Inizio a non sopportare più queste restrizioni.
Ne capisco profondamente la necessità ma mi sento in gabbia. Fortunatamente siamo in zona arancione, quindi qualcosa si può sempre fare a differenza di gran parte d’Italia, solo che la città è piccola, e alla fine le strade da percorrere sono sempre quelle. L’unico modo per evadere un po’ è fare i sentieri, ma in questo momento non riesco, mi affatico troppo, non sono nella condizione di camminare per ore magari anche in salita. Quindi non mi rimane niente da fare.
Non posso neanche andare alla fattoria visto che ci trattano da untori e non possiamo nemmeno goderci niente perché dobbiamo rimanere chiusi in casa e mi viene ancora più nervoso che rimanere in città. L’unica distrazione era il lavoro, almeno vedevo persone, un paio di chiacchiere ci scappavano sempre. Invece ora hanno pure chiuso le scuole, non mi rimane nemmeno quello.
Ci hanno tolto l’autunno per salvare il Natale, poi ci hanno tolto il Natale e ora anche Pasqua, lo so che a maggio la situazione migliorerà ma io sono esasperata adesso.
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