Questo è il classico caso di libro sbagliato nel momento sbagliato. Per quanto mi piaccia Hornby mi sono trovata a leggere una storia incentrata sui temi caldi della mia famiglia e riviverli anche in un libro mi ha dato solo del gran fastidio.
Nonostante il gran fastidio che mi hanno procurato questi temi che sono il mio pane quotidiano, mi è molto piaciuta la conclusione che Hornby ne trae, molto vicina al mio modo di pensare. E' molto facile amare chi non conosci, fare bei discorsi con chi ti scegli, invece è molto difficile comportarsi in modo civile con chi ti sta accanto non per scelta ma per sangue. Il vero sforzo che ognuno deve fare non è cambiare se stesso nei confronti degli altri ma accettare la propria famiglia per quello che è. troppo facile scegliere le persone che si vuole accanto, troppo facile scegliere solo chi la pensa come te.
Come si fa a diventare buoni? E soprattutto, che cosa significa essere buoni? Katie Karr non se l'è mai chiesto: una donna che ha scelto di diventare medico per aiutare gli altri e che ha cresciuto i figli ai valori morali più profondi non ha nemmeno bisogno di chiederselo. Finché quella donna non tradisce il marito. E allora il marito, David, decide di dare una svolta alla sua vita. Abbandona le arguzie sarcastiche con le quali non risparmiava nessuno, nemmeno la moglie e i figli, e rinuncia a versare veleno su tutto e tutti nella rubrica che firmava regolarmente su un quotidiano locale; insomma smette di essere "l'uomo più arrabbiato di Holloway" per diventare buono. Ma buono sul serio, facendo perdere a Katie ogni punto di riferimento.
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