Passa ai contenuti principali

Cosa frulla nella mia testa

 

In questi giorni ho avuto tantissimo tempo per pensare e vorrei buttare giù post e post su quello che penso che spesso è il controtendenza con l’opinione generale. Poi mi dico a che pro? In questo momento le persone hanno voglia solo di dar contro a chiunque, insultare, attaccare, quindi per quale motivo devo esternare i miei pensieri?

Mi è capitato di chiedere sui social una cosa sciocca, una curiosità, che meritava una risposta gentile. Non vi dico la marea di commenti canzonatori, perfino offensivi che la mia domanda ha raccolto. Solo una persona ha gentilmente risposto alla mia curiosità senza usare sarcasmo e cercando di informare. E quante volte mi capita di leggere commenti pungenti fino all’offesa? Troppe. Sui social è impossibile avere una conversazione seria e informativa, c’è sempre colui o colei che spara a zero, anche in gruppi dove uno si aspetta solo conversazioni serie. Per questo motivo non riuscirei mai a fare l’influencer, rimango male quando le persone cadono così in basso scrivendo cose così offensive in modo gratuito.

Poi avrei davvero molto da buttare fuori, mentalmente sto ripercorrendo l’ultimo anno, i giorni prima del lockdown, tutto quello che abbiamo gradualmente perso in questi mesi, tutto quello che mi manca. Ho fatto liste e poi le ho cancellate. Mi mancano le piccole cose che purtroppo ormai sono perse, non sono più recuperabili. Allo stesso tempo in questi giorni si rifà vivo lo spettro di un nuovo lockdown duro e la cosa mi fa paura, più per le bambine che per me. Soffrono molto, cerchiamo di trovare alternative ma non è sempre facile, la discontinuità regna sovrana, non si riesce a trovare un minimo di normalità o di routine.

Molte cose e pensieri girano nella mia testa, riguardano molte cose, ma tardano ad uscire, mi dico “no, non è il caso”. Vorrei solo che tutto questo finisse, che gradualmente le libertà potessero essere riconquistate. La libertà di uscire, la libertà di fare shopping dove voglio, la libertà di cenare in un locale. La libertà di esprimere la propria opinione in modo libero e di cercare confrontieducati e costruttivi... beh questa è utopia, ma forse chissà un giorno...

Commenti

Post popolari in questo blog

Come è cambiato il fabbisogno di scarpe in trent'anni ma i piedi rimangono due

Quando ero piccola ricordo che avevo solo un paio di scarpe per l'estate: i santalini con gli occhietti e poi un paio di scarpe per l'inverno che di solito erano un paio di scarpe di vernice come queste Basta. Forse avevo un paio di stivali di gomma per la pioggia e basta. Forse a casa della mamma avevo un paio di superga, ma se ero a casa della nonna erano bandite, ho foto in cui ho la tuta e le scarpe di vernice, al solo pensiero mi vergogno. Oggi le mie figlie in barba al consumismo hanno scarpe per ogni occasione e ogni stagione. Partiamo dalla primavera? Scarpa da Ginnastica in tela, scarpa aperta per la gonna, in genere ballerina ma con stringa, scarpa da ginnastica tecnica leggera per camminare, ciabatta che non si sa mai. Estate: Sandalo, almeno due tipi di ciabatta (infradito e no) Scarpa da bosco alta. Autunno: Scarpa da pioggia, scarpa chiusa elegante, stivale, scarpa da ginnastica. Inverno: ci sono i saldi non vuoi implementare il parco scarpe con Stivali, scar...

Egon Schiele, L'abbraccio ( Gli amanti )

Quest'opera di Schiele non rientra pienamente nella categoria dei "baci", non è un bacio appassionato, nè un bacio di addio, nè un bacio di possesso... il bacio c'è è indubbio, quello di lui nell'orecchio di lei, termninato l'atto sessuale lei  si ritrae ma allo stesso tempo cerca conforto in lui. Lui si aggrappa disperatamente a lei conscio del culmine della prima guerra mondiale, infatti più che un letto ci pare un sudario.

20 anni di me e di te

E oggi sono vent'anni che ci conosciamo, vent'anni che stiamo insieme. Vent'anni fa non avrei creduto di mangiare di fronte alla persona con cui avrei condiviso una vita intera. E invece nonostante tutto ci siamo. Siamo ancora noi. La vita ha cercato di dividerci ma non ci è riuscita, noi andiamo oltre. Questa sarà solo una tappa del nostro lungo viaggio, perchè infondo senza di te non sono nessuno.

Il fornello martinese

Sono stata a Martina Franca diverse volte nella mia vita ma sempre di fretta. Avevo già conosciuto il fonello martinese ma non avevo ben capito come funzionassero davvero le cose, mentre oggi ho potuto apprezzare la "macelleria con fornello" che non esiste da noi, purtroppo.  Tu compri la carne e la porti via già cotta, perché in macelleria hanno il fornello e possono cuocerla. Il fornello ovviamente è una specie di forno a legna dove la carne viene cotta con il calore e non sulla fiamma e nemmeno sulla brace. Rimane indipendente e cuoce solo con il calore. Io sono una carnivora ma la carne cotta sui fornelli di casa o in padella non mi piace granché mentre cotta a legna mi fa impazzire. Per questo sono innamorata del fornello martinese e se abitassi qui la macelleria con fornello sarebbe il mio negozio preferito. Voto per almeno una macelleria con fornello in ogni città,  altro che fast food!!!!! Se passate per Martina Franca non lasciatevi sf...

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Criseide

Crise chiede ad Agamennone di liberare sua figlia Criseide in cambio di ricchi doni, scena dipinta su un Cratere a figure rosse custodito al MARTA di Taranto. Criseide è una giovane fanciulla, bella e delicata, che il brutto e guerrafondaio Agamennone vuole per sé come bottino di guerra, incurante che il padre di lei è sacerdote di Apollo. Con Apollo non si scherza, e il dio adirato infligge una pestilenza agli Achei. Achille quando lo scopre si adira e si scaglia contro Agamenonne.

Corcos, ritratto di signora con due adolescenti

Corcos è uno degli italiani a Parigi, colui che da voce alla Belle Epoque, un gioventù decadente e pronta a decadere. Loro non sono sulla spiaggia, ma su una terrazza con un basso parapetto, di bianco vestiti e intenti a leggere e forse a discutere di quello che stanno leggendo. L'atmosfera è pacata, poche nubi all'orizzonte, nessun contrasto, solo lo sguardo fisso di lei, su di noi che la stiamo osservando.

Nostalgia

Vivo in una terra meravigliosa, meta turistica indiscussa, la città si sta facendo sempre più bella e vivace permettendoci di “vivere in vacanza” per quasi tutto l’anno. È così diversa dalla città della mia adolescenza, e ora ne apprezzo pienamente il valore.  Eppure? Eppure la propensione al viaggio mi rimane. Ho voglia di scoprire e vedere cosa c’e Oltre il Tinetto, l’ultima delle nostre bellissime isole.  Ho nostalgia delle vacanze invernali oltre equatore che una volta facevamo. Ho nostalgia del mare d’inverno è proprio faccio fatica ad accettare come oggi non possa più fare certe esperienze.  Non ho più le ferie vero, non usa più chiudere le scuole per la settimana bianca come un po’ di tempo fa. Ho nostalgia di quel che fu. Per molto tempo ho vissuto nella convinzione e soprattutto nella speranza che tutto sarebbe tornato uguale. Ho avuto l’illusione che qualcosa fosse cambiato e finalmente le cose iniziassero a girare, ma era solo un’illusione. Oggi non ...

Vincent Van Gogh, donne che Raccolgono patate

Siamo abituati a vedere il Van Gogh che usa i colori brillanti, quello delle nature morte, dei paesaggi del midi, mentre non siamo per nulla abituati a guardare il Van Gogh "realista" quando ancora non conosce la pittura parigina e soprattutto Giapponese. Il Van Gogh realista che descrive la povera gente, i minatori, i mangiatori di patate e in questo caso le raccoglitrici di patate. Prive di ogni poesia, descritte con toni terrosi riceve su zappe e vanghe, con mani nodose e un piccolo cesto di patate da un lato. Povere in ogni cosa, anche nel loro raccolto.

Il 2021

  Siamo alla fine dell’anno. Questo 2021 si conclude con una bella giornata di sole. Stamattina abbiamo fatto una bella passeggiata in riva al mare, mentre oggi pomeriggio prepareremo da mangiare. Noi quattro donne saremo a casa da sole, papà lavorerà. Dovevamo andare anche noi in caserma, ma con la situazione covid degli ultimi giorni abbiamo deciso di rimanere a casa, da sole. Quasi tutti i miei amici sono positivi oppure in quarantena… una vera strage. In questo Natale non abbiamo visto nessun amico, ognuno chiuso in casa con il suo covid. Per fortuna noi abbiamo terminato la quarantena di Rachele il 23 e per ora abbiamo evitato il contatto con il positivo per ben 3 volte sfuggendo alla quarantena. Il 2021 sarà ricordato come l’anno del Covid… non abbiamo avuto un attimo di tregua tra malattia e quarantene… nei miei 42 anni di vita penso che questo sia il peggiore anno della mia vita seguito poi dal 2012. Il 2022 quindi gioca facile, ci vuole davvero poco a far meglio del preced...