Oggi Rachele ci ha posto questa domanda: “se scoppia la terza guerra mondiale cosa succederà? Come si fa la guerra”. Che domanda difficile… io non so come si fa una guerra, le ho studiate, ne ho sentito parlare, ma non so come è la guerra. Picasso l’ha descritta così, quella di Corea e quella di Spagna, ma io non so come descriverla. Perché questa domanda? Perché da qualche giorno nella sua classe è arrivata una bambina Ucraina, scappata dalle vicinanze di Mariupol. Non parla molto, non conosce l’Italiano, però insieme comunicano come possono, con le emozioni e con l’aiuto di translate. Il primo giorno era sconvolta perché la bimba Ucraina era esattamente come lei, vestita come lei, con il telefono, whatsapp e perfino un profilo Instagram fatto di tante foto normali, che potevano essere le sue, da bambina di 11 anni. Forse abituata ai racconti dei tg dei bambini Afgani e Africani immaginava che i bambini che provenivano dai paesi in guerra non avessero niente di tutto ciò che aveva lei, invece ha scoperto che questa guerra ci è molto vicina anche per molti altri aspetti. Per questo ha chiesto com’è la guerra, perché ha capito che è un’eventualità molto vicina. Io non ho idea di come in verità si svolga, ma immagino che ci siano bombardamenti aerei, oppure missili lanciati dalle navi. Probabilmente dopo gli aerei arriverà l’artiglieria di terra, carri armati… i combattimenti corpo a corpo probabilmente non usano più… si combatterà fra artiglieria e cecchini, o almeno così mi figuro. Trovarsi a spiegare queste cose non è facile per noi che abbiamo sempre vissuto in pace, in una pace che si dava per scontata e ora non lo è più.
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