Passa ai contenuti principali

Dantedì


Ho frequentato il Liceo, quindi accanto alla letteratura Italiana si studiava ogni anno una cantica di Dante. Ricordo che ogni anno almeno 1 ora veniva dedicata a Dante. Il prof solennemente leggeva e poi spiegava ciò che aveva letto. A noi restava da far la parafrasi. Che fatica! Ma quanto mi piacevano quelle letture!
La lettura al liceo non è stata integrale, ma corposa.
All'università ho fatto lettere, quindi ho letto integralmente tutte le opere di Dante, presenti in svariati esami, e quanto piacere leggere e studiare il sommo poeta, come se non bastasse andavo anche ai "seminari dantechi" dove si leggeva e commentava la divina commedia ogni settimana.
Avevo comprato i Bignami versione extra con tutta la parafrasi già fatta per risparmiare tempo nella preparazione dell'esame dove venivi interrogato a parte sulla divina commedia: il prof apriva a caso una divina commedia senza indicazioni di canti, versi o commenti e tu dovevi capire cosa stavi leggendo, a che punto eri e cosa stava accandendo, insomma dovevi conoscere davvero bene il testo per riuscire in questa impresa. Quei bignami li ho tenuti come reliquie, tutti appuntati e pronti per essere tramandati alle generazioni successive per evitare le fatiche immani della parafrasi.
Oggi ho scoperto che con Google trovi tutto: spiegazione, analisi, schema dei personaggi, parafrasi. Tutto pronto. 
Che delusione! un lavoro certosino di costruzione di appunti su Dante praticamente surclassato da google.
Mi sono sentita vecchia. Quando studiavo forse internet esisteva già, mi ricordo che scaricavo le versioni word dei testi della letteratura italiana su liberliber per includerli nei miei magnifici appunti tutti dattiloscritti, quindi un internet 56k c'era come supporto, ma non si trovava ancora tutto come ora, del resto correvanoi i primi anni duemila.
Stasera la Regione Liguria ha trasmesso un evento su Dante, una cosa molto simile a quei seminari che seguivo quando ero all'università, guardacaso condotto da uno dei relatori di allora, Federico Sanguineti, figlio del grande poeta e professore della mia Università Edoardo Sanguineti che ho avuto il privilegio di vedere aggirarsi per i tortuosi meandri del dipartimento di italianistica, ma non di frequentare le sue lezioni perchè quando sono arrivata io era il primo anno che aveva lasciato l'insegnamento.
Non vi dico lo shock, io ricordo un ragazzo, non ragazzo come noi, ma uno davvero giovane per aver pubblicato un libro di critica danrtesca, una revisione filologica di cui diversi dei miei professori ne apprezzavano il lavoro. Beh il prof. Federico Sanguineti ha l'età di mia mamma, ma inserito in quel contesto di seminari mi appariva un giovane, un giovane fra tutti i miei prof un po' più anziani secondo il mio punto di vista. Oggi quando l'ho rivisto mi è preso male, ho concretizzato che da quei magnifici giorni universitari sono passati vent'anni e vent'anni nella vita delle persone sono tanti, anche se nella mia memoria sono rimasti cristallizzati a quei tempi. 
Oggi con Internet è talmente facile vedere le foto dei miei prof, di coloro che mi avevavno messo così tanta paura ma che rispettavo profondamente, e il peso degli anni si sente. Alcuni di loro insegnano ancora, altri ovviamente non più, i loro nomi non li ho davvero dimenticati e nemmeno i loro insegnamenti. Ho imparato davvero tanto in quegli anni ma ho da sempre il rimpianto di non aver studiato abbastanza, potevo fare di più.
E il mio Dantedì si conclude così, da una parte con il rimpianto di non aver studiato abbastanza nella vita, avrei potuto fare di più, potrei fare di più, perchè studiare (o meglio conoscere) rimane la cosa che comunque mi piace di più della vita. Dall'altra mi arrendo a internet, lo studio non è più la stessa cosa dopo vent'anni e quegli appunti tanto gelosamente conservati sono solo carta, mentre io come avrei voluto ereditare un patrimonio simile! Invece io ero la prima che frequentava l'università in famiglia. E per le mie figlie sogno un futuro scientifico e non letterario. Intanto la prima è quasi un chimico e mi ha riempito la casa di provette, alambricchi et similia, e per lei Dante è solo una cosa noiosa da Studiare.
Concludo con parole  di speranza:

Lo duca e io per quel cammino ascoso 
intrammo a ritornar nel chiaro mondo; 
e sanza cura aver d’alcun riposo,                                  135

salimmo sù, el primo e io secondo, 
tanto ch’i’ vidi de le cose belle 
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo. 

E quindi uscimmo a riveder le stelle.                           139

 

Commenti

Post popolari in questo blog

Pubblicità progresso dal 1972

Grazie al cielo nel 1972 non ero ancora nata.Ma oggi nel 2019 questo ritaglio della Stampa che ho trovato su Facebook mi fa indignare. Come si può accettare uno slogan pubblicitario tale? Maschilista, sessista, che riduce la donna ad oggetto? Addirittura C O L P E V O L E della sua forma fisica? Ma che mondo è quello in cui una persona, non solo una donna deve sentirsi COLPEVOLE della sua forma fisica? Quanti danni avrà causato a suo tempo questo slogan? Quante donne si saranno sentite in difetto, manchevoli e colpevoli di una copla che non esisteva? Ho solo domande e nessuna risposta.

Skopas, Menade Danzante

Fino ad ora ho aggiunto a questa mia collezione privata opere che in quel determinato momento significavano qualcosa per me, magari perché le stavo spiegando in classe o perché stavo leggendo un libro. In seguito ho aggiunto due filoni tematici che mi hanno sempre affascinata: i baci e le donne in bianco. Ma di opere che amo fortemente ce ne sono poche. La Menade danzante di Skopas è una scultura che mi è sempre piaciuta tantissimo sin dal Liceo. Non ho ancora avuto la fortuna di andare a Dresda ad ammirarla dal vivo e mi sono sempre accontentata delle fotografie. La statua rappresenta una delle menadi, le fanciulle seguaci del dio Dioniso di cui ne celebravano il culto con cerimonie orgiastiche e danze forsennate al suono di flauti e tamburelli, al culmine delle quali aveva luogo il sacrificio di un capretto o di un capriolo, dilaniato a colpi di coltello e divorato crudo nel momento del parossismo estatico. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una copia di età ro...

Risposta a una lettera di Helga

Capita che casulamente mi imbatta in un libro che mi piace. Qualchevolta. Finalmente ho trovato un libro che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha preso come pochi, che mi ha regalato un paio d'ore fantastiche, si perchè quand mi imbatto in qualcosa di piacevole e interessante i libri mi scappano via tra le mani, così... velocemente. Questa è una lunga lettera a Helga, amore perduto di Bjarni. Bjarni ci racconta, ad un passo dalla morte, tutti i suoi rimpianti, i suoi dolori, il suo amore. MA anche la devozione per sua moglie e per la sua terra. Uno spettacolare viaggio in Islanda, l'Islanda brulla e fredda, ma anche magica. Terra quasi disabitata ma con grandi tradizioni magiche e pastorali. Bello, bello davvero, e l'ho sempre saputo, dal momento in cui l'ho incontrato in libreria. Questo libro, può tornare utile per la reading Challenge 2019: MI pacerebbe che se ne facesse un film , si presta molto. E' un libro di letteraura nordica , anche se non è proprio a...

Vincent Van Gogh, donne che Raccolgono patate

Siamo abituati a vedere il Van Gogh che usa i colori brillanti, quello delle nature morte, dei paesaggi del midi, mentre non siamo per nulla abituati a guardare il Van Gogh "realista" quando ancora non conosce la pittura parigina e soprattutto Giapponese. Il Van Gogh realista che descrive la povera gente, i minatori, i mangiatori di patate e in questo caso le raccoglitrici di patate. Prive di ogni poesia, descritte con toni terrosi riceve su zappe e vanghe, con mani nodose e un piccolo cesto di patate da un lato. Povere in ogni cosa, anche nel loro raccolto.

Amore e Psiche

Canova rappresenta in  Marmo la favola di Amore e Pische tratta dalle Metamorfosi di Apuleio: Amore ama la fanciulla Psiche ma pone come condizione che ella non cerchi mai di vedere il suo volto visto che si presenta da lei solo di notte. Psiche spinta dalla curiosità e istigata dalle sorelle gelose manca al patto e cerca di scoprire chi sia il suo amante e il dio s’invola. Psiche, per ricongiungersi ad Amore dovrà superare una serie di ‘prove iniziatiche’, l'ultima consiste nel recarsi negli inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza.

Nafea faa ipoipo (Quando ti sposi?)

Il 4 Febbraio questo quadro di Gauguin ha battuto il record: è il quadro più costoso di tutti i tempi. L'opera è stata venduts da un collezionista svizzero per la cifra di 300 milioni di dollari ad consorzio di musei nazionali del Qatar. In Nafea faa ipoipo (Quando ti sposi?) Gauguin dipinge due donne tahitiane sedute nella boscaglia, una indossa un abito europeo rosa, mentre l'altra presenta un abito tradizionale composto dal pareo rosso e una camiciola bianca. Molti dicono che è un costo esagerato, per Gauguin non ne vale la pena, averceli, li spenderei volentieri invece. L'unica cosa che lascia un po' basita è che Gauguin visse una vita di stenti, in totale povertà e con pochi riconoscimenti in vita, mentre oggi risulta il pittore più pagato al mondo.

Toulouse Lautrec “Moulin Rouge. La Goulue”

Aggiungo, oggi,  alla mia collezione una litografia di Toulouse Lautrec. “Moulin Rouge. La Goulue” è una litografia a quattro colori realizzata conseguentemente alla vittoria dell'artista in una gara indetta dall'impresario del famoso Moulin Rouge, Charles Zidler, per la realizzazione di un cartellone pubblicitario che rappresentasse il locale ed i suoi ballerini. ono protagonisti i due ballerini del locale più importanti all'epoca: in primo piano Valentin le Desossè ed in secondo la Goulue nel pieno della sua esibizione mentre balla lo chahut, una danza molto in voga nella Parigi di fine Ottocento; sullo sfondo è schierato un indistinto pubblico. I colori dei tre piani conferiscono profondità alla scena che di per sé è piatta, senza prospettiva, come le stampe giapponesi a cui si ispira. In questa Affiche si respira l'aria della Parigi della Bella Epoque, la voglia sfrenata di divertimento, quel sapersi godere l vita che oggi abbiamo perso. E' lo specch...

Chi si ricorderà di me?

Oggi mentre aspettavo di attraversare la strada un autobus si è fermato per farmi passare, l'autista mi ha fatto un cenno, si è tolto gli occhiali e ha aperto la porta per salutarmi... era il papà di una mia alunna di tanti anni fa che si ricorda ancora di me e ha sempre piacere salutarmi e farmi sapere come sta sua figlia. Inutile dirvi che mi ha fatto molto piacere, come mi fa immenso piacere vedere i miei ex alunni laurearsi, sposarsi e diventare genitori. Mi piace esse "zia" di tutti questi nipoti che chissà un giorno potrei avere di nuovo sui banchi di scuola come i loro genitori.  Lo ammetto alcuni li ho dimenticati, non riesco proprio a ricordarli tutti, altri alunni li ho amati così tanto che non posso dimenticare ne loro ne i loro genitori. Alcuni li ho odiati, l'odio è stato reciproco, ma adesso non so cosa accadrebbe se ci incontrassimo di nuovo. Altri hanno avuto così successo nella vita che è stato fin troppo semplice seguirli, campioni mondiali di...

DONE, il bacio nel posto sbagliato al momento sbagliato

Questa rivisitazione del bacio di Hayez mi piace fa morire, l'artista è DONE ed ha rivisitato molti capolavori dell'arte Italiana. In questo caso DONE ha inserito nella celeberrima scena un extracomunitario che si avvicina alla coppia per vendere una rosa.  Una scena molto contemporanea, direi! Qui potete trovare un'intervista a questo artista.

La stele di Hammurabi

Questa opera mi affascina da quando avevo 8 anni e non ha mai smesso di esercitare il suo magnetismo e il suo fascino su di me. L'ho vista e ammirata al Louvre e sinceramente me ne sono innamorata subito.  In verità mi piace tutta la civiltà mesopotamica e vi consiglio di andare qui per farvene un'idea più precisa.