. Non metto il naso fuori casa dal 15 marzo, domenica saranno 3 settimane, non sono mai più uscita nemmeno per fare la spesa o per buttare la spazzatura. Esce solo mio marito per andare al lavoro e concentra tutte le attività quando deve andare al lavoro: gettare la spazzatura, fare la spesa, ecc.
Non penso neanche che il 13 Aprile cambierà qualcosa.
Forse la prossima data sarà il 5 Maggio.
E sarà passato il compleanno della mamma, che passerà sola. E passerà anche il mio.
Ho quasi sempre passato il mio compleanno in viaggio negli ultimi anni, per lo meno alla fattoria. Quest’anno non avrò nemmeno la mia meringata, probabilmente le pasticcerie saranno ancora chiuse.
Fra le cose che vorrei appena si potrà sono le paste della Silvana, vedere un Museo, andare alla fattoria, stare un po’ con la mia mamma, andare a trovare i nonni al cimitero, abbracciare la zia Franca e la zia Elena. E vorrei tanto andare al mare, dalle finestre immagino che ci sia, che quella fascia azzurrina non sia solo cielo, ma anche mare.
Ce la faremo. Ma chissà quanto lungo sarà ancora questo tempo.
Io vivo in una bolla perché visti dalle mie quattro mura questi quaranta giorni sono stati sereni, qualche problema emotivo, ma niente di particolare. Entrambi abbiamo un lavoro e uno stipendio, nessuno ha perso la salute. Ma mi rendo conto che noi siamo fortunatissimi. Non è per tutti così. Penso a quanti conosco che oggi non hanno il lavoro, che sono in cassa integrazione, che non sanno se torneranno al lavoro oppure no. Fortunatamente non ho avuto lutti vicini e non ho ancora sperimentato quanto sia doloroso questo periodo.
Oggi siamo arrivati al 3 aprile, non è ancora finita. Si andrà avanti ancora, per ora fino al 13 Aprile. Abbiamo passato tutta la quaresima in casa e non abbiamo partecipato a nessuna funzione. Quando penso alle Chiese chiuse mi si stringe un po’ il cuore, nel passato ad ogni epidemia si trovava conforto nella religione, oggi questo è possibile solo via internet. Tutto si è spostato su internet, il distanziamento sociale è massimo, almeno per me. Non metto il naso fuori casa dal 15 marzo, domenica saranno 3 settimane, non sono mai più uscita nemmeno per fare la spesa o per buttare la spazzatura. Esce solo mio marito per andare al lavoro e concentra tutte le attività quando deve andare al lavoro: gettare la spazzatura, fare la spesa, ecc.
Non penso neanche che il 13 Aprile cambierà qualcosa.
Forse la prossima data sarà il 5 Maggio.
E sarà passato il compleanno della mamma, che passerà sola. E passerà anche il mio.
Ho quasi sempre passato il mio compleanno in viaggio negli ultimi anni, per lo meno alla fattoria. Quest’anno non avrò nemmeno la mia meringata, probabilmente le pasticcerie saranno ancora chiuse.
Fra le cose che vorrei appena si potrà sono le paste della Silvana, vedere un Museo, andare alla fattoria, stare un po’ con la mia mamma, andare a trovare i nonni al cimitero, abbracciare la zia Franca e la zia Elena. E vorrei tanto andare al mare, dalle finestre immagino che ci sia, che quella fascia azzurrina non sia solo cielo, ma anche mare.
Ce la faremo. Ma chissà quanto lungo sarà ancora questo tempo.
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