Ieri ero a Bergamo, una gita domenicale niente male, un bel sole caldo. Sono stata in questa città altre volte, ma sempre di fretta, un giro veloce in centro prima della partita della Foppapedretti.
Anche questa volta è andata così, per noi Bergamo è la città della Foppapedretti, ma la prossima volta, lo prometto mi impegnerò di più e la conoscerò meglio.
Ieri era piena di turisti e trovare un posto per mangiare è stata dura.
Su tripAdvisor ho letto di tre/quattro posticini caratteristici ed economici. Noi gradiamo molto lo street food, qualcosa di pratico, tipico e veloce.
Così ci siamo fermati da PolentOne, un bugigattolo di pochi metri quadrati dove si fa polenta a go go con sugo di cingiale, chianina, capriolo ed altre bontà. Non ci sono molti posti a sedere ma abbiamo avuto fortuna e ci siamo seduti.
Vicino a noi pranzava una famiglia che veniva dalle zone terremotate. Erano in vacanza e avevano scoperto che la loro casa era inagibile dopo il terremoto delle 7.40 della mattina. La bambina mangiava in silenzio. Il padre era sconsolato. La mamma continuava a chiedersi se non era meglio tornare subito a casa e vedere i danni. Il marito cercava di consolarla, cercava di dirle che tornare era inutile, erano in una bella città al sicuro e con l'hotel pagato, perchè tornare a casa?
Sul volto di lei la disperazione.
Inutile dire che mi hanno fatto una pena incredibile, tutti intorno a loro erano felicemente in vacanza in una bellissima città, me compresa, loro avevano la disperazione dentro.
Erano partiti per vedere cose nuove e ora non avevano più una casa in cui far ritorno.
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