Dal famigerato 2020 mi trovo sempre più sola. Non riesco a stringere rapporti di nessun tipo. Non sono mai stata quella delle lunghe telefonate fiume ma neanche quella dei grandi rapporti epistolari. Non riesco a mandare messaggi così a caso, spesso preferisco il silenzio. Così all’epoca del lockdown non sono riuscita a rafforzare nessun rapporto, semmai a perderli.
Se sono fra persone non so di cosa parlare: non guardo la tv. Non seguo i gossip. So a malapena chi è la Ferragni.
Non mi capita mai di incontrare persone appassionate di Etruschi, preistoria, antropologia o semplicemente di narrativa; cose di cui potrei felicemente discorrere per ore. Se mi capita di parlare di scuola o di educazione spesso mi rendo conto che è meglio tacere. Ho le mie idee, rimango pur sempre un’insegnante e la discussione non può partire da: cosa servirà mai studiare la poesia del 1200 oppure a cosa serve la filosofia. Io lo so a cosa servono queste cose e se volete ve lo spiego pure, con passione e con argomentazioni seri, peccato che poi mi si prenda in giro. Allora preferisco tacere.
Mi sento sempre un pesce fuor d’acqua, non riesco più ad incontrare persone coi miei stessi interessi. Esistono persone sui quaranta interessate al buon cibo, all’arte e alle discussioni serie?
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