Passa ai contenuti principali

Spannolinamento

Da qualche giorno ho deciso che Rachele deve chiudere con il pannolino.
Da mesi è affascinata dal gabinetto, perchè lo usa sua sorella. Ma non abbiamo proceduto subito con lo spannolinamento perchè era freddo e poi perchè io spesso ero fuori casa.
Poi quando io sono stata meno impegnata (leggi disoccupata), ho deciso che dovevamo dare il via allo spannolinamento.
Ma qui è sorto il problema. Rachele non voleva le mutande usate di sua sorella, ma mutande sue. Ovvio. Quindi sono andata a comprare 10 mutandine nuove (anche perchè il suo sederino è più piccolo di quello di sua sorella).
Quindi con le SUE mutande sembrava andare tanto che ha scoperto che fare la cacca nel vasino era più esaltante che spiccicarsela nel pannolino.
Poi è arrivata la diarrea.
Capisco che per lei deve essere stato davvero umiliante non arrivare per tre volte al vasino e farsela nelle mutande.
Così siamo tornate al pannolino.
Ma dopo aver trotterellato in mutande sentirsi quell'impaccio fra le gambe non deve essere il massimo.
Così stamattina siamo tornate alle mutande e udite udite ZERO pipì sul pavimento.... ZERO mutande cambiate.
Ma stasera per la nanna... un bel pannolino...
E domani si ricomincia!

Commenti

Post popolari in questo blog

Max Liebermann Raccolta delle patate a Barbizon

Questo dipinto è stato concepito nel 1875 a Barbizon da Max Liebermann,  ma l'ho scelto perché mi ricorda le estati della mia infanzia quando anch'io raccoglievo patate e quando la fattoria dei miei bisnonni non era ancora meccanizzata. Non sto parlando di millenni fa, ma delle estati della seconda metà degli anni 80, quando tutti davano una mano. Gli uomini davanti con la zappa e le donne e i bambini dietro con i sacchi di iuta a raccogliere le patate. Il ricordo è in me vivido e veramente poco diverso da questo dipinto di 90 anni precedente. Sullo sfondo una carrozza, molta gente che lavora. Ecco nei miei ricordi almeno si raggiungevano i campi con il trattore, tutti dentro alla ribalta pronti al lavoro.

Casalinga disperata : il bicchiere pieno

Quando Dio distribuiva le doti di buona moglie/madre/casalinga io ero distratta e non ho ricevuto queste qualità. Sono disordinatissima. Non ho mai voglia di fare quelle mansioni che una buona casalinga svolge suo malgrado. Spesso preferisco leggere un libro, riposarmi e fare qualcosa che mi piace. Cerco di migliorarmi, ma non ci riesco e anzi mi riduco spesso al minimo indispensabile, anche se mi rendo conto che con il minimo sforzo potrei migliorarmi parecchio. Questa lista mi fa sorridere, perché cerca di vedere il buono in cose che odio fare. Cercare di vedere sempre il buono è positivo ma a lunga distanza logora, intristisce, danneggia. Spesso crogiolarsi nei propri guai aiuta a vedere il mondo meno grigio. Comunque non riesco proprio a vedere il bello di lavare i piatti.... ok cibo da mangiare, ma spesso farei a meno di mangiare pur di non lavare i piatti, credetemi.  Non vedo l'ora di riavere la mia lavastoviglie.  La lavastoviglie e la lavatric...

La tesina per l’esame di terza media

Sull’autenticità dei compiti dati a casa c’è sempre da dubitare, il più delle volte non sono farina del loro sacco. C’è sempre un copia e incolla in agguato, o un genitore pronto a fare lui stesso la ricerca. Così sta accadendo per la tesina di terza media. Stamattina sono stata contattata da una mamma di un’amica di mia figlia che mi ha chiestoSe potevo farla direttamente io. Come se in questo momento avessi tempo da perdere e soprattutto come se volessi prendere in giro i miei colleghi.... ma può un prof confezionare un prodotto per un’esame? Io no, professionalmente sono integerrima. Persino mia figlia se la sta facendo da sola! Io sono per l’autonomia dello studente, figurarsi se mi metto a fare io le tesine... non ho mai aiutato nei compiti le bambine, fanno tutto da sole. Non hanno capito? Non rispiego mai nulla, dico loro “ Domani vai dalla maestra / prof e te lo fai spiegare, la mamma a casa fa la mamma, la prof la fa a scuola“. E infatti Vittoria mi rinfaccia sempre: “ ho...

Avanti un altro

Con la scuola ricominciano anche i programmi alla tv e quello che noi aspettavamo di più era proprio il programma di Bonolis, Avanti un altro. Cenando alle 19 ci fa compagnia durante la cena, ci lascia momenti in cui possiamo parlare fra di noi e invece ci sono momenti in cui possiamo ridere tutti insieme. In confidenza posso dirvelo non vedo l'ora di rivedere Bonolis. Adoro Bonolis. Sarà che sono cresciuta con lui dai tempi di Bim Bum Bam.... è come se avesse accompagnato la mia generazione attraverso programmi sempre adatti alla nostra età.

La Venere di Willendorf

Inutile nasconderlo, la mia passione è l'Archeologia. Infatti anche questa settima presento un'opera antica, o meglio preistorica. Questa è la Venere Paleolitica detta di Willendorf, luogo in cui è stata trovata. La Venere è una statuetta di piccole dimensioni, solo 11 centimetri, data a circa 20 000 anni fa. Le statuette come questa sono considerate le prime forme d'arte dell'uomo. Anche per questo motivo abbiamo poche informazioni a riguardo. Si pensa che l'uomo paleolitico le intagliasse nella pietra morbida oppure nell'osso e se ne servisse per i riti legati alla fecondità. Questo lo desumiamo dai tratti femminili accentuati: grossi seni, fianchi larghi e ventre abbondante. Mentre le altre parti del corpo sono semplicemente abbozzate, come le braccia, oppure del tutto inesistenti, come il volto. Non conosciamo né la funzione, né l'uso. Possiamo solo fare delle ipotesi. Possiamo immaginare che per la mancanza dei piedi la statuetta non dovesse stare p...

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Certe notti

Certe notti il sono proprio non ne vuol sapere di arrivare. Certe notti piangeresti dall'inizio alla fine. Certe notti ti chiedi il perché. Certe notti vorresti che tutto avesse fine perché questa partita te la sei giocata male. Vorresti il tasto rewind perché sai che questo è solo  l'inizio della fine. E non sai come andare avanti.... sperando che un giorno riderai di queste parole.

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello

Nella mia collezione privata non possono mancare i Macchiaioli. Qui Giovanni Fattori ritrae Diego Martelli nella sua villa a Castiglioncello.  Diego, seduto su una sdraio, legge tra i pini. In lontananza il mare. In Bocca il sigaro. L'erba che si fa paglia col caldo dell'estate, Diego con la barba che assomiglia a Che Guevara.. e quello strano leggio... quello ha catturato oggi la mia attenzione. Un supporto per i libri, per non far gravare il peso di essi sul corpo in un momento di relax. Serve anche a me da portare all'isola. E mi viene un desiderio... una villa tra gli ulivi, l'ombra sotto cui riporre una sdraio, il mare in lontananza e tanto tempo per leggere e riflettere. Ma io non sono Diego Martelli.

I biscotti della nonna

  Alla nonna piacevano i dolci, in casa non mancavano mai le caramelle e tantomeno i biscotti che lei chiamava “pastìccini” che ovviamente offriva se qualcuno andava a farle visita. Spesso acquistava i tresor e io ne andavo matta. Solo oggi ho realizzato che non li fanno più. Non so quando sono usciti di produzione ma ormai fanno parte di quelle cose anni 80 svanite. Altro biscotto uscito di produzione che andava per la maggiore in casa della nonna era questo: Mi ricordo che acquistava sempre quello ai fichi. Anche questo biscotto non è più prodotto e chissà da quanto. Entrambi si trovano solo nei siti che ricordano i “favolosi” anni 80, ma sono solo ricordi. In compenso si trovano moltissime ricette per i tresor da fare in casa, ma in fondo basta guarnire un pavesino e il gioco è fatto. Ma oggi le persone vanno sempre in visita nelle case delle persone che conoscono o dei parenti? Ricordo che negli anni 80 i miei nonni ricevevano visite e le facevano. I mei genitori mai. Semmai fa...