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Le assaggiatrici

****spoiler****
Questo è un libro pesante, va fatto sedimentare. Perchè? Perchè porta dentro una problematica davvero importante che di rado viene sollevata e non è mai davvero discussa ovvero di coloro che durante la guerra sapevano e non hanno fatto niente. Di coloro che durante la guerra sono stati bene e sono sopravvissuti. E poi una volta finita la guerra non sono riusciti a sopravvivere con il rimorso, il rimorso di sapere e non aver agito, il rimorso di aver  obbedito, il rimorso di aver avuto delle opportunità che altri non hanno avuto, il rimorso di essersela spassata quando altri semplicemente morivano. LA scrittrice affronta questo con un vuoto, un vuoto che spiazza, prima narra i fatti, nudi e crudi. Poi un vuoto di 40 e piu anni, che ti lascia spaesata e torni indietro a vedere se manca qualche pagina al libro perchè sei davvero spiazzata. Solo dopo capisci che non mancano le pagine, è la dimensione del dolore dovuto al rimorso della nonazione. Ma ci arrivi dopo, quando hai deciso che questo libro non ti è piaciuto. Poi ci pensi, ci ripensi, ci ragioni. E meno male che puoi parlarne con qualcuno, perchè c'è in giro qualcuno che l'ha letto.
Se non si fosse intromesso Ziegler sarebbe rimasto solo lavoro. Sarebbe stato facile andare avanti. Invece l'incapacità di andare avanti è data proprio dal contrasto del sentimento per Ziegler. E' lecito amare un nazista? Questo causa il vuoto, ognuno deve rispondere per se.

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